Un rientro tutto sommato senza ritardi ma non proprio in condizioni di massima tranquillità quello della missione scientifica di alcuni docenti della Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell’Università di Viterbo.
Erano in Egitto proprio nei giorni più caldi quando è scoppiata la rivolta. Sono tornati grazie all’invio dall’Italia dei biglietti aerei indisponibili sul posto. Il prof. Marcello Spanu, docente di urbanistica nel mondo classico era stato invitato, insieme con altri docenti dell’ateneo viterbese tra i quali il dott.Giuseppe Romagnoli, a far parte del gruppo di lavoro operante nell’antica Antinoupolis.
Questa è una delle missioni italiane “storiche” operanti all’estero: attiva dal 1938 è attualmente diretta dal prof. Rosario Pintaudi per conto dell’Istituto Papirologico “G.Vitelli” di Firenze, ente di riferimento nazionale per lo studio dei papiri greco-romani.
All’unità di ricerca viterbese è stato affidato, proprio per la sua alte specializzazione e professionalità, lo studio topografico-urbanistico della città: un caso del tutto particolare dal momento che Antinoupolis è l’unica fondazione romana in tutto l’Egitto. La città ubicata lungo la riva orientale del Nilo nel Medio Egitto, fu voluta dall’imperatore Adriano nel luogo dove morì il suo preferito Antinoo e visse sin dopo la conquista araba.
Ora si spera che l’opera scientifica portata avanti dagli esperti dell’università della Tuscia possa continuare e per questo sono già stati avviati contatti. Anche perché ha grande valenza culturale non solo per l’Egitto. Il progetto che prevede la durata di alcuni anni, richiederà le usuali e consolidate metodologie della topografia antica con l’obiettivo primario di redigere la carta archeologica della città, in modo quanto più possibile dettagliato. Questa prevederà la raccolta di tutti i dati descrittivi ed analitici delle strutture architettoniche e la realizzazione di tutta la documentazione grafica e fotografica, ad esse pertinenti.