IN EGITTO I PIU’ DEBOLI NON VENGONO ABBANDONATI!

Roma (Agenzia Fides) – La situazione di crisi che ha colpito vari stati del Nord Africa non si è ripercossa sulle strutture e sul personale del Progetto di Riabilitazione su Base Comunitaria (RBC) dell’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau (AIFO) ad Alessandria d’Egitto. E’ quanto comunica l’Associazione all’Agenzia Fides. Il progetto è rimasto sospeso 10 giorni, per poi riprendere progressivamente le attività, che oggi sono regolarmente in corso. L’AIFO ad Alessandria sostiene l’opera dell’ong locale Caritas Egitto che gestisce il Centro SETI (Sostegno, Educazione, Formazione & Integrazione), frequentato da circa 1700 bambini con problemi intellettivi e disabilità mentali.
Dai dati forniti dalle autorità locali, la popolazione dell’Egitto si aggira intorno ai 75 milioni di persone. Circa 10 milioni vivono nel governatorato di Alessandria. Si stima che le persone con disabilità siano il 4% del totale, circa 500.000 solo nella capitale. Questo numero consistente di persone soffre della mancanza di servizi e vive in uno stato di forte povertà. La crisi socio-economica che ha recentemente colpito il Medio Oriente contribuisce a peggiorare il quadro generale. L’AIFO è presente in Egitto dal 1997 con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità attraverso la promozione delle strategie della Riabilitazione su Base Comunitaria. (AP) (25/2/2011 Agenzia Fides)

EXPO DI MILANO 2015: L’EGITTO E’ TRA I PRIMI A CONFERMARE!!!

(ANSA) – MILANO, 25 FEB – Anche la Turchia aderisce a Expo Milano 2015.

Questa adesione, spiega la societa’ che organizza l’evento, e’ particolarmente significativa dopo ”la competizione leale” che ha portato Milano e l’Italia ad aggiudicarsi, proprio contro Smirne, la prossima edizione dell’ Expo. La Turchia e’ il settimo Paese che risponde alla lettera d’invito. Dopo la Svizzera, hanno risposto ufficialmente il Montenegro, l’Egitto, l’Azerbaigian, San Marino, la Romania. (ANSA).

MENTRE ITALIA, EUROPA E AMERICA DECIDONO COSA FARE…..

Mentre le ricche e opulente Europa e America (Italia in testa) decidono come comportarsi nei confronti della tragedia libica, l’Egitto e la Tunisia, due paesi quasi in ginocchio a causa della rivoluzione pacifica e del blocco del turismo, che per questi paesi ha un peso determinante sulla loro economia, ricevono un elogio dal Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati!

Si dirà, loro sono paesi confinanti!
NO, non trinceriamoci sempre dietro ai “se” e ai “ma”
Noi italiani cosa abbiamo fatto per aiutare Egitto, Tunisia e Libia nei giorni della loro emergenza??
Il nulla cosmico! Continuiamo a fare speciali su Ruby, sulle notti folli di Berlusconi, sull’omicidio di povere ragazzine!
In quello noi italiani siamo campioni mondiali! Porta a Porta, 4 grado, Matrix e chi più ne ha più ne metta non fanno altro che occuparsi di morbosità, ore e ore di trasmissioni discutendo di un particolare di un omicidio o di quanto è scoperta una tetta!! Ma chi se ne frega??? Lasciamo Sarah Scazzi agli inquirenti, che se ne occupi Bruno Vespa è disgustoso! E’ disgustoso che lo facciano per l’audience!!! Smettete di guardare quella spazzatura, fategli precipitare l’audience!!!!
CI STANNO LAVANDO IL CERVELLO, MA CON ACQUA BOLLENTE IN MODO CHE SIA BOLLITO DEL TUTTO!!!

Il mondo sta cambiando, il Medio Oriente è in fermento, i paesi arabi del Mediterraneo stanno ribaltando i loro governi! Sono paesi che praticamente confinano con l’Italia e morire se una televisione fa uno speciale sulla vita di Mubarak, per capire chi era e cosa ha fatto! O su Gheddafi?!!Di Gheddafi la maggior parte degli italiani sanno solo che è stato azionista di una squadra di calcio e che quando va aRoma si accampa in una tenda!!!

Ma su Amanda Knox, sappiamo tutto, su Ruby sappiamo anche quanti peli ha sul……, e via dicendo!
Italiani svegliatevi, il mondo sta cambiando e a noi ci propinano il GF 11!!!

SCUSATE LO SFOGO, OGNI TANTO MI SCAPPA!!!

Ma passiamo alla notizia che vi voglio dare! Impariamo da questi popoli che consideriamo incivili e medioevali o quasi. Saranno anche messi male, non avranno il SUV e l’iPad, ma hanno molto più cuore di noi!!!!

(ASCA) – Roma, 25 feb – L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) rivolge ”un elogio ai governi di Tunisia ed Egitto per lo spirito umanitario mostrato nell’accogliere e assistere le persone in fuga dalla Libia”.

Bandiera dell'Egitto

Anche la popolazione locale, si legge in una nota dell’Unhcr, ”sta garantendo un supporto senza precedenti, dirigendosi verso le frontiere di entrambi i paesi per prestare aiuto”.

L’Unhcr si rivolge dunque alla comunita’ internazionale affinche’ ”garantisca un deciso sostegno umanitario ai due paesi”.

”Il governo tunisino – prosegue l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati – ha dichiarato le proprie frontiere aperte per le persone di tutte le nazionalita’ che cercano di fuggire dalla violenza in Libia.

In base ai dati forniti dalla stesso governo, le persone fuggite dal 20 febbraio sono oltre 22.000. Si tratta in maggioranza di cittadini tunisini, ma vi sono anche egiziani, turchi, marocchini e cinesi. Con loro alcuni libici dei villaggi a ridosso della frontiera. La maggior parte dei nuovi arrivati e’ stata accolta dalle famiglie tunisine”.

Bandiera della Tunisia

L’Unhcr ”e’ preoccupato che alla popolazione libica che vive nelle aree piu’ interne del paese e nella capitale Tripoli venga impedito di fuggire. Anche il governo egiziano ha comunicato all’Unhcr che i cittadini libici sono i benvenuti sul proprio territorio e si dichiara pronto ad assistere tutti i feriti e i malati che avranno necessita’ di oltrepassare la frontiera. Gia’ da oggi un team di operatori dell’Unhcr ha cominciato a lavorare presso il confine egiziano. Dalle informazioni a disposizione risulta che le persone che entrano in Egitto sono in prevalenza cittadini egiziani che fanno ritorno a casa. L’Agenzia auspica che tutti coloro che abbiano bisogno di attraversare la frontiera possano farlo in condizioni non discriminatorie”.

Bandiera del Regno di Libia

L’Unhcr ”ha risposto con prontezza a un invito del governo tunisino a contribuire allo sforzo umanitario alla frontiera con la Libia. L’Agenzia ha dispiegato alla frontiera di Ras Adjir due team di operatori, che si stanno coordinando con la Mezzaluna Rossa Tunisina nelle attività di assistenza e che sono impegnati nell’identificazione e nell’aiuto alle persone più vulnerabili come anziani, minori non accompagnati e altre persone bisognose di protezione”.

UNA FOTO AL GIORNO

Gioco di riflessi

DAL SITO AMOUNEGIZIANO UN GUSTOSO POST

10 consigli per una donna al Cairo

Vorrei aver avuto la possibilità di leggere un decalogo come questo, prima di trovarmi al Cairo da sola per la prima volta. Forse avrei potuto evitare molte situazioni imbarazzanti, ma probabilmente aver imparato la lezione sulla mia pelle ha reso ancora più efficace l’insegnamento.

Dunque. Per cominciare, nessuna cattiva notizia: in generale, una donna al Cairo starà benissimo, anche se quasi certamente, prima della partenza, dovrà sorbirsi interminabili paternali e il suo entusiasmo sarà messo a dura prova.

È curioso come qualche giorno fa, parlando con una ragazza in partenza per il Vietnam (leggermente più lontano rispetto all’Egitto!) mi sia resa conto che l’unica a esser stata presa per pazza fossi io. Il motivo è semplice: esistono ancora troppi pregiudizi nei confronti dei paesi arabi, e probabilmente nessuno sa veramente come vanno le cose “quaggiù”. Nemmeno io mi aspettavo di trovare una realtà così diversa da quanto immaginavo. Ma non è forse per stravolgere i nostri schemi mentali che viaggiamo?

Prima della partenza le osservazioni più gettonate sono state:

«Cosa ci vai a fare in Egitto? Tu sei pazza» (banale, ma ricorrente)
«Non fidanzarti con un Egiziano» (troppo tardi… sorry, mamma)
«Ma metterai il velo?» (non meriti risposta!)
«E’ pericoloso!» (ma perché?!)
«Perché vai là, se qui hai un lavoro?» (non vedo il nesso)

La migliore è stata «Ci sono le strade al Cairo?»: no, solo cammelli e piramidi. È risaputo.

Ecco il perché di questo post: vorrei sfatare qualche mito, e dopo tre mesi al Cairo posso iniziare a farlo, attraverso la mia esperienza diretta.

Il mio primo giorno al Cairo da sola è stato decisamente istruttivo: volevo comprare una sim per il cellulare e nel giro di pochi minuti ho compiuto i primi quattro errori:

pensare di poter parlare inglese con chiunque
pensare di poter pagare in euro in qualsiasi negozio
accendermi una sigaretta per strada, ostentando la sicurezza che non avevo
pensare che una maglietta a maniche lunghe fosse adeguata. Peccato che i miei pantaloni a vita bassa mostrassero qualche centimetro di pelle, e un ragazzo me l’ha persino fatto notare.
Ero già stata in Egitto quattro volte e pensavo di essere ferrata in materia. Ma viaggiare con un tour operator o da soli fa una differenza enorme.

Se avete in programma un viaggio al Cairo, ecco qualche consiglio per avere un’esperienza quanto più piacevole e per sentirvi a vostro agio in tutte le situazioni.

Se l’articolo ti piace continua a leggerlo sul sito amounegiziano

DALLA BIT UN MESSAGGIO CONFORTANTE

A seguito dei disordini in Medio Oriente, in occasione dell’edizione 2011 della BIT, cosa sta facendo l’Egitto per far fronte al caos recentemente scoppiato anche nel settore dei viaggi.

Ecco il comunicato stampa che vi riproponiamo qui di seguito:

In passato l’Egitto ha dovuto affrontare situazioni problematiche negative per il settore turistico alle quali ha sempre saputo reagire, uscendone fortificato. Ora desidera dare un segnale di fiducia ai tour operator italiani, affinchè si sentano rassicurati dal fatto che il paese sarà ancora più forte e competitivo che in passato.

Gli operatori hanno sempre dimostrato di credere in questa destinazione e continueranno a dare il loro supporto, affinchè l’Egitto possa tornare al proprio ruolo di grande destinazione turistica, dal patrimonio unico e dal fascino incomparabile.

L’Egitto è stato da sempre la culla della civilità e, forte di questo vissuto, ha oggi l’opportunità di diventare l’elemento fondante di un nuovo futuro, mostrando con orgoglio la dignità del suo popolo ma anche le grandi potenzialità della propria gioventù, guadagnandosi il rispetto di tutto il mondo.

“Desidero comunicare – dichiara il dott. Mohamed Abdel Gabbar – direttore dell’Ente Turismo Egiziano in Italia – che tutte le destinazioni turistiche egiziane non presentano problemi e sono pertanto da ritenere sicure e tutti i siti archeologici sono regolarmente aperti, tranne i musei, nei quali è in corso la verifica dello status di tutti i reperti. Esorto tutti a unire le nostre mani e i nostri cuori e a procedere fiduciosi verso un nuovo futuro di pace e prosperità”.

MA NON FINISCE QUI!!! AVETE VOGLIA DI SEGNALI POSITIVI??

Due dei più grandi colossi fra i tour operator mondiali, Thomas Cook e Tui, hanno già annunciato che saranno ripristinati i voli e le vacanze verso l’Egitto per il mese di marzo. In più in questi giorni sono state riaperte anche le porte del splendido museo del Cairo, vittima fin da subito di vandali incoscienti e poi sottoposto al regime di controllo della polizia: qui i turisti intrepidi sono ancora pochi, ma ci sono e resistono nonostante l’atmosfera ancora palpabilmente tesa.

Ad ogni modo anche l’OMT, l’organizzazione mondiale del  turismo, ha assicurato che le autorità nazionali stanno sistemando la situazione in modo celere e concreto: d’altronde basta pensare che in Egitto una persona su otto è impiegata nel settore turistico, quindi il danno deve essere arginato quanto prima.

EBBENE SI, E’ TUTTO A POSTO, MANCANO SOLO I TURISTI! MA STANNO ARRIVANDO!!

Fonte: Lastampa.it

Primo viaggio dopo la rivolta:
prezzi bassi, ma è tutto chiuso

PIERANGELO SAPEGNO

Reportage da SHARM EL SHEIKH

Lungomare di Dahab

Quando scende dalla scaletta, Salvatore Vendemini si tira su la cerniera della maglia. Non fa così caldo, dice ma oggi è un giorno strano. E’ atterrato a Sharm il primo volo di turisti dall’Italia, appena la Farnesina ha tolto il bollino rosso e ha levato lo «Sconsiglio». Non è che ci sono tanti turisti, però. E non c’è un taxi, fuori. C’è la faccia di Enrico Brignano che sorride da un cartellone, sotto la scritta grossa di Sharm el Sheikh: il film non è nuovo, ma è il simbolo di un’epoca che qui tutti vorrebbero fermare. Sul volo che ha atterrato ci sono operatori, ci sono agenti, c’è qualche giornalista. Pochi turisti. Dice Marika Porta, di Domina Vacanze, che da domenica cominceranno a crescere, che aspettano un volo con 50,60 persone: «Noi siamo solo l’avanguardia».

E’ un giorno strano. Perché è come se qui volessero uscire dal mondo. Ti sorridono tutti da lontano, appena ti vedono. Il pavimento sembra uno specchio, oggi, all’aeroporto. Non ci sono soldati, non c’è uno straccione sotto le palme e fra i marciapiedi ripuliti, e anche se il vento alza la polvere, le strade sono linde come se fossimo in Svizzera. Non c’è una televisione accesa. In un bar, o in qualsiasi posto, niente, nemmeno una tv, o una radio qualunque che scarichi brutte notizie. Meglio stare spenti sul mondo.

Anche Salvatore sembra colpito. Fino a ieri ci veniva 9 o 10 volte all’anno, e ora racconta che doveva scendere «proprio nei giorni brutti della sommossa. Solo che ci rimandavano indietro la gente, e non c’è stato niente da fare». Veniva giù con la famiglia, ricorda. «Anche in 10. Se invece c’era tutta la compagnia, con gli amici, eravamo addirittura in 50». Oggi è da solo: «Eh eh eh, mia moglie non poteva lasciare il lavoro, adesso. Fa l’insegnante. E anche i miei figli non potevano venire. Ma non c’entra la paura. E’ andata così». E, almeno oggi non faremo le code per il passaporto, perché in un periodo normale, dice, perdi anche mezza giornata. Salvator guarda attorno: c’è appena un militare, senza mitra e senza armi in braccio. Lascia persino che un signore scatti le foto in aeroporto. Il Nord Africa è in fiamme, ma da qui si fa di tutto perché non si veda. Il primo volo dall’Italia ha portato gli innamorati di Sharm, come Massimo Mazzolini, istruttore sub, 48 anni, da Milano, che qui ha messo su casa, o come Ernesto Preatoni, che questo posto l’ha quasi inventato, fondando il Coral Bay, che è in pratica una città dentro la città, con parchi e alberghi per tutte le tasche, e che racconta di come abbia dovuto lottare a lungo per convincere la Farnesina a togliere lo Sconsiglio. Alla fine, ce l’ha fatta.

Gli spettacolari fondali di Ras Mohamed

Salvatore dice che ne vale la pena. Seicento euro per una settimana, in un posto di lusso come questo, sono quasi un regalo. Salam ha accompagnato due signori di Brescia, ma dice che secondo lui gliel’hanno pure regalata la vacanza. Suo cugino Dariwsh, invece, l’hanno mandato a casa «perché l’Harem ha chiuso». E il direttore alberghiero Paolo Russo spiega come siano tantissimi i locali chiusi: «Negozi, ristorante, business individuali. Sono passati solo 15 giorni, ma la realtà è che pochi hanno avuto la forza di sopportare una crisi che si annuncia lunga due o tre mesi». Dice: «A Sharm si contano sulla mano gli alberghi aperti e Valtour ha chiuso. E Vera Club ha chiuso». Sono rimasti aperti solo quelli che avevano gli inglesi, e Philip John Jenkins spiega che ne valeva la pena, «perché i prezzi erano bassissimi, ti trattano come un Dio, e il posto è più bello del solito». Da domenica si aggiungeranno i Russi. Può darsi che abbia ragione Philip: «è una occasione da non perdere».

Però, sul far della sera, c’è questa strana sensazione, di un mondo staccato dal resto del mondo, con i giardini curati di fresco, le aiuole tutte pettinate, come le avessero messe a posto per una sfilata, e le palme e i fichi e i melograni che si scuotono appena nel respiro del mare, davanti alle luci dei negozi aperti, con i commessi affacciati sulla soglia a guardare quest’imbrunire, tra le vetrate del supermercato twenty four illuminate a giorno, senza neanche un cliente che si fermi tra gli scaffali pieni di roba.

I negozi sono vuoti, come quasi tutti i ristoranti rimasti aperti, o come l’Hard Rock Caffè, dove si trovavano a mucchi i giornalisti quando venivano qui per lo squalo, o per cercare Mubarak, che ha la sua villa di fronte al Coral Bay, o per qualsiasi altra notizia.

Ci sono le luci, e c’è un ordine perfetto, quasi irreale, anche nella città vecchia, dove c’è il mercato, e tra le strade di Naama Bay, che tagliano il deserto riempite di boutique e di alberghi chiusi. Senza la confusione dei turisti, questo posto non ha nemmeno la melanconia della Rimini d’inverno. Però Salvatore tira un gran sospiro e stasera si fa una partita di poker: «Non fa nemmeno caldo, è tutto perfetto. Non mi devo neanche sentire in colpa che non faccio il bagno…».

L’EGITTO, IL CORAL BAY ED ERNESTO PREATONI

Una bella foto aerea del Domina Coral Bay

Il Cairo, Alessandria e le altre città infuocate dell’Egitto sono lontane dal Mar Rosso e da Sharm El Sheik si lancia un segnale distensivo, un invito per la ripresa del turismo.
Lunedì 21 il ministero degli Esteri ha cancellato l’appello a non recarsi in queste località e solo quattro giorni dopo è partito dall’Italia il primo volo, carico di giornalisti delle principali testate italiane e straniere, proprio per Sharm El Sheik.
A lanciare la sfida è l’imprenditore lombardo Ernesto Preatoni, l’«inventore» del paradiso sul Mar Rosso. É stato il fondatore del grande e lussuoso villaggio turistico Domina Coral Bay ad organizzare tutto, a poche ore dal via libera della Farnesina e con il contributo di Meridiana Fly, leader dei voli tra l’Italia e il Mar Rosso.
Week end a Sharm, dunque, dal venerdì alla domenica, per il gruppo di giornalisti che potrà vedere ( da lontano) anche la casa dove sembra che si sia rifugiato il rais Hosni Mubarak, in precarie condizioni di salute.
Si trova proprio di fronte alla villa di Preatoni, che per sabato ha anche provveduto ad organizzare un incontro della stampa con il Governatore del Sud Sinai, il generale Mohamed Abdel Fadeel Shousha.
L’idea è quella di un evento per festeggiare la fine della sospensione dei voli, iniziata con lo «sconsiglio» di fine gennaio della Farnesina e la riapertura di strutture e villaggio del Domina Coral Bay, che sono rimaste operative anche se deserte, perchè il gruppo non ha licenziato nessun lavoratore.
Il blocco del turismo su Sharm El Sheik ha messo a repentaglio qualcosa come 20mila posti di lavoro e un fatturato da 8 milioni di euro a settimana, ma ora gli operatori turistici si preparano a ripartire, contando soprattutto sulle vacanze pasquali.

Il bellissimo ingresso del Domina Coral Bay

Tour operator e agenzie di viaggio hanno però deciso di attendere fino a venerdì 4 marzo prima di riprendere in pieno la programmazione dei viaggi e le partenze per il Mar Rosso, come ha spiegato la presidente di Fiavet (la Federazione delle agenzie di viaggio), Cinzia Renzi. Preatoni, con il consueto dinamismo e quella che definisce lui stesso una punta di «follia costruttiva», ha deciso di anticipare tutti di una settimana, malgrado la situazione soprattutto a Il Cairo sia ancora molto incerta: la cacciata di Mubarak, infatti, non è bastata a sedare le proteste egiziane e i Fratelli Musulmani insieme ad altri gruppi politici organizzano manifestazioni di massa in Piazza Tahrir, chiedendo un nuovo esecutivo e di mettere sotto processo tutta la vecchia leadership, compreso lo stesso ex-presidente.
A Sharm, però, si assicura che non ci sono mai state violenze e che il contagio rivoluzionario è rimasto lontano. Prevalgono, invece, le preoccupazioni in un’area che vive esclusivamente di turismo.
Ecco, allora, la volontà di Preatoni di offrire la possibilità di una testimonianza da parte dei media sulla situazione turistica, economica, politica e sociale e le prospettive a breve, brevissimo termine.

Ernesto Preatoni

Il primo volo per Sharm el Sheikh della Meridiana Fly ha portato ieri sul Mar Rosso giornalisti delle principali testate nazionali e internazionali, perchè possano raccontare la nuova realtà e i nuovi orizzonti del turismo nella destinazione preferita dagli italiani.Il ritorno della «comitiva degli inviati» è fissato per domenica sera. Si tratta di un estremo tentativo per cambiare il trend in picchiata del settore turistico in queste località. Le prenotazioni in vista della Pasqua, che tradizionalmente sono tantissime, ora si contano sulle dita delle mani. Ma i tour operator mostrano un cauto ottimismo.
«In verità la Farnesina ha chiuso ai viaggi in Egitto le grandi città, da Il Cairo ad Alessandria, mentre la situazione è tranquilla non solo sul Mar Rosso ma addirittura anche a Luxor», spiega Alberto Corti, direttore di Federviaggio, la federazione del turismo organizzato.
Nel 2009 gli arrivi internazionali di turisti in Egitto sono stati 12 milioni e hanno generato entrate per 11 miliardi di dollari.
Secondo i primi dati forniti dal segretario generale dell’Organizzazione mondiale del Turismo (Omt), Taleb Rifai, nel 2010 gli arrivi sarebbero stati 14 milioni per entrate pari a 12.5 miliardi di dollari.
Adesso la domanda è solo una: riuscirà Preatoni a fare il suo piccolo grande miracolo?

QUESTA VOLTA SI RIPARTE SUL SERIO!!!!

Finalmente ci siamo! I nuvoloni se ne stanno andando!!!Sharm sta ripartendo!!!
Timidi gruppetti di turisti ieri hanno ricominciato a passeggiare per la main street di Naama Bay, a Old Sharm. Nabq, località che si rivolge prevalentemente al turista inglese non è mai stat in ginocchio come Sharm e Naama, ma anche li si comincia a notare una presenza più folta.

Certo, siamo agli inizi della ripresa, ma le condizioni ci sono tutte questa volta!!!

1) Il Sinai non ha mai avuto nessun tipo di problema neppure nei giorni caldi della rivoluzione, sebbene le televisioni italiane descrivessero Sharm come un posto dove al posto dei taxi giravano carri armati (ma nessuno ha spiegato ai nostri giornalisti che dal 1969 per accordi con Israele e gli Stati Uniti il Sinai è e deve rimanere una zona demilitarizzata??) Gli unici carri armati che giravano in Sinai probabilmente erano a Suez, piazzati li per far passare la voglia a chiunque di entrare in Sinai dall’unico passaggio possibile: il ponte di Suez!!!!!

2) la Farnesina ha finalmente tolto lo “sconsiglio” (ma che schifo di parola!!!!) su tutto il Mar Rosso. Era ora visto quanto detto al punto 1. Questo ha permesso a tutti i Tour Operator (T.O.) di riprogrammare voli e pacchetti sul Mar Rosso! Ovviamente, visto che tutti gli hotel hanno il vuoto pneumatico, sconti, offerte e  proposte la fanno da padrone. Ho visto pacchetti completi a 290 euro (noi residenti ne spendiamo di più per il solo volo!!) La guerra delle tariffe è l’unica guerra che si combatterà in Sinai!! Marzo sarà a mio parere a mezza forza, ma ad Aprile (che vede Pasqua alla fine del mese) tutto sarà come prima, anzi meglio dato che il clima che si respira qui è di rimboccarsi le maniche per dimostrare a se stessi e al mondo che l’Egitto ha una nuova forza, la forza di lavorare finalmente per se stessi, per un paese migliore!

3) In tutto questo casino vi siete dimenticati dello squalo??? Eheheheh noi no! Ma proprio ieri il CDWS ha tolto tutte le limitazioni alla balneazione. La rivoluzione e il crollo del turismo ha fatto bene al problema. La paura tra gli operatori del settore era che per paura di perdere turismo il blocco  e le limitazioni alla balneazione fossero stti tolti troppo presto, col rischio di un ulteriore attacco e di un disastro dal punto di vista turistico. Ora, gli squali in Mar Rosso ci sono sempre stati, mettetevelo in testa. Fare snorkeling in Mar Rosso implica sempre il possibile avvistamento di uno squalo, ma mai gli squali hanno attaccato l’uomo se non in condizioni estreme come quando è precipitato l’aereo francese o come quando (a novembre) qualche idiota ha gettato centinaia di capre morte in mare. In entrambe le occasioni un mare anomalamente denso di sangue ha ipereccitato gli squali che non hanno fatto altro che il loro dovere! Per errore uno di loro ha scambiato uomini per capre morte, ma non credo se ne possa fare una gran colpa a lui!
I pattugliamenti sono andati avanti e da settimane a situazione è tornata alla normalità!

4) Egyptair ha ripreso la normale programmazione su Sharm, e anche su questo fronte tutto è rientrato nella consuetudine.

5) I pullman che provengono dal Cairo e da Alessandria nei giorni della rivoluzione partivano pieni da Sharm e arrivavano a Sharm vuoti. Lavoratori in vacanza forzata, ragazzi che correvano a casa per stare vicino alla famiglia nei giorni caldi, padri che rientravano per aiutare moglie e figli. Ora il flusso si è invertito. I pullman arrivano a Sharm pieni e ripartono praticamente vuoti: camerieri, bagnini, tassisti, negozianti stanno tornando al lavoro, felici del loro nuovo Egitto e fiduciosi nel loro futuro.

Noi stranieri che viviamo a Sharm abbiamo avuto il privilegio di vivere in diretta una rivoluzione silenziosa. Nei discorsi che facciamo la sera nei locali frequentati dalla comunità italiana si percepisce un nuovo ottimismo. Siamo passati dal “molliamo tutto e scappiamo” a un timido “forse ci è andata bene” all’attuale “almeno fino alle elezioni di settembre non dovrebbe succedere più nulla”

E a settembre, chi andrà al potere?? Cosa succederà??
Inshallah, per ora godiamoci questa favolosa estate, a settembre ci penseremo anche se a mio modesto parere (Mr Nessuno!) in Sinai difficilmente ci saranno grossi cambiamenti. Troppi interessi di troppe multinazionali e di gente influente (Mubarak, Berlusconi e chissà quanti altri di quel calibro hanno investito qui!!) e zona troppo importante politicamente (Israele è a un tiro di schioppo!) perchè si possa permettere che qualcosa cambi!!!

E ora due curiosità provenienti da Alessandria!

Durante i giorni delle sommosse uno dei più grandi grandi magazzini della città, il Carrefour, è stato svuotato!
Intendiamoci, quando si parla di un centro commerciale grande da queste parti, si deve capire che il più grosso dei centri commerciali italiani ci starebbe tranquillamente posteggiato dentro! Qui sono veramente enormi! Reparto alimentari, reparto Tv, reparto HiFi, reparto cellulari, macchine fotografiche, abbigliamento, arredamento, insomma, tutto il possibile! Svuotato ma non nel senso pieno di gente che poi passava alla cassa con la carta di credito!! Riempivano i carrelli e dalla cassa proprio non ci passava nessuno! Anzi, si sono portate via pure quelle! Insieme  a scaffali, vetrinette e tutto il rsto, servizi igienici compresi! Lampade, neon, tutto!!!! E’ rimasto solo il pavimento! Minimo gli faccio un po’ di pubblicità gratis mettendo il loro logo!

Seconda curiosità: ad Alessandria si costruisce a più non posso! Nuove case, ville, condomini, rialzi, chiusura di terrazze! I fornitori di materiali edili stanno facendo soldi a palate! Motivo?? Non c’è più governo ne legge da rispettare e in Egitto esiste una legge secondo la quale se arrivi al primo piano e metti il tetto nessuno può più dirti nulla!!! Insomma, scheletri di costruzioni tirati su in un paio di giorni tanto per mettere il tetto! Ahahahahahah noi italiani assomigliamo in maniera impressionante a certi egiziani!!!!!

Sharm El Sheikh posta all’estrema punta meridionale del Sinai ha patito le conseguenze degli ultimi avvenimenti dell’Egitto ma la sua particolare situazione politica e geografica la tiene ben lontana dai problemi del suo paese permettendogli, dopo alcune settimane di pausa forzata, di iniziare a pensare alla nuova stagione.
Il ministero degli esteri italiani ha tolto le avvertenze di possibili pericoli per questa parte di Egitto e l’ente per le attività acquatiche (CDWS) ha tolto ogni vincolo residuo permettendo in mare ogni tipo di attività.

I voli aerei dell’Egyptair sono ripresi con regolarità ed i tour operator, con i loro voli charter, hanno capito che Sharm è ora quello che sempre stata: un tranquillo posto di villeggiatura dove oziare o divertirsi senza sosta secondo i gusti, con le offerte di marzo e aprile, ora come non mai e a buon prezzo.


I DIRITTI DI CHI HA RINUNCIATO ALLA VACANZA IN EGITTO

Dal sito ufficiale della Associazione Italiana degli Agenti di Viaggio ecco le direttive date alle Agenzie su come comportarsi con chi ha disdetto una vacanza in Egitto:

  • i consumatori che avessero già annullato le proprie vacanze in Egitto durante il periodo di vigenza dello “sconsiglio” hanno titolo ad essere totalmente rimborsati anche se, da oggi, lo “sconsiglio” non ha più alcun valore;

  • i consumatori che durante il periodo di vigenza dello “sconsiglio” avessero accettato una qualsiasi soluzione alternativa proposta dai T.O. sono vincolati alla scelta fatta;

  • i consumatori che durante il periodo di vigenza dello “sconsiglio” non avessero maturato idee alternative, da oggi sono vincolati alle Condizioni Generali di Contratto stabilite dai T.O. e dovranno quindi partire per le loro programmate vacanza o, qualora decidessero di annullare, saranno obbligati al pagamento delle penali previste.

  • nessuna penale o spesa può essere richiesta ai consumatori che avessero annullato durante il periodo di vigenza dello “sconsiglio” seppure con date di vacanza succesive alla data odierna (in cui lo “sconsiglio” ha perso il suo valore).

OH CRIBBIO, MA GLI EGIZIANI FANNO SUL SERIO!!!

Sono passati pochi giorni dalla caduta del regime di Mubarak e l’Egitto si rimette in moto!
Il turismo! Ecco quello che devono aver pensato i militari e i ministri che devono guidare il governo di transizione!
Il turismo è troppo importante per l’Egitto, diamoci da fare e facciamo in modo di non perdere la stagione turistica, anzi, vogliamo recuperare quanto perso questo mese!
Probabilmente nella loro testa c’è anche l’idea di fare bene per potersi far eleggere alle elezioni. Fatto sta che, mentre per la prima volta nella storia si sono visti i dimostranti che dopo una dimostrazione ripulivano la piazza, suscitando ammirazione da tutti i giornali del mondo, gli uomini al governo si stanno dando da fare per ripulire il paese da un altro tipo di immondizia!

Ecco quanto riportato da Autotutela, il sito ufficiale dell’Associazione Italiana degli Agenti di Viaggio:

L’articolo originale è stato modificato
Ho ricevuto cortese richiesta di rimozione da parte di uno studio legale ed evidentemente anche Autotutela ha ricevuto analoga richiesta.
Fatto sta che nomi e cognomi sono spariti e il pezzo originale è stato sostitutito da quello qui sotto riportato!
Come diceva qualcuno, non capisco ma mi adeguo

Illecito fiscale, concussione e peculato. Con queste accuse sono stati posti sotto indagine diversi importanti uomini d’affari egiziani operanti nel settore turistico, uno dei quali pare essere anche stato tratto in arresto.  Le indagini, partite dalle verifiche che l’amministrazione finanziaria egiziana ha avviato nei giorni successivi alla caduta di Mubarak, vedono al centro i personaggi più in vista del turismo locale ed internazionale.  La documentazione pervenutaci da Il Cairo fa pensare ad un’azione che durerà parecchio tempo e che colpirà ”in alto”:  per questo motivo, stamane, ci è giunta richiesta di non fornire informazioni attraverso il nostro sito su quanto sta avvenendo, questo per non recare danno alle indagini.  Considerando lo spirito di grande cambiamento che l’Egitto sta trasmettendo ai numerosi paesi che rivendicano condizioni di vita migliore, ci adeguiamo, rimandandovi a quando potremo scrivere sull’argomento senza causare danni.