QUANDO L’INFORMAZIONE E’ DISINFORMAZIONE

 

Attenzione a quello che ci ficcano nella testa TV e giornali!

Vagolando nel web in questi giorni ne ho lette veramente di tutti i colori!
In confronto quello che avevo letto sullo squalo sembra un esercizio da bambini di prima elementare!
Questa volta la palma della disinformazione la assegno a un sito italiano, www.unmondoditaliani.com che a mio parere dovrebbe essere chiuso, anche solo per quello che ha avuto il coraggio di scrivere in questa pagina! Mi rifiuto di gironzolare sul loro sito perchè credo mi verrebbe il voltastomaco!

Agenzia Stampa, Casa Editrice, Giornale Quotidiano Internazionale, con sede a Bojano, a Roma (via Zanardelli, 36) e a Viedma, in Patagonia, già autorizzato nel 2006 dal Tribunale di Campobasso N.2/96, come edizione on line de “LA VOCE DEL POPOLO” e nel 2010 come e-magazine indipendente. Diretto da Mina Cappussi

Ecco quello che hanno avuto il coraggio di scrivere sulla loro “prestigiosa” pagina, spacciando il tutto come ESCLUSIVA!!!!!

Secondo l’agenzia USA del turismo, circa 32.000 americani sono attualmente in vacanza in località egiziana (sta parlando di Sharm el Sheikh!!!! NDR), molti di loro hanno subito furti e percosse e in alcuni casi si parla anche di violenze sessuali su cittadine americane, ma anche fonti russe parlano di violenze sessuali su donne sovietiche.

Se questa è informazione, beh, meglio morire ignoranti e disinformati!
Attenzione a quello che infilano nella zucca TV e giornali!!

MA CHE BELL’OSTELLO, MARCONDIRO DIRONDELLO!!

Parlare di “ostelli a cinque stelle” significa accostare una visione della vacanza low cost, da zaino in spalla e via, a qualcosa di estremamente lussuoso come la categoria “a cinque stelle” lascia intendere. Eppure non suona più così strano se l’idea di lusso non presuppone quelle comodità in genere presenti in strutture e alberghi in cima alle graduatorie per ricercatezza e costo, ma si riferisce alla peculiarità dei servizi offerti o semplicemente al posto in cui si trovano le strutture ricettive. Per design, stile e fascino alcuni ostelli si sono guadagnati l’epiteto di boutique.

Molti ostelli potrebbero ambire, per una qualsiasi loro caratteristica a diventare “a cinque stelle” o a trasformarsi in una sorta di “boutique” della semplice ospitalità, anche se in realtà una classifica un po’ più rigorosa esiste ed è stata compilata, basandosi sulle caratteristiche che cercano i clienti abituali di queste strutture. Tenendo conto, oltretutto, che molti ostelli ospitano non solo giovani, ma intere famiglie.
Ci ha provato il sito Hostelworld, che lo scorso 4 febbraio a Londra, in una festa presentata in pompa magna davanti alle televisioni locali, ha collocato, per il secondo anno consecutivo, la Travellers House di Lisbona sul gradino più alto del podio. Il vincitore è stato scelto da una base votante di oltre un milione di clienti che hanno effettuato la propria prenotazione attraverso il sito Hostelworld. com. La votazione si è basata su sei criteri, il carattere, la sicurezza la location, lo staff, il divertimento e la pulizia degli ostelli; non cinque, quindi, ma ben sei stelle che dovrebbero brillare sui componenti della top ten.
La rassegna offre una decina di strutture che per design e fascino non hanno niente da invidiare ad alcuni alberghi top, tanto che in tempi di credit crunch anche tra i turisti più abbienti sta tornando di moda “il viaggiare low cost”, con un’attenzione però scrupolosa alla particolarità e alla ricercatezza della location.

Hostelworld non si è limitata a una classifica globale ma ha steso graduatorie per ogni continente e Paese. In Africa ha vinto il Dahab Dorms, un gruppo di case che si affacciano sulla baia di Dahab nella penisola del Sinai, da dove partono le escursioni per le immersioni nel Mar Rosso.

Informazioni su Dahab Dorms

Forse il più bell’ostello, e se hai intenzione di immergerti con noi ti rimborsiamo l’alloggio!

Godetevi la fantastica vista panoramica della baia di Dahab, direttamente dal vostro letto , e le docce calde o una colazione a buffet gratuita.

Dahab ha qualcosa da offrire a tutti! Immersioni, snorkeling e trekking.

Le strutture includono un centro di immersione PADI,  ristorante, spiaggia privata e una piscina di 100m!

Servizi:

  • Reception 24 ore su 24
  • Sicurezza 24 ore su 24
  • Ristorante
    • Ristorante a la carte
    • Buffet
  • Aria condizionata
  • Traferimento da aeroporto
  • Bar
  • Colazione
    • Buffet
    • Inclusa
  • caffè
  • Cambio Valuta
  • Servizio fax
  • Accesso a Internet
    • Gratis
    • Accesso a Internet nella hall
    • Wi-Fi nella hall
    • Wi-Fi in camera
  • Ferro ed asse da stiro
  • Piscina
    • Kids
    • Esterno
    • Privata
    • Lettini da sole
  • Lenzuola incluse
  • Deposito bagagli
  • Parcheggio
    • per strada
  • Terrazza all’aperto
  • Biliardo
  • Servizio Postale
  • Lampada da lettura
  • Tasse incluse
  • Sportello tour
  • camere/strutture per ospiti disabili

MIGLIOR OSTELLO DI EGITTO NEL 2009 E MIGLIOR OSTELLO D’AFRICA NEL 2010
PREZZI A PARTIRE DA 40 POUND (in camerata) O DA 60 POUND (in camera singola) (5-8 euro!!!!!)

Vai all’articolo di Repubblica che parla degli ostelli a 5 stelle

Vai al sito Hostelword in italiano

Vai al sito Worldbesthotel

Prenota Dahab Dorms

IL POLLICIONE DEGLI ANTICHI EGIZI

La protesi per alluce (clicca x ingrandire)

Milano, 14 feb. (Adnkronos Salute) – Sono stati gli antichi egizi i primi ortopedici della storia. Lo ha provato Jacky Finch del Centro di egittologia biomedica dell’università inglese di Manchester, dimostrando che due manufatti che riproducono degli alluci – uno in legno e cuoio conservato al Museo egizio del Cairo, l’altro esposto al British Museum di Londra – rappresentano le prime protesi artificiali create per sostituire parti del corpo mancanti. Benché siano state concepite e realizzate prima del 600 a.C., sono infatti ancora in grado di assolvere la loro funzione: ricostruite fedelmente e sperimentate su due volontari, hanno fatto le veci delle dita mancanti permettendo ai pazienti di camminare.

I risultati dell’esperimento – condotto presso il Gait Laboratory del Centro di ricerca in riabilitazione e performance umana della Salford University – sono pubblicati su ‘Lancet’ e permettono di decretare una volta per tutte che il più antico esempio di protesi della storia è ‘made in Egitto’. Questi alluci artificiali, infatti, precedono di vari secoli quella che finora era ufficialmente ritenuta la prima protesi della storia: una gamba di bronzo di epoca romana.

Per essere classificato come autentico device protesico, spiega Finch, un dispositivo deve rispondere a numerosi criteri. Tra i requisiti richiesti la resistenza del materiale utilizzato durante l’uso, un’estetica accettabile, la facilità nella pulizia. Nel caso specifico, fabbricare un sostituto dell’alluce è particolarmente complicato considerando che il primo dito del piede regge il 40% circa del peso del corpo e svolge una funzione propulsiva chiave durante la camminata. L’unico modo per dimostrare che i due finti alluci non erano una semplice decorazione, bensì una protesi ortopedica, era dunque quello di testarli ‘sul campo’. Finch l’ha fatto e ha avuto ragione: “I miei dati – afferma – provano che entrambi i manufatti erano in grado di sostituire il dito perduto e che possono essere classificati come protesi. Le origini della medicina protesica sono da collocare saldamente ‘ai piedi’ degli antichi Egizi”.

UNA FOTO AL GIORNO: E’ ORA DI TORNARE A SHARM!!!

TI INTERESSANO VOLI LOW COST PER IL MAR ROSSO??

In Europa la crescita di passeggeri che si sono serviti di Compagnie low cost negli ultimi anni è stata esponenziale.

Easyjet e Ryanair appartengono alle linee aeree economiche di maggior successo in Europa. In Italia una delle compagnie a basso costo che ha avuto maggior successo è la siciliana Wind Jet.

Easyjet detiene il primato assoluto per numero di voli effettuati su Milano Malpensa, Londra Gatwick e Ginevra .

Con oltre 500 rotte su 121 aeroporti in Europa, Africa e Asia – EasyJet offre voli anche per l’Egitto e il Mar Rosso con partenze e arrivi da e per gli aeroporti di Londra e Ginevra (con scali a Hurghada e Sharm el Sheikh).

Negli ultimi anni sono stati più di un milione gli arrivi italiani in Egitto e circa 8.000 italiani vi risiedono per lavoro, in particolare nelle località del Mar Rosso.

In considerazione dell’elevato flusso di turismo italiano in Egitto, in particolare nelle località del Mar Rosso e il primato assoluto di voli effettuati da Easyjet anche su MILANO MALPENSA non è chiaro il perché non sia stato preso in considerazione l’aeroporto italiano per i voli con destinazione Mar Rosso e soltanto gli aeroporti di Londra e Ginevra.

Con questa petizione che vuole sostenere la ripresa del turismo italiano in Mar Rosso e un libero turismo a supporto di tutte le realtà locali, chiediamo che siano prese in considerazione dalla Compagnia Easyjet anche le tratte bisettimanali Hurghada/Milano Malpensa e Sharm el Sheikh/Milano Malpensa .

Firmate e sostenete anche voi questa richiesta per poter volare liberamente in Mar Rosso .

UNA FOTO AL GIORNO

Natale a Sharm el Sheikh

IL TURISMO DEVE RIPRENDERE, E’ FONDAMENTALE PER L’ECONOMIA!

Quanto tempo può resistere l’economia egiziana senza turisti? Le piramidi di Giza sono vuote da 18 giorni, da quando sono iniziate le proteste e i commercianti di souvenirs incassano il duro colpo.

“I turisti europei hanno paura di visitare un paese dove è in corso un conflitto – dice un venditore – il settore del turismo è il più danneggiato a causa delle proteste o manifestazioni, poco importa come le chiamiamo.”

Il turismo è un pilastro dell’economia egiziana per la quale diventa difficile privarsi di questa fonte

di ricchezza che rappresenta tra il 5% e l’11% del PIL del Paese.

Un mese prima dell’esplosione delle manifestazioni di massa contro il presidente Hosni Mubarak, l’Egitto era collocato appena dietro il Qatar nella classifica delle aspettative di crescita della regione.

Attualmente se la situazione perdura, le previsioni saranno riviste al ribasso: gli analisti prevedono una crescita compresa appena tra l’1% e il 2% rispetto al 5,4% atteso per quest’anno.

Il valore dell’economia egiziana nel 2010 è stato stimato pari a 160 miliardi di euro, la metà di quella dell’Arabia Saudita, gigante petrolifero. A parte il turismo, la ricchezza dell’Egitto si basa sul denaro che proviene dal Canale di Suez, dagli egiziani emigrati in altri paesi e dagli investimenti esteri.

D’altra parte il Paese deve affrontare sfide enormi.

Il tasso di disoccupazione, ufficialmente al 10%, potrebbe essere molto più alto, l’inflazione si colloca al 10% , ma il salario minimo è di 50 euro al mese. Il dato più grave è la povertà: il 40% di Egiziani su un totale di 85 milioni vive con meno di 1,5 euro al giorno.

Ad aggravare la situazione in questi giorni anche lo sciopero di migliaia di operai delle imprese pubbliche della zona del Canale di Suez, incoraggiati dalle proteste contro Mubarak. Chiedono migliori condizioni di lavoro. Le proteste non dovrebbero, tuttavia, incidere sul transito dal Canale. Il volume d’affari di questo misuratore del commercio mondiale a gennaio è comunque sceso dell’1,6% rispetto a dicembre.

LA SITUAZIONE IN EGITTO

Non politica, ma una serena descrizione di quello che sta succedendo oggi in Egitto.

In Egitto i generali che hanno preso in mano il potere dopo le dimissioni del presidente Hosni Mubarak stanno iniziando a mostrare il loro vero volto, consolidando il controllo del paese e preparandosi a vietare scioperi e ulteriori dimostrazioni.
I capi delle forze armate hanno sospeso la Costituzione e sciolto il Parlamento. Hanno promesso che vi saranno elezioni libere e regolari, ma ancora non vi sono scadenze precise: l’esercito resterà al potere “per un periodo limitato di sei mesi o sino alla fine delle elezioni per la Camera alta e bassa del Parlamento e le elezioni presidenziali. Non esiterà a usare la forza contro chi fomenterà caos e disordini.”

Oggi i generali si riuniranno per decidere quali ordini emanare alfine di impedire o reprimere ulteriori proteste e riportare l’ordine e la disciplina fra la gente. In effetti, è dallo scorso 25 gennaio, da quando era iniziata la rivolta contro il regime, che in Egitto nessuno, o quasi, va più a lavorare. Né sembra che si tornerà presto al lavoro: i lavoratori in tutto il paese chiedono ora contratti migliori. Anche le forze di polizia hanno chiesto un aumento dei salari.

Al momento non è neppure dato di sapere quale contributo o partecipazione di personalità della società civile ci sarà nella fase di emendamento delle leggi durante il periodo di transizione. Il nuovo governo nominato da Mubarak nei giorni della protesta continuerà a governare, sottomettendo le leggi ai vertici militari per la loro approvazione.