MUBARAK RESTA A SHARM?

(ANSA) – IL CAIRO, 28 FEB – Il procuratore generale egiziano ha emesso un divieto di espatrio e un ordine di congelamento dei fondi nei confronti dell’ex presidente Hosni Mubarak.  Intanto la ”Coalizione dei giovani della rivoluzione del 25 gennaio”, organo di gestione dell’Egitto, ha chiesto al Consiglio Supremo delle Forze Armate lo scioglimento del governo con la nomina di un esecutivo di tecnocrati, la liberazione dei detenuti politici, il rinvio a giudizio dei responsabili dell’uccisione dei martiri della rivolta.

L’EGITTO FAVORIRA’ IL TURISMO ITALIANO

egitto luxor

Il Presidente di ASTOI, Roberto Corbella, si è recato al Cairo per incontrare il neo Ministro del Turismo Egiziano, Mounir Fakhri Abdel Nour, dal quale ha avuto rassicurazioni sulla completa operatività di tutti i luoghi turistici e sulla volontà del suo Ministero di sostenere i tour operator italiani che programmano l’Egitto.

Insieme hanno valutato le modalità più appropriate per favorire il rapido ritorno del traffico turistico ai livelli precedenti l’introduzione dello sconsiglio, ed hanno successivamente partecipato ad una conferenza stampa tenuta in occasione della visita di una delegazione italiana nell’ambito dell’operazione “Egitto nel cuore”, organizzata dall’Ente del Turismo Egiziano.

Il viaggio ha offerto altresì l’occasione per constatare direttamente l’apertura del museo del Cairo, che mantiene tutto il suo fascino con l’enorme quantità di reperti archeologici unici al mondo.

Dal Cairo il Presidente commenta, “Sono stato diretto testimone del profondo desiderio di accogliere nuovamente i turisti con quella cultura unica dell’ospitalità che contraddistingue il popolo egiziano. In ogni contesto ho avuto modo di rilevare un graduale ma costante progresso verso il ritorno alla normalità del Paese e di respirare l’aria di una generale volontà della popolazione di vivere questo nuovo corso con entusiasmo e condivisione.”


Dalla prossima settimana riprenderanno i viaggi verso il Mar Rosso, a seguito della rimozione dello sconsiglio che ancora, però, permane per le città del Cairo, Alessandria e Suez, ma, come confermato dal nostro Ambasciatore Claudio Pacifico, il Ministro Franco Frattini, con la sua visita di martedì scorso al Cairo, ha posto il turismo al centro dei suoi colloqui con le autorità egiziane, confermando l’impegno dell’Italia a sostenere questo settore.

“In base a tutti questi elementi, conclude Corbella, Sono particolarmente fiducioso che la rimozione dello sconsiglio per la città del Cairo possa essere adottata presto, come già sta avvenendo per altri paesi comunitari”.

DONNE CUCITE. INCHIESTA SULLA MUTILAZIONE GENITALE FEMMINILE

Donne cucite tratta di storie raccontate direttamente dalle donne che hanno vissuto l’esperienza drammatica dell’infibulazione.

L’opera raccoglie dati e informazioni storiche, forniti delle esperienze soggettive e dagli episodi a cui ha assistito personalmente l’autrice, tali da mettere il lettore nelle condizioni di comprendere meglio l’atmosfera culturale tanto distante e complessa all’interno della quale si compiono dei veri e propri abusi. Le protagoniste principali delle storie sono bambine, mamme, donne e le mammane dell’infibulazione (cioè coloro che la compiono di fatto), persone che Sabrina Avakian ha incontrato nel corso del suo lavoro.

Il libro vuole documentare l’origine dell’infibulazione, ma soprattutto vuole dar voce alle bambine mutilate e deturpate emotivamente per essere accettate dalla famiglia, dalla comunità e dai loro futuri mariti: bambine sane, belle, creative ed entusiaste di vivere, che vengono strappate ai loro giochi e sottoposte a una pratica che invade profondamente la loro intimità.

Nonostante l’esistenza di strumenti internazionali come la Dichiarazione sull’eliminazione di tutte le forme d’intolleranza e di discriminazione fondate sulla religione o il credo, basata sul fatto che le credenze culturali e religiose in cui un minore cresce non devono ledere la sua integrità fisica o psicologica, il numero delle bambine infibulate, tutt’oggi, è ancora molto alto.

Un saggio-reportage che è un’accorata denuncia e insieme un tentativo di sensibilizzazione culturale.

Acquista il libro online

Sabrina Avakian

Sabrina Avakian nasce ad Addis Abeba (Etiopia) da madre italiana e padre armeno. La sua appartenenza a un gruppo minoritario decimato da un genocidio dimenticato dal mondo la porta a lavorare nel settore della Giustizia e dei Diritti Umani per dar voce ai più “deboli”. Nel marzo del 1993, dopo la Laurea in Scienze della Formazione e diversi Master e corsi di specializzazione nel settore psico-pedagogico e Diritti Umani svolti in ambito europeo, inizia a lavorare con l’ONU nel settore umanitario. Nel 1989 si dirige come volontaria ai confini con il Sudan, dove si occupa di alfabetizzazione per minori e donne. Successivamente, nel 1995, inizia a operare nelle missioni di pace ONU occupandosi di Diritti umani: si reca in Angola, Mozambico e Capoverde, Tanzania, Ruanda, Darfur, Somalia, Somali Region (Etiopia), Kosovo, Macedonia. In ambito europeo ha lavorato nel settore umanitario anche in Italia, dedicandosi prevalentemente a prevenire la mutilazione genitale femminile e alla tutela dei diritti dei minori.

Tra le sue pubblicazioni: Bambini al Rogo (Salani); UNFPA-FNUAP – The Trajectory of Life as Internally Displaced persons in Angola (Fertility-Mortality-Migration-Gender. etc…), United Nations; UNICRI-COOPERAZIONE ITALIANA – Booklets for children in conflict with the law, United Nations; UNICRI-COOPERAZIONE ITALIANA – Ministry of Justice Angola Technical support for the elaboration of a text book on best practices and international conventions relating to youth and children.

Scrive rubriche su internet per Donna Moderna.

 

Ho parlato in questo blog anche del libro BAMBINI AL ROGO scritto dalla stessa autrice. Leggi qui l’articolo

 

UNA DRAMMATICA PAGINA DI FACEBOOK

In Egitto per fortuna non è successo quello che sta succedendo in Libia!
In fondo si può dire che in Egitto sia andata bene

Ma su Facebook esiste una pagina tristissima, una pagina che tutti dovremmo visitare almeno una volta, in silenzio, meditando sul valore che ha la libertà, quella cosa che noi italiani diamo per scontata, ma che purtroppo tanto scontata non è!

In questa pagina scorrono decine e decine di fotografie. Sono le foto di persone che hanno perso la vita nel corso degli scontri. Abbiamo sentito parlare di morti, centinaia di morti nei giorni dei disordini.

Diverso è trasformare quel numero in facce, in volti. La stragrande maggioranza sono ragazzi, giovani uomini. Guardando quei volti non si può non pensare che quei “morti” generici che snocciolavano i TG erano persone, con famiglie, genitori, figli, affetti.
Persone che avevano una loro vita, un lavoro, una storia. Persone che probabilmente si sono solo trovati al posto sbagliato nel momento sbagliato. Persone che ora in Egitto sono considerati martiri per la libertà. Persone che meritano il rispetto di tutti noi perchè hanno pagato il prezzo più alto per il loro sogno di libertà!

Centinaia di ragazzi che non avranno mai l’onore di uno speciale Porta a Porta o di un Matrix! Mah

La pagina di Facebook la trovi a questo link

UN FILO DI COTONE AL POSTO DELLA DOLOROSA CERETTA

Depilazione col filo

in Bella Fuori

Una tecnica antichissima che sta arrivando anche da noi e risale alla tradizione estetica orientale per una pelle liscia come depilata con la ceretta

In principio fu il filo . Non quello di Arianna si intende, ma l’antica tecnica orientale usata per  la depilazione. La curiosità delle donne sull’argomento non ha mai fine tanta è la voglia di sperimentare trattamenti sempre più indolori. Per tutte quelle che vivono il momento della depilazione con fastidio, e in effetti lo è, la tecnica del filo orientale potrebbe risolvere non pochi  problemi.

Più semplice a farsi che a dirsi, la tecnica consiste in un intreccio di un filo di cotone tenuto tra le labbra dell’ estetista e manovrato in modo che si avvolga come una spirale nella zona da depilare. Poi attraverso un sistema di pressioni e leve sui fili, i peli vengono strappati via gradualmente lasciando la pelle liscia. La tecnica, nata in India e poi diffusasi in tutto l’Oriente rende, grazie alla precisione millimetrica con cui estirpa il pelo, l’odioso rito della ceretta meno traumatico. 

In origine veniva utilizzato per la prima volta dalle donne nel momento del matrimonio e rappresentava un passo importante nella crescita, quasi un rito di passaggio. In Italia è piuttosto difficile trovare dei centri estetici che utilizzino la procedura, ma vale la pena cercare nella propria città una brava estetista e provare il trattamento che sembra suggerire che una buona depilazione non è una questione di forza ma di precisione. Un primo passo potrebbe essere quello di provare a contattare l’Unione Nazionale Estetisti Professionisti per avere qualche informazione in più.

D’altronde le donne che l’hanno provata ne sono rimaste entusiaste e anche l’odiosa ceretta tradizionale, insieme ai versi di dolore e fastidio che la caratterizzano, potrebbe definitivamente passare di moda

Ma perchè riporto questo articolo?? Perchè mentre in Italia questo genere di depilazione sta per essere riscoperta, in Egitto non lo hanno mai abbandonato!!!! Anzi, è il metodo più usato nei centri estetici con personale egiziano!!

TI PIACE IL TEXAS HOLDEM???? LEGGI QUI E DIFFONDI!!!!

L'ingresso dell'Aladin Casinò

Negli scorsi giorni ho avuto occasione di passare un paio di serate divertendomi a giocare a Texas Holdem all’Aladin Casinò del Domina Coral Bay.

Approfittando della carenza di turisti di questi giorno anche il il Signor Riccardo Torre, responsabile del casinò, si è dilettato con questo splendido gioco. Eravamo proprio di fronte e così abbiamo potuto conoscerci meglio anche se in realtà avevamo già chiacchierato più volte del più e del meno

La sua grande disponibilità e il suo desiderio di appoggiare ogni tipo di iniziativa, lo ha spinto ad accettare una proposta che da tempo volevo fargli ma che in realtà non avevo mai avuto occasione di portare avanti seriamente.

L’idea è semplicissima: organizzare una settimana nella quale far venire giocatori dall’Italia per giocare dei tornei di Texas Holdem.

Ma il target dei giocatori non deve necessariamente essere elevatissimo, ne siamo alla ricerca di campioni (questo è un altro discorso e appena avrò l’ok da Mr. Riccardo ve ne parlerò per primo!!)

L’idea è quella di coinvolgere una quarantina di persone, per giocare un torneo ogni sera con il buy-in a solo 50+10 euro.
Non giocatori professionisti, ma giocatori che giocano fondamentalmente per divertirsi, per passare delle serate diverse!

Ero uno delle migliaia di giocatori che un paio di anni fa si divertivano a giocare nelle sale gioco delle nostre città, finchè qualche cervellone ha deciso che il Texas è un gioco di azzardo. Non le slot machines o il gratta e vinci, il Texas!!

E siccome la passione in Italia non è assolutamente passata (prova ne è il successo che ha la trasmissione PokerUnoMania di Italia uno!) ritengo che ci siano centinaia di persone con una gran voglia di giocare

Ecco allora la proposta. Tornei con un buy-in basso, che permetta a chiunque di giocare senza rovinarsi. L’idea è quella di divertirsi e giocare, non di arricchirsi! Sei tornei in una settimana rivolti agli amanti di questo bellissimo gioco

Resta un solo dettaglio: il Signor Torre sta provvedendo ad ottenere un pacchetto a un prezzo strepitoso!  Una settimana nel più bel resort del Mar Rosso e la sera torneo di Texas, impossibile che un amatore di questo gioco non voglia partecipare!
Le date?? Probabilmente la prima o la seconda settimana di aprile!

Noi ci stiamo muovendo, se la cosa ti interessa manda una mail all’indirizzo sharmmarco@yahoo.it
Ovviamente la mail non è impegnativa, ma ci consentirà di valutare la dimensione di quello che dobbiamo organizzare!

Spero l’iniziativa ti piaccia! Dacci comunque una mano aiutandoci a diffondere questo post
Se la cosa funzionasse questo blog potrebbe diventare motore per altre iniziative!!

SHARM EL SHEIKH: SCHIUMA PARTY AL DOLCE VITA

NAAMA BAY: IL LITTLE BUDDHA

NAAMA BAY, LA PIU’ BELLA DISCOTECA DEL MONDO: IL PACHA!

NAAMA BAY, BREVE VIDEO GUIDA

Una simpatica video guida su cosa è possibile fare alla sera a Naama Bay oltre ad andare nei famosi locali del centro

IN MAR ROSSO NON CI SONO I TURISTI???

Si, in Mar Rosso mancano i turisti!
Ma….
Non manca il sole!

Non manca il mare!
Non manca la barriera corallina!
Non mancano i pesci!

Mancano i russi!
Mancano gli squali!

Un ringraziamento a Paola Lamacchia che seleziona e segnala questi bellissimi filmati!

Nel filmato qui sotto notate un paio di cose
Il filmato è diviso in due parti
Nella prima parte, colori stupendi, musica azzeccatissima, qualità ottima!
Ma c’è un ma! Notate la tecnica di ripresa. La maggior parte degli spezzoni sono realizzati piazzando probabilmente su un cavalletto la videocamera. Un effetto bellissimo. Basta scegliere un bel corallo colorato che faccia da elemento fisso e lasciare che i pesci facciano il resto. Probabilmente il sub si è anche allontanato per non disturbare troppo i pesci! Bellissimo e originalissimo!

Nella seconda parte gli attacchi ripetuti di un Balestra Titano. Ne ho già parlato in questo blog qui e anche qui.
E’ uno dei pesci più aggressivi e territoriali che possiate incontrare. Memorizzatelo e se vi capita di vederlo non scappate, ma non infastiditelo e se vedete che vi punta allontanatevi. Con un morso trancia una pinna, immaginatevi un dito! E poi ha la pessima abitudine di puntare volto e maschera, meglio lasciarlo tranquillo!

AMI LA RESSA E LA CONFUSIONE?? DAMMI RETTA, NON PRENOTARE!!

Ma se ami la pace e la tranquillità guarda questo filmato!

Ecco quello che sarà Sharm nelle prossime settimane!!!

Qualunque hotel scegliate!!!!

Un grazie enorme a Paola Lamacchia che mi segnala questi bei filmati!
Per trovarne uno decente bisogna passare ore al PC a vedere una marea di cagate!!!

GRAZIE PAOLA, SEI GRANDE!!!!!

BENVENUTA SUL BLOG, PAOLA!

Paola selezionerà filmati per il blog

Paola prima di tutto è una grande amica! Mi ha sempre supportato nelle mie iniziative egiziane! E’ quindi con immenso piacere che ancora una volta la devo ringraziare!

Si è offerta di aiutarmi a trovare filmati decenti da pubblicare sul blog. E vi assicuro che non è impresa da poco, il web trabocca di filmati girati in Egitto, sopra e sotto l’acqua. Piramidi e fondali marini, relitti e spiagge! Ma la stragrande maggioranza dei filmati annoierebbero anche i parenti stretti di chi li ha postai. Filmati fatti sott’acqua di un colore azzurro imbarazzante (ma nessuno dice a questa gente che ci vuole un filtro rosso o come minimo si deve fare il bilanciamento del bianco??).
Gite alle piramidi che sembrano girate da ubriachi che non riescono a tenere ferma la telecamera per più di due secondi!
Filmini anni 60 in cui si vedono i protagonisti per il 90 per cento del tempo!

Ebbene, vi assicuro che il compito di Paola non sarà semplice, ma conoscendola, quando si mette in testa una cosa….

Il suo compito sarà quello di trovarci 4 o 5 filmati a settimana per postarli alla domenica

Tradizionalmente sabato e domenica stacco anche perchè il giochino blog mi prende 3 o 4 ore tutti i giorni e tenendo conto che dovrebbe essere un hobby…….

Bene, buon lavoro Paola, facci impazzire con filmati coinvolgenti, ben fatti, interessanti, bilanciati nel colore e possibilmente con musiche e montaggi decenti! Benvenuta a bordo!!

Ps: se anche tu vuoi collaborare alla realizzazione di articoli per il blog, sei in benvenuta/o!
L’ideale sarebbe trovarti un settore specifico in modo da non accavallarci nella ricerca di notizie!
Se ti interessa mandami una mail o un commento qui sotto!!!

PPS: Paola la trovate ovviamente su Facebook col nome Paola Lamacchia Muzio, chiedetele l’amicizia, adora Sharm e ama la gente che ha la sua stessa passione!!

IN EGITTO I PIU’ DEBOLI NON VENGONO ABBANDONATI!

Roma (Agenzia Fides) – La situazione di crisi che ha colpito vari stati del Nord Africa non si è ripercossa sulle strutture e sul personale del Progetto di Riabilitazione su Base Comunitaria (RBC) dell’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau (AIFO) ad Alessandria d’Egitto. E’ quanto comunica l’Associazione all’Agenzia Fides. Il progetto è rimasto sospeso 10 giorni, per poi riprendere progressivamente le attività, che oggi sono regolarmente in corso. L’AIFO ad Alessandria sostiene l’opera dell’ong locale Caritas Egitto che gestisce il Centro SETI (Sostegno, Educazione, Formazione & Integrazione), frequentato da circa 1700 bambini con problemi intellettivi e disabilità mentali.
Dai dati forniti dalle autorità locali, la popolazione dell’Egitto si aggira intorno ai 75 milioni di persone. Circa 10 milioni vivono nel governatorato di Alessandria. Si stima che le persone con disabilità siano il 4% del totale, circa 500.000 solo nella capitale. Questo numero consistente di persone soffre della mancanza di servizi e vive in uno stato di forte povertà. La crisi socio-economica che ha recentemente colpito il Medio Oriente contribuisce a peggiorare il quadro generale. L’AIFO è presente in Egitto dal 1997 con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità attraverso la promozione delle strategie della Riabilitazione su Base Comunitaria. (AP) (25/2/2011 Agenzia Fides)

EXPO DI MILANO 2015: L’EGITTO E’ TRA I PRIMI A CONFERMARE!!!

(ANSA) – MILANO, 25 FEB – Anche la Turchia aderisce a Expo Milano 2015.

Questa adesione, spiega la societa’ che organizza l’evento, e’ particolarmente significativa dopo ”la competizione leale” che ha portato Milano e l’Italia ad aggiudicarsi, proprio contro Smirne, la prossima edizione dell’ Expo. La Turchia e’ il settimo Paese che risponde alla lettera d’invito. Dopo la Svizzera, hanno risposto ufficialmente il Montenegro, l’Egitto, l’Azerbaigian, San Marino, la Romania. (ANSA).

MENTRE ITALIA, EUROPA E AMERICA DECIDONO COSA FARE…..

Mentre le ricche e opulente Europa e America (Italia in testa) decidono come comportarsi nei confronti della tragedia libica, l’Egitto e la Tunisia, due paesi quasi in ginocchio a causa della rivoluzione pacifica e del blocco del turismo, che per questi paesi ha un peso determinante sulla loro economia, ricevono un elogio dal Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati!

Si dirà, loro sono paesi confinanti!
NO, non trinceriamoci sempre dietro ai “se” e ai “ma”
Noi italiani cosa abbiamo fatto per aiutare Egitto, Tunisia e Libia nei giorni della loro emergenza??
Il nulla cosmico! Continuiamo a fare speciali su Ruby, sulle notti folli di Berlusconi, sull’omicidio di povere ragazzine!
In quello noi italiani siamo campioni mondiali! Porta a Porta, 4 grado, Matrix e chi più ne ha più ne metta non fanno altro che occuparsi di morbosità, ore e ore di trasmissioni discutendo di un particolare di un omicidio o di quanto è scoperta una tetta!! Ma chi se ne frega??? Lasciamo Sarah Scazzi agli inquirenti, che se ne occupi Bruno Vespa è disgustoso! E’ disgustoso che lo facciano per l’audience!!! Smettete di guardare quella spazzatura, fategli precipitare l’audience!!!!
CI STANNO LAVANDO IL CERVELLO, MA CON ACQUA BOLLENTE IN MODO CHE SIA BOLLITO DEL TUTTO!!!

Il mondo sta cambiando, il Medio Oriente è in fermento, i paesi arabi del Mediterraneo stanno ribaltando i loro governi! Sono paesi che praticamente confinano con l’Italia e morire se una televisione fa uno speciale sulla vita di Mubarak, per capire chi era e cosa ha fatto! O su Gheddafi?!!Di Gheddafi la maggior parte degli italiani sanno solo che è stato azionista di una squadra di calcio e che quando va aRoma si accampa in una tenda!!!

Ma su Amanda Knox, sappiamo tutto, su Ruby sappiamo anche quanti peli ha sul……, e via dicendo!
Italiani svegliatevi, il mondo sta cambiando e a noi ci propinano il GF 11!!!

SCUSATE LO SFOGO, OGNI TANTO MI SCAPPA!!!

Ma passiamo alla notizia che vi voglio dare! Impariamo da questi popoli che consideriamo incivili e medioevali o quasi. Saranno anche messi male, non avranno il SUV e l’iPad, ma hanno molto più cuore di noi!!!!

(ASCA) – Roma, 25 feb – L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) rivolge ”un elogio ai governi di Tunisia ed Egitto per lo spirito umanitario mostrato nell’accogliere e assistere le persone in fuga dalla Libia”.

Bandiera dell'Egitto

Anche la popolazione locale, si legge in una nota dell’Unhcr, ”sta garantendo un supporto senza precedenti, dirigendosi verso le frontiere di entrambi i paesi per prestare aiuto”.

L’Unhcr si rivolge dunque alla comunita’ internazionale affinche’ ”garantisca un deciso sostegno umanitario ai due paesi”.

”Il governo tunisino – prosegue l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati – ha dichiarato le proprie frontiere aperte per le persone di tutte le nazionalita’ che cercano di fuggire dalla violenza in Libia.

In base ai dati forniti dalla stesso governo, le persone fuggite dal 20 febbraio sono oltre 22.000. Si tratta in maggioranza di cittadini tunisini, ma vi sono anche egiziani, turchi, marocchini e cinesi. Con loro alcuni libici dei villaggi a ridosso della frontiera. La maggior parte dei nuovi arrivati e’ stata accolta dalle famiglie tunisine”.

Bandiera della Tunisia

L’Unhcr ”e’ preoccupato che alla popolazione libica che vive nelle aree piu’ interne del paese e nella capitale Tripoli venga impedito di fuggire. Anche il governo egiziano ha comunicato all’Unhcr che i cittadini libici sono i benvenuti sul proprio territorio e si dichiara pronto ad assistere tutti i feriti e i malati che avranno necessita’ di oltrepassare la frontiera. Gia’ da oggi un team di operatori dell’Unhcr ha cominciato a lavorare presso il confine egiziano. Dalle informazioni a disposizione risulta che le persone che entrano in Egitto sono in prevalenza cittadini egiziani che fanno ritorno a casa. L’Agenzia auspica che tutti coloro che abbiano bisogno di attraversare la frontiera possano farlo in condizioni non discriminatorie”.

Bandiera del Regno di Libia

L’Unhcr ”ha risposto con prontezza a un invito del governo tunisino a contribuire allo sforzo umanitario alla frontiera con la Libia. L’Agenzia ha dispiegato alla frontiera di Ras Adjir due team di operatori, che si stanno coordinando con la Mezzaluna Rossa Tunisina nelle attività di assistenza e che sono impegnati nell’identificazione e nell’aiuto alle persone più vulnerabili come anziani, minori non accompagnati e altre persone bisognose di protezione”.

UNA FOTO AL GIORNO

Gioco di riflessi

DAL SITO AMOUNEGIZIANO UN GUSTOSO POST

10 consigli per una donna al Cairo

Vorrei aver avuto la possibilità di leggere un decalogo come questo, prima di trovarmi al Cairo da sola per la prima volta. Forse avrei potuto evitare molte situazioni imbarazzanti, ma probabilmente aver imparato la lezione sulla mia pelle ha reso ancora più efficace l’insegnamento.

Dunque. Per cominciare, nessuna cattiva notizia: in generale, una donna al Cairo starà benissimo, anche se quasi certamente, prima della partenza, dovrà sorbirsi interminabili paternali e il suo entusiasmo sarà messo a dura prova.

È curioso come qualche giorno fa, parlando con una ragazza in partenza per il Vietnam (leggermente più lontano rispetto all’Egitto!) mi sia resa conto che l’unica a esser stata presa per pazza fossi io. Il motivo è semplice: esistono ancora troppi pregiudizi nei confronti dei paesi arabi, e probabilmente nessuno sa veramente come vanno le cose “quaggiù”. Nemmeno io mi aspettavo di trovare una realtà così diversa da quanto immaginavo. Ma non è forse per stravolgere i nostri schemi mentali che viaggiamo?

Prima della partenza le osservazioni più gettonate sono state:

«Cosa ci vai a fare in Egitto? Tu sei pazza» (banale, ma ricorrente)
«Non fidanzarti con un Egiziano» (troppo tardi… sorry, mamma)
«Ma metterai il velo?» (non meriti risposta!)
«E’ pericoloso!» (ma perché?!)
«Perché vai là, se qui hai un lavoro?» (non vedo il nesso)

La migliore è stata «Ci sono le strade al Cairo?»: no, solo cammelli e piramidi. È risaputo.

Ecco il perché di questo post: vorrei sfatare qualche mito, e dopo tre mesi al Cairo posso iniziare a farlo, attraverso la mia esperienza diretta.

Il mio primo giorno al Cairo da sola è stato decisamente istruttivo: volevo comprare una sim per il cellulare e nel giro di pochi minuti ho compiuto i primi quattro errori:

pensare di poter parlare inglese con chiunque
pensare di poter pagare in euro in qualsiasi negozio
accendermi una sigaretta per strada, ostentando la sicurezza che non avevo
pensare che una maglietta a maniche lunghe fosse adeguata. Peccato che i miei pantaloni a vita bassa mostrassero qualche centimetro di pelle, e un ragazzo me l’ha persino fatto notare.
Ero già stata in Egitto quattro volte e pensavo di essere ferrata in materia. Ma viaggiare con un tour operator o da soli fa una differenza enorme.

Se avete in programma un viaggio al Cairo, ecco qualche consiglio per avere un’esperienza quanto più piacevole e per sentirvi a vostro agio in tutte le situazioni.

Se l’articolo ti piace continua a leggerlo sul sito amounegiziano

DALLA BIT UN MESSAGGIO CONFORTANTE

A seguito dei disordini in Medio Oriente, in occasione dell’edizione 2011 della BIT, cosa sta facendo l’Egitto per far fronte al caos recentemente scoppiato anche nel settore dei viaggi.

Ecco il comunicato stampa che vi riproponiamo qui di seguito:

In passato l’Egitto ha dovuto affrontare situazioni problematiche negative per il settore turistico alle quali ha sempre saputo reagire, uscendone fortificato. Ora desidera dare un segnale di fiducia ai tour operator italiani, affinchè si sentano rassicurati dal fatto che il paese sarà ancora più forte e competitivo che in passato.

Gli operatori hanno sempre dimostrato di credere in questa destinazione e continueranno a dare il loro supporto, affinchè l’Egitto possa tornare al proprio ruolo di grande destinazione turistica, dal patrimonio unico e dal fascino incomparabile.

L’Egitto è stato da sempre la culla della civilità e, forte di questo vissuto, ha oggi l’opportunità di diventare l’elemento fondante di un nuovo futuro, mostrando con orgoglio la dignità del suo popolo ma anche le grandi potenzialità della propria gioventù, guadagnandosi il rispetto di tutto il mondo.

“Desidero comunicare – dichiara il dott. Mohamed Abdel Gabbar – direttore dell’Ente Turismo Egiziano in Italia – che tutte le destinazioni turistiche egiziane non presentano problemi e sono pertanto da ritenere sicure e tutti i siti archeologici sono regolarmente aperti, tranne i musei, nei quali è in corso la verifica dello status di tutti i reperti. Esorto tutti a unire le nostre mani e i nostri cuori e a procedere fiduciosi verso un nuovo futuro di pace e prosperità”.

MA NON FINISCE QUI!!! AVETE VOGLIA DI SEGNALI POSITIVI??

Due dei più grandi colossi fra i tour operator mondiali, Thomas Cook e Tui, hanno già annunciato che saranno ripristinati i voli e le vacanze verso l’Egitto per il mese di marzo. In più in questi giorni sono state riaperte anche le porte del splendido museo del Cairo, vittima fin da subito di vandali incoscienti e poi sottoposto al regime di controllo della polizia: qui i turisti intrepidi sono ancora pochi, ma ci sono e resistono nonostante l’atmosfera ancora palpabilmente tesa.

Ad ogni modo anche l’OMT, l’organizzazione mondiale del  turismo, ha assicurato che le autorità nazionali stanno sistemando la situazione in modo celere e concreto: d’altronde basta pensare che in Egitto una persona su otto è impiegata nel settore turistico, quindi il danno deve essere arginato quanto prima.

EBBENE SI, E’ TUTTO A POSTO, MANCANO SOLO I TURISTI! MA STANNO ARRIVANDO!!

Fonte: Lastampa.it

Primo viaggio dopo la rivolta:
prezzi bassi, ma è tutto chiuso

PIERANGELO SAPEGNO

Reportage da SHARM EL SHEIKH

Lungomare di Dahab

Quando scende dalla scaletta, Salvatore Vendemini si tira su la cerniera della maglia. Non fa così caldo, dice ma oggi è un giorno strano. E’ atterrato a Sharm il primo volo di turisti dall’Italia, appena la Farnesina ha tolto il bollino rosso e ha levato lo «Sconsiglio». Non è che ci sono tanti turisti, però. E non c’è un taxi, fuori. C’è la faccia di Enrico Brignano che sorride da un cartellone, sotto la scritta grossa di Sharm el Sheikh: il film non è nuovo, ma è il simbolo di un’epoca che qui tutti vorrebbero fermare. Sul volo che ha atterrato ci sono operatori, ci sono agenti, c’è qualche giornalista. Pochi turisti. Dice Marika Porta, di Domina Vacanze, che da domenica cominceranno a crescere, che aspettano un volo con 50,60 persone: «Noi siamo solo l’avanguardia».

E’ un giorno strano. Perché è come se qui volessero uscire dal mondo. Ti sorridono tutti da lontano, appena ti vedono. Il pavimento sembra uno specchio, oggi, all’aeroporto. Non ci sono soldati, non c’è uno straccione sotto le palme e fra i marciapiedi ripuliti, e anche se il vento alza la polvere, le strade sono linde come se fossimo in Svizzera. Non c’è una televisione accesa. In un bar, o in qualsiasi posto, niente, nemmeno una tv, o una radio qualunque che scarichi brutte notizie. Meglio stare spenti sul mondo.

Anche Salvatore sembra colpito. Fino a ieri ci veniva 9 o 10 volte all’anno, e ora racconta che doveva scendere «proprio nei giorni brutti della sommossa. Solo che ci rimandavano indietro la gente, e non c’è stato niente da fare». Veniva giù con la famiglia, ricorda. «Anche in 10. Se invece c’era tutta la compagnia, con gli amici, eravamo addirittura in 50». Oggi è da solo: «Eh eh eh, mia moglie non poteva lasciare il lavoro, adesso. Fa l’insegnante. E anche i miei figli non potevano venire. Ma non c’entra la paura. E’ andata così». E, almeno oggi non faremo le code per il passaporto, perché in un periodo normale, dice, perdi anche mezza giornata. Salvator guarda attorno: c’è appena un militare, senza mitra e senza armi in braccio. Lascia persino che un signore scatti le foto in aeroporto. Il Nord Africa è in fiamme, ma da qui si fa di tutto perché non si veda. Il primo volo dall’Italia ha portato gli innamorati di Sharm, come Massimo Mazzolini, istruttore sub, 48 anni, da Milano, che qui ha messo su casa, o come Ernesto Preatoni, che questo posto l’ha quasi inventato, fondando il Coral Bay, che è in pratica una città dentro la città, con parchi e alberghi per tutte le tasche, e che racconta di come abbia dovuto lottare a lungo per convincere la Farnesina a togliere lo Sconsiglio. Alla fine, ce l’ha fatta.

Gli spettacolari fondali di Ras Mohamed

Salvatore dice che ne vale la pena. Seicento euro per una settimana, in un posto di lusso come questo, sono quasi un regalo. Salam ha accompagnato due signori di Brescia, ma dice che secondo lui gliel’hanno pure regalata la vacanza. Suo cugino Dariwsh, invece, l’hanno mandato a casa «perché l’Harem ha chiuso». E il direttore alberghiero Paolo Russo spiega come siano tantissimi i locali chiusi: «Negozi, ristorante, business individuali. Sono passati solo 15 giorni, ma la realtà è che pochi hanno avuto la forza di sopportare una crisi che si annuncia lunga due o tre mesi». Dice: «A Sharm si contano sulla mano gli alberghi aperti e Valtour ha chiuso. E Vera Club ha chiuso». Sono rimasti aperti solo quelli che avevano gli inglesi, e Philip John Jenkins spiega che ne valeva la pena, «perché i prezzi erano bassissimi, ti trattano come un Dio, e il posto è più bello del solito». Da domenica si aggiungeranno i Russi. Può darsi che abbia ragione Philip: «è una occasione da non perdere».

Però, sul far della sera, c’è questa strana sensazione, di un mondo staccato dal resto del mondo, con i giardini curati di fresco, le aiuole tutte pettinate, come le avessero messe a posto per una sfilata, e le palme e i fichi e i melograni che si scuotono appena nel respiro del mare, davanti alle luci dei negozi aperti, con i commessi affacciati sulla soglia a guardare quest’imbrunire, tra le vetrate del supermercato twenty four illuminate a giorno, senza neanche un cliente che si fermi tra gli scaffali pieni di roba.

I negozi sono vuoti, come quasi tutti i ristoranti rimasti aperti, o come l’Hard Rock Caffè, dove si trovavano a mucchi i giornalisti quando venivano qui per lo squalo, o per cercare Mubarak, che ha la sua villa di fronte al Coral Bay, o per qualsiasi altra notizia.

Ci sono le luci, e c’è un ordine perfetto, quasi irreale, anche nella città vecchia, dove c’è il mercato, e tra le strade di Naama Bay, che tagliano il deserto riempite di boutique e di alberghi chiusi. Senza la confusione dei turisti, questo posto non ha nemmeno la melanconia della Rimini d’inverno. Però Salvatore tira un gran sospiro e stasera si fa una partita di poker: «Non fa nemmeno caldo, è tutto perfetto. Non mi devo neanche sentire in colpa che non faccio il bagno…».

L’EGITTO, IL CORAL BAY ED ERNESTO PREATONI

Una bella foto aerea del Domina Coral Bay

Il Cairo, Alessandria e le altre città infuocate dell’Egitto sono lontane dal Mar Rosso e da Sharm El Sheik si lancia un segnale distensivo, un invito per la ripresa del turismo.
Lunedì 21 il ministero degli Esteri ha cancellato l’appello a non recarsi in queste località e solo quattro giorni dopo è partito dall’Italia il primo volo, carico di giornalisti delle principali testate italiane e straniere, proprio per Sharm El Sheik.
A lanciare la sfida è l’imprenditore lombardo Ernesto Preatoni, l’«inventore» del paradiso sul Mar Rosso. É stato il fondatore del grande e lussuoso villaggio turistico Domina Coral Bay ad organizzare tutto, a poche ore dal via libera della Farnesina e con il contributo di Meridiana Fly, leader dei voli tra l’Italia e il Mar Rosso.
Week end a Sharm, dunque, dal venerdì alla domenica, per il gruppo di giornalisti che potrà vedere ( da lontano) anche la casa dove sembra che si sia rifugiato il rais Hosni Mubarak, in precarie condizioni di salute.
Si trova proprio di fronte alla villa di Preatoni, che per sabato ha anche provveduto ad organizzare un incontro della stampa con il Governatore del Sud Sinai, il generale Mohamed Abdel Fadeel Shousha.
L’idea è quella di un evento per festeggiare la fine della sospensione dei voli, iniziata con lo «sconsiglio» di fine gennaio della Farnesina e la riapertura di strutture e villaggio del Domina Coral Bay, che sono rimaste operative anche se deserte, perchè il gruppo non ha licenziato nessun lavoratore.
Il blocco del turismo su Sharm El Sheik ha messo a repentaglio qualcosa come 20mila posti di lavoro e un fatturato da 8 milioni di euro a settimana, ma ora gli operatori turistici si preparano a ripartire, contando soprattutto sulle vacanze pasquali.

Il bellissimo ingresso del Domina Coral Bay

Tour operator e agenzie di viaggio hanno però deciso di attendere fino a venerdì 4 marzo prima di riprendere in pieno la programmazione dei viaggi e le partenze per il Mar Rosso, come ha spiegato la presidente di Fiavet (la Federazione delle agenzie di viaggio), Cinzia Renzi. Preatoni, con il consueto dinamismo e quella che definisce lui stesso una punta di «follia costruttiva», ha deciso di anticipare tutti di una settimana, malgrado la situazione soprattutto a Il Cairo sia ancora molto incerta: la cacciata di Mubarak, infatti, non è bastata a sedare le proteste egiziane e i Fratelli Musulmani insieme ad altri gruppi politici organizzano manifestazioni di massa in Piazza Tahrir, chiedendo un nuovo esecutivo e di mettere sotto processo tutta la vecchia leadership, compreso lo stesso ex-presidente.
A Sharm, però, si assicura che non ci sono mai state violenze e che il contagio rivoluzionario è rimasto lontano. Prevalgono, invece, le preoccupazioni in un’area che vive esclusivamente di turismo.
Ecco, allora, la volontà di Preatoni di offrire la possibilità di una testimonianza da parte dei media sulla situazione turistica, economica, politica e sociale e le prospettive a breve, brevissimo termine.

Ernesto Preatoni

Il primo volo per Sharm el Sheikh della Meridiana Fly ha portato ieri sul Mar Rosso giornalisti delle principali testate nazionali e internazionali, perchè possano raccontare la nuova realtà e i nuovi orizzonti del turismo nella destinazione preferita dagli italiani.Il ritorno della «comitiva degli inviati» è fissato per domenica sera. Si tratta di un estremo tentativo per cambiare il trend in picchiata del settore turistico in queste località. Le prenotazioni in vista della Pasqua, che tradizionalmente sono tantissime, ora si contano sulle dita delle mani. Ma i tour operator mostrano un cauto ottimismo.
«In verità la Farnesina ha chiuso ai viaggi in Egitto le grandi città, da Il Cairo ad Alessandria, mentre la situazione è tranquilla non solo sul Mar Rosso ma addirittura anche a Luxor», spiega Alberto Corti, direttore di Federviaggio, la federazione del turismo organizzato.
Nel 2009 gli arrivi internazionali di turisti in Egitto sono stati 12 milioni e hanno generato entrate per 11 miliardi di dollari.
Secondo i primi dati forniti dal segretario generale dell’Organizzazione mondiale del Turismo (Omt), Taleb Rifai, nel 2010 gli arrivi sarebbero stati 14 milioni per entrate pari a 12.5 miliardi di dollari.
Adesso la domanda è solo una: riuscirà Preatoni a fare il suo piccolo grande miracolo?

QUESTA VOLTA SI RIPARTE SUL SERIO!!!!

Finalmente ci siamo! I nuvoloni se ne stanno andando!!!Sharm sta ripartendo!!!
Timidi gruppetti di turisti ieri hanno ricominciato a passeggiare per la main street di Naama Bay, a Old Sharm. Nabq, località che si rivolge prevalentemente al turista inglese non è mai stat in ginocchio come Sharm e Naama, ma anche li si comincia a notare una presenza più folta.

Certo, siamo agli inizi della ripresa, ma le condizioni ci sono tutte questa volta!!!

1) Il Sinai non ha mai avuto nessun tipo di problema neppure nei giorni caldi della rivoluzione, sebbene le televisioni italiane descrivessero Sharm come un posto dove al posto dei taxi giravano carri armati (ma nessuno ha spiegato ai nostri giornalisti che dal 1969 per accordi con Israele e gli Stati Uniti il Sinai è e deve rimanere una zona demilitarizzata??) Gli unici carri armati che giravano in Sinai probabilmente erano a Suez, piazzati li per far passare la voglia a chiunque di entrare in Sinai dall’unico passaggio possibile: il ponte di Suez!!!!!

2) la Farnesina ha finalmente tolto lo “sconsiglio” (ma che schifo di parola!!!!) su tutto il Mar Rosso. Era ora visto quanto detto al punto 1. Questo ha permesso a tutti i Tour Operator (T.O.) di riprogrammare voli e pacchetti sul Mar Rosso! Ovviamente, visto che tutti gli hotel hanno il vuoto pneumatico, sconti, offerte e  proposte la fanno da padrone. Ho visto pacchetti completi a 290 euro (noi residenti ne spendiamo di più per il solo volo!!) La guerra delle tariffe è l’unica guerra che si combatterà in Sinai!! Marzo sarà a mio parere a mezza forza, ma ad Aprile (che vede Pasqua alla fine del mese) tutto sarà come prima, anzi meglio dato che il clima che si respira qui è di rimboccarsi le maniche per dimostrare a se stessi e al mondo che l’Egitto ha una nuova forza, la forza di lavorare finalmente per se stessi, per un paese migliore!

3) In tutto questo casino vi siete dimenticati dello squalo??? Eheheheh noi no! Ma proprio ieri il CDWS ha tolto tutte le limitazioni alla balneazione. La rivoluzione e il crollo del turismo ha fatto bene al problema. La paura tra gli operatori del settore era che per paura di perdere turismo il blocco  e le limitazioni alla balneazione fossero stti tolti troppo presto, col rischio di un ulteriore attacco e di un disastro dal punto di vista turistico. Ora, gli squali in Mar Rosso ci sono sempre stati, mettetevelo in testa. Fare snorkeling in Mar Rosso implica sempre il possibile avvistamento di uno squalo, ma mai gli squali hanno attaccato l’uomo se non in condizioni estreme come quando è precipitato l’aereo francese o come quando (a novembre) qualche idiota ha gettato centinaia di capre morte in mare. In entrambe le occasioni un mare anomalamente denso di sangue ha ipereccitato gli squali che non hanno fatto altro che il loro dovere! Per errore uno di loro ha scambiato uomini per capre morte, ma non credo se ne possa fare una gran colpa a lui!
I pattugliamenti sono andati avanti e da settimane a situazione è tornata alla normalità!

4) Egyptair ha ripreso la normale programmazione su Sharm, e anche su questo fronte tutto è rientrato nella consuetudine.

5) I pullman che provengono dal Cairo e da Alessandria nei giorni della rivoluzione partivano pieni da Sharm e arrivavano a Sharm vuoti. Lavoratori in vacanza forzata, ragazzi che correvano a casa per stare vicino alla famiglia nei giorni caldi, padri che rientravano per aiutare moglie e figli. Ora il flusso si è invertito. I pullman arrivano a Sharm pieni e ripartono praticamente vuoti: camerieri, bagnini, tassisti, negozianti stanno tornando al lavoro, felici del loro nuovo Egitto e fiduciosi nel loro futuro.

Noi stranieri che viviamo a Sharm abbiamo avuto il privilegio di vivere in diretta una rivoluzione silenziosa. Nei discorsi che facciamo la sera nei locali frequentati dalla comunità italiana si percepisce un nuovo ottimismo. Siamo passati dal “molliamo tutto e scappiamo” a un timido “forse ci è andata bene” all’attuale “almeno fino alle elezioni di settembre non dovrebbe succedere più nulla”

E a settembre, chi andrà al potere?? Cosa succederà??
Inshallah, per ora godiamoci questa favolosa estate, a settembre ci penseremo anche se a mio modesto parere (Mr Nessuno!) in Sinai difficilmente ci saranno grossi cambiamenti. Troppi interessi di troppe multinazionali e di gente influente (Mubarak, Berlusconi e chissà quanti altri di quel calibro hanno investito qui!!) e zona troppo importante politicamente (Israele è a un tiro di schioppo!) perchè si possa permettere che qualcosa cambi!!!

E ora due curiosità provenienti da Alessandria!

Durante i giorni delle sommosse uno dei più grandi grandi magazzini della città, il Carrefour, è stato svuotato!
Intendiamoci, quando si parla di un centro commerciale grande da queste parti, si deve capire che il più grosso dei centri commerciali italiani ci starebbe tranquillamente posteggiato dentro! Qui sono veramente enormi! Reparto alimentari, reparto Tv, reparto HiFi, reparto cellulari, macchine fotografiche, abbigliamento, arredamento, insomma, tutto il possibile! Svuotato ma non nel senso pieno di gente che poi passava alla cassa con la carta di credito!! Riempivano i carrelli e dalla cassa proprio non ci passava nessuno! Anzi, si sono portate via pure quelle! Insieme  a scaffali, vetrinette e tutto il rsto, servizi igienici compresi! Lampade, neon, tutto!!!! E’ rimasto solo il pavimento! Minimo gli faccio un po’ di pubblicità gratis mettendo il loro logo!

Seconda curiosità: ad Alessandria si costruisce a più non posso! Nuove case, ville, condomini, rialzi, chiusura di terrazze! I fornitori di materiali edili stanno facendo soldi a palate! Motivo?? Non c’è più governo ne legge da rispettare e in Egitto esiste una legge secondo la quale se arrivi al primo piano e metti il tetto nessuno può più dirti nulla!!! Insomma, scheletri di costruzioni tirati su in un paio di giorni tanto per mettere il tetto! Ahahahahahah noi italiani assomigliamo in maniera impressionante a certi egiziani!!!!!

Sharm El Sheikh posta all’estrema punta meridionale del Sinai ha patito le conseguenze degli ultimi avvenimenti dell’Egitto ma la sua particolare situazione politica e geografica la tiene ben lontana dai problemi del suo paese permettendogli, dopo alcune settimane di pausa forzata, di iniziare a pensare alla nuova stagione.
Il ministero degli esteri italiani ha tolto le avvertenze di possibili pericoli per questa parte di Egitto e l’ente per le attività acquatiche (CDWS) ha tolto ogni vincolo residuo permettendo in mare ogni tipo di attività.

I voli aerei dell’Egyptair sono ripresi con regolarità ed i tour operator, con i loro voli charter, hanno capito che Sharm è ora quello che sempre stata: un tranquillo posto di villeggiatura dove oziare o divertirsi senza sosta secondo i gusti, con le offerte di marzo e aprile, ora come non mai e a buon prezzo.


I DIRITTI DI CHI HA RINUNCIATO ALLA VACANZA IN EGITTO

Dal sito ufficiale della Associazione Italiana degli Agenti di Viaggio ecco le direttive date alle Agenzie su come comportarsi con chi ha disdetto una vacanza in Egitto:

  • i consumatori che avessero già annullato le proprie vacanze in Egitto durante il periodo di vigenza dello “sconsiglio” hanno titolo ad essere totalmente rimborsati anche se, da oggi, lo “sconsiglio” non ha più alcun valore;

  • i consumatori che durante il periodo di vigenza dello “sconsiglio” avessero accettato una qualsiasi soluzione alternativa proposta dai T.O. sono vincolati alla scelta fatta;

  • i consumatori che durante il periodo di vigenza dello “sconsiglio” non avessero maturato idee alternative, da oggi sono vincolati alle Condizioni Generali di Contratto stabilite dai T.O. e dovranno quindi partire per le loro programmate vacanza o, qualora decidessero di annullare, saranno obbligati al pagamento delle penali previste.

  • nessuna penale o spesa può essere richiesta ai consumatori che avessero annullato durante il periodo di vigenza dello “sconsiglio” seppure con date di vacanza succesive alla data odierna (in cui lo “sconsiglio” ha perso il suo valore).

OH CRIBBIO, MA GLI EGIZIANI FANNO SUL SERIO!!!

Sono passati pochi giorni dalla caduta del regime di Mubarak e l’Egitto si rimette in moto!
Il turismo! Ecco quello che devono aver pensato i militari e i ministri che devono guidare il governo di transizione!
Il turismo è troppo importante per l’Egitto, diamoci da fare e facciamo in modo di non perdere la stagione turistica, anzi, vogliamo recuperare quanto perso questo mese!
Probabilmente nella loro testa c’è anche l’idea di fare bene per potersi far eleggere alle elezioni. Fatto sta che, mentre per la prima volta nella storia si sono visti i dimostranti che dopo una dimostrazione ripulivano la piazza, suscitando ammirazione da tutti i giornali del mondo, gli uomini al governo si stanno dando da fare per ripulire il paese da un altro tipo di immondizia!

Ecco quanto riportato da Autotutela, il sito ufficiale dell’Associazione Italiana degli Agenti di Viaggio:

L’articolo originale è stato modificato
Ho ricevuto cortese richiesta di rimozione da parte di uno studio legale ed evidentemente anche Autotutela ha ricevuto analoga richiesta.
Fatto sta che nomi e cognomi sono spariti e il pezzo originale è stato sostitutito da quello qui sotto riportato!
Come diceva qualcuno, non capisco ma mi adeguo

Illecito fiscale, concussione e peculato. Con queste accuse sono stati posti sotto indagine diversi importanti uomini d’affari egiziani operanti nel settore turistico, uno dei quali pare essere anche stato tratto in arresto.  Le indagini, partite dalle verifiche che l’amministrazione finanziaria egiziana ha avviato nei giorni successivi alla caduta di Mubarak, vedono al centro i personaggi più in vista del turismo locale ed internazionale.  La documentazione pervenutaci da Il Cairo fa pensare ad un’azione che durerà parecchio tempo e che colpirà ”in alto”:  per questo motivo, stamane, ci è giunta richiesta di non fornire informazioni attraverso il nostro sito su quanto sta avvenendo, questo per non recare danno alle indagini.  Considerando lo spirito di grande cambiamento che l’Egitto sta trasmettendo ai numerosi paesi che rivendicano condizioni di vita migliore, ci adeguiamo, rimandandovi a quando potremo scrivere sull’argomento senza causare danni.

 

IL CAIRO VISTO CON GLI OCCHI DI CHI CI VIVE

Riporto un post di Jasmine, un’amica italiana che vive a Il Cairo
IL PERCHE’ DELLA RIVOLUZIONE..
In tanti, forse troppi nel mondo si chiedono perche’, dopo 30 anni , il popolo egiziano abbia improvvisamente deciso di dare un colpo finale al governo Mubarak.  Io, che per meta’ sono italiana e che per meta’ della mia vita ho vissuto in Italia – paese democratico – capisco perfettamente le motivazioni della gente e devo dire che sono molto, molto stupita della forza di sopportazione e della pazienza che il popolo egiziano ha mostrato per tutti questi anni.
Venire in vacanza in Egitto non e’ come viverci e se molte destinazioni ti portano leggermente a contatto con la realtà del Paese, tante altre la nascondono completamente dando un’idea fittizia e fantasiosa del popolo egiziano e della realtà che essi vivono giornalmente.
Ci tengo personalmente a dare voce ai problemi che affliggono da ormai 30 anni il 40% della popolazione egiziana che vive sotto il limite della sopravvivenza, senza possibilità di studiare, curarsi e purtroppo anche di mangiare.

ISTRUZIONE: Il sistema di istruzione egiziano e’ suddiviso, come la società stessa in categorie e classi. Ci sono le scuole private, dedicate alle classi sociali con reddito alto dove I bambini fortunati vivono l’istruzione in maniera completa e sana. Si tratta di scuole linguistiche, dove si parla come prima lingua o inglese o francese e dove la retta annuale oscilla dagli 8000 ai 15000 pound egiziani (pari a 1000/1500 euro annui).
Ci sono poi le scuole semipubbliche o semiprivate, finanziate da ambasciate estere e dallo stato egiziano. Il livello di istruzione e’ nettamente inferiore ed il numero minimo di bambini in classe e’ di 40. La retta annuale oscilla tra i 4000 e i 2000 pound egiziani ( pari a 750/400 euro annui).
Infine abbiamo le scuole pubbliche che sono per il 40% della popolazione. Il livello igienico e’ sotto il decente, ogni classe (elementare ad esempio) ha circa 85 alunni, i maestri che non ce la fanno a contenerli neanche fanno più lezione obbligando però gli studenti a salatissime lezioni private OBBLIGATORIE se si vuole passare l’anno.

SANITA’: Come per le scuole anche gli ospedali sono suddivisi per categorie, e anche qui abbiamo gli ospedali privati, pulitissimi e con ogni tipo di tecnologia. Si pagano a giornata ed un pernottamento (escluse cure e medicine) costa dai 1000 ai 700 pound egiziani (circa 150/100 euro giornalieri).
Le strutture pubbliche invece, non sono definibili ospedali ma agglomerati di microbi, dove le possibilità di ammalarsi superano di gran lunga quelle di guarire e dove virus come Epatite B o C colpiscono il 25% dei malati. Sporchi al limite dell’umano, in condizioni igieniche pietose e poi neanche proprio gratuiti perché anche se poco vanno comunque SEMPRE pagati.

ORDINE PUBBLICO: da quando e’ stata inserita nell’81 la legge relativa allo stato di emergenza, la classe povera della popolazione (pari al 40%) ha vissuto anni di vera e propria PAURA. Giornalmente, al fine di stilare rapporti, i poliziotti arrestavano ragazzi a caso nei quartieri poveri per poi sottoporli a violenze fisiche, sessuali, psicologiche inaudite..giornalmente chiunque portasse la barba lunga, a segno di convinto islamismo, veniva arrestato e sottoposto alle stesse violenze perché considerato terrorista.
Dimenticarsi la carta di identità a casa conseguiva arresti  e violenze.. I ragazzi potevano sparire per giorni e peggio per anni senza che nessuno potesse ne chiedere ne sapere dove si trovassero. Se poi qualcuno moriva in cella o durante le torture non era certo un problema. La polizia regnava SOVRANA e poteva fare tutto quello che voleva. Io stessa ho assistito più volte ad atti ignobili dei poliziotti che usavano i ragazzi come passatempo o peggio ancora ho visto picchiare selvaggiamente anziani perché avevano osato sorpassarli con l’auto..e chi si immischiava beccava una pallottola. Ed e’ per questo che nei primi giorni di Rivoluzione, la gente si e’ scagliata con ferocia su poliziotti e commissariati dando fuoco ad ogni traccia di polizia

ECONOMIA: Gli stipendi degli statali sono sotto il limite di sopravvivenza..un impiegato che lavora da 15 anni prende mensilmente 250 pound egiziani, uno spazzino 120 pound egiziani, un’infermiera in un ospedale pubblico 150 pound egiziani, un maestro di una scuola pubblica 200 pound egiziani..e la vita quanto costa?
Un kilo di spezzatino costa 50 pound egiziani, un pollo 30 pound egiziani, un kilo di mele 15 pound egiziani, un kilo di zucchine 5 pound egiziani, un pacco di pannolini per bambini anche 65 pound egiziani. E’ così che vive il 40% della popolazione egiziana.

LIBERTA’: Ci sono personaggi economici, giornalisti e scrittori ai quali e’ stato vietato di vivere in Egitto in quanto dicevano la verità. Ci sono libri che sono stati censurati  e personaggi politici arrestati solo perché si mettevano contro il governo e dicevano la loro opinione. Primo su tutti Ayman Nour che si azzardò nelle ultime elezioni a dire che si trattava di elezioni false e per questo fu arrestato e buttato in prigione per molti anni.
Dall’inizio della Rivoluzione ad oggi sono comparsi sul mercato moltissimi dei libri censurati e la televisione Statale (finora obbligata a dare solo le notizie passate da governo) non fa altro che intervistare personaggi a cui non era stato più permesso entrare nel Paese

Io vivo al Cairo da 13 anni circa, ho conosciuto gente di ogni religione e livello sociale, ho lavorato in scuole semipubbliche e centri di lingue per la gente povera, ho vissuto in quartieri poverissimi e mangiato con gente che definire povera e’ poco.. ho girato l’Egitto per intero, ho visitato villaggi sul Nilo nell’Alto Egitto dove bere acqua dai rubinetti e’ un privilegio e dove andare a scuola e’ rischioso perché bisogna attraversare il Nilo in barchette di legno che non resistono (ogni settimana li muoiono almeno 5 bambini annegati), e dopo tutto ciò che ho visto sono certa al 1000% che la caduta del vecchio governo sia solo un bene e che l’Egitto e gli egiziani meritano di vivere in condizioni umane, dove i diritti umani devono essere rispettati e dove le persone e la vita hanno un valore.
Mi spiace infinitamente per coloro che hanno perso la vita, ma mi spiace ancora di più per quegli egiziani benestanti e quegli stranieri che vivono in Egitto (grazie ad investimenti o proprie attività) che hanno considerato la Rivoluzione come inutile e come “un disastro economico”, pensando purtroppo solo a loro stessi e alla loro condizione privilegiata nello Stato egiziano.

Tutti dobbiamo metterci sempre nei panni dei meno fortunati, perché, chissà,  un giorno potremmo essere noi al loro posto..e per questo desidero ringraziare tutti i ragazzi egiziani, proprio i benestanti, le nuove generazioni, quelle di facebook e twitter che hanno spinto, guidato e lottato per il loro Paese e la loro gente nella prospettiva di un futuro dignitoso per tutti.

SKY FA POKER CON L’EGITTO

TUTANKHAMON – L’EREDITA’ MALEDETTA

Perchè il rito funebre e la sepoltura di Tutankhamon avvennero velocemente? Un gruppo di egittologi sostiene che alcuni personaggi importanti avevano fretta di prendere il suo posto.

National Geo HD Venerdì 25 feb ore 21:05 & 02:00

LA VERA STORIA DI NEFERTITI

Documenti scoperti di recente, indagini scientifiche e ricostruzioni svelano la vera storia di Nefertiti, la regina egiziana il cui nome è da sempre legato a scandali e misteri

National Geo HD Venerdì 25 feb ore 22:05 & 03:00

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IL FARAONE DIMENTICATO

La storiadi uno dei meno noti faraoni dell’antico Egitto che regnò intorno all’anno 1000 a.C. Psusennes I
Il ritrovamento della sua tomba fu messo in ombra dallo scoppio della seconda guerra mondiale

National Geo HD Sabato 26 feb ore 21:05

NEFERTITI E LA DINASTIA PERDUTA

Un team di archeologi è al lavoro nella Valle dei Re per trovare tracce della dinastia di Nefertiti e di suo marito Akhenaton

National Geo HD Sabato 26 feb ore 21:55

Tutti i programmi ovviamente sono visibili un’ora dopo su NATGEO+1

RIAPRE IL DOMINA CORAL BAY!!! RIPARTONO TUTTI!!!

Un evento per festeggiare il via libera della Farnesina a Sharm e la riapertura del Coral Bay: è l’idea di Ernesto Preatoni, realizzata con il contributo di Meridiana fly. L’imprenditore ha organizzato per domani (oggi ndr) il primo volo su Sharm el Sheikh dallo sconsiglio di fine gennaio. A bordo del volo, giornalisti di tutte le principali testate nazionali e internazionali. Il Domina Coral Bay verrà con l’occasione riaperto. Prevista per sabato 26 febbraio una conferenza in loco cui interverrà anche il Governatore del Sud Sinai, General Mohamed Abdel Fadeel Shousha.

Settemari riparte, già dal prossimo weekend del 26 e 27 febbraio, con la programmazione di Sharm El Sheikh e Marsa Alam. “Siamo assolutamente fiduciosi in una rapida ripresa della destinazione – commenta il direttore commerciale Guido Ostana -. L’ottimo rapporto qualità/prezzo, la distanza di sole 4 ore dall’Italia, l’ampia offerta di strutture, la bellezza del mare e dei suoi fondali, la rende una destinazione unica nel panorama turistico internazionale. Il Mar Rosso non può che ripartire alla grande e i primi a darcene conferma sono le agenzie che stanno ricevendo le richieste dei clienti”.

Futura Vacanze ha inviato oggi comunicazione che da 5 marzo riaprirà la destinazione Sharm el Sheikh. Rivolgendosi alle agenzie di viaggi Carlo Franchi, direttore vendite dell’operatore, ha affermato: “Ci auguriamo sinceramente che questa destinazione, tanto gradita alla clientela italiana, possa tornare in tempi brevissimi ad una normale e ancora più intensa attività. Il booking Futura Vacanze e i responsabili di zona sono a disposizione delle agenzie di viaggi per qualsiasi ulteriore chiarimento”.
Le partenze settimanali sono il sabato da Bergamo, Roma Fiumicino, Napoli e Bari. “Per le partenze fino al 26 marzo sono in distribuzione le nostre offerte per soggiorni al Radisson Blu Resort di Nabq Bay con formula Soft All Inclusive. Grazie alla collaborazione dei nostri corrispondenti egiziani, per le date indicate includeremo nelle quote un city tour e una escursione nel deserto con cena beduina e spettacolo”.

 

27 FEBBRAIO: LA GRANDE FESTA DI SHARM!!!

Il volantino della manifestazione - Clicca per ingrandire

Domenica 27 Febbraio, con partenza dal posteggio dei taxi all’inizio della pedonale di Naama Bay, partirà una festosa marcia finalizzata a festeggiare la ripresa delle attività turistiche a Naama  e a Sharm.
Centinaia di persone percorreranno la strada pedonale a partire dalle 14:00 egiziane (quindi verso le 15:00 eheheh)
Sono stati organizzati show di strada, folcloristici, musicali, giochi col fuoco, giocolieri, cantanti, equilibristi e chi più ne ha più ne metta. A Sharm sono arrivati oggi giornalisti dall’Italia e tutti vogliamo che si rendano conto che Sharm e Naama Bay non sono state bombardate, la vita scorre come sempre e siamo sempre pronti ad accogliere i turisti col sorriso sul viso!

Appuntamento quindi alle ore 14:00 al posteggio dei taxi di Naama Bay!!!! RESIDENTI DI SHARM, VENITE TUTTI!!!!

UNA FOTO AL GIORNO: PIAZZA TAHRIR DURANTE LE PROTESTE

SI RITORNA ALLA NORMALITA’

Milano, 24 feb. (TMNews) – Il gruppo Italcementi ha riattivato i cinque impianti in Egitto che fanno capo alla controllata Suez Cement, che ha diffuso oggi i risultati 2010. E’ quanto conferma il gruppo.

L’attività era stata fermata alla fine dello scorso gennaio dopo i primi disordini nel Paese dove ora stanno rientrando anche i dipendenti non egiziani, che erano allontanati per motivi di sicurezza.

Italcementi opera in Egitto attraverso Suez Cement, direttamente controllata da Ciment Francais: si tratta del primo produttore egiziano di cemento, con circa 4.000 dipendenti e una quota del mercato locale di circa il 30%.

Durante questo periodo di stop sono stati fermati i forni e smaltiti gli stock.

QUESTA SERA ALLE 21 SU NATIONAL GEOGRAPHIC CHANNEL

Zahi Hawass

L’ASSALTO AL MUSEO EGIZIO: VOLEVANO L’ORO

Un’anticipazione dell’intervista esclusiva al responsabile delle antichità egizie, all’indomani dell’assalto al museo del Cairo.
In onda venerdì 25 febbraio alle 21 su National Geographic Channel

Vedi un’anticipazione sul sito di Repubblica

IL MUSEO EGIZIO DI TORINO

Il Museo delle antichità egizie di Torino, meglio conosciuto semplicemente come Museo egizio, è considerato, per il valore dei reperti, il più importante del mondo dopo quello del Cairo, nonchè il più importante d’Italia seguito da quello di Firenze.
Ha sede nello storico Palazzo dell’Accademia delle Scienze, sede dell’omonima Accademia e che ospita anche la Galleria Sabauda, eretto nel XVII secolo dall’architetto Guarino Guarini.
Nel 2006 è stato visitato da 554.911 persone, con un aumento del 93,8% rispetto al 2005.
Il museo è stato fondato nel 1824 da Carlo Felice, che acquistò la Collezione Drovetti, composta dai ritrovamenti di Bernardino Drovetti, console francese in Egitto. Fu in seguito ampliato con i reperti provenienti dagli scavi di Ernesto Schiaparelli proveniente da Barbania.
Nel museo sono presenti circa 30mila pezzi che coprono il periodo dal paleolitico all’epoca copta.

 

I più importanti sono:
la tomba intatta di Kha e Merit
il tempio rupestre di Ellesija
il Canone Reale, conosciuto come Papiro di Torino, una delle più importanti fonti sulla sequenza dei sovrani egizi
la Mensa isiaca, che i Savoia ottengono dai Gonzaga nel XVII secolo
la tela dipinta di Gebelein
i rilievi di Djoser
le statue delle dee Iside e Sekhmet e quella di Ramesse II scoperte da Vitaliano Donati nel tempio della dea Mut a Karnak
il Papiro delle miniere d’oro

Il 6 ottobre 2004 è stato firmato un accordo trentennale tra la Fondazione Museo delle antichità egizie e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali per conferire i beni del museo alla Fondazione, presieduta dallo scrittore Alain Elkann e di cui fanno parte la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, la Città di Torino, la Compagnia di San Paolo e la Fondazione CRT.
In tal modo il Museo egizio verrà gestito dalle istituzioni locali e godrà dei finanziamenti delle fondazioni bancarie, godendo al tempo stesso di ampia autonomia gestionale.
Nel 2008 il raggruppamento Isolarchitetti vince la gara internazionale per scegliere i progettisti del nuovo museo con un progetto firmato insieme a Dante Ferretti. (vedi post successivo)

LA RISTRUTTURAZIONE DEL MUSEO EGIZIO DI TORINO

Clicca più volte sulle immagini di questo post per vederle a tutto schermo

Il lavori di realizzazione del progetto di ristrutturazione e rifunzionalizzazione del Museo Egizio di Torino, del raggruppamento Isolarchitetti, vincitore del bando di gara internazionale pubblicato a giugno 2007, si concluderanno nel 2013 e saranno strutturati in due fasi che consentiranno di non chiudere mai completamente il Museo.

Il primo museo nella storia interamente dedicato all’arte e alla cultura dell’Antico Egitto, va incontro ad uno straordinario e radicale rilancio che lo porterà a valorizzare e rendere pienamente fruibili i grandi tesori della sua collezione, in linea con i parametri internazionali più attuali.

Il cambiamento del Museo Egizio è stato avviato nel 2004 con l’istituzione della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, primo esempio in Italia di gestione a partecipazione pubblico-privata che ha reso possibile il conferimento delle collezioni da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e lo stanziamento dei fondi necessari da parte degli altri soci fondatori quali Città di Torino, Provincia di Torino, Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.

Il progetto prevede un profondo rinnovamento del Museo: dalla struttura architettonica interna ai servizi al pubblico, dai principi su cui si basa l’allestimento delle sale al numero e alla varietà degli oggetti esposti, per riportare uno dei gioielli dell’offerta culturale italiana in linea con gli standard richiesti a un museo d’avanguardia.

Il Progetto assegna al nuovo museo oltre 10.000 mq di spazi nuovi e restaurati, oltre mille metri lineari di nuove vetrine ad alta tecnologia pronte a ospitare, esporre e valorizzare circa 6.500 pezzi scelti tra gli oltre 26.000 conservati dal Museo.

Il disegno, in coerenza con le indicazioni della Fondazione, oltre a raddoppiare lo spazio del Museo risolve tutte le questioni fondamentali poste, tra le quali:
– i collegamenti verticali ed orizzontali;
– gli accessi e la sintassi dei flussi;
– il recupero dell’immagine dell’edificio;
– la rifunzionalizzazione degli spazi esistenti e l’invenzione di nuove superfici per il Museo;
– il rapporto con l’Accademia delle Scienze e la Città;
– l’individuazione delle aree corrispondenti alle diverse e complesse funzioni e all’ottimizzazione delle loro relazioni di uso e gestione;
– l’impostazione di uno schema di allestimento che preserva e valorizza l’edificio, restituendo dignità, spettacolarità e, ove necessario, senso del sacro alla collezione;
– l’impiego di tecnologie integrate con l’allestimento per la conservazione dei reperti e la climatizzazione degli ambienti;
– la realizzazione del nuovo Museo attraverso “inaugurazioni-evento” progressive nel tempo;
– la continuità di apertura del Museo in tutte le fasi di realizzazione.

Attraversato incessantemente da flussi di visitatori il Museo è movimento, e come tale è stato pensato. Il nuovo Museo Egizio sarà, mutevole e flessibile e costantemente aggiornabile. Il progetto nasce anche dall’intuizione di liberare il piano terra dalle funzioni ad alta frequentazione, portare gli ospiti attraverso la manica Schiaparelli nel ventre del Museo e da lì accompagnarli, con un’esperienza emozionale e culturale, velocemente verso l’alto delle gallerie restaurate.

La gestione dei flussi e degli ingressi è un importante traguardo: ci sarà la possibilità di fare entrare le scolaresche da Via Eleonora Duse, mentre i visitatori accederanno al Museo attraversando la spettacolare corte da Via Accademia delle Scienze.

Già dalla galleria attraverso la corte trasparente saranno anticipate al visitatore prospettive sulla collezione. Una grande sala ricavata all’interno manica Schiaparelli restaurata accoglierà i visitatori nel nuovo ingresso. Da qui con una rampa e con collegamenti verticali i visitatori saranno condotti alla nuova grande sala ipogea progettata sotto la corte.

Questo nuovo spazio flessibile conterrà le aree destinate all’accoglienza (informazioni, biglietteria, bookshop, laboratori didattici, servizi). Poi un veloce collegamento verticale (ascensori e scale mobili) permetterà ai visitatori di salire al secondo piano ed entrare nella grande sala a tre livelli lunga sessanta metri dove inizia il percorso Dagli ultimi piani i visitatori attraverseranno le sale e scenderanno verso il basso seguendo il percorso delle scale storiche dell’edificio, in questo modo si instaurerà un movimento circolare senza incroci di flussi pur conservando la possibilità di personalizzazione della visita. Parallelo al movimento verticale ed orizzontale del pubblico gli spazi necessari al management del Museo verranno dotati di accesso indipendente e occuperanno gli ultimi livelli della manica su Piazza Carignano. Gli uffici saranno direttamente collegati ai laboratori, alle sale e ai depositi. La manica Schiaparelli accoglierà anche la nuova biblioteca e una grande caffetteria con roof garden.

I depositi del museo saranno accessibili dai tre lati dell’edificio.

L’allestimento, l’architettura e la tecnologia concorrono a rappresentare, mettere in scena, storia, cultura e fascino della civiltà egizia. Il disegno degli spazi è studiato per ottenere un sapiente allontanamento dalla città e dal presente.

Il racconto dei reperti, la coralità delle collezioni finalmente esposte per intero, il lavoro di generazioni di archeologi sono accompagnati da profonde suggestioni sensoriali. Lo sguardo del visitatore è accompagnato dalla luce al buio e ancora alla luce in un movimento circolare. Lo spettatore, dagli spazi scuri e misteriosi della corte ipogea, viene portato alla luce che gradualmente cambia ai livelli superiori, e ancora alla penombra delle tombe in un percorso ciclico come la rotazione della notte sul giorno, della vita sulla morte, del silenzio sulla festa. Da sacri luoghi sotterranei alle sale, calde di colori e infinite come i deserti della storia, allo spazio verde dell’oasi di riposo: la scenografia in costante mutamento ci porta a sentire i luoghi per potere, dalla loro storia, trarne vantaggio.

L’allestimento permette, sempre con luce e trasparenza, la percezione del contesto architettonico di cui il museo è ospite, la visione d’insieme delle collezioni nella loro esposizione corale si alterna con la possibilità di uno studio attento e ravvicinato del singolo reperto, un Museo per la città che alla città regala squarci segreti attraverso la corte-piazza che, come fata Morgana, attira l’attenzione verso uno spazio reale e vivo.

Il progetto architettonico è firmato Isolarchitetti s.r.l., I.C.I.S. s.r.l., prof. arch. Carlo Aymonino, prof. arch. Paolo Marconi e dall’arch. Gabriella Barbini.

Il progetto del restauro architettonico porta la firma del prof. arch. Paolo MARCONI, arch. Giancarlo Battista e dell’arch. Marco Grimaldi, mentre quello del restauro artistico della dott.ssa Maria Gabriella De Monte.

Il progetto degli allestimenti è firmato dall’arch. Dante Ferretti, due volte Premio Oscar, da Isolarchitetti e da I.C.I.S.

LA MAGICA DAHAB

Dahab è una cittadina egiziana, conta 1300 abitanti ed è situata nella zona sud della Penisola del Sinai.

Fino a pochi anni fa si presentava come un piccolo villaggio di pescatori, adesso si presenta un centro turistico e balneare vero e proprio che si affaccia sul Mar Rosso.

Il nome Dahab in lingua araba significa oro. Questo fa riferimento al colore della sabbia e delle pietre del deserto che rendono il piccolo centro uno scenario imperdibile.

Lungo la costa si sviluppa la barriera corallina che partendo dall’estremità meridionale del Sinai (Ras Mohammed) arriva fino a Ras Abu Galum.

È una meta turistica frequentata in modo particolare dagli amanti del windsurf, delle immersioni e dello snorkelling.

Degna di nota è l’immersione conosciuta con il nome di Canyon. Ci si immerge in una suggestiva spaccatura profonda dagli 8 ai 50 metri. Il tratto oltre i 30 metri di profondità è molto angusto e spesso si sono verificati incidenti mortali. A breve distanza si trova un altro sito di immersione che si presenta ugualmente pericoloso, chiamato Blue Hole. È caratterizzato da un pericoloso passaggio subacqueo tra la laguna e il mare aperto, che varia dai 50 fino a giungere ai 110 metri circa.

Questa cittadina paradisiaca è costituita da due villaggi: il villaggio beduino di Assalah, si trova nella parte più a sud. Più a nord si sviluppa il centro economico e amministrativo di Dahab.

Una delle principali attrazioni di Dahab sono i ristoranti lungo-mare che sono un misto tra lo stile beduino e quello hippie. Larghi cuscini e tavoli bassi, decorati con coloratissimi tessuti sono situati proprio vicino al mare. La maggior parte di questi ristoranti mettono a disposizione grandi contenitori che raccolgono diversi tipi di pesce per soddisfare i gusti di tutti i clienti.

Questi ristoranti sono pensati per tutti coloro che desiderano trascorrere una serata in pieno relax dopo essersi gustati un piatto delizioso e genuino.

Link Utili (in inglese!)

Dove alloggiare

http://www.dahabholidayflat.com/home.htm

http://www.christinahotels.com/

http://www.inmodivers.de/

http://bluebeachclub.com/

http://www.swissinn.net/dahab/index.htm

http://www.orca-diveclub-dahab.com/e/location_dive_center_dahab_egypt_u601d.html

 

Attività sportive

http://www.penguindivers.com/index2.html

http://www.sunsplash-divers.com/eng/start_e.htm

http://www.dahabdivers.com/

http://www.reef2000.com/

http://www.octopusdivers.net/uk/

http://www.sinaidivers.com/english.htm

http://www.desert-divers.com/

http://www.crazy-camel.de/english.html

 

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GLI AMBIZIOSI PIANI TURISTICI EGIZIANI

Sviluppo di nuove destinazioni e itinerari turistici. Clicca per ingrandire

 

 

L’Egitto nei mesi che hanno preceduto la rivoluzione che ha portato alla caduta di Mubarak, aveva avviato un dettagliatissimo piano per incrementare il turismo puntando su varie pedine. La speranza è che chiunque vada al potere continui su questa strada che a mio modesto parere potrebbe far conoscere a queste straordinarie popolazioni un benessere fino ad oggi solo immaginato.
Faccio questo discorso con rabbia perchè sono italiano e noi italiani avremmo potuto fare da tempo un discorso globale di questo tipo. Purtroppo interessi personali, disinteresse dei governanti, e una serie di fattori hanno fino ad ora impedito all’Italia di avere una forte connotazione turistica. siamo uno dei paesi più visitati del mondo, ma lo dobbiamo a quello che hanno costruito i nostri antenati o alle meraviglie naturali.
Vediamo se l’Egitto, che ha un numero infinito di problemi in più dell’Italia, riuscirà in questa “faraonica” impresa! Nei prossimi giorni tornerò sull’argomento.

Storia, cultura e Mice. Sono tre gli asset su cui scommette l’Ente del Turismo egiziano per alzare la posta a livello mondiale. Obiettivo del Paese, infatti, è arrivare in un decennio a raddoppiare il numero degli arrivi internazionali, e per ottenerlo il canale scelto è valorizzare sia l’Egitto classico che le nuove possibilità di turismo, non solo leisure, che offre il Paese, alleggerendo il peso del Mar Rosso sullo share complessivo degli arrivi.

Una linea d’azione che si sviluppa in più mosse. Da un lato, un intervento promozionale forte sul consumer, con una campagna di impatto fortemente emozionale che ruota sul claim “L’inizio di tutte le storie. Anche la tua”. Dall’altro un rafforzamento del rapporto con tour operator e agenzie di viaggi, per cementare la partnership e offrire un pacchetto di nuovi prodotti da commercializzare. In particolare, sull’Italia si è concluso da poco il workshop dedicato al trade ‘The other Egypt’, un viaggio attraverso proposte alternative per  turisti, con itinerari inediti e circuiti in zone meno battute.

Accanto al turismo culturale, il Paese gioca la carta Mice. La sviluppo di nuove aree, da Luxor ad Aswan a Taba e la nascita di nuove strutture a 5 stelle dotate di sale per meeting e congressi sono il passaporto per attrarre il mercato degli eventi in Egitto. Il Paese si è inoltre dotato di nuovi spazi per accogliere congressi di livello internazionale, come il Congress center del Cairo, a cui si affiancano la rinata Biblioteca Alexandrina di Alessandria, il Maritim Sharm El Sheikh international congress center e il Port Ghalib international congress center.

Per far innamorare gli italiani dell’Egitto classico basta mandarli a Torino. La città ospita, infatti, il Museo Egizio più importante del mondo dopo quello de Il Cairo, e chi lo visita viene preso dal desiderio di conoscere meglio il Paese. A maggior ragione, questo accadrà a partire dal 2011, quando avrà termine la prima parte dei lavori per il rinnovamento del museo e si troverà nuovo spazio per i 4mila nuovi reperti che lo Stato ha conferito alla Fondazione Antichità Egizie di Torino, che si aggiungono ai 6.500 oggetti già esposti oggi.

MAMMA MIA CHE SPETTACOLO!!!

L’Egitto in mongolfiera!!

 

UNA FOTO AL GIORNO: MISTER DUGONGO

IN EGITTO NASCONO DECINE DI FACEBOOK!!!

Solo ieri vi ho parlato della neonata egiziana chiamata Facebook.
L’idea pare essere piaciuta qui in Egitto!!!
Dopo la rivoluzione di piazza, quella dell’anagrafe. Sono decine i neonati egiziani che in questi giorni sono stati battezzati con il nome di Facebook, in onore del più popolare social netowrk al mondo, primo veicolo (dal 25 gennaio) per le voci di protesta e per la rivolta che ha poi portato alla caduta del presidente Mubarak.
L’Egitto, che conta 5 milioni di account Facebook, celebra così la sua rivoluzione e la pagina We are Khaled Said, dedicata al manifestante ucciso dalla polizia governativa e istituita lo scorso giugno dall’ingegnere di Google Wael Ghonim. La pagina è diventata negli scorsi mesi ricettacolo del malcontento del popolo del Nilo e ora un gettonato nome per infanti.

IMMERSIONE A RAS MOHAMED

Sicuramente se vivi in Italia, soprattutto al nord, non vedi l’ora di scappare dal freddo, dalla pioggia!
Se sei in ufficio non vedi l’ora di alzarti da quella sedia e andartene, almeno una settimana in un posto caldo, sentire il sole sulla pelle, sentire la sabbia tra le dita dei piedi, sentire il rumore e il profumo del mare.
E allora stacca 5 minuti, immergiti con noi nel più bel mare del mondo, immergiti a Ras Mohamed dove l’acqua è calda tutto l’anno, dove soprattutto al mattino il mare blu e azzurro si tinge dei mille colori dei pesci di barriera.

Dai, stacca 5 minuti, vivi una piccola emozione!

ROBERTO VECCHIONI E SHARM EL SHEIKH

Vecchioni ha appena vinto Sanremo
Tutti parlano di Vecchioni
E allora lo faccio anche io, ma dirò qualcosa di diverso

Pubblicizzo un libro di Vecchioni e lo faccio perchè i proventi derivanti dalla vendita di questo libro vanno a bambini disagiati attraverso la Fondazione creata in memoria di Daniela e Paola, due ragazze morte nell’attentato del 2005 a Sharm!

Dal sito ufficiale di Roberto Vecchioni

“Come ogni poeta Roberto Vecchioni sa che la forma delle parole è combinazione sapiente di senso e suono, di sillabe e sangue, concretezza e astrazione, tecnica e pathos, azzardo e rigore. Sa che dietro la forma delle parole si nascondono vite e si nascondono morti – innumerevoli vite innumerevoli morti – si nasconde tutto il tempo che è passato, tutto quello da venire, lo spavento degli orologi fermi, le stagioni senza treni, l’incoscienza dei destine che si incrociano per caso, l’autunno che non ha mai pietà per una foglia, poi la voglia dei vent’anni, lo stupore dei deliri, il silenzio che si scioglie come neve nel caffè bollente”…. Come ogni poeta Roberto Vecchioni queste cose le sa. Così se ne scappa sul tetto a suonare il violino. E se poi non c è nessuno ad ascoltare a noi che ce ne fotte, dice la madre. C’è un cielo infiammato di stelle che ci sa capire…” (dalla prefazione di Antonio Errico)

L’incasso derivante dalla vendita del libro sarà devoluto alla Fondazione “Daniela e Paola Bastianutti” per espressa volontà di editore e autore, Fondazione dedicata alla memoria delle due ragazze morte nel 2005 nell’attentato terroristico a Sharm el Sheikh, e che si occupa di bambini disagiati.

Per acquistare il libro di Roberto Vecchioi “Volevo. Ed erano voli” – presentato dallo stesso Roberto lo scorso 19 luglio a Casarano – contattare la Fondazione ONLUS Daniela e Paola di Casarano (LE)

Fondazione ONLUS Daniela e Paola
Piazza Daniela e Paola Bastianutti
73042 CASARANO (LE)
tel. e fax: 0833.512449
e-mail: danielaepaola@fondazionedp.191.it

E’ possibile acquistare il volume anche online, visitando:

www.salentolibri.it
Volevo. Ed erano voli.
di Roberto Vecchioni
Edizioni Pescecapone
31 pag.
Anno 2008
ISBN

 

DEDICATO AGLI AMICI DIVERS!!

Il mercato delle attrezzature subaquee è un mercato in continua evoluzione!
Ogni stagione si sperimentano nuove attrezzature e nuove soluzioni.
Purtroppo rimanere sempre aggiornati e con le attrezzature ultimo grido costa parecchio, bisognerebbe trovare delle attrezzature usate!
E allora ecco che è nato un sito che si occupa di attrezzature sub usate, il mercatino sub dove potrai trovare attrezzature usate, di occasione e magari anche nuove di fine serie.
E dove potrai mettere in vendita il tuo surplus!
Ecco il link al sito

Mercatino sub ha la registrazione gratuita, ha una marea di inserzioni online sia per attrezzature subacquee che per attrezzature foto e video (sub ovviamente)
E in più link a sconti su attrezzature nuove!
Insomma, se sei un divers facci un giro, ne vale la pena!!!

Mercatino sub lo trovi anche su Facebook cercando mercatinosub tutto attaccato!

ECCO I TURISTI!!! ARRIVANOOOOO!!!

Phone&Go riprenderà i programmi sul Mar Rosso. Il primo volo partirà domenica prossima 27 febbraio da Malpensa e farà scalo sia a Marsa Alam che a Sharm el Sheikh. “Da marzo – precisa il t.o. con una nota – ripartiranno anche gli altri collegamenti dagli altri aeroporti italiani, dai quali, tuttavia, sono stati diminuiti i posti sui voli”. Phone&Go ha, inoltre, deciso di prendere conoscenza diretta della realtà egiziana in questo momento. “Invitati dall’Ente del turismo, prenderemo parte all’educational ‘Egitto nel Cuore’ – aggiunge la nota del t.o. -, che prevede varie tappe, tra le quali Tahrir Square, piazza simbolo della rivoluzione popolare, e la visita alle piramidi”.

Ma avete visto che offerta??
Una nuovissima promozione per Sharm el Sheikh, Marsa Alam, Hurghada e la Crociera sul Nilo: i migliori pacchetti vacanza Phone&Go a prezzo unico da € 295 fino a fine Marzo 2011

 

PRENOTA

BISCOTTINI FATTI IN CASA

Visto che la ricetta di ieri ha avuto molti “mi piace” oggi vi propongo un’altra ricetta della stessa autrice.
Probabilmente molti di voi l’hanno già vista ieri sfrugugliando nel sito segnalato, ma per chi non avesse avuto la voglia di farlo, eccovi il link per  la ricetta per i FROLLINI ALLO ZENZERO

COMINCIAMO BENE LA GIORNATA!!

A volte basta alcune belle fotografie e un po’ di buon gusto nel mettere il tutto insieme per creare dei video toccanti e piacevoli da guardare!
In questo caso ad esempio, musica, scritte e fotografie creano un video semplice ma a mio parere molto carino, che fa venire voglia di tuffarsi!! Spero piaccia anche a voi!

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INVESTIRE IN UN IMMOBILE ADESSO IN EGITTO??

Il mercato delle case vacanza sul Mar Rosso sta attraversando una fase di pesante incertezza, legata alle manifestazioni contro il governo egiziano e alle incognite della transizione verso una leadership post-Mubarack che si è dimesso. Cantieri chiusi, mercato fermo, a partire da quello degli affitti, danno il polso di una situazione precipitata in pochi giorni e ancora molto fluida.
Scontri e proteste hanno come epicentro il Cairo, con ricadute su Alessandria, Suez e Luxor, mentre le notizie che arrivano da Sharm El Sheikh parlano di una situazione complessivamente sotto controllo, anche se non vanno dimenticati il coprifuoco, i militari dell’esercito egiziano con carri armati dislocati lungo le strade e, soprattutto nei primi giorni di scontri, collegamenti telefonici a singhiozzo e rete internet semi-bloccata. Qualche episodio di disordine registrato a Hurghada e la situazione sotto controllo, ma surreale, a Marsa Alam completano il quadro delle altre due mete di grande richiamo sulla costa Sud del Mar Rosso, ora completamente svuotate di turisti.
La Farnesina, già dai primi giorni di scontri, ha sconsigliato, così come hanno fatto molti altri Paesi, la partenza di turisti verso tutte le mete egiziane, coordinando il rientro in patria dei connazionali. Ovvia la preoccupazione di Roberto Corbella, presidente dell’Astoi, l’associazione che raccoglie i tour operator italiani: «Il braccio di ferro in essere nel Paese sta costando ai nostri operatori turistici alcuni milioni di euro di perdite di spese aggiuntive per i voli di rientro, a cui vanno aggiunte le mancate vendite di nuove prenotazioni di pacchetti vacanza». Solo dall’Italia ogni anno partono per l’Egitto un milione di turisti, di cui circa 800mila scelgono come destinazione il Mar Rosso, con soggiorni di uno-due settimane per lo più in strutture alberghiere e resort all inclusive. Ma anche in appartamenti e ville in affitto, andando così ad alimentare il mercato delle locazioni e il business di chi ha comprato qui un immobile da mettere a reddito, con l’allettante prospettiva di rendimenti netti tra il 6 e il 7% l’anno.

È questa la prima conseguenza certa della crisi politica sull’immobiliare del Mar Rosso: al mancato guadagno dei tour operator bisogna aggiungere quello dei proprietari che hanno comprato residenze di varie pezzature (dai 40 ad oltre 200 mq) sia per passarci un paio di settimane all’anno in vacanza, sia da affittare ai turisti, affidando la gestione e la manutenzione degli immobili a società locali. A scegliere un soggiorno in affitto, più autonomo ed economico rispetto alla classica settimana in villaggio, sono soprattutto tedeschi, australiani e francesi. Per una settimana di soggiorno sono disposti a pagare dai 200 ai 450 euro per un bilocale e salire a 300-550 euro per un trilocale. Le tariffe da alta stagione si pagano nei mesi estivi (da giugno ad agosto) e durante il periodo delle feste natalizie, lasciando i prezzi più bassi per il resto dell’anno. Le ville e i blocchi di appartamenti hanno spesso e volentieri un’impronta araba, ma non mancano i comfort richiesti da una clientela internazionale, come il giardino, la piscina privata, l’affaccio sulla spiaggia o su un campo di golf, la vicinanza con una marina turistica dotata di negozietti, bar, ristoranti, spa, casinò e altri divertimenti. Alle spalle il deserto e di fronte la costa con una barriera corallina considerata, soprattutto nella parte più a sud verso Berenice, tra le meglio conservate a livello internazionale e per questo meta preferita degli appassionati di immersioni. Se il danno sul fronte degli affitti è già evidente, più difficile capire in che acque navigheranno le compravendite nelle prossime settimane. Racconta Roberto Melchiorri, responsabile per Immoworld della vendita di svariati complessi residenziali tra Marsa Alam e Hurghada: «A Natale abbiamo portato sul Mar Rosso una cinquantina di clienti interessati ad acquistare, ora sono alla finestra in attesa di vedere cosa accadrà, mentre chi negli scorsi anni ha già comprato chiama per sapere cosa sta succedendo. Rispondo che il mercato resterà fermo per un mese, il tempo per un passaggio di consegne da Mubarak al suo successore e poi tutto tornerà come prima». Tutto bloccato dunque, sperando che la questione politica si risolva in fretta. Ma come si muoveva la piazza dell’immobiliare turistico prima dell’inizio della crisi? A fare il punto è Gianluca Santacatterina, Chief executive officer di Luxury & tourism, specializzata in vendita di immobili all’estero (Mar Rosso, Santo Domingo, Miami): «Negli ultimi 3-4 anni le quotazioni delle case sono aumentate, senza picchi importanti, ma comunque sempre salite. Difficile trovare altrove un prodotto così valido come quello egiziano: sole tutto l’anno, buon rapporto qualità/prezzo delle abitazioni che difficilmente superano i 2mila dollari al mq. Sono in contatto con i maggiori costruttori locali che operano in zona, che dicono di aver sottovalutato la protesta, che si sta rivelando più seria di quanto si aspettassero: per ora hanno fermato i canteri aspettando di tornare al lavoro».

Il mio modestissimo parere è che sarebbe il momento di comperare!
Nessuno ha la palla di cristallo, ma comperare in questi giorni o tra qualche settimana, potrebbe consentire di avere prezzi che fino ad un mese fa non erano neppure presi in considerazione dai costruttori che avevano dei buoni se non ottimi margini!
Certo, c’è il rischio di perdere l’investimento, ma a mio parere il gioco vale la candela! Io ad esempio sto personalmente trattando l’acquisto di un locale che mi è stato proposto a un terzo di quello che mi era stato proposto un mese e mezzo fa!!!

IL RELITTO DEL THISTLEGORM

Tempo fa ho fatto due post che ritengo molto carini sul più famoso relitto del Mar Rosso e su quello che è considerato forse il più bel relitto al mondo, il Thistlegorm!

Vi metto qui sotto i link per rileggere quella storia o per leggerla se vi fosse sfuggita.

THISTLEGORM parte prima

THISTLEGORM parte seconda

Nel frattempo godetevi l’ennesima prodezza di Denis Zorzin!

ANCHE QUESTO PURTROPPO E’ EGITTO

La notizia è di qualche tempo fa, ma le cose sicuramente non sono cambiate!

Il kit per simulare la rottura dell’imene scatena l’ira dei religiosi egiziani.
E’ un piccolo sex toy che simula la verginità, o meglio fa fuoriuscire un liquido rosso simile al sangue che, in teoria, si dovrebbe essere il primo rapporto sessuale. Costa 15 dollari e, inserito in vagina, truffa i mariti tradizionalisti.

In Egitto Abdul Mouti Bayaoumi, imam conservatore ha lanciato una fatwa proprio contro il kit della verginità che permette di aggirare la regola del lenzuolo sporco di sangue dopo la rottura dell’imene durante la famosa prima notte di nozze.

«Diffonde solo il vizio nella società. Mette in pericolo ogni deterrente morale alla fornicazione, che è un crimine e uno dei peccati capitali dell’Islam» sentenzia il religioso. Ormai la lotta contro il prodotto si è spostata dalle moschee al parlamento, sono stati tanti i politici che hanno chiesto il divieto di importazione. Il divieto però non riguarda un’altra pratica molto diffusa in Egitto e non solo, per simulare la verginità: cioè la ricostruzione chirurgica dell’imene.

e ancora, ecco la situazione in Belgio!!!! e dico in Belgio, figuriamoci nei paesi arabi!!

In Belgio un numero crescente di donne chiede di poter riavere la verginità attraverso la ricostruzione chirurgica dell’imene. Si tratta soprattutto di magrhebine e turche, quasi sempre di fede musulmana, prese da una mania collettiva che le rivuole integre, intatte. Spesso le donne sono costrette a questa pratica per riuscire a “prendere marito”. In Belgio lo scorso anno sono stati recensiti 2.760 casi.

Come scrive il quotidiano Le Soir, sono spesso le costrizioni culturali dell’ambiente in cui queste donne vivono a costringerle a ricorrere a tale pratica. Sono sempre più numerosi i maschi delle comunità maghrebina e turca che pretendono di sposarsi con donne vergini, per osservare precetti religiosi o di appartenenza culturale. Ma è difficile trovare donne vergini superata la maggiore età nella società belga. Le molte ragazze di orginine nordafricana e turca che vivono in Belgio sono già da un pezzo integrate nella società, condividendo gli usi delle coetanee, nonostante spesso le loro famiglie non accettino la realtà.

Dal 1984, in Belgio la ricostruzione dell’imene fatta in ospedale o in ambulatorio è rimborsata dall’Inami, l’istituto nazionale d’assicurazione malattie, ma la protezione della vita privata obbliga a non indicare come tale questo tipo di intervento inserendolo sotto la generica dicitura di chirurgia plastica vaginale. In molti casi, le donne preferiscono conservare l’anonimato non richiedendo rimborsi. Spesso viene praticata una semplice sutura a tre-sette giorni dal matrimonio

STOP ALLA MUTILAZIONE GENITALE FEMMINILE!!!

IL PAESELLO DI MUBARAK

Fonte: corrieredellasera.it di Davide Frattini

KAFR EL-MESELHA (Egitto) – L’ orgoglio del villaggio sta in fondo a una viuzza impolverata, la piccola moschea rosata dov’ è sepolto Abdel Aziz Basha Fahmy, tra i capi della rivolta contro i britannici nel 1919. A cinquanta metri, stessa strada al numero 3, c’ è una villetta circondata dagli alberi di arancio, con le persiane in legno sbucciate e la padella satellitare aggrappata sul tetto piatto.

Nessuno pensa di farne un mausoleo, anche perché nessuno sa dire con certezza se questa è la casa giusta. Lo ignora la donna che apre la porta e risponde «no, Hosni Mubarak non è nato qui». Eppure i vicini indicano il cortile spelato dove il presidente deposto avrebbe giocato da bambino. È nato nel 1928 e ha lasciato Kafr El-Meselha dopo il liceo per entrare nell’ accademia militare. «La famiglia ha venduto tutto, anche i terreni», dice Gaber Ibrahim Rizaq, agronomo come tanti da queste parti, dove il Nilo srotola la sua acqua nel delta. «Non sono più tornati».

In realtà qualche visita del raìs – i concittadini non riescono a chiamarlo ex – c’ è stata, molto rara. Ancora comandante dell’ aviazione, è atterrato in un campo da calcio in elicottero, ha partecipato al funerale di uno zio ed è ripartito. Sono passati decenni senza un’ apparizione. Nella campagna elettorale del 2005, ha scelto di andare dall’ altra parte del ponte che porta il suo nome, nella cittadina di Shibin el-Kom. Durante il comizio, ha promesso quelle modifiche alla Costituzione che avrebbero permesso altre candidature alle presidenziali e che i manifestanti chiedevano ancora in questi giorni. «Non so dire se ci abbia dimenticato, di sicuro non ci ha fatto regali», commenta Sayyad Abdel Sator, che pure lo rimpiange. «È stato costretto a lasciare la carica, lo ha deciso per il bene del Paese. Vedere un uomo anziano, che ha dato tanto all’ Egitto, umiliarsi così in televisione mi ha spezzato il cuore».

Novanta chilometri a nord del Cairo, lontano dalla capitale, la gente ha paura del caos. Sayyad accusa i Fratelli musulmani di aver causato i disordini nel villaggio, assicura «qua in strada c’ erano solo loro». Gli agenti non pattugliano, le camionette blindate stanno ferme davanti alla caserma, qualcuno rimpiange «i tempi in cui potevamo andare a dormire e lasciare le porte aperte». «Il capo della polizia è scappato, non sappiamo chi sia al comando», si lamenta Atef Fowzi, usciere al dipartimento provinciale dell’ agricoltura. Alla moschea Shenaway, i Mubarak hanno pregato per cent’ anni. Un cugino di secondo grado taglia i tessuti nella bottega di sarto poco lontano.

Attraversato il fiume, la scuola militare educa ancora i cadetti, come già settant’ anni fa con il piccolo Hosni. Il viale principale di Kafr El-Meselha è però dedicato a un altro presidente, che è nato a una ventina di chilometri. Anwar Sadat non ha mai cancellato la provincia di Menoufia dalla sua biografia. Da capo di Stato, invitava i dignitari stranieri nella fattoria contornata dalle piantagioni di canna da zucchero e li accoglieva vestito da contadino. Mubarak ha edificato il suo profilo attorno al valore di pilota nella guerra del 1973 contro Israele e ha preferito costruire la villa a Sharm el-Sheikh. È lì che adesso si sarebbe rifugiato ed è lì che aveva scelto di ospitare i leader internazionali.

La costa del Mar Rosso potrebbe essere solo una tappa verso Dubai o la Germania, dove ritornerebbe per i controlli medici. L’ esilio nella «città della pace», chiamata così per i vertici mediorientali organizzati tra i villaggi turistici e i campi da golf, non garantisce l’ armistizio all’ ex presidente. La Svizzera ha già congelato i conti bancari che potrebbero risalire alla famiglia, parte del patrimonio stimato in 50 miliardi di euro. Gli Stati Uniti e gli Emirati Arabi Uniti discutono una possibile destinazione per il raìs, con l’ incognita dell’ immunità, che gli eviterebbe il rischio di un mandato d’ arresto per i 300 morti nei diciotto giorni di rivolta e gli abusi nel trentennio di regime.

Negli ultimi anni, Mubarak ha passato sempre più tempo nella residenza di Sharm el-Sheikh, l’ isolamento blindato e fastoso del leader dal suo popolo. La strada dall’ aeroporto alla magione veniva piantonata dalle guardie speciali per tutto la durata del soggiorno. In settembre, ha ricevuto Hillary Clinton, segretario di Stato americano, che cercava di far dialogare Benjamin Netanyahu, premier israeliano, con Abu Mazen, il presidente palestinese. Nei discorsi da presidente, ha spesso sfoggiato il ritorno del Sinai come trofeo per giustificare il trattato di Camp David e glorificare ancora una volta la sua partecipazione alla guerra di ottobre.

Lo spuntone desertico dove atterrano i charter carichi di turisti considerato dal generale israeliano Moshe Dayan strategico per sorvegliare gli stretti di Tiran, tra il golfo di Aqaba e il Mar Rosso. Gli egiziani cominciano a non chiedersi più dove si sia occultato il Faraone. Creano barzellette, che ne fanno un emigrante del dispotismo. Come questa: «Mubarak annuncia la volontà di diventare presidente della Tunisia. Il popolo tunisino risponde “ridateci Ben Ali”»

CREMA DI MELANZANE, CREMA DI CECI E PANE AZZIMO

Questa volta ti metto un link a una ricetta particolare
Crema di melanzane, crema di ceci e pane azzimo

Buon appetito!!!


 

UN’ALTRA TESTIMONIANZA DI SONIA. E UN’IPOTESI INEDITA!!

Tra me e Sonia credo ci sia un rapporto di odio-amore
Probabilmente siamo all’opposto come idee politiche, come i Ciellini e i paninari negli anni 80
Lei Ciellina, io paninaro
Ma siccome siamo due persone intelligenti, rispettiamo le persone, ci scontriamo, ci mandiamo a quel paese, ma ci ascoltiamo.
In fondo la democrazia è proprio questa, l’arte di ascoltare chi la pensa diversamente da noi, di cercare di capire il suo punto di vista. Magari solo per combatterlo meglio, per confutare le sue affermazioni, per demolire le sue idee. Ma se non lo ascolti non potrai mai ribattere in maniera sensata.
Oggi ho pescato un post di Sonia. A volte forse esagera, ma sa dare colore quando scrive.
E in fondo al suo pezzo, tra le righe, un’ipotesi fantascientifica che mi ha fatto pensare. E se Mubarak fosse scomparso attorno al 9 febbraio?? Scomparso nel senso scappato, in coma o forse anche morto.
Devo dire che è la prima volta che leggo che i discorsi di Mubarak avessero degli artefatti, forse se ne è accorta solo lei!
Prendetela con le pinze, ma il discorso è veramente stimolante, tanti piccoli tasselli difficilmente comprensibili andrebbero al loro posto. Primo tra tutti il repentino abbandono di Mubarak!

Caro turista, non andartene, ti proteggeremo"

TRA DAHAB ED EL-TOR di Sonia Serravalli su Paperbog

Oggi spedizione alla città di El-Tor, dall’altra parte del Sinai, per rinnovare il visto.  Tra andata e ritorno, circa 400 chilometri in mezzo alle tempeste di sabbia. Mentre si attende la riorganizzazione delle forze dell’ordine, al momento è uno scenario un po’ surreale quello che offre ogni posto di blocco, in cui militari e poliziotti stazionano insieme. Un Egitto paradossale, insospettabile fino ad un mese fa. I controlli dei documenti stranieri si sono fatti più radi del solito: viaggiamo in sette ma nessuno ci chiede di verificare il passaporto con il timbro dell’arrivo. Adesso questo sembra quasi un Paese in bilico tra un mondo obsoleto ed il futuro: poliziotti e militari – poliziotti, militari e capre, sotto le sferzate della sabbia. Ad El-Tor un carro armato, e tutt’attorno ai Ministeri e all’Ufficio Immigrazione ancora queste decine di uomini in due divise. Si ha quasi l’impressione che più calano i turisti, più aumentino i soldati, a custodire città svuotate ed estensioni in attesa di nuovi piani.

Dahab è irriconoscibile: ogni giorno di più pare un villaggio fantasma, i negozianti chiudono sempre prima, i ristoranti sono bui – no, chiusi mai, ma tutti adesso possono solo giocare al risparmio elettrico. Restano, sparuti e sporadici vicino al plenilunio, solo turisti inglesi, gli unici che hanno continuato a partire e ad arrivare. Sarà il primo plenilunio dopo la rivoluzione, tra due giorni. Qui il tempo è più mite che mai, lasciate nell’interno del Sinai le tempeste di sabbia di oggi – sui 22 gradi. Noi locali ci godiamo questo clima da eremo ascoltando il mare e il suo silenzio, consapevoli che durerà poco e che entro marzo quest’oasi irreale si ripopolerà di turisti dalle varie nazionalità.  Ma così buia e solitaria Dahab non l’avevamo vista nemmeno dopo il fattaccio del 2006. E a causa di tutti gli scioperi di categoria e dei “motivi di sicurezza”, siamo più isolati ora con banche che non riaprono più e Western Union coi battenti serrati che non durante i giorni della paura.

I beduini dell’area si sono riuniti per esprimere il loro consenso alla rivoluzione e il loro pieno sostegno alle spinte democratiche, pubblicando un video in cui si dichiarano pronti a collaborare e a organizzare ronde laddove nel Sinai fosse necessaria la loro collaborazione (video in arabo qui).

Da quando ho aperto il presente blog ed esprimo il mio parere sulla rivoluzione egiziana in Facebook, oltre a ricevere feedback positivi, ho anche a che fare con italiani spaventati dal terrorismo psicologico così abilmente architettato dai nostri mass media negli ultimi dieci anni. Sull’onda di ciò, ho scritto una lettera indirizzata agli amici arabi riguardo queste paure – in pubblicazione in italiano qui nel post di domani. L’articolo che segnalo oggi invece è di Noam Chomsky, e titola “Non è l’Islam radicale che preoccupa gli Stati Uniti, ma l’indipendenza” (in inglese).

Concludo con un angolo di fantapolitica.

Desidero esprimere qui la mia supposizione riguardo i fatti, dall’ultimo discorso di Mubarak alla comunicazione di Suleiman del giorno dopo, che ha cambiato la storia, fino alla notizia del coma dell’ex presidente, se mi concedete questa congettura basata su puro sentire personale.

La sera del tanto atteso discorso, poi deludente, 10 febbraio, F. inizia a tradurmi frase per frase la prima parte da Al Jazeera in arabo, finché non riesco a sintonizzarmi sull’emittente con traduzione in inglese dal mio portatile. Solo che dopo dieci secondi sgraniamo gli occhi perplessi, rendendoci conto che si stanno ripetendo pari pari le frasi del discorso che il rais aveva tenuto dal vivo in data 1 febbraio, quindi ben 9 giorni prima. Dopo, lentamente, riconosciamo che sono introdotti anche nuovi contenuti (pochissimi), ma ogni tanto ancora risuona una frase che sembra il prodotto di un copia e incolla da quel discorso dal vivo. Notiamo inoltre che il monologo presente, 10 febbraio, è registrato. A conti fatti, noi non vediamo Mubarak dal vivo da ben 9 giorni e per quel che ne sappiamo potrebbe trovarsi anche in Madagascar, a Bali o essere addirittura già morto. Il discorso che di nuovo spiazza tutti, l’11 febbraio, a neanche 24 ore dall’intervento registrato, viene riferito addirittura da Suleiman. Di nuovo: di Mubarak nessuna traccia. Due giorni dopo si diffonde la voce del suo stato di coma. Ebbene, io l’ho sentito chiaramente, ho visto la freddezza del padre padrone alienato, ho visto tutto l’orgoglio granitico di una roccia d’altri tempi che non si lascerebbe intenerire né da un lutto né da uno tsunami. Ora lancio lì una sensazione che è solo mia, ma io non credo che un uomo di tal fatta possa cambiare idea così radicalmente in meno di ventiquattro ore, non credo che quel suo ultimo discorso registrato sia stato totalmente autentico (in quanto ripetitivo ed irreale, quasi non pertinente con il giorno), e infine, se Mubarak davvero è in coma (indotto o meno), non credo fosse ancora cosciente quando Suleiman ha annunciato a nome suo che il potere passava nelle mani dell’esercito.