MA CHE VAN GOGH D’EGITTO!!! UNO SCOOP DEL VOSTRO BLOGGER PREFERITO!!!

Furto di un quadro di Van Gogh al museo de Il Cairo.

La vicenda è quanto meno nebulosa: in un primo momento sembrava che gli autori del furto fossero due ragazzi italiani arrestati in un secondo tempo all’aeroporto della capitale egiziana. La notizia è stata smentita dopo poche ore.

Pare che il furto sia stato reso particolarmente facile dalla mancanza di telecamere (guaste da tempo) e dall’essenza dei guardiani.

Il mistero si infittisce. Certo se desiderate avere notizie in merito in teoria potreste trovarne in tutti i siti internet, in tutti i giornali e nei principali telegiornali nazionali.

Quello che finora nessuno vi ha ancora mostrato è il dipinto rubato!!!!

E qui il vostro blogger fa uno scoop di livello nazionale!

TUTTI ma proprio tutti gli organi di stampa hanno riportato questa immagine del quadro:

e qui se mi permettete mi scompiscio dalle risate!!!

Il dipinto presentato dai principali organi di stampa italiani non solo non è a Il Cairo ma in Connecticut (USA) ma pare anche si tratti di un’errata attribuzione al maestro fiammingo!!!! INSOMMA, E’ PURE UN TAROCCO!!!!

Figura da cioccolatai (senza nulla togliere ai cioccolatai!!) di tutta la stampa italiana!!!
Il quadro probabilmente rubato (il probabilmente a questo punto è d’obbligo!!!) è completamente diverso!!

Ho avuto il mio bel da fare anche solo per trovare la foto del quadro fino a ieri esposto al Cairo. Non è stato per nulla semplice dato che il web trabocca di notizie su Van Gogh, il museo del Cairo non dispone di un catalogo online delle opere e la notizia l’ho scoperta per caso leggendo commenti di appassionati d’arte. Ovviamente prima di spararla grossa ho dovuto fare molte verifiche. Vedrete che prossimamente, se la notizia terrà banco,  l’immagine del quadro rubato verrà sostituita per evitare clamorose figuracce! E voi potreste approfittarne per fare un’ottima figura con amici e colleghi, sbugiardando i giornali e mostrando una competenza assoluta su Van Gogh!!!

E per finire due ultimi appunti: da quello che ho scoperto il quadro non si chiama I PAPAVERI ovviamente, ma parrebbe essere BOUQUET DI FIORI! Di questo non sono certo al 100%  Ho trovato questo nome in un sito di opere d’arte, ma non ho tempo di avere altre conferme essendo le 5.30 di notte!! Infine segnalo che la stampa estera non è caduta nell’errore che ha colpito a quanto pare solo quella nostrana!
Roba da Striscia la Notizia!!!! EHEHEHEHH

E VI ASSICURO CHE L’ELENCO POTREBBE CONTINUARE A LUNGO!!!
EHEHEHEHEHHEHEH

LE TELENOVELAS EGIZIANE

Ramadan: preparando la cena dell'Iftar (AP Photo/Vahid Salemi)C’è stato un grande blackout in Egitto. Che è arrivato nel momento peggiore: mercoledì sera, quando tutti i buoni musulmani si preparavano a rompere il digiuno diurno del Ramadan con il consueto cenone, o Iftar.

Che cosa c’è di tanto terribile in tutto questo? Beh, tanto per incominciare l’Iftar è una cosa seria: parenti e amici si riuniscono per cenare insieme (ho amici musulmani che sostengono che durante il Ramadan si tenda a ingrassare nonostante il digiuno prima del tramonto), e non è molto comodo dovere fare una cena numerosa a lume di candela…

Ma c’è dell’altro: durante il mese sacro dell’Islam, proprio perché le persone si riuniscono in casa per rompere il digiuno, vanno in onda le famosissime (non sto scherzando) telenovelas del Ramadan. Si tratta di sceneggiati melensi e avvincenti, molto spesso girati in Egitto, e che riscuotono molto successo in tutto il mondo arabo, tanto che sono state persino oggetto di studio da parte di antropologi.

Le soap operas fanno parte ormai della tradizione del Ramadan in tutti i Paesi arabi, come scrive anche il giornale libanese The Daily Star. Ma se non c’è elettricità non ci sono neppure le telenovelas. Risultato? Gli egiziani si sono arrabbiati non poco. E  li capisco.

A FORLI’ UNA MOSTRA SULL’EGITTO: DAL 11 SETTEMBRE

Le dimore eterne di Assiut e Gebelein

Egitto mai visto, mostra allestita nel complesso dei Musei San Domenico, presenta circa 400 reperti, tutti provenienti dai depositi del Museo Egizio di Torino e da poco esposti al pubblico. Il percorso espositivo ruota intorno ad uno straordinario nucleo di sarcofagi a cassa in legno stuccato e dipinto con iscrizioni che tramandano formule d’offerta e rituali funerari magico-religiosi.

I sarcofagi, alcuni dei quali contengono ancora la mummia, sono arricchiti da tutti gli elementi del corredo funerario che accompagnavano il defunto e attraverso i quali oggi possiamo ricostruire le loro storie e quelle delle loro famiglie: vasi, poggiatesta, specchi, sandali, bastoni, archi e frecce, cassette in legno, modellini di animali, barche con equipaggi, modelli di attività agricole e artigianali.

Dopo un accurato lavoro di studio e di restauro, è finalmente possibile per tutti rivivere l’esperienza e le emozioni delle straordinarie scoperte fatte, tra il 1908 e il 1920, dal grande egittologo Ernesto Schiaparelli in una grande mostra già allestita nel Castello del Buonconsiglio a Trento e nella Villa Genoese Zerbi di Reggio Calabria e che ora arriva a Forlì.

Ernesto SchiapparelliNei primi anni del ‘900 Ernesto Schiaparelli (1856 – 1928) era il direttore del Museo Egizio di Torino e della Missione Archeologica Italiana, impegnata nelle campagne di scavo nella valle del Nilo. L’esplorazione scientifica era ormai subentrata alla ricerca dei collezionisti e stava portando alla luce nuovi contesti come quelli delle comunità neolitiche che avevano preceduto l’età delle piramidi. Erano impegnate in Egitto le maggiori potenze europee e gli Stati Uniti, ma uno straordinario apporto alle nuove scoperte scientifiche è dovuto proprio alla missione italiana, nonostante la scarsa dotazione di mezzi di cui disponeva nel contesto politico e sociale postunitario.

Nelle necropoli di Assiut e Gebelein la Missione aveva portato alla luce straordinarie sepolture, ricche di testimonianze della vita sociale e del contesto culturale di una provincia del Medio Egitto fra il 2100-1900 a.C.

Oggi a distanza di quasi 100 anni, dopo un accurato lavoro di studio e di restauro, è finalmente possibile per tutti rivivere l’esperienza e le emozioni di quelle straordinarie scoperte, effettuate fra il 1908 e il 1920 dalla Missione Archeologica Italiana.
Nella mostra sono finalmente esposti al pubblico quei materiali archeologici rimasti per molti anni nei depositi del Museo Egizio. Anche con l’ausilio di fotografie originali, possiamo tornare virtualmente nei due capoluoghi di provincia nell’Antico Egitto dove il deserto ha custodito per 4.000 anni i segreti della vita quotidiana e della vita nell’aldilà.

Mummia scoperta da Schiapparelli.L’esposizione ruota intorno ad uno straordinario nucleo di dodici sarcofagi a cassa in legno stuccato e dipinto con iscrizioni che tramandano formule d’offerta e rituali funerari magico-religiosi. In molti casi grazie alla lettura dei geroglifici è possibile svelare i nomi di questi uomini e donne appartenuti alla classe media, amministratori e piccoli proprietari terrieri, vissuti nel Medio Egitto intorno al 2000 a.C.

I sarcofagi, alcuni dei quali contengono ancora la mummia, sono arricchiti da tutti gli elementi del corredo funerario che accompagnavano il defunto e attraverso i quali oggi possiamo ricostruire le loro storie e quelle delle loro famiglie: vasi, poggiatesta, specchi, sandali, bastoni, archi e frecce, cassette in legno, modellini di animali, barche con equipaggi, modelli di attività agricole e artigianali. Dall’osservazione di tutti questi materiali emerge la sorprendente capacità degli artigiani egiziani nella lavorazione del legno, che fece di Assiut uno dei centri dove fu raggiunto il massimo livello di espressione artistica alla fine del Primo Periodo Intermedio.

Sono esposte circa 40 pareti di sarcofago con geroglifici incisi e dipinti e 10 stele recentemente restaurate, che svelano i segreti della scrittura geroglifica e permettono di conoscere le credenze funerarie e le principali divinità del pantheon egiziano.

Il progetto scientifico e la cura della mostra è dovuta ad Elvira D’Amicone e Massimiliana Pozzi Battaglia, della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie e della Società Cooperativa Archeologica. Il suggestivo allestimento è progettato da Costantin Charalabopoulos.

La visita in mostra può avvalersi di un articolato progetto didattico, curato da Giovanna Gotti e Federica Scatena, che comprende un ampio apparato di testi in mostra, la possibilità di visite guidate e laboratori progettati per le scuole e un servizio di audioguide per singoli visitatori.

IL SOGNO DELLA PACE IN MEDIO ORIENTE

Non ho mai parlato di politica in questo blog. Ne credo lo farò in quanto non credo sia questo il motivo per cui i miei lettori mi seguono. Questo è e credo resterà un blog di informazione turistica. Tuttavia il prossimo 2 settembre, a Washington, alla presenza di Barak Obama, si tenteranno di riprendere i colloqui di pace Isarelo-Palestinesi, colloqui in cui Mubarak e l’Egitto, hanno un ruolo determinante. Avendo trovato un articoletto in cui senza prendere parte per nessuno, vengono riepilogati i precedenti tentavi di risolvere l’annosa questione, ve lo posto, certo che nella maggior parte di noi l’argomento sia quanto meno fumoso anche se tutti sono convinti di saperne qualcosa. L’imparzialità dell’articolo mi ha convinto a postarlo sebbene il tema riguardi solo marginalmente l’Egitto e sebbene mi sia riproposto di non parlare di politica. Questa non è politca, è già storia!!!

È una storia di accordi rimasti sulla carta e di speranze deluse quella che racconta i tentativi di pacificazione fra israeliani e palestinesi. Una storia di fallimenti alla quale il presidente Usa Barack Obama vorrebbe porre fine, con un piano di pace cui si attribuisce l’obiettivo di un accordo definitivo sui “due Stati” entro un tempo definito e di una parallela normalizzazione dei rapporti fra Israele e l’insieme dei Paesi arabi.

Ecco una cronologia delle intese degli ultimi 17 anni.

OSLO
Dopo contatti segreti con la mediazione del ministro degli esteri norvegese Holst e un’ipotesi di accordo raggiunta a Oslo, è una storica stretta di mano a suggellare alla Casa Bianca l’intesa del 13 settembre 1993: quella fra l’allora premier israeliano, Yitzhak Rabin, e il leader dell’Olp, Yasser Arafat. Una stretta di mano che accompagna la firma, davanti al presidente Bill Clinton, di una ’dichiarazione di principì sulla prospettiva di un’autonomia dei Territori occupati. L’accordo dà al mondo l’illusione di una soluzione ormai vicina del conflitto e vale ai protagonisti il Nobel per la pace. Ma si rivela presto di difficile consolidamento. A seppellirlo saranno da un lato il terrorismo dei radicali palestinesi e dall’altro il fanatismo di un giovane ebreo dell’ultra-destra nazionalista che, nel 1995 a Tel Aviv, assassina Rabin.

WYE PLANTATION
Cinque anni più tardi Clinton ci riprova a Wye Plantation (Maryland) di fronte allo stesso Arafat e a un esordiente Benyamin Netanyahu, premier all’epoca per la prima volta e già coriaceo portabandiera di un governo di destra. È il 23 ottobre 1998: con la mediazione americana e quella di re Hussein di Giordania, si giunge a un accordo che prevede, tra l’altro, il ritiro delle truppe israeliane da una parte della Cisgiordania. Ma l’attuazione delle intese si blocca di nuovo quasi subito, in un clima di sfiducia e violenze. A settembre dell’anno dopo, a Sharm el Sheikh, in Egitto, Arafat trova un nuovo interlocutore israeliano, il laburista Ehud Barak, e firma con lui un documento denominato “Wye-2”: che modifica in parte quello del ’98 ma finisce per avere anch’esso vita breve.

CAMP DAVID
L’ultimo tentativo di mediazione in grande stile di Bill Clinton data luglio 2000 (se si esclude l’effimera coda di un altro incontro a Sharm el Sheik, tre mesi dopo). Nella residenza di Camp David, di nuovo Barak e Arafat con l’obiettivo, stavolta, di trovare un accordo di pace complessivo. Ma dopo 15 giorni di liti, discussioni e vani sforzi di ricucitura il vertice fallisce: in Israele si sostiene che Barak sia arrivato a offrire oltre il 90% del territorio rivendicato dai palestinesi e che questi abbiano perso un’occasione storica; nell’entourage del rais si denunciano al contrario rigidità israeliane che avrebbero reso la prospettiva d’uno Stato palestinese poco più di una finzione costruita su un territorio spezzettato. Fatto sta che, due mesi dopo, esplode la seconda Intifada e si riaccende la violenza.

ROAD MAP
– Sulla cosiddetta Road Map, il piano per la pace tra Israeliani e palestinesi concordato nel 2002 dal Quartetto (Stati Uniti, Russia, Unione Europea e Onu) non vi è mai stata neppure un’intesa tra le parti. Nè tanto meno vi sono stati passi attuativi. E ciò a dispetto dell’annuncio, nel 2003, da parte dell’allora presidente Usa, George W. Bush, del fatto che il Tracciato della Road Map era ormai pronto, con una serie di scadenze che avrebbero dovuto portare entro il 2005 alla creazione di uno Stato palestinese accanto a Israele.

PESCI DEL MAR ROSSO: IL PESCE PAPPAGALLO

Ogni inverno migliaia di turisti abbandonano la fredda Europa per rifugiarsi a più miti latitudini. Alcune delle mete preferite sono le coste del mar Rosso, Capo verde, Malindi e Zanzibar. Ci si sdraia sulle spiagge a prendere il sole, mentre i bambini costruiscono castelli di sabbia. Una delle attrazioni principali è proprio la sabbia: bianca, finissima, simile a farina. Molti pensano che sia portata verso il mare dai fiumi, ma non è così. Questa sabbia è di origine corallina e viene prodotta dal pesce pappagallo.

Questo strano pesce possiede un becco, formato dalla fusione dei denti anteriori, con il quale raschia le rocce del fondo marino. Si ciba di alghe e di piccoli molluschi, come quelli che formano il corallo. Con i denti tritura il tutto che poi viene ingerito. Qualche ora e quel che viene espulso è una sabbiolina fine che galleggia nell’acqua e viene trasportata dalle onde fino a riva.

Il processo è molto lento. Un esemplare di pesce pappagallo può produrre un chilo di sabbia all’anno. Il suo lavoro inarrestabile e i secoli hanno fatto il resto.

Durante la notte il pesce pappagallo si ricopre di uno strato di muco per non essere fiutato dai predatori

Un’altra caratteristica bizzarra di questo pesce è che durante la notte, per schermare il suo odore ai predatori, si avvolge con uno strato di muco. Questa barrierea viene prodotta da alcune ghiandole poste sotto le branchie. Sostanza che al mattino galleggia in superficie, verso riva.

Meglio non far sapere ai turisti l’origine delle meravigliose spiagge tropicali, potrebbero preferire i freddi inverni europei.

Tommaso Cinquemani

UN FILMATO VERAMENTE STREPITOSO!! IL CORAL BAY DALL’ELICOTTERO!

Un filmato bellissimo e che piacerà a tutti!

Piacerà a chi ama il Domina Coral Bay perchè vedere il villaggio con riprese dall’alto è assolutamente meraviglioso!

Piacerà a chi non ci è mai stato perchè vedrà il villaggio in un modo stupendo!!

Piacerà agli appassionati di foto e riprese perchè apprezzeranno sicuramente queste bellissime fatte con un elicottero radiocomandato! assolutamente strepitose!!!

Un ringraziamento calorosissimo al pilota Gianni d’Ambrosio e al cameramen Carlo Gottardi per permetterci di godere di queste favolose riprese!

Loro lo fanno per lavoro, quindi se qualcuno desidera contattarli per richieste particolari lo faccia a questi contatti

HELICAM VISION di Gianni d’Ambrosio

Sede: Via M.R. Imbriani, 73  –   80136 Napoli

Office: 081 5447484    –   Fax: 081 5442529

info2@helicamvision.it


Hanno collaborato con la Rai, realizzando filmati meravigliosi che potete visualizzare sul loro sito www.helicamvision.it

200810  040910

IL MERCATO DEI CAMMELLI DI SHALATIN

Il mercato dei cammelli di Shalatin è forse il più importante dell’Egitto. Si tiene all’aperto in un grande spiazzo, non vi è nessuna struttura. I cammelli, che poi sono quasi tutti dromedari, giungono qui dal Sudan in carovane, o molto più spesso in camion coloratissimi, dove sono stipati alla meglio. Gli animali vengono tenuti con una zampa legata, per evitare che scappino dallo spiazzo, privo di recinzione, nel deserto. Nella stagione di punta vengono trattati oltre mille capi al giorno.

La maggior parte dei cammelli che giungono a Shalatin provengono dall’Eritrea e dal Sudan e sono della specie dette bishari e sudani, sono abbastanza selvaggi e vengono utilizzati prevalentemente come cibo. Infatti la maggior parte dei clienti sono macellai, detti in lingua locale gazaar. Gli animali vengono comprati a peso che viene valutato ad occhio, in quanto non ci sono bilance.

Storicamente il commercio dei cammelli a Shalatin e’ controllato dai Rashayda, una tribu’ beduina di circa 300 famiglie che controlla e organizza gli arrivi e le partenze da Shalatin. I Rashayda, in base alla loro condizione di nomadi, sono privi di cittadinanza e quindi sono gli unici a potersi muovere liberamente attraverso la frontiera con il Sudan senza necessità di permessi.

I Rashayda hanno di fatto il monopolio del commercio dei cammelli in questa regione, mentre il trasporto degli animali verso gli altri, e’ appaltato ai Bashaira (o Bisharin), un’altra tibù nomade della zona (facente parte dell’etnia Beja) che ha dato il nome ad un tipo di cammelli (detti infatti bishari).

I Rashayda vestono tipicamente con la galabeya, la lunga tunica tradizionale indossata degli uomini in Egitto, dai colori molto decisi, con sopra dei gilet pieni di tasche. Il loro status simbol è la frusta ed il coltello arabo ricurvo che portano infilato nella cintola.

MISS EGITTO 2010 CANDIDATA A MISS UNIVERSO

Si chiama Donia Hamed la Miss Egitto
candidata al concorso di Miss Universo 2010
che si svolgerà a fine mese a Las Vegas


IL MONACO ARTISTA DEL MONASTERO DI SANTA CATERINA

Il Monastero di Santa Caterina tra i suoi ospiti annovera anche il monaco Gregorio, al secolo Joseph El Jamous, classe 1966, nato in Giordania da padre libanese e madre greca. Dopo essersi laureato in lingue, ha abbracciato la vita ascetica.

Il monaco Gregorio comincia ad essere conosciuto nei circuiti di arte internazionali. Spesso si reca in viaggio in paesi europei per diffondere il suo messaggio e studiare tecniche per la realizzazione delle sue opere.

A seguito di un soggiorno a Ravenna, patria mondiale del mosaico, ha realizzato l’opera qui a fianco dove uno spaventapasseri circondato da mine antiuomo, sembra essere l’unica creatura interessata ad invocare la pace. Nel frattempo un corvo nero, simbolo di sventura e di guerra, gli svolazza attorno quasi deridendolo. Il titolo dell’opera non a caso è IPOCRISIA

ALTRE OPERE E INFO SUL MONACO GREGORIO

NOTIZIE IN PILLOLE del 19 agosto

Alle Falde del Kilimangiaro

Ti segnalo che domenica 22 agosto, nel corso della trasmissione Alle Falde del Kilimangiaro condotta da Licia Colò (RaiTre ore 21.00) è previsto un servizio su Marsa Alam. Inoltre Bahamas e Madagascar

Crisi alimentare annunciata in Egitto

La Russia, che forniva il 13% circa delle esportazioni mondiali, ha bloccato le esportazioni dal 15 agosto alla fine dell’anno, ed anzi pare che si appresti ad importare cereali. L’Ucraina (il “granaio d’Europa”, un altro grande esportatore) ora ha fatto sapere che intende dimezzare le esportazioni. Associated Press ha pubblicato una bella analisi della situazione non esattamente rosea in cui si trova l’Egitto, il maggiore importatore di grano: gran parte della popolazione riesce a mangiare soltanto perchè il pane ha un “prezzo politico” molto basso. Secondo l’analisi di Maplecroft, l’Egitto è a medio rischio di crisi alimentare.

Animatori turistici cercasi urgentemente

Urgente divertieventi società di animazione ed eventi ricerca urgentemente partenza immediata, i seguenti ruoli: per EGITTO istruttore/ice fitness, miniclub, da inserire nei nostri staff, inviare curriculum e foto risorseumane@divertieventi.it

NOTIZIE IN PILLOLE notizie del 18 agosto

Respinti alla frontiera, documenti non validi

Partire per le vacanze, arrivare a destinazione e sentirsi dire che i documenti non sono validi. In particolare la carta d’identità.  Ma una spiegazione c’è: ci sono alcuni Paesi come Egitto, Turchia, Tunisia, Croazia, Macedonia, Romania , Bulgaria , Svizzera , Bosnia, Cipro e Marocco dove la carta d’identità rinnovata con un timbro del Comune di provenienza non viene considerata valida. Oltrepassare la frontiera diventa pressoché impossibile. In sostanza dal 2008 il ministero dell’Interno, per evitare ulteriori spese ai contribuenti ma anche per alleggerire il lavoro degli uffici, ha allungato la validità della carta d’identità che da cinque anni è passata a dieci. Al momento del rinnovo viene solo aggiunto un timbro dall’anagrafe municipale, nemmeno a secco – per cui potrebbe anche essere falsificato – e forse per questo molti agenti della polizia di frontiera non considerano validi i documenti.  Così i turisti vengono rispediti indietro, sempre se non hanno il passaporto a portata di mano. Altrimenti la via del ritorno è segnata. Le proteste in questi mesi sono state molte e, soprattutto, sono stati parecchi i cittadini che si sono rivolti ai Comuni per chiedere spiegazioni su un documento che sulla… carta doveva essere valido, ma nella realtà non lo era.

In arrivo l’invasione russa!!!

Cresce del 20% il turismo outgoing in Russia. Secondo l’associazione delle agenzie di viaggi russa, Ator, le mete preferite dei turisti all’estero sono principalmente Egitto e Turchia, con una crescita di oltre il 70% cento delle richieste sulle due destinazioni. In Israele addirittura il 78% !!!

Arrestato l’egiziano che rapì la figlia nel 2008

Su di lui un mandato di cattura internazionale per sottrazione di minore, tentata estorsione e violenza

Dopo quattro giorni di controlli è stato arrestato dai Carabinieri di Marzocca l’uomo che nel giugno 2008 aveva rapito e portato in Egitto la figlia Shadia avuta con un’infermiera di Misano Adriatico. Samy Abdalla Khalil Eldib è il nome dell’egiziano 48enne che aveva sottratto per 15 mesi la bimba – che ora ha dieci anni – alla madre, Katia Pasini. L’uomo è stato arrestato e varie accuse pendono a suo carico: si va dalla violenza privata alla sottrazione di minore con sequestro di persona, fino alla violazione dell’ordinanza del Tribunale di Bologna del 2004 che regolava gli incontri tra la bimba e il padre. L’uomo però è stato accusato anche di tentata estorsione continuata perchè prima e dopo il rapimento aveva tentato, con minacce di morte sia alla figlia che alla madre, di estorcere a quest’ultima dei soldi – fino a 300.000 € – per riavere indietro la figlia.

(ANSA) – SENIGALLIA (ANCONA), 18 AGO – E’ stato rintracciato e arrestato nelle Marche dai carabinieri Samy Abdalla Khalil Eldib, l’egiziano che nel 2008 rapi’ a Misano Adriatico la figlia di nove anni Shadia, avuta da un’infermiera riminese, Katia Pasini. La bimba era stata portata in Egitto, dove il padre la costringeva a lavorare in fabbrica, e restituita alla madre dopo 15 mesi, grazie all’interessamento del ministero degli Esteri italiano e a una sentenza del Tribunale del Cairo. Eldib, sposato con una donna di Chiaravalle dalla quale ha avuto un’altra figlia, oggi diciottenne, e’ stato rintracciato sul lungomare di Marzocca. Inseguito da un mandato di cattura internazionale, era tornato in Italia proprio per festeggiare il compleanno della ragazza. (ANSA).

GB: fallisce altro tour operator

Tredicimila clienti bloccati all’estero

(ANSA) – LONDRA, 18 AGO – Il tour operator britannico Flight Options, che opera con il marchio Kiss Flights, annuncia sul suo sito la cessazione di ogni attivita’. Circa 13.000 clienti dell’operatore turistico sono attualmente in vacanza all’estero.  L’azienda era specializzata in voli charter e soggiorni nel Mediterraneo (Grecia, Turchia, Egitto) e alle Isole Canarie.  L’autorita’ britannica per l’aviazione civile, Caa, ha detto che tutti saranno rimpatriati e che possono continuare le loro vacanze.

A proposito di fallimenti di TO: il fallimento Ventaglio

Chi fosse coinvolto nella vicenda Vacanze nel Mondo può contattare la Federconsumatori di Brescia in via F.lli Folonari, 7, telefono 030-3729251, email federconsumatori@bs.lomb.cgil.it. Inoltre, alcuni soci di Vacanze nel Mondo hanno costituito l’associazione «Amici Veri» per tutelare gli associati (www.amiciveri.com). Il motto è beneaugurante: «Il viaggio continua».
VEDI LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE

MISS ADELE E L’ENIGMA DEL FARAONE

Credo che raramente il trailer di un film mi abbia incuriosito meno di questo: ma si sa, il mondo è bello perchè è vario!! Il film uscirà nelle sale italiane il primo ottobre!

1912. Adèle Blac-Sec è una giornalista veramente coraggiosa e intraprendente! Parte destinazione Egitto per studiare le mummie di ogni forma e taglia. Nello stesso momento a Parigi, da un uovo di 136 milioni di anni, schiuso nel museo di storia naturale, fuoriesce uno pterodattilo che semina il panico in città…

Poi magari sarà un capolavoro, ma sinceramente a me il trailer non invoglia per nulla!! Che ne pensi??

LA BARCA COL FONDO DI VETRO

In quasi tutte le località turistiche è possibile ammirare gli straordinari fondali del Mar Rosso partecipando a un’uscita con una barca col fondo di vetro. Certo, è un po’ come andare all’acquario con la differenza che per una volta quelli liberi sono gli animali. Ma è un compromesso accettabile per bambini troppo piccoli, persone anziane e persone che per un motivo o per l’altro proprio non riescono o non possono nuotare con un maschera sul viso! Non avendo la possibilità di fare snorkeling, sarebbe un peccato partire da questo incredibile mare senza neppure avere visto questa meraviglia, seppur separati da un vetro

UN LIBRO SOTTO L’OMBRELLONE: IL RE DI LUXOR

Vanderberg Phillipp ha scritto molti romanzi ambientati in Egitto.
In internet ne trovate a decine. Il libro di oggi è Il re di Luxor

Londra, fine Ottocento. Howard Carter ha una vita difficile. E troppo giovane per pensare di sposare Sarah Jones, la sua professoressa, con cui ha una relazione, e non è dotato dei mezzi che gli permettano di frequentare l’università. Così, il giorno in cui Sarah gli comunica che sta per sposarsi, accetta d’impulso l’offerta di un ricco collezionista di oggetti d’arte, che gli propone di unirsi a una spedizione archeologica diretta in Egitto. E la realizzazione di un sogno, al punto che, quando la spedizione si conclude senza risultati, Carter decide di proseguire gli scavi da solo, spostandosi verso Luxor. E qui farà la scoperta che tutti i maggiori archeologi inseguono invano da tempo: quella della tomba del grande faraone Tutankhamon.

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IN CROCIERA SUL NILO CON LA DAHABEYA

Nei giorni scorsi in un paio di post ti ho parlato delle crociere sul Nilo fatte con la Felucca. Clicca qui se te lo sei perso! O anche qui!
Una vacanza molto spartana, riservata a chi ha un forte spirito di adattamento, in poche parole riservata a chi ama il campeggio in tenda.
Oggi propongo la crociera sul Nilo riservata a chi non ama la tenda ma preferisce un bel camper attrezzato. Nei prossimi giorni vi presenterò la crociera sul Nilo riservata a chi non ha grossi problemi di budget e se si sposta vuole il massimo. Resterete a bocca aperta! Vi lascerò in attesa un paio di giorni, promesso che lunedì ve ne parlerò! Una vera chicca! Scovata dal vostro blogger preferito ovviamente!!! Intanto godetevi con la fantasia la crociera in Dahabeya

«Dahabeya» in arabo significa «barca dorata» e proprio in questo modo venivano chiamate le imbarcazioni dei sultani e dei pasha del diciottesimo secolo che per imitare lo splendore e le ricchezze dell’antico Egitto erano state dipinte d’oro. Tipiche barche a vela con due alberi, le Dahabeyat ospitarono anche i 167 studiosi che accompagnarono Napoleone alla scoperta dell’arte, della cultura e della scienza dell’antico Egitto. E su queste regine del Nilo navigarono avventurieri e scrittori durante tutto il secolo scorso.

Appositamente creata per ricostruire un’atmosfera di altri tempi, la nostra Dahabeya saprà accompagnarvi in un viaggio nel tempo, nella cultura e nella natura. Dai confortevoli ponti potrete ammirare gli affascinanti contrasti di un paese accogliente e generoso: il verde rigoglioso delle piante lungo le sponde con il deserto che si affaccia a poche centinaia di metri, il silenzio tenebroso della città dei morti che scruta sulla sponda opposta il brulichio del souk, nel suo cocktail di colori, profumi e voci. Vi sentirete dei veri esploratori dell’ottocento, senza rinunciare però a tutti i comfort della vita moderna; in linea con lo stile coloniale a cui si ispirano, la Dahabeya si lascia trasportare dalla dolce brezza che rinfresca le calde giornate egiziane, ma, in caso di necessità è dotata di motore. Un modo di viaggiare discreto e personalizzato, lontano dal caos e dalla frenesia che caratterizza il turismo di massa: un’occasione unica per assaporare ogni momento di un viaggio indimenticabile.

Lunga 37 metri dispone di 6 cabine. Dalla prua due scalinate conducono al ponte superiore: parzialmente ombreggiato per riparare dal caldo sole africano, è arredato con comode sdraio, mentre gli amanti della tintarella possono approfittare degli ampi cuscini in stile orientale dell’area scoperta. Le aree comuni sono tutte dotate di aria condizionata regolabile e gli ospiti vi si possono intrattenere approfittando dell’ampia selezione di libri in italiano, carte, scacchi e giochi di società messi a disposizione. Un salone dotato di uno schermo piatto al plasma offre la possibilità di guardare i canali italiani o la scelta di dvd di cui è provvista la Dahabeya.

Le cabine
Dallo stile coloniale, sapientemente rifinita con tratti orientali ed egiziani, le 6 confortevoli cabine, sono dotate di tre ampie finestre da cui si può ammirare la rigogliosa vegetazione delle sponde del Nilo. Divise dal corridoio centrale possono ospitare un massimo di due adulti e sono tutte dotate di aria condizionata regolabile individualmente. In linea con la dimensione estremamente personalizzata di questo viaggio, ogni camera viene identificata da un nome proprio. Cassaforte, armadio e bagno privato con doccia completano i comfort di queste camere curate anche nei minimi particolari. Proprio per garantire calma e tranquillità i motori, qualora fossero azionati, sono collocati in posizione isolata, sotto la cucina.

Il ristorante
Gli ospiti resteranno deliziati dall’ampia scelta di piatti preparati dalla maestria del nostro chef di bordo; per farvi immergere maggiormente nella cultura del paese, oltre ad alcune pietanze italiane vi verranno offerti tipici piatti della cucina egiziana. Colazione, pranzo e cena verranno serviti a buffet o con servizio al tavolo direttamente nella lounge o sul ponte superiore; per permettervi di godere maggiormente di questa terra ricca di fascino e di mistero verranno organizzati anche barbecue e pic nic sulle rive e sulle isolette del Nilo. Il servizio offerto è All Inclusive, pertanto bibite, acqua minerale, bevande analcoliche e caffè espresso sono sempre a disposizione dei clienti. Come vuole la tradizione dei viaggiatori inglesi, alle 17 è servito il tè, accompagnato da biscotti e pasticcini: l’occasione ideale per rilassarsi nella calda atmosfera del pomeriggio egiziano. Il trattamento All Inclusive comprende: colazione, pranzo e cena – bevande incluse ai pasti – rinfreschi dopo le visite – tè, caffè dopo i pasti e nel pomeriggio – open bar con soft drinks e cocktail analcolici (non vengono servite bevande alcoliche a bordo).

Prezzi: da 1.830 a 2.320 viaggio aereo incluso a seconda della tratta, del periodo e dell’aeroporto di partenza

TESTI IMMAGINI E DESCIZIONI TRATTE DAL SITO TCLUB.COM

UNA FOTO AL GIORNO: NEL BLU

NOTIZIE IN PILLOLE

Diving Center di Marsa Alam cerca receptionist

Pubblicato il 17/08/2010 alle ore 13:49

Compenso: da stabilire
Quartiere/zona: Egitto

L´azienda Coraya Divers e ´alla ricerca di una receptionist per il nostro diving center sito in Marsa Alam, Egitto.
Offriamo vitto e alloggio e contratto minimo di un anno.
Richiediamo eta´ compresa tra i 18 e i 30 anni, conoscenza della lingua inglese e francese a livello buono parlato e scritto, la conoscenza della lingua tedesca o russa a titolo preferenziale.
Pregasi astenersi senza requisiti.
Inviare il curriculum vitae in inglese con foto, i curriculum non in lingua inglese non verranno presi in considerazione

Contatti diretti: Coraya Divers Marsa Alam Egitto
Tel 0020107670808
info@coraya-divers.com

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L’Egitto punta su Sharm El-Sheikh e la rende green

Sharm El-Sheikh si tinge di verde. Il governo egiziano ha  varato nei giorni scorsi un piano volto al  rafforzamento della normativa sulla conservazione dell’ambiente a Sharm El-Sheikh, la più nota località turistica egiziana del Mar Rosso.
Il piano prevede investimenti  per iniziative dedicate alla protezione dell’ambiente e del paesaggio, in particolar modo della barriera corallina. Sharm El-Sheikh, in quanto principale centro turistico della penisola del Sinai, viene visitata ogni anno da milioni di turisti – soprattutto europei – ed è diventata il volano per l’economia delle località sul Mar Rosso. Per questo motivo,  l’espansione edilizia derivata da questa situazione,  unita al problema dell’impatto ambientale che milioni di turisti hanno sull’ambiente, rischia di devastare uno dei panorami e degli ecosistemi marini più importante del Nord Africa. Il problema più sentito è quello dello smaltimento dei rifiuti, che, da questo momento in avanti, dovrà avvenire nel rispetto delle più rigorose norme di salvaguardia ambientale. In questo senso gli investimenti e il nuovo paino varati dal governo egiziano, presieduto  dal primo ministro, Ahmed Nazif,  intendono imprimere un’impronta eco-sostenibile al turismo nella regione.

@@@@notizie dal web@@@@

Secondo Shenuda III, tutti i telefoni in Egitto sono potenzialmente sotto controllo

Il capo della chiesa copta egiziana, papa Shenuda III, secondo il quale qualsiasi telefono in Egitto può finire sotto controllo dei servizi di sicurezza, ha affermato al quotidiano Al-Masri Al-Youm: “Fate attenzione a non ammettere i vostri peccati al telefono perchè tutte le conversazioni telefoniche vengono registrate, altrimenti dovrete chiedere l’assoluzione alla polizia, dal carcere, invece che al vostro parroco”. Si è largamente diffusa l’abitudine tra i fedeli del papa di confessarsi al telefono. Molti infatti sono i religiosi copti emigrati in Europa o in America che continuerebbero a confessare i loro peccati al parroco in Egitto via telefono. Due anni fa Shenuda III aveva lanciato un allarme simile sulle confessioni on line: “Chiunque può riuscire a leggerle, a quel punto non sono più segrete”.

@@@@notizie dal web@@@@


BERENICE: SHARM COME ERA 20 ANNI FA, SI TROVA A SUD DI MARSA ALAM

Oggi nota come Medinet-el Harassi, si trova a sud del parco nazionale di Wadi el Gemal ed è senza dubbio uno dei luoghi più belli del Mar Rosso. E´ l´ultima zona turistica del profondo sud ed è paragonabile alla Sharm el Sheikh di 15/20 anni fa. La sua remota posizione rende questa località l´ultimo paradiso non cementificato di tutto il Mar Rosso. Una perla rara che probabilmente resterà tale ancora per poco tempo.

Conosciuta come una remota ed intatta destinazione subacquea, la zona di Berenice è l´ultima destinazione di vacanze del Mar Rosso. Lo sviluppo turistico è molto limitato, con un solo hotel 5 stelle che offre una vasta gamma di servizi nella tranquilla e bellissima zona di Lahami Bay.
Nelle vicinanze sorgono le altre due uniche sistemazioni della zona, principalmente indirizzate agli amanti della subacquea: un hotel tre stelle e un eco-lodge. Questa destinazione è l´ideale per coloro che sognano una vacanza lontano da tutto e da tutti e a pieno contatto con la natura Gli hotel di Berenice ospitano centri subacquei ben attrezzati.

Berenice si trova a 130 km dal nuovo aeroporto di Marsa Alam (circa 200 km a sud di Hurgada), aperto a febbraio 2002. Per raggiungere questa località ci vogliono circa 2 ora e 30 minuti di pullman.
Berenice è dotata anche di un piccolo aeroporto che attualmente accoglie solamente pochissimi voli interni. Non è sicuramente escluso che in un prossimo futuro lo scalo potrà accogliere anche voli internazionali.

Wadi Hammamat: A circa metà strada fra Quseir e Qena, si trova Wadi Hammamat. Attraverso la sua valle corre un´antica strada, la più breve dal Mar Rosso al Nilo. Centinaia di iscrizioni rupestri ornano le pareti della secca. Alcuni disegni, come quelli delle antiche barche egizie di canne, risalgono al 4000 a.C. Ciò che rese veramente famoso Wadi Hammamat nell´antichità, fu la pietra di Bekheny, una roccia ornamentale di colore verde, ritenuta sacra. La pietra fu attivamente estratta dai tempi faraonici fino a quelli romani, per la produzione di coppe, statue e sarcofagi. Numerosi oggetti realizzati con pietra di Bekheny sono stati rinvenuti nelle piramidi, nelle tombe e nei templi di questi periodi. Ci sarà modo di ammirare i resti di cave, miniere, fortezze, torri di guardia e pozzi, che giacciono sparsi lungo la strada principale.

Il tempio di Seti I: A Kanais, a est di Edfu, lungo la strada del deserto per Marsa Alam, si trova un piccolo tempio tagliato nella roccia, costruito da Seti I (1305-1290 a.C.) Purtroppo è possibile visitare soltanto l´ingresso del tempio. La camera posta dentro la rupe, con i magnifici disegni di Seti I che colpisce i nemici ed offre un dono al dio Amun, è chiusa al pubblico per ragioni di conservazione. Non lontano dal tempio, si trova un antico pozzo. Superba arte rupestre di epoca pre-dinastica, risalente a 6000 anni fa, decora le ripide pareti del wadi, con barche a remi, divinità danzanti, gazzelle dalle lunghe corna, grassi ippopotami e scene di caccia.

Bir Umm Fawakhir: Un pò più a nord di Wadi Hammamat, nella porzione centrale del deserto orientale, si trova un insediamento minerario (per l´estrazione dell´oro), del quinto e sesto secolo, noto con il nome di Bir Umm Fawakhir. Un grande comunità di cristiani copti vivevano in questa città di circa duecento edifici. L´oro estratto dalle montagne circostanti era lavato e trasportato verso la Valle del Nilo per la raffinazione. La miniera più grande di Bir Umm Fawakhir si estende orizzontalmente per un centinaio di metri nella montagna ed è alta circa due metri. Oggi si può visitare il sito ed osservarne gli edifici di accurata progettazione, e le antiche iscrizioni incise sui massi di granito presso le postazioni di guardia della città.

Le antiche miniere di smeraldi: a sud-ovest di Marsa Alam, identificate più tardi come Miniere di Cleopatra o Mons Smaragdus (Montagne di smeraldo), l´area divenne il più famoso complesso minerario del mondo antico. Le miniere di Wadi Gimil, Wadi Sikeit, Wadi Nuqrus e Gebel Zabara furono intensamente sfruttate durante i periodi romano e tolemaico. Lo sfruttamento delle miniere continuò anche nei secoli seguenti, finchè furono abbandonate dopo che gli Spagnoli scoprirono gli smeraldi in Colombia nel 1545. Oggi le rovine degli insediamenti minerari di Zabara e Sikeit sono ancora evidenti così come i resti delle strutture di un tempio e delle miniere crollate

UN LIBRO SOTTO L’OMBRELLONE: L’ULTIMA PROFEZIA

L’ULTIMA PROFEZIA DI ZECHARIA STICHIN ediz . Piemme aprile 2010

L’Ultima Profezia

Dai segreti del Vaticano al Giudizio Universale per squarciare il velo della storia

Quando Michelangelo raffigura il Serpente tentatore intrecciato all’Albero della Conoscenza e gli dà fattezze umane, rivela un’inaspettata familiarità con fonti non ortodosse e molto antiche. Perché il disegno ricorda il geroglifico che indica il dio egizio Ptah, composto da due serpenti intrecciati, e molto simile alla doppia elica del DNA.

Sono molti altri gli elementi che, nella Cappella Sistina, rimandano ad antiche conoscenze perdute. E dove, se non nelle più segrete stanze del Vaticano, Michelangelo poteva aver attinto a quei misteri?

Un filo rosso unisce il cuore della cristianità e le piramidi, la Sacra Sindone e Nazca, un filo che conduce alle origini divine dell’uomo.

Adamo, che in ebraico vuol dire “che già esisteva”, riceve dal Creatore il segreto per elevarsi al di sopra delle altre creature. Quale sia quel segreto Zecharia Sitchin lo ha svelato nei suoi studi, e ora ripercorre i luoghi chiave della sua ricerca, dalla Grande Piramide di Giza, dove è stata scoperta l’esistenza di una camera segreta mai svelata prima, alle vette delle Alpi, passando dalla culla dell’antichità, Roma.

Zecharia Sitchin è nato a Bacu in Russia ed ha vissuto in Palestina, dove ha studiato la Bibbia ebraica scritta in ebraico antico. Ha inoltre studiato l’archeologia del Medio Oriente, prima di trasferirsi definitivamente negli Stati Uniti.
Ha dedicato tutta la sua vita allo studio delle lingue semitiche ed è un’esperto di civiltà Sumera, tanto da essere uno dei pochi studiosi in grado di poter decifrare le iscrizioni scritte nei caratteri cosiddetti “cuneiformi”, che ricoprono bassorilievi e le tavolette di argilla ritrovate in tutto il Medio Oriente.
Nei suoi libri traduce i testi sumerici ed evidenzia le somiglianze tra i miti religiosi Sumeri, Greci e Cristiani…
La sua visione è semplice ma sconvolgente: i testi sacri dei popoli antichi non è creazione fantastica, ma confusa memoria di fatti realmente avvenuti!

Clicca qui per scaricare gratuitamente il PDF delle prime pagine del libro

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UNA FOTO AL GIORNO: SIESTA!!

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FINO DOVE PUO’ ARRIVARE L’AMORE TRA UN PADRE E UN FIGLIO?

Avere un blog è per me anche una grossa opportunità di comunicare con tutti voi!
Normalmente non posto articoli che non riguardino direttamente l’Egitto, ma talvolta faccio delle eccezioni.
Come in questo caso: primo per mostrarvi una storia incredibile, da lasciare assolutamente senza parole.
Secondo per fissare per sempre nel blog questo filmato e non rischiare di perderlo mai più!

Spero che anche in voi susciti le fortissime emozioni che ha suscitato in me!
Nel secondo filmato la storia di questo ragazzo presentata in una TV americana ma sottotitolato in spagnolo. Non ho trovato analoga versione sottotitolata in italiano. Se doveste trovarla fatemi sapere! Grazie

UNA VISITA ALLA NUBIA: TRA EGITTO E SUDAN

La Nubia è la regione che si estende dall’Egitto Meridionale (“Bassa Nubia”) e la parte nord del Sudan (“Alta Nubia”). La Nubia si estende  approssimativamente tra quelle che furono la prima cataratta e la sesta cataratta del Nilo. Il clima è tipico del deserto e quindi risente di ampie escursioni termiche tra il giorno e la notte.

(Clicca sulla cartina per ingrandire l’immagine)

Un bel post pubblicato da Roberta su travelblog

In genere i viaggiatori ‘normali’ che vanno in Egitto, per lo più coppiette in viaggio di nozze, si fermano ad Assuan, punto d’arrivo (o partenza, a seconda del pacchetto acquistato) delle romantiche crociere sul Nilo. Al massimo si fa una puntatina ad Abu Simbel, e poi, indossati pinne, fucile ed occhiali, si vola via verso il Mar Rosso.

Ma a un viaggiatore accorto basterà un’occhiata per capire che ad Assuan il deserto sembra volersi rinserrare sul Nilo: cambiano i colori, le suggestioni, la vegetazione… al di là della grande diga l’atmosfera si fa più africana, perché si è oltrepassata la cosiddetta ‘porta della Nubia’.

La diga di Assuan, o, come la chiamano gli egiziani, Diga Alta, iniziò a essere costruita nel 1952 con ghiaia, terra e roccia. Larga 1.5 km alla base e lunga 4, si erge per 114 metri sopra il livello dell’acqua.

Sbirciando al di là, niente più verde pianura fertile, ma il giallo della terra arsa dal sole, spaccato dallo straripante Lago Nasser, che si estende oltre 500 km a sud del confine tra Egitto a Sudan, là nel deserto dove le frontiere non hanno più molto senso.

Molti templi sarebbero stati inondati dall’acqua dopo i lavori, così si organizzarono diverse task force, per definirle con un termine d’attualità, che sotto l’egida dell’Unesco iniziarono un’imponente opera di smontaggio, catalogazione pietra per pietra di ogni tempio e rimontaggio in un sito sicuro.

È quanto accaduto ad Abu Simbel, che raggiungiamo da Assuan a bordo di un piccolo aereo sgangherato. È l’esempio davvero più ‘faraonico’ di spostamento: nel 1968 l’enorme complesso rupestre dedicato a Ramesse II e Nefertari, è stato ricostruito su uno sperone a picco sulla vallata dove si trovava in origine, e che ora è sommersa dall’acqua.

Il colpo d’occhio aereo è notevole: l’azzurro del lago, l’oro-rossiccio della sabbia dove, man mano che si scende di quota, si disegnano i profili colossali delle statue a guardia dell’ingresso del tempio. Se visitate questo luogo il 20 febbraio o il 20 ottobre, rispettivamente il genetliaco e l’anniversario dell’incoronazione del faraone, potrete assistere al ‘miracolo’: la luce del sole che all’alba penetra nel santuario e illumina la statua di Ramesse II.

Da Abu Simbel ci si imbarca su una nave molto più piccola e meno lussuosa di quelle specie di grand hotel galleggianti cui il Nilo vi ha abituato, ma certamente più affascinante, come affascinanti sono i luoghi che vi porterà a visitare, popolati da guardiani imperturbabili, coccodrilli e scorpioni.

In questi luoghi dimenticati dal tempo, dove tutto sembra identico a millenni fa, non ci sono imbarchi turistici: scenderete in gommone fino a riva e dovrete togliere le scarpe per non bagnarle, tutto questo sempre con la ‘dolce’ e rassicurante compagnia della scorta armata, vostra unica difesa contro i predoni del deserto.

Kalabsa si trova vicino alla Diga Vecchia e ospita le vestigia di Tolomeo IX. Il tempio è consacrato a dio Mandulis, il corrispettivo nubiano di Horus associato a Iside. Nonostante anche lui sia stato spostato e di parecchi km, sembra perfettamente inserito nell’ambiente che lo circonda e sembra essere lì da sempre. Strano destino, il suo: ha evitato di essere sommerso dall’acqua, accettando di essere sommerso dalla sabbia.

Il tempio di Wadi es-Sebu, o “valle dei leoni” sorge parallelo al fiume, con il suo asse portante orientato verso nord. Oltre alla costruzione originale, nel sito c’è anche un tempio greco-romano (pensate dove erano arrivati i nostri antenati!).

Nell’area di Amada, invece, ci sono alcuni templi dedicati al culto del sole Amon-Ra e la tomba del governatore Pennut, molto ben conservata e scampata all’acqua del lago grazie a un complicato trasporto su rotaie in mezzo al deserto di un monoblocco da 900 tonnellate. Non so cosa avrei dato per averlo visto!

Ma la Nubia non è fatta solo di rovine di templi, ma anche di poveri villaggi in cui la gente guarda con curiosità le frotte di turisti che vi sbarcano e che, di rimando, guardano le persone del posto come scimmie in gabbia. Il fatto più tragico è che questa dovrebbe essere la Nubia moderna, una realtà che appare assolutamente contemporanea alle costruzioni che risalgono a millenni prima di Cristo.

UNA FOTO AL GIORNO: IL PESCE NAPOLEONE

DOMINA CORAL BAY: UN BEL FILMATO AMATORIALE

Un bel filmato che mostra molti aspetti e molti scorci
del Domina Coral Bay di Sharm e Sheikh

PER VIAGGIATORI PIU’ CHE PER TURISTI

Per chi dalla propria vacanza vuole qualcosa di più della spiaggia e dell’ombrellone, ecco una proposta di viaggio che prevede una full immersione nella realtà egiziana.
Lussi e comodità vengono abbandonate per preferire il contatto con le popolazioni locali, per capire le difficoltà di chi veramente fatica a campare, per conoscere dal vivo i progetti di un’organizzazione che fa della solidarietà la sua bandiera.
Da questo genere di viaggi si torna generalmente con poca abbronzatura e con molto arricchimento. I ricordi saranno i sorrisi delle persone incontrate più che i pesci della barriera. Un modo diverso di trascorrere le proprie vacanze

La cultura e la storia dell’Egitto non hanno certo bisogno di presentazione, il paese che conosceremo nel nostro itinerario di turismo responsabile è però anche quello di oggi: incontreremo i protagonisti dei progetti della cooperazione internazionale, quelli della rete del commercio equo e solidale e tanti altri, portandoci a casa un Egitto ancora più intenso.
Il benvenuto dal paese lo avremo a Il Cairo, quella islamica è la zona più densamente popolata dell’intero Egitto. Nell’intrico di vicoli, aleggia il sentore della curcuma e del cumino. Seguendo il profilo dei minareti arriveremo alla Moschea di Al-Azhar, una delle più antiche della città. Visiteremo il complesso di Al-Ghouri, di rara bellezza, che riunisce la moschea madrasa, il mausoleo ed il suggestivo minareto a scacchi rossi, nonché la cittadella, una grandiosa fortezza che fu sede del potere egiziano per 700 anni.
Trovarci all’improvviso davanti alle grandiose piramidi di Giza, sarà veramente uno spettacolo emozionante: custodi dei segreti della vita ultraterrena degli antichi Egizi e sopravvissute alla nascita e alla caduta di potenti dinastie e di grandi conquistatori, le piramidi condividono il deserto che le circonda con l’enigmatica Sfinge e con una quantità di templi di dimensioni inferiori, riuscendo a creare un paesaggio dall’atmosfera irreale, nonostante le migliaia di turisti che ne affollano il sito.

Con un lungo trasferimento in 4X4 faremo rotta verso l’interno e ci inoltreremo nel Deserto Occidentale libico-egiziano, per raggiungere la grande oasi berbera di Siwa. Lungo la strada, una breve sosta ad El Alamein ci consentirà di visitare i monumenti ed i sacrari della Seconda Guerra Mondiale.
I laghi salati che la circondano, l’incredibile ricchezza d’acqua dolce delle oltre trecento sorgenti in cui è possibile bagnarsi, la rigogliosità dei giardini e la dolcezza dei suoi famosi datteri ci faranno da subito innamorare perdutamente di Siwa. Rallenteremo il passo ed il respiro, per metterci al suo fianco e cogliere lo spirito più autentico della vita delle oasi del deserto. Visiteremo la cittadella antica, Shali, dall’architettura irreale costruita quasi tutta con i materiali salini del luogo, e l’antico villaggio di Aghurmi con il tempio dell’oracolo di Ammone, la piscina in cui si bagnava Cleopatra, e le tombe della necropoli romana di Gebel Matwa, la “montagna dei morti”.

Non paghi di tanta bellezza, ci saranno ancora il Deserto Bianco ed il Deserto Nero a stupirci, sulla strada per l’oasi di Baharya. Ci perderemo in paesaggi lunari punteggiati da formazioni calcaree erose dal vento che formano bizzarre figure e che, al variare della luce, esplodono in una gamma stupefacente di colori, passando dall’arancio e dal viola del tramonto alla luminosità lattea della notte, quando la luce della luna e delle stelle le investono creando un’atmosfera magica di cui certo ci riempiremo gli occhi ed il cuore.

Un viaggio di turismo responsabile incredibilmente ricco di opportunità per entrare in contatto con le persone che abitano i suggestivi luoghi in cui ci fermeremo e per fare un pezzo di strada insieme.
Al Cairo incontreremo i volontari del COSPE – Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti, ed un gruppo di artigiani che hanno aderito al programma  “Marketing Link“, nato con l’obiettivo di sostenere e rafforzare gli artigiani egiziani nello sviluppo della loro produzione e delle loro capacità imprenditoriali. Visiteremo l‘Egypt Crafts Center/Fair Trade Egypt, creato per fornire ai produttori anche un canale di marketing e di vendita, regolato secondo i principi del commercio equo e solidale. Con il progetto si è cercato di preservare la ricchezza culturale egiziana, i modi di produzione e di favorire l’uso di materie prime naturali nella produzione.
Sempre al Cairo, conosceremo anche APE – Association for the Protection of the Environment, che si occupa di educazione e assistenza nel quartiere di Moquattam, abitato dagli Zabaleen, i “raccoglitori di rifiuti”.
Durante il nostro incantevole soggiorno all’oasi di Siwa, saremo spesso accompagnati dai volontari dell’associazione  Native Siwan Association for Tourist Services and Environment Protection (NSA), fondata per aiutare i Siwani ad avviare piccoli progetti ed attività nel settore del turismo sostenibile che contribuiscano a preservare le tradizioni culturali e la bellezza dell’ambiente del deserto e a migliorare le condizioni di vita.
Ancora a Siwa, SCDEC – Siwa Community Development and Environmental Conservation, un’ONG locale che rappresenta al suo interno tutte le tribù della società siwana e lavora a beneficio della comunità su diversi fronti: sviluppo e marketing di prodotti agricoli, micro-credito, supporto alle donne in attività generatrici di reddito,  formazione ed educazione sanitaria.

PROSSIMA PARTENZE PREVISTE:
30/10/2010
28/11/2010
3/12/2010
Durata 10 giorni – Prezzo 1260 volo escluso – Disponibilità attuale 10 posti

VIAGGI SOLIDALI
C.so Regina Margherita, 205/a Torino

info@viaggisolidali.it  tel 0114379468

LINK AL SITO VIAGGI SOLIDALI

UN DISCENDENTE DEI DINOSAURI VIVE A DELTA SHARM

A Sharm c’è il Delta Sharm un conosciuto complesso residenziale nel quale si aggira, non visto, un discendente dei dinosauri!!

Ecco il filmato che ho trovato per voi oggi su Youtube! Bellissima realizzazione che dimostra che con un po’ di fantasia e di passione si possa realizzare un gradevole filmato anche nel giardino di casa! Se si ha la fortuna di abitare vicino a Spino ovviamente!

Grazie Pierluigi PL per permetterci di godere anche di piccole cose!!! e complimenti, veramente ben fatto!

Spino, un Rettile appartenente alla Famiglia dei SAURI, della Specie UROMASTYX AEGYPTYA, se ne va a zonzo per il Delta Sharm, il Complesso Residenziale dove vivo io a Sharm el Sheikh. Grazie alla meravigliosa cornice naturale che lo circonda, e alle incedibili note della Colonna Sonora che ho scelto (“Battle Without Honor or Humanity” scritta da Tomoyasu Hotei, tratta da “Kill Bill Vol. 1” di Quentin Tarantino), vi racconto la sua avventurosa storia.
Riprese e Post-Produzione: Pierluigi (PL) Baldazzi
Info: plegitto@hotmail.it

UNA FOTO AL GIORNO: SHISHA

UNA BELLA SEQUENZA DI IMMAGINI PER CHI AMA IL DESERTO

Se oltre al mare cristallino ami anche i colori intensi del deserto, i suoi silenzi e i suoi immensi spazi, la serie di immagini qui sotto riproposta sicuramente ti piacerà!

QUELLO CHE NON MOLTI SANNO SUL RAMADAN


Il Ramadan è un grosso giro d’affari
Il Ramadan è secondo solo al Natale per il livello di consumismo che ormai ha sviluppato. Certo, la produttività durante il mese del digiuno diminuisce, ma i supermercati a Istanbul sono strapieni e per gli autonoleggio di macchine di lusso di Ryad è uno dei periodi migliori dell’anno. Le catene di fast-food offrono pasti speciali durante la notte e in Egitto si compra quasi il doppio del cibo rispetto al solito. Inoltre, visto che durante la notte migliaia di persone sono a casa per celebrare l’interruzione giornaliera del digiuno, i canali televisivi trasmettono i loro programmi più importanti: tra il 25 e il 30 per cento dei guadagni legati alla pubblicità arrivano proprio durante il mese del Ramadan. Persino l’Australia ne risente: durante il periodo immediatamente precedente al Ramadan, le esportazioni di pecore – un lusso che si concedono durante quel mese – schizza fino ad aumentare del 77 per cento.

Il Ramadan è il più grosso prodotto d’esportazione dell’Arabia Saudita
Fino agli anni settanta, la stretta osservanza del Ramadan era limitata ai paesi del mondo musulmano. Poi arrivò la crisi petrolifera del 1973. I petrodollari iniziarono ad affluire nelle casse dei paesi del Golfo Persico, ricoprendo d’oro le monarchie del deserto, che con quei soldi iniziarono anche a costruire moschee e realizzare seminari in tutto il mondo. Regole rigidissime nel trattamento delle donne, nell’educazione e nelle pratiche religiose iniziarono a estendersi anche nelle regioni più remote delle montagne pakistane e nelle pianure del Bangladesh. Oggi ad Aceh, in Indonesia, chi non osserva il Ramadan può essere punito con bastonate. E nel 2009, in Egitto, il Ministro dell’Interno iniziò a inasprire le leggi che fino ad allora consideravano la violazione del digiuno durante il giorno un reato minore.

Il Ramadan è un periodo di pace, ma è stato usato anche come strumento di guerra
La contemplazione religiosa non è sempre stata sinonimo di pace. Il profeta Maometto diede inizio alla battaglia di Badr – la prima vera guerra musulmana contro gli infedeli – durante il mese del Ramadan del 624. E il conflitto del 1973 che gli israeliani chiamano la Guerra del Kippur, è conosciuto come la Guerra del Ramadan in Egitto, Giordania e Siria, che lanciarono il loro attacco a sorpresa durante il digiuno. Più di recente, in Iraq, il mese del Ramadan è stato caratterizzato dagli attacchi dei ribelli contro le truppe dell’esercito americano, raggiungendo il picco di oltre 1.400 attentati nel 2007. Ma ci sono stati anche dei casi in cui il Ramadan ha complicato le operazioni militari: durante la battaglia di Tora Bora, alcuni combattenti afgani anti-talebani che erano ormai alle costole di Osama bin Laden decisero di tornare a casa al tramonto per spezzare il digiuno.

La globalizzazione ha cambiato il Ramadan
Per i circa 45 milioni di musulmani che vivono nei paesi occidentali, la stretta osservanza dei precetti religiosi è ormai diventata una questione soprattutto personale. Il lavoro non rallenta in Occidente durante il Ramadan, e quelli che decidono di digiunare devono comunque lavorare a fianco di persone che continuano a mangiare e a bere come se niente fosse. In rete si trovano diverse guide che dispensano consigli su come affrontare la sensazione di solitudine e isolamento, e in alcuni casi sono state previste delle eccezioni per le persone che non vivono in un paese musulmano. Per esempio, le persone che vivono in quei paesi in cui per motivi geografici il sole non tramonta mai durante il mese del Ramadan possono iniziare e finire il digiuno seguendo i ritmi della Mecca, o di qualunque altra città vicina che abbia una successione di alba e tramonto più regolare.

Il Ramadan è il migliore amico dei tiranni
I dittatori di alcuni paesi musulmani fondamentalisti hanno usato spesso il Ramadan per rafforzare la legittimità del loro regime. Turkmenbashi, l’ultimo dittatore neo-stalinista del Turkmenistan, decise di graziare 8.415 prigionieri durante il Ramadan nel 2005; un esempio che più tardi è stato cinicamente seguito anche a Damasco e Algeri. Anche Saddam Hussein – che cercò di vendersi come un fervente musulmano durante gli ultimi anni del suo regime – durante la guerra contro l’Iran offrì per due volte una richiesta di cessate il fuoco nel mese del Ramadan. E nel 2008 – quando l’allora segretario di stato americano Condoleezza Rice andò in visita in Libia – Gheddafi si rifiutò di stringerle la mano prendendo a scusa l’obbligo di non sfiorare una donna durante il periodo di digiuno pur essendo come al solito circondato da uno stuolo di amazzoni, la sua guardia privata tutta al femminile.

NON E’ COSI’ SEMPLICE DARE IL VIA AL RAMADAN

Che non sia per niente facile lo sa bene Salah M. Mahmoud, direttore dell’osservatorio astronomico di Helwan, in Egitto, che martedì scorso aveva una delicatissima missione: dare l’imprimatur scientifico all’avvio del mese sacro per i musulmani di tutto il mondo, il Ramadan. Che, secondo la Sharia, la legge islamica, ha inizio la prima notte in cui la luna nuova diventa visibile a occhio nudo. Così, in un’area con cielo nuvoloso o a diversa latitudine o longitudine il Ramadan può iniziare anche uno o addirittura due giorni dopo rispetto al resto del mondo islamico. E se ci si mette anche lo smog, allora diventa una vera e propria sfida.

Mahmoud, presidente dell’istituto nazionale di astronomia e geofisica, pubblica un grosso volume di tabelle che elencano orari e località in cui la luna del Ramadan appare in varie città del mondo.

«Noi sappiamo che la luna è là», ha spiegato martedì Mahmoud, in attesa di presentare il suo rapporto al gran mufti d’Egitto, la massima autorità religiosa del paese, «ma la Sharia vuole che la vediamo con i nostri occhi».

Il mese lunare inizia nel momento in cui sole, terra e luna sono allineati sullo stesso piano. Quest’anno, secondo Mahmoud, la congiunzione era prevista al Cairo alle ore 6.08 antimeridiane di martedì 10 agosto. Gran parte del mondo islamico segue le decisioni dell’Egitto sul Ramadan, perché il paese è sede di Al Azhar, uno dei principali centri d’insegnamento religioso dell’Islam sunnita.

Martedì lo studioso ha organizzato sei gruppi di astronomi con telescopi in altrettante località del paese (oltre a Helwan, sulla costa del Mediterraneo, vicino alla diga di Assuan, sul Sinai, lungo il Nilo e a Ovest del Cairo), con la speranza che almeno uno di essi potesse vedere la luna. Ma le prime segnalazioni sono arrivate da alcuni amatori ad Abu Simbel, a Sud di Assuan e a Sohag, nel Centro del paese.

La decisione finale di dare inizio ufficialmente ai 30 giorni di digiuno e preghiera spetta al mufti. Il quale, anche se nessuna delle sei squadre ufficiali ha potuto osservare la luna nuova, alle 20,30 ha comunque dato il via al Ramadan. Dal vivo in televisione.

QUANDO UN FILMATO DIVENTA POESIA!!

Ho trovato un filmato su Youtube che secondo me è stato postato da un genio, da un poeta! Ha saputo cogliere tutta la magia della penisola del Sinai, del Mar Rosso, del deserto, dei beduini! E il tutto in soli 7 minuti!

Un grandissimo atto d’amore nei confronti di questa meravigliosa terra!

Dura solo 7 minuti, ti chiedo di guardarlo se hai 7 minuti di pace! Non merita una visione distratta!

Dedico questo filmato a tutti quelli che amano questa terra, che ne conoscono e apprezzano i sapori e gli odori, che ne conoscono il caldo abbraccio del mare e del deserto, a tutti coloro per i quali Sharm non è solo un susseguirsi di locali e discoteche, di russe e di egiziani! A tutti coloro che si emozionano quando sentono il sole sulla pelle o gioiscono per aver visto il centesimo pesce pagliaccio, come fosse la prima volta! A quelli che sono anni e anni che vanno in vacanza in questo paradiso e ne sanno ancora cogliere la magia!

Dedico questo filmato anche a tutti quelli che non ci sono ancora stati, sperando che possano partire più consapevoli del fatto che il Sinai è tutto quello che stanno per vedere e non solo un enorme divertimentificio!

E infine ringrazio Andrea Cochetti, sconosciuto autore di questo piccolo capolavoro! Lo ringrazio per aver saputo dire con parole e immagini stupende quello che da tempo avrei voluto dire senza riuscirci! Grazie per averlo detto e averlo condiviso con tutti noi!!!

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NAVIGAZIONE SUL NILO IN FELUCCA

La Felucca e’ la soluzione ecologica alla classica crociera sul Nilo. Ideale per che vuole godere del contatto naturale con le acque del fiume sacro sia di giorno che di notte.  La felucca e’ la tipica barca di legno a vela nubiana usata tutt’oggi dai nubiani per la pesca. L’imbarcazione e’ molto grande e puo’ ospitare fino 10 persone escluso l’equipaggio.In inverno, durante la notte, la felucca viene coperta con tende al fine di riparare gli ospiti da zanzare o insetti di fiume. Il pernottamento avviene in sacchi a pelo (che gli ospiti porteranno con se) o sui materassi e coperte di cui e’ fornito l’equipaggio.Per la pulizia giornaliera e le doccie , ogni viaggiatore avra’ a disposizione circa 20 litri di acqua naturale , e per i bisogni si avranno a disposizione le dune e gli alberi..e’ richiesto quindi un buon spirito di adattamento

La navigazione puo’ essere piu’ o meno lunga, adattabile alle esigenze di ogni viaggiatore. Si puo’ navigare da Luxor ad Aswan in un percorso di 5 notti, oppure da Esna (a 50 km da Luxor) ad Aswan in 3 notti.

Durante la navigazione, molto lenta e guidata dal vento, si avra’ a disposizione tempo per relax e fotografie. Possibili anche I bagni nel fiume nelle zone ancora vergini delle campagne.

Oltre ai classici monumenti archeologici di Luxor, Aswan, Edfu e Komombo, ci saranno soste in piccoli villaggi di pescatori e siti lontani dal turismo di massa ma di altissimo valore storico, quali il Tempio a Gebel Selsela..

E’ possibile inoltre, abbinare la navigazione sul Nilo a soggiorni al Cairo, Luxor, Aswan ed Abu Simbel con programmi ad hoc.

I pasti sono cotti sul momento al falo’ e cucinati direttamente dall’equipaggio.. Solitamente si consumano in spiaggie o ai piedi dei Templi. Si spazia da carne o pollo alla brace, riso e verdure, formaggi, uova, insalate e salse tipiche ecc…

Se cercate un viaggio lontano dai circuiti classici e che vi regali le emozioni della navigazione, la Felucca e’ senza dubbio la soluzione ideale.

A soli 950.00 euro a persona (su 4 partecipanti)

La quota include :
– Biglietti aerei internazionali per le tratte ITALIA/CAIRO/ITALIA di Linea Egyptair o Alitalia
– 02 notti in treno vagoni letto I classe ABELA SLEEPING TRAINS
– 01 notte in albergo ad Aswan
– 04 notti in felucca sul Nilo
– Trattamento di pensione completa per tutto il tour
– Bevande ed acqua minerale in felucca
– Tutti i trasferimenti in auto privata climatizzata
– Guida egittologo parlante italiano per tutto il tour
– Biglietti di entrata per tutte le escursioni citate nel programma

La quota esclude :
– Visto di entrata in Egitto (acquistabile all’aeroporto del Cairo al costo di euro 13 a persona)
– Bevande ove non citato
– Mance
– Extra personali
– tutto cio’ che non e’ espressamente citato nella voce “La quota include”

.Le partenze sono soggettive
.I prezzi sono validi fino Dicembre 2010 esclusi i periodi di Festivita’ (Natale,Pasqua,Ferragosto e Ponti)
.Sono richiesti almeno 20 giorni di anticipo per la prenotazione
.E’ possibile prenotare questo viaggio senza i biglietti aerei internazionali
.E’ possibile modificare la categoria alberghiera (a costi differenti)

ULTERIORI INFO

Incontriamoci in Egitto, LA NUOVA PAGINA SU FACEBOOK

Un’idea semplicissima!

Se devi andare in Egitto basta che inserisci la località in cui andrai e le date in cui ci sarai nella bacheca di questa pagina e persone che saranno in Egitto nelle stesse date e nella stessa località potranno contattarti per fare conoscenza prima di partire!

Un modo semplicissimo per non ritrovarsi ad avere nuovi amici il giorno prima di fare le valige!!!

Ovviamente il successo della pagina dipende da voi, da quanta gente riuscirete a coinvolgere!

Se andate in un villaggio di cui esiste la pagina Facebook pubblicizzate la cosa nella bacheca dell’Hotel, stessa cosa se frequentate forum o siti che parlano di Sharm, del Mar Rosso, dell’Egitto!

Insomma, io farò il possibile per farla conoscere, ma mai come in questo caso l’unione fa la forza!

A tutti quelli che si erano già registrati invito a farlo di nuovo in quanto per problemi tecnici la pagina è cambiata! Mi scuso per il disguido, solo chi non fa non sbaglia!

Forza, questa è la pagina definitiva!

BUONE VACANZE A TUTTI!

Ecco li link per andare direttamente alla nuova pagina

LA VALLE DEI RE E LA VALLE DELLE REGINE

Un altro bellissimo documentario realizzato da Voyager sull’affascinante storia dell’Egitto.
Si parla questa volta della Valle dei Re, di Luxor, della Valle delle Regine, di favolosi monumenti, di antiche leggende, insomma dei misteri dell’antico Egitto

Sono 4 filmati di 10 minuti l’uno, mettetevi comodi:

CORSO DI FOTO SUB A NOVEMBRE AL CORAL BAY

Sharm el Sheikh…da sempre il luogo dove perdersi in un mare di colori, nel silenzio
meraviglioso dell’acqua, ma soprattutto, dove tutto può diventare realtà!!!
Proprio cosi, un “Corso & Concorso” fotografico. Una settimana alla scoperta dei fondali più belli, una settimana alla ricerca dello scatto migliore, una settimana di uscite dedicate alla subacquea.
L’idea di Nimar & Sport2live, magistralmente interpretata da Stefano D’Urso e Adriano Occhi, che ci accompagneranno in questo meraviglioso viaggio.
Tutti insieme protagonisti di un sogno chiamato “Mare”, della passione per la natura e per la prima volta un “click” sul Mar Rosso, potrà farvi entrare nell’Olimpo dei fotografi!
La proverbiale organizzazione di Stefano ed Adriano, vi faranno vivere questa esperienza unica, facendovi assaporare emozioni che non avete mai provato, con la garanzia di non perdere nemmeno un istante delle vostre immersioni.
E poi, la sicurezza di Nimar, Nikon e Mares, del Diving “SHEIKH COAST” e le sue barche, le custodie, le mute stagne, le macchine fotografiche, le loro novità assolute da poter provare durante tutta la settimana. Sarete assistiti in ogni istante della vostra giornata…perché solo cosi potrete davvero essere i numeri “UNO”.
Non è solo un concorso, non sono solo uscite in barca ed immersioni, ma anche una settimana di incontri con altri appassionati per confrontarsi, conoscersi e apprendere quanto più possibile da due grandi maestri della fotografia, che si metteranno a vostra disposizione per il training e per i consigli migliori.
A proporre tutto ciò sono gli staff di Sport2live & Nimar, una società di eventi e
manifestazioni sportive (la prima), con un team collaudato e affiatato, con grande
esperienza di eventi, mentre per Nimar, un team d’eccezione con Stefano Prandi in testa, con la consapevolezza e la voglia di essere sempre al posto giusto nel momento giusto e con la tecnologia giusta.
Solo il connubio tra realtà che vivono quotidianamente il turismo, la vacanza, la subacquea e la fotografia, potevano inventarsi il 1° UnderWat er Photographic Concourse & Course 2010!!! Infatti la manifestazione avrà il suo quartier generale all’interno del “DOMINA CORAL BAY”, sulla bellissima baia di Sheikh Coast, un incantevole complesso turistico cinque stelle lusso, direttamente sul mare con una magnifica vista sull’isola di Tiran, a pochi chilometri dall’aeroporto e dal centro turistico di Naama Bay.

Euro 640,00 quota di partecipazione + 40,00 spese di gestione pratica e assicurazioni +
22,00 visto + (solo per i subacquei corsisti ) 100,00 iscrizione al programma settimanale
dell’UnderWater Photographic Course; per i concorrenti al concorso 50,00 euro.
Costo Totale : 802,00 € con il corso settimanale di fotografia incluso.
Costo Totale : 752,00 € con il concorso settimanale di fotografia incluso
Costo Accompagnatore : 702,00 € per tutta la settimana

Per info e ulteriori dettagli collegati a questo link

IL ROBOT DEL FUTURO PER SCOPRIRE I SEGRETI DEL PASSATO

Un gruppo di tecnici dell’università di Leeds sferra “l’attacco decisivo” ai segreti della piramide del faraone Cheope.
L’arma segreta dell’equipe britannica, che lavora in collaborazione con il Consiglio Supremo delle Antichità egiziane, sarebbe un piccolo robot chiamato Djedi.
L’automa prende il nome dal mago che Cheope consultò durante la progettazione della piramide. Djedi dovrà oltrepassare le porte che sigillano i condotti irradianti dalla Camera della Regina e provare a svelarne il mistero.
La Piramide di Cheope a Giza, anche detta Grande piramide, è l’unica delle sette meraviglie del mondo antico che sia giunta sino a noi, nonché la più grande piramide egizia e la più famosa piramide del mondo. È la più grande delle tre piramidi della necropoli di Giza, vicino al Cairo in Egitto. Fu costruita intorno al 2570 a.C. ed è rimasta l’edificio più alto del mondo per circa 3800 anni.
Si suppone sia stata eretta da Cheope (Horo Medjedu) della IV dinastia dell’Egitto antico come monumento funebre. Al suo interno, come in molte altre sepolture dell’antico Egitto, saccheggiate dai violatori di tombe già nell’antichità, non è stata trovata alcuna sepoltura e ciò ha generato un elevato numero di teorie, circa la possibilità che le piramidi possano non essere monumenti funebri. Tali teorie restano, però, ancora prive di fondamento.
L’attribuzione della grande piramide a Cheope è deducibile dalla concordanza dei rilievi archeologici con i dati storici disponibili, costituiti dai libri dello storico greco Erodoto.

MEDHAT SHAKIF: UN ARTISTA EGIZIANO IN ITALIA

Medhat Shafik è nato in Egitto nel 1956 e dal 1976 vive ed opera in Italia. Artista di successo internazionale coniuga le suggestioni e i colori dell’arte medio-orientale con le più avanzate tecniche compositive delle avanguardie occidentali. La sua consacrazione arriva con la Biennale di Venezia del 1995, dove il Padiglione Egitto da lui rappresentato viene premiato con il Premio delle Nazioni. Il racconto di Shafik è intimamente “visionario”; basti pensare ai titoli delle sue opere per capire che la vera motivazione della sua pittura è per lui il piacere dei sensi e della mente. Negli ultimi anni l’artista ha ottenuto molti riconoscimenti: ha vinto il premio Alcatel alla VIII Biennale d’arte contemporanea del Cairo, ha esposto alla Galleria d’arte contemporanea di Bad Homburg in Germania e nel prestigioso Palazzo Racani Arroni di Spoleto la mostra Nidi di luce.


UNA FOTO AL GIORNO: I PESCATORI

UN FILMATO CHE FARA’ RIFLETTERE MOLTI

Il filmato di Giuseppe Di Grande, un mio nuovo amico di FaceBook

E’ un bellissimo filmato che credo molti condivideranno!

Belle immagini, belle parole, bella musica! Un filmato in cui molti si ritroveranno!

INDAGINE SUL DISASTRO DEL VOLO FSH 604

Nei giorni scorsi National Geographic ha pubblicato un documentario che ricostruisce l’incidente aereo di Sharm e le indagini durate due anni che ne sono seguite. Cosa è successo al volo Flash Air FSH604?

3 gennaio 2004 Tragedia dell’aria nei cieli dell’Egitto: un charter con 148 persone a bordo è precipitato nelle acque del Mar Rosso. I passeggeri sono tutti morti.
Le vittime sono 133 turisti francesi e tredici egiziani: sei membri dell’equipaggio e sette membri dell’equipaggio di riserva.

L’aereo, un Boeing 737 della compagnia privata egiziana Flash Air, proveniva da Venezia, ed aveva appena sbarcato a Sharm un gruppo di turisti italiani. Poi, aveva ripreso il volo per Parigi. Ma dopo due minuti è sparito dai radar.

Non c’è stata ancora nessuna dichiarazione ufficiale circa le cause dell’incidente, ma in base alle indagini preliminari il ministero egiziano dell’Aviazione ha parlato di un “guasto tecnico”. Il segretario generale del ministero, Abo Ghanima, ha ribadito che si tratterebbe di un incidente e che “fino ad ora non c’è alcun segnale che possa far pensare ad un atto terroristico”.

L’aereo era decollato dalla località balneare alle 4.44 ora locale, e sarebbe dovuto arrivare alle 9 all’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi, dopo un breve scalo al Cairo. E’ stato l’ultimo viaggio del Boeing 737 che, prima di precipitare, aveva coperto quattro tratte tra l’Italia e l’Egitto in meno di 24 ore.

Il Boeing è precipitato da un’altezza di 1,500 metri in 17 secondi. Lo ha spiegato il ministro dell’aviazione civile egiziano Ahmed Shafik: “E’ decollato in modo impeccabile ed ha raggiunto i  1,500 metri quando ha virato verso sinistra come era previsto. Poi qualcosa è successo e ha cominciato a tremare”, ha detto Shafik sulla base dei dati forniti dalla torre di controllo di Sharm el Sheikh.

“L’aereo ha allora effettuato una virata non prevista verso destra e in quel momento ha avuto un problema. Diciassette secondi dopo si schiantava in mare”, ha raccontato Shafik, aggiungendo che “la fusoliera era ancora intera quando ha toccato la superficie del mare, stando alle testimonianze della Forza multinazionale di osservatori”.

Il pilota, ha continuato il ministro, non ha lanciato alcun S.o.s. Ciò può spiegarsi col fatto che fosse troppo impegnato a cercare di riprendere il controllo del velivolo o che la radio era in panne. Data la profondità del mare nel punto dell’impatto non sarà facile secondo Shafik recuperare i corpi delle vittime.

I rottami sono stati trovati una quindicina di chilometri a Sud di Sharm el Sheikh. Sul luogo della sciagura sono confluite in tempi rapidissimi imbarcazioni con squadre di soccorso. Ma ben presto è apparso chiaro che non c’era alcuna speranza di trovare dei superstiti.

Il documentario ha una durata totale di 47 minuti
Viene proposto in 5 spezzoni di 10 minuti l’uno
Fai doppio click sul tasto PLAY per visionare il filmato direttamente su youtube. Al termine di ogni spezzone apparirà automaticamente una serie di finestre.
Per proseguire la visione clicca sul rettangolo centrale sotto la scritta UP NEXT

25 marzo 2006: Le autorità egiziane hanno pubblicato oggi il rapporto definitivo dell’incidente del volo Flash Airlines FSH 604 del 3 gennaio 2004, quando 148 persone persero la vita a bordo del Boeing 737-300 SU-ZCF precipitato in mare davanti Sharm el Sheik circa tre minuti dopo il decollo. Il rapporto identifica la causa nel fattore tecnico, del quale elenca tre possibilità (difetto degli alettoni, blocco temporaneo di un cavo o rinvio dello spoiler sinistro, malfunzionamento dell’autopilota). Nel testo si dice che non sono state trovate «prove conclusive» sufficienti per determinare la causa più probabile ma che «qualsiasi combinazione di queste evidenze potrebbe aver causato l’incidente od avervi contribuito».

UNA FOTO AL GIORNO: TARTARUGA A RAS MOHAMMED

Bellissimo scatto di PippoPluto

BREVE STORIA DEL PAESE DOMINA CORAL BAY

La storia del Domina Coral Bay, uno dei più prestigiosi resort di Sharm El Sheikh, è la storia di un amore a prima vista tra un imprenditore italiano, Ernesto Preatoni, e l’incredibile scenario naturale della costa meridionale della penisola del Sinai, dove il deserto roccioso digrada sul Mar Rosso per formare una delle più straordinarie barriere coralline esistenti al mondo.

Oggi 1600 camere in sei alberghi, con ville private, ristoranti, bar, campi sportivi e servizi in spiaggia e il successo di ospiti di 17 diverse nazionalità, con una grande predominanza di italiani, testimoniano il successo di questa idea visionaria.

Qualche volta la storia si colora di leggenda. Correvano i primi anni ’90, il nome Sharm El Sheikh non era ancora noto, il centro di Naama Bay, la località principale di questo tratto di costa che si estende per una quarantina di km intorno all’aeroporto offriva soltanto un paio di vecchi alberghi israeliani reduci dai tempi dell’occupazione del Sinai.

Ernesto Preatoni, sorvolando con l’elicottero tutto il tratto costiero, individuò e scelse proprio questa baia desertica, con due chilometri di barriera corallina assolutamente intatta e delimitata da due promontori, con acque cristalline e tranquille.

Mai nome è stato più adatto: i coralli che scendono verso il fondale sono di una bellezza seducente, con colori vivissimi e una fauna ricca di centinaia di specie diverse di pesci anch’essi coloratissimi.

Acquistare i terreni da una sessantina di piccoli proprietari non è stato semplice, come non lo è stato farsi approvare i progetti e cominciare la costruzione, con maestranze locali, di un primo lotto che nel 1994 venne aperto al pubblico con l’hotel Oasis.

Coral Bay

Il successo è stato tale da portare a rinomanza internazionale tutta la località di Sharm, oltre a far crescere il resort con i successivi alberghi Aquamarine (dove le camere standard sono sempre dotate di terzo letto per un ragazzo), El Sultan (dall’arredo più semplice), Harem (con alcune gradevoli camere su due piani), King’s Lake (con una spiaggia di sabbia su un lago salato adatto per i bambini) e da ultimo il Prestige, lussuoso cinque stelle superiore con grandi suite con patio e grande privacy.

Oggi questi sei alberghi, formano una specie di paese integrato in un grande centro per più di 4000 ospiti e 3000 dipendenti, sotto la direzione unica dell’italiano Guido Gessati.

Le attrattive sono tante, con piscine, negozi, ristoranti, animazione, locali come il casinò e lo Smaila’s Club, ma anche con le proprietà private del Domina Club, 280 appartamenti e 100 ville, alcune spettacolari con 4 stanze da letto, 4 bagni, patio e giardino, che costituiscono un investimento che si è ben rivalutato nel tempo.

Se il mare con lo snorkeling e le immersioni è la ragione stessa del successo di Sharm El Sheikh, con una stagione che dura 12 mesi all’anno (l’acqua è un po’ più fredda in gennaio e febbraio e i mesi migliori sono settembre e ottobre), da fine 2008 il Domina Coral Bay ha trovato una nuova attrazione nella rinnovata Spa Elisir con un’ala di albergo ad essa dedicata: le camere Prestige Elisir arredate in stile tailandese, con cabine armadi e televisori con video piatti, sono appartate e tranquille con accesso diretto alla Spa. La ristorazione è naturalmente uno dei punti di forza del resort, con 11 ristoranti e 15 bar e oltre 100 chef.

Una particolarità unica, nel vasto spazio del complesso, è la “Ernesto’s Farm”, dove vengono organizzate sovente visite guidate: è una grande iniziativa per la coltivazione biologica di verdura e frutta su 34.000 mq: i prodotti vengono serviti poi sulle tavole dei ristoranti à la carte più esclusivi del resort.

Altro punto di forza per gli appassionati di subacquea è il diving interno, dotato di barche di proprietà e soprattutto dell’unico pontile privato del Sinai che consente ai sub di imbarcarsi direttamente dal diving evitando lunghi e faticosi trasbordi dall’hotel al porto di Sharm!

ABU SIMBEL: UN TRASLOCO FARAONICO

Abu Simbel è una località situata sulle sponde del Nilo, nell’Egitto meridionale, a sud dell’odierna Assuan. Intorno al 1250 a.C. il faraone Ramesse II fece costruire diversi templi, tra cui due particolarmente importanti, scavati nella roccia. L’interno del tempio maggiore, dedicato alle divinità di Eliopoli, Menfi e Tebe (Ra, Ptah e Ammone), è profondo oltre 55 m ed è formato da una serie di ambienti e di camere che conducono al santuario.

Grazie all’orientamento del tempio, due volte all’anno i raggi del sole nascente penetrano a illuminare le statue degli dei Ra-Harakhty, Ramesse e Amon-Ra, lasciando in ombra quella di Ptah. Sulla facciata si ergono quattro statue colossali (di oltre 20 metri di altezza) che rappresentano Ramesse deificato. Tra i numerosi rilievi, una serie raffigura la battaglia tra egizi e ittiti a Kadesh; frequenti pure le iscrizioni, di notevole interesse storico, come quelle che mercenari greci incisero sulla base di due statue di Ramesse nel VI secolo a.C., annoverate tra i più antichi esempi di scrittura greca. Il tempio minore, dedicato alla regina Nefertari e alla dea Athor, presenta sulla facciata statue del faraone e della sua famiglia.

I templi, che si annoverano come i più importanti monumenti dell’antica Nubia, rimasero sconosciuti al mondo occidentale fino al 1812, quando furono scoperti dall’esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt. Nel 1964 fu intrapreso un progetto internazionale per salvarli dall’inondazione del lago Nasser, il bacino che si sarebbe creato dalla diga di Assuan: con una colossale operazione archeologica e ingegneristica promossa dall’UNESCO, cui presero parte anche tecnici italiani.
I templi furono tagliati in blocchi e ricostruiti nel 1968 su un’altura a 64 metri sul livello del mare salvandoli in questo modo dall’inondazione

UN LIBRO SOTTO L’OMBRELLONE:CHEOPE

Unica ereditiera di una ricca famiglia indiana, discendente dell’ultimo imperatore Mogul, Shaila è promessa sposa già prima della nascita in nome della legge non scritta che in India tutti rispettano, ma quel matrimonio non sembra destinato a durare in eterno a causa della sua presunta sterilità. Ambiziosa giornalista di un noto quotidiano italiano, Marika è audace, testarda e pronta a tutto pur di ottenere lo scoop della vita.
Un tragico incidente innesca una metempsicosi a ritroso e le loro vite si incrociano nella terra dei faraoni, nei panni di Karim, gran sacerdotessa di Thot incaricata di custodire il segreto della tomba, e di Nefer, la sposa favorita del divino Cheope. In quel tempo, anno 2515 a.C., ancora non era stata posta l’ultima pietra della grande piramide, un antico popolo edificava le fondamenta della storia e la crudeltà umana già tramava nell’ombra.
Cosa attenderà Marika e Shaila nel loro ritorno alla vita? Le reminiscenze dell’esistenza precedente condizioneranno le scelte delle protagoniste? In bilico tra la leggenda e realtà, troppo a lungo l’ombra del mistero ha gravato sulla grande piramide. Ora il loro incontro potrebbe modificare il flusso della storia…
Da Torino a Nuova Delhi, attraverso il Po, la Moscova e il Gange fino alle rive del sacro Nilo, “Il segreto di Cheope” incrocia momenti di storia perduta, eventi archeologici e fatti di cronaca contemporanea con la suspense del thriller d’azione in una miscela travolgente a ritroso nel tempo.
di Mariagiovanna Ferrante

ACQUISTA IL LIBRO ON LINE

COME SONO GLI EGIZIANI RICCHI DI SHARM?

Una divertente descrizione fatta da Stefania, una ragazza che da qualche anno vive a Sharm.

Nel suo blog la descrizione del prototipo dell’egiziano ricco, molto divertente ma drammaticamente vera!

PER LEGGERE L’ARTICOLO CLICCA QUI

ANDARE IN APNEA A 58 METRI?? TROPPO SEMPLICE PER WILLIAM!!!

Spettacolare filmato!

Andare a 58 metri di profondità (misura impegnativa anche per i sub più esperti!!) percorrere un canalone orizzontale di 30 metri e risalire in superficie!

Il tutto in apnea!

Ma non solo! Indossando esclusivamente la cuffietta, un costume da bagno e gli occhialini! Senza pinne, senza niente! In assoluto contatto col mare e la natura!

Il protagonista di questa ricerca del limite umano è William Trubridge, apneista conosciuto a livello mondiale, che realizza la sua ultima impresa nelle acque di Dahab

In questo filmato vediamo William scendere in una grotta. La sua nuotata è sempre fluida, è un piacere vedergli fare le pause tra una passata a l’altra di rana, che si tratti dei primi metri in discesa o durante la risalita dopo un tempo… eterno per qualunque subacqueo.

PRIMO GIORNO DI RAMADAN – PARTE 3

Come forma di rispetto per tutti gli amici musulmani comincerò i post odierni con alcuni articoli inerenti il Ramadan, sperando in questo modo di contribuire a far avvicinare di più le nostre culture.
Scoprire altri modi di vivere e di pensare è una maniera per conoscere meglio se stessi

Pochi giorni prima dall’inizio del Ramadan, il mese dedicato dai musulmani alla purificazione e al perdono, l’Egitto ha deciso di venire incontro ai fedeli del Paese sospendendo l’ora legale per rendere meno difficile il rispetto del digiuno fino al tramonto, in quello che sembra essere l’anno più caldo degli ultimi 25 anni.

In realtà l’annullamento dell’ora legale in Egitto porta le lancette degli orologi sulla stessa posizione di quelle italiane con l’ora legale. E’ pur vero che a Roma il sole tramonta un’ora e mezzo più tardi che al Cairo, ma nella capitale italiana l’alba (e quindi l’inizio del digiuno) arriva dopo: mercoledì è alle 6.13 contro le 5.22 di quella egiziana. Piccoli problemi dei musulmani che vivono in Italia.

Martedì sera in Egitto tutti gli sguardi erano puntati al cielo, per scorgere la luna nuova del mese di Ramadan, e dare così il via ufficiale al digiuno sacro. Perché proprio con la “ruya”, la visione a occhio nudo della prima falce di luna calante, che ha inizio il mese del Ramadan. A questo scopo la Dar al-Ifta egiziana – l’influente istituto che vigila sull’ortodossia islamica e guida i fedeli sulla «retta via» – ha dispiegato le sue commissioni legali in sei centri di osservazione su tutto il territorio nazionale.

Secondo gli esperti di climatologia, quello del 2010 sarà il Ramadan più caldo degli ultimi 25 anni, una previsione che ha spinto molti medici a chiedere ai fedeli che digiuneranno di prestare la massima attenzione alle proprie condizioni di salute, per evitare i rischi di disidratazione o anche danni più consistenti.


PRIMO GIORNO DI RAMADAN – PARTE 2

Come forma di rispetto per tutti gli amici musulmani comincerò i post odierni con alcuni articoli inerenti il Ramadan, sperando in questo modo di contribuire a far avvicinare di più le nostre culture.
Scoprire altri modi di vivere e di pensare è una maniera per conoscere meglio se stessi

Il Ramadan come momento di riflessione interiore e di condivisione, ma anche come occasione per rilanciare il turismo. E proprio per attirare cittadini arabi in Egitto durante il mese sacro di digiuno, il ministero del Turismo ha lanciato il Festival del Fanous (la tradizionale lanterna che in questo periodo non manca mai nelle case e per le strade egiziane). I festeggiamenti, che si susseguiranno per tutto il mese sacro, avranno inizio stasera alle 21 ora locale, quando feluche adornate dalle tradizionali luminarie solcheranno il Nilo, e fuochi d’artificio daranno il benvenuto al ”giorno del dubbio”, il giorno in cui viene avvistato il primo quarto di luna crescente che da’ inizio al mese di digiuno. Tra le tante iniziative previste dal ministero egiziano per convincere i turisti arabi – in particolare provenienti dal regno saudita, gli Emirati Arabi Uniti e il Kuwait – a scegliere di passare nel Paese un periodo come questo, considerato di festa: danze, spettacoli ambientati tra l’altro nella Cittadella di Saladino, ma anche decine di manifestazioni all’aperto e iftar (pasti di rottura del digiuno) luculliani.

Ma il Ramadan che l’Egitto si accinge a celebrare, sostengono gli osservatori, e’ anche un mese caratterizzato dall’aggravarsi della situazione economica. Penuria di grano, dopo che il Cairo aveva impedito l’importazione di quello russo; rincaro di molti prodotti alimentari – tra cui la pasta – e non, che ha spinto il governo ad avviare una campagna per il controllo dei prezzi. Per sostenere la parte piu’ indigente della popolazione, sono state inoltre predisposti – da privati e associazioni egiziane – ben 13.555 iftar per i circa 2 milioni di poveri. Mentre per evitare i continui blackout di energia elettrica il governo ha predisposto tagli periodici di corrente, in un mese come quello di Ramadan, in cui le strade e le vetrine in questa torrida estate cairota sono illuminate a festa.

Nelle foto: le tradizionali lampade Fanous

Nel videoclip: addobbi per la festa delle Fanous. Con semplici materiali una festa per tutti.


PRIMO GIORNO DI RAMADAN

Come forma di rispetto per tutti gli amici musulmani comincerò i post odierni con alcuni articoli inerenti il Ramadan, sperando in questo modo di contribuire a far avvicinare di più le nostre culture.
Scoprire altri modi di vivere e di pensare è una maniera per conoscere meglio se stessi

Sedici ore al caldo senza mangiare ne’ bere per 28 giorni: anche per questo, secondo un’espressione in voga tra i musulmani, digiunare al caldo di agosto ”vale doppio”. Il Ramadan e’ alle porte e dall’Egitto alla periferia della Cina, passando per il Nordafrica, il Medio Oriente e il Golfo e senza dimenticare l’Europa e le Americhe, milioni di fedeli quest’anno faranno uno sforzo maggiore per assolvere uno dei cinque pilastri della loro fede. ”Abbiamo esaurito ogni tipo di condizionatore d’aria e stiamo aspettando nuove forniture”, ammettono sconsolati  in una delle catene di negozi di elettrodomestici piu’ diffusa in Egitto. L’inizio di agosto e’ coinciso con l’arrivo di un’ondata di calura con temperature che nelle localita’ piu’ fresche hanno superato i 40 gradi. Per quattro settimane, nelle sedici ore che separano l’iftar (la quotidiana rottura del digiuno, al tramonto) e l’imsak (la quotidiana ripresa del digiuno, all’alba), i fedeli dovranno astenersi non solo da cibo e acqua, ma da ogni attivita’ considerata illegale: avere rapporti sessuali, fumare, discutere in modo violento o volgare, avere pensieri maliziosi. E se si ha caldo sara’ vietato persino tuffarsi al mare e in piscina, perche’ l’acqua potrebbe entrare nel corpo tramite le orecchie.

Rinfrescata la casa con ventilatori e condizionatori, per un mese si fara’ invece festa dal tramonto all’alba, ingozzandosi di dolci e pietanze tradizionali, scambiandosi regali, ricevendo ed effettuando visite di familiari e amici, ma anche gustandosi le attese nuove serie televisive che da anni sono trasmesse dalle tv satellitari arabe proprio durante Ramadan. Bab al Hara, sceneggiato a sfondo storico ambientato nella Siria sotto mandato francese, e’ forse il piu’ seguito sequel di Ramadan, che da quattro anni tiene incollati agli schermi milioni di persone, dalle baracche dei campi profughi palestinesi ai piu’ esclusivi club di Dubai. Gli fara’ concorrenza la terza stagione di Sharr an Nufus, mentre su Dubai tv torneranno le puntate dell’animazione per grandi e piccoli Freej, ambientata in un quartiere della metropoli del Golfo. Per chi spera che le ore notturne siano rinfrescate da brezze provenienti dal mare, le principali capitali arabe propongono un ricco panorama di festival culturali organizzati proprio in corrispondenza di Ramadan: al Cairo, il ministero del turismo ha promosso quest’anno il Festival delle Lanterne, simbolo del mese sacro perche’ ricorda la lanterna usata da coloro che erano un tempo addetti a svegliare, a colpi di tamburo, i fedeli prima dell’alba. Dai fuochi d’artificio e dalle danze folcloristiche lungo il Nilo ai concerti e alle rappresentazioni teatrali del festival di Sharja, negli Emirati Arabi Uniti, che si svolgera’ pero’ interamente in locali al chiuso e rigorosamente rinfrescati.

La sigla dello sceneggiato Bab al Hara