PRESTO UN MUSEO DELLA TORTURA A IL CAIRO??
7 febbraio 2011 Lascia un commento
7 febbraio 2011 Lascia un commento
25 novembre 2010 3 commenti
5 novembre 2010 2 commenti
Nakht e sua moglie adorano il dio Osiride- Dettaglio del libro dei morti
Immagine 1) Il sarcofago di Hunefer e la preghiera a Osiride
Immagine 2) La pesata del cuore: sull’altro piatto della bilancia una piuma
Immagine 3) Superate le prove Hunefer accede all’Aaru, il paradiso degli antichi egizi
3 settembre 2010 1 commento
30 agosto 2010 Lascia un commento
21 agosto 2010 3 commenti
Le dimore eterne di Assiut e Gebelein
Egitto mai visto, mostra allestita nel complesso dei Musei San Domenico, presenta circa 400 reperti, tutti provenienti dai depositi del Museo Egizio di Torino e da poco esposti al pubblico. Il percorso espositivo ruota intorno ad uno straordinario nucleo di sarcofagi a cassa in legno stuccato e dipinto con iscrizioni che tramandano formule d’offerta e rituali funerari magico-religiosi.
I sarcofagi, alcuni dei quali contengono ancora la mummia, sono arricchiti da tutti gli elementi del corredo funerario che accompagnavano il defunto e attraverso i quali oggi possiamo ricostruire le loro storie e quelle delle loro famiglie: vasi, poggiatesta, specchi, sandali, bastoni, archi e frecce, cassette in legno, modellini di animali, barche con equipaggi, modelli di attività agricole e artigianali.
Dopo un accurato lavoro di studio e di restauro, è finalmente possibile per tutti rivivere l’esperienza e le emozioni delle straordinarie scoperte fatte, tra il 1908 e il 1920, dal grande egittologo Ernesto Schiaparelli in una grande mostra già allestita nel Castello del Buonconsiglio a Trento e nella Villa Genoese Zerbi di Reggio Calabria e che ora arriva a Forlì.
Nei primi anni del ‘900 Ernesto Schiaparelli (1856 – 1928) era il direttore del Museo Egizio di Torino e della Missione Archeologica Italiana, impegnata nelle campagne di scavo nella valle del Nilo. L’esplorazione scientifica era ormai subentrata alla ricerca dei collezionisti e stava portando alla luce nuovi contesti come quelli delle comunità neolitiche che avevano preceduto l’età delle piramidi. Erano impegnate in Egitto le maggiori potenze europee e gli Stati Uniti, ma uno straordinario apporto alle nuove scoperte scientifiche è dovuto proprio alla missione italiana, nonostante la scarsa dotazione di mezzi di cui disponeva nel contesto politico e sociale postunitario.
Nelle necropoli di Assiut e Gebelein la Missione aveva portato alla luce straordinarie sepolture, ricche di testimonianze della vita sociale e del contesto culturale di una provincia del Medio Egitto fra il 2100-1900 a.C.
Oggi a distanza di quasi 100 anni, dopo un accurato lavoro di studio e di restauro, è finalmente possibile per tutti rivivere l’esperienza e le emozioni di quelle straordinarie scoperte, effettuate fra il 1908 e il 1920 dalla Missione Archeologica Italiana.
Nella mostra sono finalmente esposti al pubblico quei materiali archeologici rimasti per molti anni nei depositi del Museo Egizio. Anche con l’ausilio di fotografie originali, possiamo tornare virtualmente nei due capoluoghi di provincia nell’Antico Egitto dove il deserto ha custodito per 4.000 anni i segreti della vita quotidiana e della vita nell’aldilà.
L’esposizione ruota intorno ad uno straordinario nucleo di dodici sarcofagi a cassa in legno stuccato e dipinto con iscrizioni che tramandano formule d’offerta e rituali funerari magico-religiosi. In molti casi grazie alla lettura dei geroglifici è possibile svelare i nomi di questi uomini e donne appartenuti alla classe media, amministratori e piccoli proprietari terrieri, vissuti nel Medio Egitto intorno al 2000 a.C.
I sarcofagi, alcuni dei quali contengono ancora la mummia, sono arricchiti da tutti gli elementi del corredo funerario che accompagnavano il defunto e attraverso i quali oggi possiamo ricostruire le loro storie e quelle delle loro famiglie: vasi, poggiatesta, specchi, sandali, bastoni, archi e frecce, cassette in legno, modellini di animali, barche con equipaggi, modelli di attività agricole e artigianali. Dall’osservazione di tutti questi materiali emerge la sorprendente capacità degli artigiani egiziani nella lavorazione del legno, che fece di Assiut uno dei centri dove fu raggiunto il massimo livello di espressione artistica alla fine del Primo Periodo Intermedio.
Sono esposte circa 40 pareti di sarcofago con geroglifici incisi e dipinti e 10 stele recentemente restaurate, che svelano i segreti della scrittura geroglifica e permettono di conoscere le credenze funerarie e le principali divinità del pantheon egiziano.
Il progetto scientifico e la cura della mostra è dovuta ad Elvira D’Amicone e Massimiliana Pozzi Battaglia, della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie e della Società Cooperativa Archeologica. Il suggestivo allestimento è progettato da Costantin Charalabopoulos.
La visita in mostra può avvalersi di un articolato progetto didattico, curato da Giovanna Gotti e Federica Scatena, che comprende un ampio apparato di testi in mostra, la possibilità di visite guidate e laboratori progettati per le scuole e un servizio di audioguide per singoli visitatori.
19 agosto 2010 3 commenti
16 agosto 2010 2 commenti
Per chi dalla propria vacanza vuole qualcosa di più della spiaggia e dell’ombrellone, ecco una proposta di viaggio che prevede una full immersione nella realtà egiziana.
Lussi e comodità vengono abbandonate per preferire il contatto con le popolazioni locali, per capire le difficoltà di chi veramente fatica a campare, per conoscere dal vivo i progetti di un’organizzazione che fa della solidarietà la sua bandiera.
Da questo genere di viaggi si torna generalmente con poca abbronzatura e con molto arricchimento. I ricordi saranno i sorrisi delle persone incontrate più che i pesci della barriera. Un modo diverso di trascorrere le proprie vacanze
Un viaggio di turismo responsabile incredibilmente ricco di opportunità per entrare in contatto con le persone che abitano i suggestivi luoghi in cui ci fermeremo e per fare un pezzo di strada insieme.
Al Cairo incontreremo i volontari del COSPE – Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti, ed un gruppo di artigiani che hanno aderito al programma “Marketing Link“, nato con l’obiettivo di sostenere e rafforzare gli artigiani egiziani nello sviluppo della loro produzione e delle loro capacità imprenditoriali. Visiteremo l‘Egypt Crafts Center/Fair Trade Egypt, creato per fornire ai produttori anche un canale di marketing e di vendita, regolato secondo i principi del commercio equo e solidale. Con il progetto si è cercato di preservare la ricchezza culturale egiziana, i modi di produzione e di favorire l’uso di materie prime naturali nella produzione.
Sempre al Cairo, conosceremo anche APE – Association for the Protection of the Environment, che si occupa di educazione e assistenza nel quartiere di Moquattam, abitato dagli Zabaleen, i “raccoglitori di rifiuti”.
Durante il nostro incantevole soggiorno all’oasi di Siwa, saremo spesso accompagnati dai volontari dell’associazione Native Siwan Association for Tourist Services and Environment Protection (NSA), fondata per aiutare i Siwani ad avviare piccoli progetti ed attività nel settore del turismo sostenibile che contribuiscano a preservare le tradizioni culturali e la bellezza dell’ambiente del deserto e a migliorare le condizioni di vita.
Ancora a Siwa, SCDEC – Siwa Community Development and Environmental Conservation, un’ONG locale che rappresenta al suo interno tutte le tribù della società siwana e lavora a beneficio della comunità su diversi fronti: sviluppo e marketing di prodotti agricoli, micro-credito, supporto alle donne in attività generatrici di reddito, formazione ed educazione sanitaria.
PROSSIMA PARTENZE PREVISTE:
30/10/2010
28/11/2010
3/12/2010
Durata 10 giorni – Prezzo 1260 volo escluso – Disponibilità attuale 10 posti
VIAGGI SOLIDALI
C.so Regina Margherita, 205/a Torino
info@viaggisolidali.it tel 0114379468
16 agosto 2010 2 commenti
Spino, un Rettile appartenente alla Famiglia dei SAURI, della Specie UROMASTYX AEGYPTYA, se ne va a zonzo per il Delta Sharm, il Complesso Residenziale dove vivo io a Sharm el Sheikh. Grazie alla meravigliosa cornice naturale che lo circonda, e alle incedibili note della Colonna Sonora che ho scelto (“Battle Without Honor or Humanity” scritta da Tomoyasu Hotei, tratta da “Kill Bill Vol. 1” di Quentin Tarantino), vi racconto la sua avventurosa storia.
Riprese e Post-Produzione: Pierluigi (PL) Baldazzi
Info: plegitto@hotmail.it
11 agosto 2010 1 commento
Abu Simbel è una località situata sulle sponde del Nilo, nell’Egitto meridionale, a sud dell’odierna Assuan. Intorno al 1250 a.C. il faraone Ramesse II fece costruire diversi templi, tra cui due particolarmente importanti, scavati nella roccia. L’interno del tempio maggiore, dedicato alle divinità di Eliopoli, Menfi e Tebe (Ra, Ptah e Ammone), è profondo oltre 55 m ed è formato da una serie di ambienti e di camere che conducono al santuario.
Grazie all’orientamento del tempio, due volte all’anno i raggi del sole nascente penetrano a illuminare le statue degli dei Ra-Harakhty, Ramesse e Amon-Ra, lasciando in ombra quella di Ptah. Sulla facciata si ergono quattro statue colossali (di oltre 20 metri di altezza) che rappresentano Ramesse deificato. Tra i numerosi rilievi, una serie raffigura la battaglia tra egizi e ittiti a Kadesh; frequenti pure le iscrizioni, di notevole interesse storico, come quelle che mercenari greci incisero sulla base di due statue di Ramesse nel VI secolo a.C., annoverate tra i più antichi esempi di scrittura greca. Il tempio minore, dedicato alla regina Nefertari e alla dea Athor, presenta sulla facciata statue del faraone e della sua famiglia.
I templi, che si annoverano come i più importanti monumenti dell’antica Nubia, rimasero sconosciuti al mondo occidentale fino al 1812, quando furono scoperti dall’esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt. Nel 1964 fu intrapreso un progetto internazionale per salvarli dall’inondazione del lago Nasser, il bacino che si sarebbe creato dalla diga di Assuan: con una colossale operazione archeologica e ingegneristica promossa dall’UNESCO, cui presero parte anche tecnici italiani.
I templi furono tagliati in blocchi e ricostruiti nel 1968 su un’altura a 64 metri sul livello del mare salvandoli in questo modo dall’inondazione
11 agosto 2010 1 commento
Come forma di rispetto per tutti gli amici musulmani comincerò i post odierni con alcuni articoli inerenti il Ramadan, sperando in questo modo di contribuire a far avvicinare di più le nostre culture.
Scoprire altri modi di vivere e di pensare è una maniera per conoscere meglio se stessi
Ma il Ramadan che l’Egitto si accinge a celebrare, sostengono gli osservatori, e’ anche un mese caratterizzato dall’aggravarsi della situazione economica. Penuria di grano, dopo che il Cairo aveva impedito l’importazione di quello russo; rincaro di molti prodotti alimentari – tra cui la pasta – e non, che ha spinto il governo ad avviare una campagna per il controllo dei prezzi. Per sostenere la parte piu’ indigente della popolazione, sono state inoltre predisposti – da privati e associazioni egiziane – ben 13.555 iftar per i circa 2 milioni di poveri. Mentre per evitare i continui blackout di energia elettrica il governo ha predisposto tagli periodici di corrente, in un mese come quello di Ramadan, in cui le strade e le vetrine in questa torrida estate cairota sono illuminate a festa.
Nelle foto: le tradizionali lampade Fanous
Nel videoclip: addobbi per la festa delle Fanous. Con semplici materiali una festa per tutti.
11 agosto 2010 Lascia un commento
Come forma di rispetto per tutti gli amici musulmani comincerò i post odierni con alcuni articoli inerenti il Ramadan, sperando in questo modo di contribuire a far avvicinare di più le nostre culture.
Scoprire altri modi di vivere e di pensare è una maniera per conoscere meglio se stessi
Rinfrescata la casa con ventilatori e condizionatori, per un mese si fara’ invece festa dal tramonto all’alba, ingozzandosi di dolci e pietanze tradizionali, scambiandosi regali, ricevendo ed effettuando visite di familiari e amici, ma anche gustandosi le attese nuove serie televisive che da anni sono trasmesse dalle tv satellitari arabe proprio durante Ramadan. Bab al Hara, sceneggiato a sfondo storico ambientato nella Siria sotto mandato francese, e’ forse il piu’ seguito sequel di Ramadan, che da quattro anni tiene incollati agli schermi milioni di persone, dalle baracche dei campi profughi palestinesi ai piu’ esclusivi club di Dubai. Gli fara’ concorrenza la terza stagione di Sharr an Nufus, mentre su Dubai tv torneranno le puntate dell’animazione per grandi e piccoli Freej, ambientata in un quartiere della metropoli del Golfo. Per chi spera che le ore notturne siano rinfrescate da brezze provenienti dal mare, le principali capitali arabe propongono un ricco panorama di festival culturali organizzati proprio in corrispondenza di Ramadan: al Cairo, il ministero del turismo ha promosso quest’anno il Festival delle Lanterne, simbolo del mese sacro perche’ ricorda la lanterna usata da coloro che erano un tempo addetti a svegliare, a colpi di tamburo, i fedeli prima dell’alba. Dai fuochi d’artificio e dalle danze folcloristiche lungo il Nilo ai concerti e alle rappresentazioni teatrali del festival di Sharja, negli Emirati Arabi Uniti, che si svolgera’ pero’ interamente in locali al chiuso e rigorosamente rinfrescati.
La sigla dello sceneggiato Bab al Hara
10 agosto 2010 Lascia un commento
Lo staff di Skua Nature è lieto di presentarvi il viaggio a Sharm El Sheikh del prossimo ottobre:
Immaginate di poter trascorrere otto splendidi giorni tra deserto e mare, di potervi immergere nella barriera corallina, nuotando tra pesci napoleone, pesci pappagallo, pesci pagliaccio, murene e tartarughe marine e, alzando lo sguardo verso il cielo di vedere un Falco pescatore tuffarsi nelle acque cristalline intorno a voi e guardando ancora più su di vedere volteggiare sopra la vostra testa centinaia di cicogne e rapaci di molteplici specie in migrazione verso l’ Africa….
La punta meridionale della Penisola del Sinai, tre i parchi nazionali di Ras Mohamed, Nabq e Santa Caterina, è senza dubbio in autunno uno dei migliori hot-spot del Paleartico Occidentale per il birdwatching. Migliaia di rapaci appartenenti a decine di specie, osservabili anche posati a breve distanza con opportunità fotografiche eccezionali! Aquila delle steppe, imperiale orientale, anatraia maggiore e minore (fino a 1700 individui in due ore a Ras Mohamed!!) sono tutte specie che osserviamo regolarmente. Oltre a queste Falco unicolore, di Barberia, Sparviere levantino, Capovaccaio, Poiana codabianca e delle steppe e molti altri ancora.
La nostra conoscenza del territorio è ormai ottima e le giornate vengono organizzate in modo da gestire al meglio il tempo per sfruttare i momenti migliori nei singoli siti e garantire la possibilità di realizzare foto fantastiche. Oltre a tutto questo sarà possibile osservare moltissime altre specie di uccelli migratori e delle tante residenti e tipiche del deserto come il Ciuffolotto del Sinai, o le diverse monachelle e allodole.
Un viaggio ricco di opportunità con ampi spazi dedicati alla fotografia e al birdwatching. Ma non solo! La barriera corallina di questa parte del Mar Rosso è tra le più belle al Mondo e sarà possibile effettuare uscite mirate di snorkeling per nuotare immersi in una moltitudine di pesci colorati.
Ebbene questo non è un sogno né tanto meno un viaggio di quelli irrealizzabili….venite con noi dal 16 al 23 ottobre 2010 a Sharm-el-Sheikh in Mar Rosso, Egitto, e capirete cosa vuol dire vivere la natura di queste terre, terre di deserto e montagne rocciose, di verdi oasi e wadi, di acque blu tra le più ricche di vita nel nostro pianeta!!
Il tutto soggiornando presso un albergo a quattro stelle con servizio all-inclusive, allestito con piscina e ampi giardini, dove si potranno osservare da vicino molte specie di passeriformi e affacciato su uno dei più bei tratti di costa della zona…già dall’albergo si potrà fare snorkeling di ottimo livello!!
Sarà un viaggio all’insegna del birdwatching (164 le specie osservate nel 2008 e 155 nel 2009) e dello snorkeling nella barriera corallina, con possibilità fotografiche strepitose!! Gli uccelli sono facilmente avvicinabili in quanto molto confidenti e, se siete dotati di macchina digitale subacquea, vi garantiamo scatti formidabili anche sott’acqua!!
Tra le specie più interessanti che si potranno contattare e fotografare ricordiamo Aquila delle steppe, Aquila anatraia minore e maggiore, Aquila del Bonelli, Aquila imperiale, Falco unicolore, 3 specie di Grandule, Pernice delle sabbie, Corriere di Leschenault, Gabbiano occhi bianchi e fuligginoso, Sterna guance bianche, Tortora maschera di ferro, Martin pescatore bianco e nero, Bulbul occhi bianchi, Beccamoschino inquieto, Ciuffolotto del Sinai e Zigolo delle case, solo per citarne alcune tra le tantissime presenti in Sinai…
Senza contare le sorprese che la migrazione in atto nel periodo di visita ci può sempre regalare…
Il viaggio prevede la visita del Parco Nazionale di Ras Mohamed e il Parco Nazionale di Nabq con i suoi mangrovieti, l’area montuosa del Monastero di Santa Caterina, l’Oasi di Feiran e l’area di Naama Bay…
E in più quest anno ci sarà una grande novità!! Per quanto riguarda i fotografi più esigenti, ci sarà la possibilità, con una maggiorazione sul prezzo, di potersi dedicare alla fotografia naturalistica con l’ausilio di fuoristrada dedicati, con tre passeggeri a bordo più autista, in modo tale da poter avere piena libertà di movimento e una maggiore possibilità di gestione dei tempi fotografici!!
Infine importantissimo: grazie alle collaborazioni che sono state avviate in questi anni con le autorità locali, avremo tutte le autorizzazioni necessarie per entrare e spostarci liberamente in tutte le aree che visiteremo!
Per ricevere un programma dettagliato del viaggio via mail su skuatravels@gmail.com
Nel seguente link potrete visionare le foto scattate dai partecipanti negli scorsi viaggi:
http://www.skuanature.com/skua_nature2/LE_NOSTRE_AVVENTURE/Pagine/SINAI_2009.html
9 agosto 2010 2 commenti
Dopo ben sette anni di lavori di restauro, nelle prossime settimane riaprirà il Museo di arte islamica de Il Cairo. La struttura era stata chiusa nel 2003 dal momento che le sue mura cominciavano a mostrare crepe a causa dei terremoti.
Nel Museo di arte islamica è possibile ammirare pezzi risalenti all’arte decorativa medievale recuperati dalle case, dalle moschee e dai palazzi del Cairo islamico su iniziativa del kedivè Tawfiq. Quello che è il nuovo museo racconta la storia degli imperi islamici passati attraverso l’Egitto per 1.400 anni e della loro influenza artistica nel Mediterraneo.
L’edificio, in stile neo-islamico, si trova ad appena 20 minuti a piedi a est di Midan et-Tahrir. Tra i meraviglisi oggetti che si possono ammirare all’interno di questo museo, non sempre affollato di visitatori, ci sono le grandi mashrabiyya, ossia particolari tende realizzate con migliaia di singoli pezzetti di legno. Le mashrabiyya, che si trovano ancora oggi in molti vecchi palazzi, servivano per riparare le stanze dal sole e far entrare una leggera brezza. Non solo, le mashrabiyya permettevano alle donne di casa di osservare cosa accadeva fuori senza essere viste. Tanti poi gli oggetti in legno, vetro, metallo, pietra, tessuto, ceramica, osso e carta arricchiti con raffinate decorazioni floreali, geometriche ed epigrafiche.
5 agosto 2010 1 commento
4 agosto 2010 1 commento
Se vi dicessi che nel giro di 10 anni tra Hurgada e Il Cairo verranno create dal nulla 5 nuove isole sulle quali sorgeranno 5 cittadine capaci di ospitare 150mila persone, non vi viene in mente le famose palme di Dubai? Il Mar Rosso reggerà questo ciclopico complesso? Probabilmente si se verranno prese adeguate misure protezionistiche. Certo, un deterioramento sarà inevitabile, ma business is business e l’Egitto deve puntare sempre più sul turismo. D’altra parte in Sinai già oggi la ricettività alberghiera è sicuramente più elevata e nessun piano regolatore ne protezionistico è mai esistito. Ma partiamo dall’inizio, da come ho scoperto di questo impressionante progetto di cui ancora non ha parlato nessuno (credo di aver fatto uno scoop!!! eheheh)
Jumeirah Group, nota società alberghiera con sede a Dubai, ha firmato un accordo per la gestione di un nuovo complesso da sogno in Egitto. L’intesa è stata sottoscritta con PHD) uno dei migliori sviluppatori immobiliari della terra dei Faraoni, per il Gamsha Bay Resort, un 5 stelle lusso ospitato nel Palm Gamsha, sul Mar Rosso, circa 40 chilometri a nord di Hurgada e facilmente raggiungibile da Il Cairo.
L’impianto ricettivo si compone di 250 camere, in una comunità integrata fatta di 5 isole artificiali a forma di cavalluccio marino, più altre 15 isolette più piccole, destinate a resort privati, non molto lontane dall’aeroporto di Hurghada. Gli ospiti potranno usufruire delle attrazioni turistiche della regione e di molte attività per lo svago: dal trekking al golf, passando per i safari nel deserto e le visite dei siti archeologici.
Palm Gamsha??? Mai sentito. Piccola ricerca e ecco la notizia bomba!
Sono previsti oltre 55 mila nuovi alloggi tra ville e appartamenti. Si parla di un investimento di 15 miliardi di dollari!!!! Il progetto prevede lo sviluppo di ben 5 città a tema mediterraneo, che si fondono con naturalezza nello splendido paesaggio egiziano. Uno dei più grandi progetti mai concepiti che vuole creare un paradiso del lusso, destinato, però, a tutti. Non solo quindi una semplice casa vacanza, o una nuova meta turistica, ma la volontà di diventare il punto di riferimento dell’Egitto stesso con tutte le attrazioni sportive, ricreative, turistiche che si possono offrire. Un progetto di sicuro fascino per gli italiani che hanno sentito sempre come una seconda casa l’Egitto e il suo mare, i suoi fondali e i suoi paesaggi naturali. Un nuova concezione di casa vacanza e di investimento all’estero: Gamsha Bay. Lo splendore dell’Egitto che ritorna. Tempi di realizzazione previsti: 10 anni
4 agosto 2010 Lascia un commento
3 agosto 2010 Lascia un commento
Se amate le atmosfere medio-orientali e volete una vacanza sul mare ma cercate qualcosa di più intimo e selvaggio di Sharm el Sheik e Mars Alam, allora la vostra meta ideale è Taba sul Mar Rosso. La città di Taba sorge all’estremità del Golfo di Aqaba, di fronte alla penisola arabica, al confine tra Israele e l’Egitto, nel punto di incontro tra tre contienti, Europa, Africa e Asia. Un posto incantato dove il deserto e antiche catene montuose color granito (tra le quali spicca il monte Sinai) si gettano in un mare turchese che custodisce una delle barriere coralline meglio conservate della costa egiziana.
Taba, per la sua posizione strategica, nei secoli è stato un crocevia delle carovane di pellegrini ancora oggi conserva importanti tracce delle varie popolazioni che da qui sono passate. Intorno al centro abitato, nel deserto del Sinai, sorgono ancora oggi diversi accampamenti di beduini.
L’Isola del Faraone: si tratta di un’isola di granito che si trova a pochi chilometri di distanza da Taba, circondata da una splendida barriera corallina. Qui nel XII secolo venne costruita la fortezza di Salah al Din. Era qui infatti che il califfo Saladino aveva posto la sua base per il controllo dei commerci e dei pellegrini diretti alla Mecca.
Il canyon colorato: a circa 70 chilometri da Taba gli appassionati di trekking e natura potranno concedersi una passeggiata nel Canyon CoLorato: un labirinto di sentieri scavato nella roccia arenaria fatto di sfumature che vanno dal viola al rosa al giallo al blu che riportano affascinanti fossili marini.
2 agosto 2010 Lascia un commento
Sono tantissimi, cool, famosi, colorati, rock, sempre affollati e pieni di vestiti, accessori e reliquie musicali: sono gli Hard Rock Cafè, la famosa catena di locali diffusa in tutto il mondo. Tappa immancabile nei vostri viaggi!
Come nascono gli Hard Rock Cafè
Nel 1971 due americani Isaac Tigrett e Peter Morton fondano a Londra un ristorante, il primo ad essere allestito con souvenir made in USA, un posto dove gli inglesi avrebbero imparato la cultura e il modo di vivere e di mangiare degli statunitensi. Fin da subito si danno da fare per renderlo caratteristico e originale, recuperano vecchie pubblicità di sigarette, oggetti dei college e targhe automobilistiche da appendere alle pareti. La denominazione del locale deriva probabilmente dal nome del ristorante sulla copertina di un disco dei Doors o da una variazione di “Bedrock”, la città in cui vivono i Flinstone, loro cartone animato preferito. Tigrett e Morton fanno inoltre disegnare un logo, praticamente uguale a quello odierno, e creano uno slogan diventato poi celebre: ‘Love All, Serve All’, in netta contrapposizione al motto classico nei ristoranti ‘ci riserviamo il diritto di rifiutare il servizio a chiunque’. Già segnale di innovazione e rivoluzione che li porta a un gran risultato. Ben presto, difatti, il locale diventa uno dei più trendy della capitale britannica e più frequentato dalle star musicali che passavano da lì, come Paul McCartney o Eric Clapton che regala anche la sua chitarra a uno dei fondatori, il quale decide di appenderla facendola diventare il primo pezzo della più grande collezione di oggetti del rock and roll esistente. Poco dopo anche altri artisti mandano loro oggetti personali che diventano subito parte dell’arredamento. Negli anni successivi Tigrett e Morton iniziano a creare nuovi hard rock che riscuotono un successo esorbitante, sempre più innovativi, ricchi di particolari e frequentati assiduamente da star della musica del cinema e della mondanità: i primi a Londra, Los Angeles, Chicago, Dallas e NY. Nel 1988 gli Hard Rock Cafè sono 16 in quattro continenti e diventano leggenda a tutti gli effetti. Fino ad oggi il numero di Cafè è salito in modo esponenziale e ora possiamo trovare più di 140 Cafè in 36 paesi del mondo, ognuno con le sue reliquie del mondo della musica.
Hard Rock Style
La vera chiave di successo degli Hard Rock Cafè va trovata, infatti, nel suo stile, nel suo arredamento ricercato, nella voglia di mettere sotto gli occhi di tutti un’immensa collezione di oggetti appartenenti a grandi personalità e, sebbene il valore commerciale della catena Hard Rock sia estremamente più elevato, per i suoi fan il tesoro più grande è proprio questo. Se andate quindi a Londra, Parigi, Sharm El Sheikh o a Boston vi capiterà di ammirare la chitarra originale di John Lennon, i pantaloni di Jim Morrison e Freddie Mercury o gli abiti di scena di Madonna e Prince; o ancora innumerevoli poster, manifesti, batterie, dischi di platino e spartiti scritti a mano. Troverete magari qualche oggetto del vostro musicista favorito! Inoltre molte stelle della musica hanno avuto il piacere di suonare in questi locali: Elton John, Aerosmith e Sting sono solo pochi nomi. Principalmente gli artisti a cui gli Hard Rock Cafè sono più legati, fin dalle origini, sono senza dubbio i Beatles, Elvis Presley e Jimi Hendrix.Nel corso degli anni dello sviluppo di questi locali, il nome Hard Rock Cafè è diventato sempre più conosciuto e la società ha deciso di creare una serie di gadget e souvenir personalizzati: avrete una vastissima scelta tra le celebri spillette, cappellini, giubbotti in pelle, mutandine e moltissimi accessori di tutti i tipi. Ma l’elemento che in assoluto contraddistingue lo style Hard Rock Cafè e anche quello più alla portata di tutti, da poter acquistare e mostrare in giro, è la maglietta con il famoso logo e il nome della città in cui è stata comprata. Tigrett già durante il primo decennio della diffusione targata Hard Rock intuisce che l’dea di fare la collezione delle magliette in base ai locali visitati avrebbe funzionato a meraviglia, e così realmente accade. La maglietta diventa così un must da non farsi scappare quando si entra in un Hard Rock Cafè, vendutissima allora e commerciate ogni anno! Ovviamente con il passare degli anni l’offerta si è estesa a livelli esponenziali e oggi potete trovare centinaia di modelli di t-shirt, canottiere e felpe di ogni colore e con moltissime stampe fashion.
Che state aspettando? Che ne dite di collezionare più magliette possibili? Il mito Hard Rock sta aspettando solo voi.
LINK
2 agosto 2010 Lascia un commento
La cura del corpo era molto importante per gli antichi egizi.
Essi utilizzavano creme, unguenti e profumi per ammorbidire e profumare la pelle.
Le donne si schiarivano la pelle con un composto cremoso ricavato dalla biacca, disponibile in colori diversi, dalla più pallida alla più ambrata generalmente destinata alle labbra.
Evidenziavano il contorno degli occhi con il kohl nero o verde, rispettivamente estratti dalla golena e dalla malachite.
Le unghie venivano tinte così come le palme delle mani e dei piedi e a volte anche i capelli con una pasta a base di hennè.
Utilizzavano specchi, pinzette per la depilazione e attrezzi per la manicure.
I profumi (utilizzati da uomini e donne come le creme), venivano estratti da fiori, fatti macerare e pigiati. Tutte le essenze odorose avevano nel dio Shesmu il loro protettore. Venivano prodotti in laboratori associati ai templi e conservati in vasetti di pasta vetrosa, la faience.
2 agosto 2010 Lascia un commento
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31 luglio 2010 Lascia un commento
31 luglio 2010 Lascia un commento
Un bellissimo documentario di Voyager, straordinaria trasmissione della Rai condotta da Roberto Giacobbo.
Vengono presentate con dovizia di particolari le affascinanti teorie proposte da Robert Bauval, il quale sostiene che le piramidi e la sfinge siano state costruite in base a particolari allineamenti con le stelle, in special modo le stelle della cintura di Orione. La sua teoria è stata presentata nel 1994 nel best seller “Il Mistero di Orione”.
Molto interessante e convincente, anche se le sue teorie non vengono per ora accettate dall’egittologia ufficiale. Nasce la professione di Archeoastronomo, ossia lo studioso che studia la posizione che le stelle avevano nel passato.
Il filmato completo è composto di 6 parti. Al termine di ogni sezione appare direttamente la finestra che ti permette di vedere la parte successiva.
Come sempre, buona visione!
30 luglio 2010 Lascia un commento
Dal 22 al 25 novembre, incontri d’affari al Cairo e visita al distretto industriale di Alessandria d’Egitto per le imprese dei settori edilizia e costruzioni, agroalimentare, ittico e blue economy (gestione responsabile e sostenibile delle risorse marine). La missione è organizzata da Promos, in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana in Egitto, Regione Lombardia e con il patrocinio di Unioncamere.
30 luglio 2010 Lascia un commento
Se le prenoti dall’Italia avrai una cosa in meno da fare quando arrivi a Sharm!
Ecco perchè vi consiglio di prendere contatto prima di partire dall’Italia con uno dei diving più conosciuti di Sharm e certamente uno di quelli gestiti con simpatia e divertimento ma senza mai dimenticare professionalità e serietà soprattutto quando si parla di sicurezza.
E credo sia impossibile trovare un’offerta più conveniente di quella che fanno loro!
Tenetevi forte, questa è la loro offerta:
5 giorni in barca full day
2 immersioni complete al giorno
pasti a bordo
alla cifra di 220 euro!!!!!!
E in più non dovrete andare al porto di Sharm per imbarcarvi dato che il Sharm Diving utilizza il pontile privato di un famoso resort di Sharm! Non è cosa da poco credetemi! Quando sarete al porto in attesa che si smaltisca la coda di centinaia di sub che attendono il loro turno di salire in barca capirete a cosa mi sto riferendo!
E in effetti la loro strategia punto tutto sulla disponibilità e sulla simpatia, sempre presenti e mai a discapito della sicurezza. Contattate PierPaolo su Facebook o direttamente alla sua casella di posta elettronica per prenotare le vostre immersioni e non rischiare l’over booking. I loro posti non sono illimitati e soprattutto in questa stagione è bene prenotarsi con una mail!
Potete anche dare un’occhiata al sito del Sharm Coast Diving in modo da immergervi virtualmente prima di tuffarvi nelle acque del meraviglioso Mar Rosso
Tra l’altro proprio in questi giorni PierPaolo ha incrociato ripetutamente lo squalo balena, confermando una volta di più che la sua fortuna quando si immerge non ha confini! Sta poco alla volta diventando una leggenda e noi abituè di Sharm lo prendiamo in giro ma sotto sotto lo invidiamo perchè veramente ha un culo (scusate il termine!) veramente impressionante!
Per carattere sono molto restio a parlare in questo blog di amici, ma quando sono poporio gli amici ad avere il miglior rapporto qualità prezzo, offrendo la migliore qualità al prezzo più basso, parlarne è inevitabile! E sarebbe sciocco oltre che ingiusto penalizzare il più bravo solo perchè è anche un amico!!!
Guardate il loro sito, confrontate, pensate all’imbarco senza andare in porto, pensate alle tariffe e alle attrezzature di cui dispongono.
Pensate al fatto che le barche che utilizzano per portarvi sui siti di immersione sono di loro proprietà e non di piccole realtà locali con problemi di vario genere, pensate al fatto che avrete guide che parlano italiano, e poi decidete! Io non ho dubbi!
Per ora mi limito a darvi un consiglio, nei prossimi giorni con un po’ di calma parlerò meglio e più diffusamente di questo diving, perchè veramente lo meritano!
E nell’attesa vedremo se la fortuna di PierPaolo si conferma anche in questa stagione!
30 luglio 2010 1 commento
L’infibulazione femminile è a tutt’oggi molto praticata in molti paesi, in particolare nell’Africa sub-sahariana. Una pratica barbarica, ancora lontana dall’essere debellata. Nel mondo si contano tra i due e i tre milioni di donne che la subiscono ogni anno. Dopo aver trattato il dramma dei “Bambini al rogo” , Sabrina Avakian dedica a questo tema il suo prossimo libro, che si intitolerà “Donne cucite”. Ne pubblichiamo una piccola anticipazione.
A tutt’oggi praticata in molti paesi dell’Africa sub-sahariana, la mutilazione genitale femminile è una forma di violenza sulle donne ancora poco conosciuta: in Uganda si pratica alle adolescenti, nel sud della Nigeria alle neonate, in Somalia invece alle bambine. Sono pochi i paesi che considerano questa pratica barbarica un crimine, condannando i trasgressori con multe considerevoli o con l’incarcerazione in base alla gravità del reato.
Il fenomeno è ancora fortemente presente in Egitto, dove oggi la percentuale delle donne che hanno subito la mutilazione genitale varia tra l’85% e il 95%.
La Mutilazione Genitale Femminile affligge le donne che la subiscono con gravissimi effetti collaterali. Oltre a perdere completamente la possibilità di provare piacere sessuale a causa della rimozione del clitoride, i rapporti diventano dolorosi e difficoltosi, spesso insorgono cistiti, ritenzione urinaria e infezioni vaginali. Inoltre ulteriori danni si hanno al momento del parto: il feto deve attraversare una massa di tessuto cicatrizzato e non elastico reso tale dal taglio, pertanto il protrarsi della nascita toglie ossigeno al cervello, rischiando di causare danni neurologici. E’ frequente la rottura dell’utero durante il parto, con conseguente morte della madre e del bambino.
Nonostante tutto questo, nel mondo si contano tra i 2 ed i 3 milioni le donne che subiscono simili mutilazioni ogni anno. Tale pratica non riguarda solamente i paesi africani, ma anche alcune zone dell’India, dell’Iraq e dell’Arabia Saudita. In relazione a questa atroce pratica, l’Italia ha fatto grandi passi in avanti con la legge n. 7 del 9 gennaio 2006,
Da un punto di vista legislativo, per mutilazione si intende, oltre all’infibulazione, anche la clitoridectomia, l’escissione, nonché qualsiasi altra pratica che cagioni i medesimi effetti. Non dimentichiamo, inoltre, che molti genitori italiani che adottano bambine da paesi, come la Somalia, dove l’infibulazione è praticata, riescono solo con grandi difficoltà a comprendere da cosa dipendono i dolori ed il malessere, ad esempio mestruale, della bambina.
Il trauma è quasi sempre superabile poiché si tratta di situazioni dove è possibile intervenire chirurgicamente per de-infibulare, eliminare queste forme di cicatrizzazioni e ricostruire con la chirurgia plastica, tenendo conto dell’età, poiché se sussiste un’ulteriore fase di sviluppo è necessario rioperare in un secondo tempo.
Molte sono le scuse utilizzate per giustificare la mutilazione: per essere accettate dall’altro sesso e sposarsi; per andare incontro ai desideri dell’uomo, che preferisce come moglie una ragazza vergine; per tenere sotto controllo il desiderio sessuale della ragazza ed impedire che possa mettere in pericolo l’onore della famiglia; per “pulire” una parte del corpo della donna considerata impura e sporca; per rendere la donna più bella; per rimuovere una parte maschile del corpo, il clitoride, impropriamente posta sul corpo femminile, e far diventare la bambina una vera donna; il terrore che il clitoride possa crescere e diventare un pene.
È storia nota: le bambine vengono mutilate per non essere rifiutate dalla famiglia o dalla comunità ma soprattutto dai loro futuri mariti. Sono le stesse donne che non si ribellano alle regole culturali imposte dalla comunità per poi imporle a loro volta. Bambine sane, belle, creative ed entusiaste di vivere vengono sottoposte a questa pratica barbarica che invade la loro profonda intimità. Nella maggior parte dei casi le famiglie, di solito le nonne anche contro la volontà delle mamme, accompagnano le bambine alla mutilazione genitale. Le bambine vengono portate dalle mammane dell’infibulazione in una stanza buia e lugubre e sottoposte ad una sorte spaventosa: la mutilazione. Subito dopo vengono legate con delle corde per settimane intere. A volte vengono lasciate morire dissanguate per via delle emorragie e abbandonate a loro stesse. Vengono prese con l’inganno, a loro insaputa, ignare delle conseguenze.
Il termine “infibulazione” rende bene la violenza di questa pratica. Deriva dal latino “fibula”, che significa spilla. La vagina, che è il fulcro della sessualità ed il contenitore delle passioni, viene chiusa parzialmente circa all’altezza della metà delle grandi labbra attraverso una sutura che lascia solo un piccolo passaggio per l’urina e il sangue mestruale. A discrezione delle mammane dell’ infibulazione, la rimozione del clitoride può essere inclusa o meno. La sola descrizione di questa pratica fa rabbrividire.
Vi sono specifici tipi di mutilazioni dei genitali femminili nelle diverse aree culturali: la sunnah, più lieve, che incide solo su una parte del clitoride; l’escissione, che comporta una clitoridectomia totale. Questa pratica è presente almeno in quaranta paesi. In Italia vivono alcune decine di migliaia di donne infibulate e, ogni anno, numerose bambine ,figlie di genitori provenienti soprattutto dai paesi dell’Africa sub-sahariana, rischiano di essere sottoposte alla pratica. La sunnah è la meno ‘’traumatizzante’’ e conserva un suo significato rituale quasi simbolico. L’ escissione o clitoridectomia, in arabo classico chiamata khefad, che significa “riduzione”, o tahara, cioè “purificazione” è molto usata nei paesi islamici. E’interessante ricordare che la mutilazione genitale femminile non sia un fatto religioso poiché colpisce donne di diverse religioni. (nella cartina sopra in grigio escissione e in nero infibulazione)
Questo libro, metaforicamente insanguinato, cercherà di dare voce alle vittime di ogni tipo di mutilazione. Non possiamo chiudere gli occhi. Il nostro ruolo, come donne e ancor più come donne africane, è di proteggere le altre donne e guidarle verso la consapevolezza ed il rispetto del loro corpo e della loro psiche.
Qui finisce la presentazione del libro “Donne cucite” di prossima uscita
Di seguito riporto la voce di Wikipedia
Le immagini sono state inserite da me secondo il concetto che un’immagine vale più di 1000 parole! Scandalizzare aiuta a far ricordare e a far riflettere!
Mi scuso per il post un po’ pesante, ma se dovesse servire a far prendere coscienza di un fenomeno diffuso in Egitto al 95% ben venga! Spero di essere riuscito ad informare qualcuno e a far riflettere molti!
L’infibulazione (dal latino fibula, spilla) è una mutilazione genitale femminile. Consiste nell’asportazione del clitoride, delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra vaginali con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell’urina e del sangue mestruale.
Ha nascita esclusivamente culturale, ma oggi è adottata e praticata soprattutto in molte società in Africa, nella penisola araba e nel sud-est asiatico
Le origini delle mutilazioni sessuali femminili sono legate a tradizioni dell’antico Egitto (da qui il nome di infibulazione faraonica). Si calcola che in Egitto, nonostante la pratica sia vietata, ancora oggi tra l’85% e il 95% delle donne abbia subito l’infibulazione
L’infibulazione e l’escissione del clitoride non sono menzionate dal Corano: non è dunque islamicamente lecita alcuna forma di manipolazione dei genitali (tra cui l’infibulazione) che rechi danno fisico alla donna. Né è considerato accettabile nell’Islam che sia limitato il piacere sessuale della donna. Di qui il fatto che la giurisprudenza coranica ammette, fra le cause di divorzio, difetti fisici della sposa, come ad esempio una circoncisione mal riuscita.
29 luglio 2010 3 commenti
Un filmato amatoriale ma molto ben fatto
Consigli per la visione
Il filmato dura 11 minuti
Clicca sul link e apri la pagina
Seleziona la versione HD e metti in pausa per permettere al filmato di scaricarsi
e di guardarlo senza fastidiose interruzioni e scatti
Quando il filmato si sarà caricato metti l’opzione a tutto schermo,
se puoi abbassa le luci e regalati 10 minuti di vacanza.
Purtroppo a me, nella visione a tutto schermo,
la musica si interrompe, ma il problema si risolve azzerando l’audio
o se preferisci tenendo l’audio ma senza l’opzione a tutto schermo.
Ricalca più o meno una vacanza vacanza standard in Egitto,
4 ore di filmati condensati in 11 minuti formati da flash di pochi secondi.
Le memorie di una vacanza!
CLICCA QUI PER ANDARE ALLA PAGINA DEL FILMATO
Se poi ti avanza un po’ di tempo, guarda gli altri filmati di questo videomaker.
Ti consiglio senz’altro Stone Angel, un bellissimo momento di poesia
girato probabilmente in un cimitero. Il ragazzo ci sa fare!
E per non dimenticare mai,
NEW YORK WTC , per riflettere sulla follia umana
29 luglio 2010 1 commento
AMBIENTE – Un’altra marea nera. Ancora petrolio che finisce in mare e fugge da tutte le parti, facendo danni all’ecosistema e mettendo in crisi l’economia locale. È successo un mese fa in Mar Rosso, dove una chiazza di greggio ha stretto con il suo abbraccio viscido 50 km di costa da El-Gouna, a nord di Hurghada, giù fino a Sahl Hasheesh. In questo caso, a differenza di quello che sta accadendo nel golfo del Messico che è sotto l’occhio vigile di tutto l’Occidente, è difficile stabilire con precisione cosa sia successo e quando.
Non c’è stata da parte di nessuna istituzione una comunicazione ufficiale. È probabile che l’incidente sia avvenuto il 16 giugno, ma a chi appartiene la piattaforma offshore (se di piattaforma si tratta) da cui il petrolio è fuoriuscito e quali danni ambientali abbia provocato (ma si temono ripercussioni a lungo termine) non è ancora possibile saperlo, almeno ufficialmente.
Gli indizi portano tutti alla compagnia Petro Gulf controllata dal governo che però, tramite il suo portavoce Khaled Boraie, smentisce seccamente ogni implicazione nella vicenda. Fonti non ufficiali hanno però lasciato trapelare l’esistenza di fotografie e di un video che non lascerebbero dubbi. La segnalazione dell’incidente è arrivata da Hamdy Shahat, un pescatore locale che durante una battuta di pesca si è ritrovato con la sua barca nel bel mezzo della chiazza oleosa.
“Siamo preoccupati per il danno ambientale che ancora non conosciamo, abbiamo però avuto rassicurazioni che i responsabili pagheranno”, afferma Amr Ali, direttore esecutivo di Hepca (www.hepca.com) l’agenzia per la conservazione e la protezione del Mar Rosso che in questa zona ha avviato un progetto di monitoraggio e di ricerca in mare che coinvolge anche tre biologhe italiane.
Le indagini per stabilire cosa è successo sono ancora in corso ma l’emittente araba Al Jazeera (vedi filmato qui sotto) ha parlato di insabbiamento della vicenda da parte delle autorità. Sameh Fahmi, ministro del Petrolio, ha assicurato la massima collaborazione mentre il Ministero dell’ambiente ha deciso di istituire una commissione per valutare il danno economico, ammesso che sia quantificabile in termini monetari la distruzione provocata dal petrolio giunto sulle barriere coralline delle Northern Island: Alphenadir, Alsgup e Abu-Helix che dal 2004 sono parco nazionale protetto.
I biologi ritengono che il danno sia limitato a queste isole, grazie alle forti correnti e al vento che hanno spinto il petrolio verso la costa di Hurghada piuttosto che lasciarlo lentamente affondare sulla barriera corallina e sui fondali sabbiosi. Questo ha certamente facilitato le operazioni di recupero del materiale che ha visto al lavoro circa 2000 persone, compresi i lavoratori delle strutture turistiche della zona.
Oggi, a distanza di un mese, a Hurghada del petrolio non c’è traccia; le spiagge sono pulite, il turismo che qui rappresenta una risorsa fondamentale, dopo una drastica riduzione iniziale, è ripreso: un terzo dei 12 milioni di turisti che arriva in Egitto, sceglie le spiagge di Hurghada. “Abbiamo recuperato tutto il petrolio, ma non è una soluzione” – afferma Sameh Hwaidak, a capo della Red Sea Hotel Association – la soluzione è di fermare queste piattaforme così vicine alla spiaggia e ai centri turistici. (ndr: parole sante!)
Questo avamposto di hotel e villaggi lussuosi, sorto in pochi anni da un piccolo villaggio di pescatori, rappresenta una risorsa formidabile per il governo egiziano, che non vorrà di nuovo metterne in discussione l’integrità e la bellezza, altrimenti il rischio è di veder scomparire i turisti per sempre e questo l’Egitto non può permetterselo. Così come non potrà nuovamente permettersi una mancanza di trasparenza così evidente nel caso si ripeta un altro incidente. Stonano difatti le dichiarazioni del governo secondo cui la falla è stata già chiusa quando al tempo stesso si dichiara che non è ancora stata individuata la società responsabile di quanto accaduto.
L’Egitto produce 685.000 barili di petrolio al giorno, e almeno il 70% arriva dal Mar Rosso che è un ecosistema tanto straordinario quanto fragile. La sfida, per questo paese, sarà in futuro far convivere l’industria petrolifera con l’equilibrio biologico di questo mare.
29 luglio 2010 Lascia un commento
Se di colpo hai voglia di una brioche come solo italiani e francesi sanno fare, da oggi a Naama Bay la trovi! Ha aperto da qualche giorno la Cornetteria Blue Moon, a Naama Bay, nei pressi del Jolie Ville.
Qui potrete degustare tanti prodotti tipici della tradizione napoletana ed inoltre cornetti, brioches, creps, krapfen, torte e pizze…. tutti prodotti rigorosamente italiani!!!
29 luglio 2010 Lascia un commento
20/24 settembre 2010 MarsaAlam
Max Piona primo examiner italiano IKO organizza un corso istruttori IKO (International Kiteboarding Organization http://www.ikointl.com) completamente in Italiano dal 20 al 24 settembre 2010 a MarsaAlam
Il corso si svolgerà all’interno del resort all inclusive Emerald Lagoon gestito dal tour operator settemari e situato nella laguna più famosa del mar rosso per la pratica del kitesurf .
La possibiltà di svolgere il corso all’interno di un resort e le condizioni perfette dello spot rendono la combinazione corso, vacanza all’insegna del kite particolarmente allettante e vantaggiosa!!
Non perdete questa occasione!!!! Chiunque fosse interessato a prendere la certificazione di istruttore di kitesurf che permette di lavorare in tutto il mondo può mettersi direttamente in contatto con Max sulla mail prokiteacademy@gmail.com
290710 040910
29 luglio 2010 Lascia un commento
Accompagnatore-corrispondente egiziano autorizzato e specializzato in viaggi nel deserto – settimana vero godimento interiore (programma in sintesi)
sabato 23 ottobre -Ritrovo dei partecipanti a Bologna alle ore 19 per imbarco e alle ore 21.10 partenza con volo di linea per Sharm ,arrivo previsto le ore 01.05, trasferimento a Dahab (80 km), sistemazione nelle camere e pernottamento
domenica 24 – lunedì 25 – martedì 26 -mercoledì 27 ottobre -Trasferimento al punto di partenza del Trekking dove ci attendono i beduini del luogo con la carovana di cammelli, solo loro conoscono i sentieri, ognuno ha a disposizione un cammello e può scegliere quando camminare o cavalcare. I bagagli vengono trasportati in Jeep ad ogni tappa. Si parte per questi splendidi percorsi facendo varie soste in un’atmosfera di grande pace. Giriamo all’interno del deserto anche il 25 e il 26 si procende con assoluta calma.I beduini ci allesitranno una grande tenda per la notte. Sembra di dormire sotto una mervagliosa cupola di stelle. Ognuno si deve portare un buon sacco a pelo e materassinom, non esiste nessun pericolo durante questi giorni nel deserto. I pasto sono semplici ma molto nutrienti.
Alla portata di tutti anche dei bambini sopra i 10 anni.
mercoledì 27 ottobre – Fine del trekking. Visita al Monastero di S. Caterina, sotto il monte Mosè, in hotel vicino Dahab, uno dei luoghi più belli e tranquilli sul mar Rosso. Cena e pernottamento in hotel.
giovedì 28 e venerdì 29 ottobre -Relax sul Mar Rosso, cena e pernottamento in hotel.
sabato 30 ottobre– Prima colazione e parte della mattinata libera, quindi trasferimento in tempo utile per essere in aeroporto alle ore 14.00.
QUOTA INDIVIDUALE: € 985,00
minimo 15 persone
Supplemento camera singola in hotel: € 95,00
la quota comprende
volo aereo a/r bologna sharm el sheikh-tasse aeroportuaali-tutti i trasferimenti per effettuare il tour-sistemazione in hotel 4 stelle e campi tendati-trattamento in pensione completa durante il trekking e mezza pensione in hotel-acqua minerale naturale durante tutti i pasti- guida beduina durante il trekking -accompangatore turistico dalla partenza da bologna fino al ritorno-assicurazione di viaggio medico bagaglio
………… per ulteriori dettagli contatta direttamente l’associazione Edefra, ti invieremo tutto il materiale dettagliato – info@edefra.it – tel 3661076235
29 luglio 2010 Lascia un commento
28 luglio 2010 Lascia un commento
Sei stato sballottato, rimbalzato, spostato, ritardato o trasferito in occasione dello sciopero bianco dei controllori di volo greci?? O in altre situazioni?? Forse vale la pena di leggere cosa suggerisce di fare l’ADUC
Lo sciopero dei controllori di volo in Grecia sta provocando notevoli disagi a chi deve recarsi in quel Paese e a chi sa cercando di tornare. E gli italiani sono abitualmente generosi verso le offerte turistiche elleniche, soprattutto dopo la crisi economica che ha fatto molto calare i prezzi in questo Paese.
Per evitare di essere sballottati da compagnie e operatori turistici che cercano di non rispettare i propri doveri o, peggio, di trarre utili dalla situazione contingente, e’ meglio essere consapevoli e informati sui propri diritti e doveri.
A – Se si e’ prenotato solo un volo aereo (anche nel caso ci sia un albergo, ma quest’ultimo non faccia parte di una pacchetto turistico) si ha diritto a:
* Rimborso del prezzo del biglietto per la parte di viaggio non usufruita oppure, in alternativa, ad un nuovo volo (riprotezione) con partenza il prima possibile o in data successiva piu’ conveniente per il passeggero, a condizioni comparabili.
* Assistenza, ovvero:
– pasti e bevande in relazione alla durata dell’attesa;
– adeguata sistemazione in albergo nel caso in cui siano necessari uno o più pernottamenti;
– trasferimento dall’aeroporto al luogo di sistemazione e viceversa;
– due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o e-mail.
Trattandosi di uno sciopero, non si ha diritto a compensazione pecuniaria.
Qui le regole riportate in una nostra scheda pratica con anche indicazioni per eventuali contestazioni.
B – Se si e’ prenotato un pacchetto viaggio:
* Se viene annullato prima della partenza , il consumatore ha diritto ad una di queste opzioni:
– usufruire di un altro pacchetto di qualità equivalente o superiore senza supplementi di prezzo;
– usufruire di un altro pacchetto di qualità inferiore previo rimborso della differenza di prezzo;
– essere rimborsato dell’intera somma già pagata entro 7 giorni lavorativi dal momento del recesso o della cancellazione.
* Se subisce delle modifiche, deve essere rimborsata la eventuale differenza.
* Se, finito il viaggio, non si riesce a tornare, il tour operator, mediando col vettore aereo, deve garantire:
– pasti e bevande in relazione alla durata dell’attesa;
– adeguata sistemazione in albergo nel caso in cui siano necessari uno o piu’ pernottamenti;
– trasferimento dall’aeroporto al luogo di sistemazione e viceversa;
– due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o e-mail.
Non e’ possibile chiedere una compensazione pecuniaria perché l’annullamento e’ dovuto per causa di forza maggiore.
Qui le regole riportate in una nostra scheda pratica, con anche le indicazioni per eventuali contestazioni.
Per eventuali chiarimenti e casi particolari, il servizio Aduc di informazione gratuita e’ disponibile:
– per telefono (da lunedi’ a venerdi’ ore 15/18) al n.055290606
– per posta elettronica (risposta entro 24 ore)
INFINE COME SEMPRE RIPORTO IL LINK ALLA PAGINA DEL SITO ADUC
27 luglio 2010 Lascia un commento
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Meridiana Fly è particolarmente forte nei voli dall’Italia verso le isole greche e il Mar Rosso. Dal suo punto di vista lo spazio aereo ellenico e le sue strutture di controllo sono strategici anche le rotte fra l’Italia e l’Egitto. I problemi in Grecia sono costantemente monitorati dall’organo di controllo europeo Eurocontrol e «parrebbero celare un non dichiarato sciopero selvaggio dei controllori di volo».
In serata erano 44 i voli Meridiana fly interessati direttamente o indirettamente da questa situazione, «che – sottolinea la compagnia – colpisce più gravemente di altri vettori Meridiana Fly, che con 90 voli settimanali operati sull’Egitto e 70 sulla Grecia ha una quota di mercato di oltre il 40 per cento in Italia su queste destinazioni». Meridiana Fly conteggiava circa 8 mila clienti coinvolti, «ai quali – spiegava la compagnia aerea – vengono costantemente fornite assistenza e informazioni».
I quarantaquattro voli di Meridiana interessati ieri sera dalle difficoltà del traffico aereo sulla Grecia riguardavano soprattutto gli scali del Nord Italia, come Malpensa, Bergamo e Verona, e comprendevano voli sia in partenza che in arrivo. In particolare, le destinazione colpite risultavano le isole di Mykonos e Kos e nel Mar Rosso Marsa Alam e Sharm El-Sheikh.
I controllori di volo greci nei giorni scorsi avevano proclamato uno sciopero di 24 ore a partire da ieri, accusando il governo di Atene di «continuare a ignorare la necessità di cambiamenti organici, secondo le regole europee»; gli uomini radar ellenici chiedono più posti di lavoro e salari più alti, cose difficili da ottenere mentre la Grecia vive sotto la tenda a ossigeno degli aiuti europei, che hanno evitato al Paese di essere travolto dalla crisi finanziaria.
La protesta dei controllori di volo, accolta molto negativamente dagli operatori turistici preoccupati per le ripercussioni sul turismo, era stata ufficialmente revocata dagli stessi uomini radar, dopo che un tribunale greco l’aveva giudicata illegale. Ma secondo la compagnia aerea ieri lo sciopero sarebbe stato avviato lo stesso, senza dichiararlo formalmente, penalizzando in forte misura il trasporto aereo.
26 luglio 2010 Lascia un commento
Quando un blogger ha un blog come quello che amministro io, ha la speranza di trovare notizie come quella che sto per darvi almeno una volta a settimana!
Invece bisogna accontentarsi di quello che si trova man mano in giro! Ma il sito che ho trovato questa notte è veramente da segnare!!!
Ho trovato il paradiso dei sub! Un gruppo di diving situati a sud e a nord di Marsa Alam, senza animazione, senza locali notturni! Le strutture sono formate da gruppetti di tende e di bungalow inserite tra il mare e il deserto dove godersi il silenzio e le voci della natura. Immersioni organizzate con gommoni veloci fuori dalle tradizionali rotte turistiche alla ricerca di una natura incontaminata.
Ma procediamo con calma: Eco Diving Adventure è il termine coniato vent’anni fa dai fondatori di questo tipo di turismo, altamente sostenibile e di minimo se non nullo impatto ambientale. Tutto, dalle sistemazioni alle toilette, è studiato per non danneggiare la natura e permettere agli ospiti di godere di quei fantastici posti senza creare danno.
I Red Sea Diving Safari sono dei villaggi situati attorno alla cittadina di Marsa Alam da dove quotidianamente due volte al giorno partono gommoni veloci che portano i sub sui siti di immersione più belli del Mar Rosso. Squali martello e tartarughe, tartarughe e mante, pinna bianca e squalo grigio, dogongo e a volte squalo balena, nulla sfugge alle guide di questo diving che conoscono alla perfezione le immersioni e le caratteristiche di questa parte di Mar Rosso.
E tra una corsa in gommone e l’altra, la facoltà di effettuare immersioni locali senza limite, all inclusive come è di moda dire! Pensate, il sogno di ogni sub e di ogni appassionato di fotografia subacquea: la possibilità di effettuare un numero illimitato di immersioni con il solo obbligo di segnare su una lavagna dove e quando si svolge la propria immersione e l’obbligo di essere sempre almeno in due! Il paradiso dei subacquei!!
Per i più esperti o solo per i più temerari, il diving organizza corsi di immersione con gli squali, i famosi e temutissimi pinna bianca. Vi porteranno a immergervi con questi meravigliosi animali, permettendovi di ammirarli liberi nel loro ambiente, filmarli, fotografarli, e tornare a casa con un’emozione reale, che difficilmente dimenticherete!!
A proposito di filmare e fotografare!!! In questo diving fuori dal mondo e dal tempo organizzano anche corsi di ripresa subacquea e di foto editing! Insomma, come dicevo prima, il paradiso dei sub!!!
E per i non subacquei la noia farà sicuramente fatica ad entrare nella vostra giornata: innanzi tutto i villaggi sono situate in baie dove effettuare del semplice snorkeling vi riempirà la vista con emozioni multicolori. Ma poi è possibile effettuare attività che nulla hanno a che fare con attività di immersione come ad esempio effettuare kite surfing o seguire un corso che vi permetta di apprendere i fondamentali di questa affascinante disciplina sportiva. Saltare tra le onde in equilibrio su di una tavola trainata da un aquilone!!!
Escursioni alternative per i non sub a scoprire la natura del deserto, a fare birdwathing per ammirare l’aquila di mare o il falco grigio, godere la pace del deserto o ammirare le mangrovie con le innumerevoli specie animali che vivono tra le loro radici nel deserto e il falco delle praterie.
E ancora escursioni notturne e serali per ammirare nel silenzio e nel buio più assoluto le stelle o un tramonto!
Tutto all’insegna del naturale, del biologico, del compatibile, a bassissimo se non nullo impatto ambientale.
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Insomma, un’esperienza assolutamente da vivere! Per chi parte dall’Italia per trascorrere qui un’intera settimana, ma anche per chi in vacanza a Marsa, a Hurgada o a El Gouna vuole passare in questa realtà solo due o tre giorni. In base alla disponibilità infatti è possibile occupare una tenda o un bungalow anche per una sola notte! I prezzi infatti non sono espressi a settimana, ma al giorno e a persona. E i prezzi, tenuto conto che avete pensione completa, due immersioni con guida al giorno e immersioni beach dive illimitate, sono veramente alla portata di tutti!!!
Si parte dai 30 euro a testa al giorno in bassa stagione per la soluzione più economica per arrivare ai 65 euro a testa al giorno per la sistemazione più cara in alta stagione! Da trasferirsi li a vita!!!!
Per quanto riguarda l’attrezzatura, potete portare la vostra oppure noleggiare sul posto tutto quello che occorre, prenotando prima in modo da essere sicuri di trovare la vostra taglia!!
Ma per tutti i dettagli vi consiglio di visitare direttamente il loro sito dove troverete decine di informazioni e i link per mettervi direttamente in contatto con loro!
26 luglio 2010 Lascia un commento
ROMA – Un avvio di vacanza complicato, ma anche un rientro difficile, per i turisti italiani diretti o di ritorno dalle isole greche e dalle località turistiche del Mar Rosso. Le note ufficiali parlano di “problemi tecnici al sistema di controllo del traffico aereo greco”, ma tutto in realtà nasce da una specie di “sciopero bianco” dei controllori di volo in Grecia che, dopo essersi visti negare in tribunale la possibilità di astenersi dal lavoro, hanno deciso di recarsi comunque al proprio posto, attenendosi però in modo rigoroso alle norme che regolamentano lo slot, ovvero la finestra di tempo entro la quale un aeromobile ha il permesso di decollare o di atterrare. Insomma, sarà già accaduto a qualcuno di rimanere più del previsto in pista e di sentire il capitano dire che “siamo in coda, il nostro aereo è il numero 8, il decollo è previsto fa un tot”. Risultato: ritardi e cancellazioni, in un momento di traffico intenso come quello di questo periodo.
In Italia l’allarme arriva da Meridiana Fly, che denuncia “pesanti danni” dai presunti problemi tecnici che, avverte la compagnia aerea, “parrebbero celare un non dichiarato sciopero selvaggio dei controllori di volo”. Sono stati 44 i voli Meridiana Fly interessati direttamente o indirettamente da questa situazione, che vede coinvolti circa 8.000 clienti, “ai quali – ha spiegato la compagnia – viene costantemente fornita assistenza e informazioni”. I voli Meridiana riguardano soprattutto gli scali del Nord Italia, come Malpensa, Bergamo e Verona e comprendono voli sia in partenza che in arrivo. In particolare, le destinazioni colpite sono Mykonos e Kos in Grecia e Marsa Alam e Sharm el Sheikh sul Mar Rosso.
E se in Lombardia i disagi sono stati minimi, peggio è andata ai viaggiatori in partenza per la Grecia dagli scali di Verona e Fiumicino: voli cancellati, e ritardi che in alcuni casi hanno superato le sette ore. Ritardi anche nei collegamenti con il Medio Oriente, visto che la rigida applicazione, da parte degli uomini radar, delle norme sugli slot ha riguardato anche il semplice sorvolo dello spazio aereo greco.
Non è detto che con il passare del tempo la situazione possa migliorare. Lo sciopero cancellato dal tribunale doveva iniziare oggi e durare 24 ore. E’ quindi possibile che anche nella giornata di domani proseguano i disagi dei viaggiatori che hanno scelto le isole greche come meta delle vacanze estive.
FONTE: LAREPUBBLICA.IT
24 luglio 2010 1 commento
AMBIENTE – Un’altra marea nera. Ancora petrolio che finisce in mare e fugge da tutte le parti, facendo danni all’ecosistema e mettendo in crisi l’economia locale. È successo un mese fa in Mar Rosso, dove una chiazza di greggio ha stretto con il suo abbraccio viscido 50 km di costa da El-Gouna, a nord di Hurghada, giù fino a Sahl Hasheesh. In questo caso, a differenza di quello che sta accadendo nel golfo del Messico che è sotto l’occhio vigile di tutto l’Occidente, è difficile stabilire con precisione cosa sia successo e quando.
Non c’è stata da parte di nessuna istituzione una comunicazione ufficiale. È probabile che l’incidente sia avvenuto il 16 giugno, ma a chi appartiene la piattaforma offshore (se di piattaforma si tratta) da cui il petrolio è fuoriuscito e quali danni ambientali abbia provocato (ma si temono ripercussioni a lungo termine) non è ancora possibile saperlo, almeno ufficialmente.
Gli indizi portano tutti alla compagnia Petro Gulf controllata dal governo che però, tramite il suo portavoce Khaled Boraie, smentisce seccamente ogni implicazione nella vicenda. Fonti non ufficiali hanno però lasciato trapelare l’esistenza di fotografie e di un video che non lascerebbero dubbi. La segnalazione dell’incidente è arrivata da Hamdy Shahat, un pescatore locale che durante una battuta di pesca si è ritrovato con la sua barca nel bel mezzo della chiazza oleosa.
“Siamo preoccupati per il danno ambientale che ancora non conosciamo, abbiamo però avuto rassicurazioni che i responsabili pagheranno”, afferma Amr Ali, direttore esecutivo di Hepca (www.hepca.com) l’agenzia per la conservazione e la protezione del Mar Rosso che in questa zona ha avviato un progetto di monitoraggio e di ricerca in mare che coinvolge anche tre biologhe italiane.
Le indagini per stabilire cosa è successo sono ancora in corso ma l’emittente araba Al Jazeera (http://www.youtube.com/watch?v=n49AjUlI8Lo) ha parlato di insabbiamento della vicenda da parte delle autorità. Sameh Fahmi, ministro del Petrolio, ha assicurato la massima collaborazione mentre il Ministero dell’ambiente ha deciso di istituire una commissione per valutare il danno economico, ammesso che sia quantificabile in termini monetari la distruzione provocata dal petrolio giunto sulle barriere coralline delle Northern Island: Alphenadir, Alsgup e Abu-Helix che dal 2004 sono parco nazionale protetto.
I biologi ritengono che il danno sia limitato a queste isole, grazie alle forti correnti e al vento che hanno spinto il petrolio verso la costa di Hurghada piuttosto che lasciarlo lentamente affondare sulla barriera corallina e sui fondali sabbiosi. Questo ha certamente facilitato le operazioni di recupero del materiale che ha visto al lavoro circa 2000 persone, compresi i lavoratori delle strutture turistiche della zona.
Oggi, a distanza di un mese, a Hurghada del petrolio non c’è traccia; le spiagge sono pulite, il turismo che qui rappresenta una risorsa fondamentale, dopo una drastica riduzione iniziale, è ripreso: un terzo dei 12 milioni di turisti che arriva in Egitto, sceglie le spiagge di Hurghada. “Abbiamo recuperato tutto il petrolio, ma non è una soluzione” – afferma Sameh Hwaidak, a capo della Red Sea Hotel Association – la soluzione è di fermare queste piattaforme così vicine alla spiaggia e ai centri turistici.
Questo avamposto di hotel e villaggi lussuosi, sorto in pochi anni da un piccolo villaggio di pescatori, rappresenta una risorsa formidabile per il governo egiziano, che non vorrà di nuovo metterne in discussione l’integrità e la bellezza, altrimenti il rischio è di veder scomparire i turisti per sempre e questo l’Egitto non può permetterselo. Così come non potrà nuovamente permettersi una mancanza di trasparenza così evidente nel caso si ripeta un altro incidente. Stonano difatti le dichiarazioni del governo secondo cui la falla è stata già chiusa quando al tempo stesso si dichiara che non è ancora stata individuata la società responsabile di quanto accaduto.
L’Egitto produce 685.000 barili di petrolio al giorno, e almeno il 70% arriva dal Mar Rosso che è un ecosistema tanto straordinario quanto fragile. La sfida, per questo paese, sarà in futuro far convivere l’industria petrolifera con l’equilibrio biologico di questo mare.
23 luglio 2010 Lascia un commento
Lo hanno chiamato cratere di Kamil ed é stato provocato da un meteorite che nonostante le piccole dimensioni è riuscito a penetrare nell’atmosfera terrestre praticamente intero creando un cratere che misura 45 metri di diametro.
A descrivere su Science questo cratere scoperto nel sud dell’Egitto è un gruppo di ricerca italo-egiziano coordinato dall’Italia con Luigi Folco del Museo Nazionale dell’Antartide dell’università di Siena. Contrariamente a quanto sostengono alcuni modelli, spiega Folco, questo cratere “ci dimostra che anche meteoriti metallici di piccole dimensioni, in questo caso dal diametro di 1,3 metri, possono entrare nell’atmosfera terrestre senza frantumarsi” e ciò, secondo lo studio, rappresenta un pericolo precedentemente sottovalutato.
Identificato grazie alle immagini di Google Earth, il cratere, prosegue l’esperto, è caratterizzato dalla distribuzione dei detriti a forma di raggiera, che lo rende unico perché strutture come queste sono ben visibili soltanto sui corpi planetari del Sistema Solare privi di atmosfera, sulla Terra, invece tali strutture sono erose dagli agenti atmosferici. La distribuzione a raggiera dei detriti è restata pressoché intatta a causa dell’età giovane del cratere che secondo gli scienziati si sarebbe formato dopo che il Sahara egiziano è entrato in fase di iperaridità, circa 5000 anni fa.
FONTE: ANSA
23 luglio 2010 Lascia un commento
Una brillante laureanda in archeologia ipotizza il luogo che custodisce la tomba di Nefertiti, la più bella e rivoluzionaria regina dell’antico Egitto. Le sue ricerche accrescono il sospetto che in quel sepolcro si celi un segreto arcaico, dando un nuovo impulso alla feroce guerra intestina fra l’ultimo erede dei Sacerdoti di Amon ed un ricco petroliere egiziano convinto di essere la reincarnazione del faraone Akhenaton. Il rapido susseguirsi degli eventi, trasporterà il lettore in un viaggio emozionante dove il presente ed il passato si intrecciano continuamente all’interno di un thriller-fantasy ricco di colpi di scena. La sceneggiatura, simile ad una sceneggiatura cinematografica, spinge a vivere l’opera come un appassionante film d’azione, senza togliere spazio ai sentimenti.
Marco Nica – SENECA EDIZIONI
23 luglio 2010 Lascia un commento
A dicembre aprirà Sinai Bay, il nuovo Club Med 4 Tridenti di Taba con cui il gruppo francese presidierà la zona e giocherà una carta importante per il rilancio della destinazione Egitto. “Avremo differenti tipologie di camere, tutte vista mare, adatte per famiglie ma anche per coppie”, spiega Andrea Vianello, direttore marketing e comunicazione. Il prodotto sarà al centro anche della strategia invernale del Med
22 luglio 2010 Lascia un commento
Wind: nuova versione opz. “Call Your Country”Dal 19 luglio 2010
l’opzione “Call Your Country” (più volte modificata nel corso degli anni) sarà nuovamente rimodulata con miglioramenti per le chiamate vs. “Egitto“, “Polonia mobile”, “Albania mobile”, “Georgia” e “Burkina Faso”.
Disponibile per tutti i clienti mobili prepagati Wind, l’offerta permette di effettuare chiamate internazionali vs. tutte le destinazioni, per 6 mesi dalla data di attivazione, a tariffe più vantaggiose rispetto alle normali tariffe intenazionali.
costo di attivazione: 7 €uro, iva compresa (in promozione fino al 03/10/2010 gratuito per i clienti che attivano la promo contestualmente ad una nuova Sim).
in promozione i primi 6 mesi saranno gratuiti (per i vecchi clienti bisognerà pagare solo il costo di attivazione).
l’opzione prevede il rinnovo automatico ogni 6 mesi al costo di 4 €uro;
Attivazione – Rinnovo: l’opzione è attivabile chiamando il 155 servizio Fai da Te, online su http://www.155.it, inviando un SMS al 4033 con stringa ESTERO SI.
ad attivazione avvenuta il cliente si riceverà un Sms di notifica.
l’offerta viene automaticamente rinnovata ogni 6 mesi a partire dalla data di attivazione e può essere disattivata chiamando in qualsiasi momento il 155 o inviando un SMS con il testo ESTERO NO al 4033.
Prezzi nuova “Call Your Country” (in vigore dal 19-07-2010)
Tariffazione a scatti da 60 secondi, prezzi iva compresa:
– EGITTO: 0,10 €uro/min + scatto risposta 15 €cent
21 luglio 2010 Lascia un commento
Vi ricordate il fumetto Nilus??
Tratto da Wikipedia
Nilus è una raffigurazione satirica a strisce dell’antico Egitto. Infatti il fumetto riflette, nelle più svariate situazioni e nei suoi personaggi, tutti i problemi e i difetti della nostra società moderna. Si può perciò facilmente trovare il Faraone intento a trovare soluzioni per risollevare l’economia del suo regno o in lite con la figlia Titi a causa del suo modo di vestirsi un po’ troppo spigliato, lo schiavo che si lamenta cercando di ottenere diritti pari a quelli degli altri personaggi o che organizza scioperi (subito sedati dalle guardie regali o dal gestore degli schiavi Cleo), il sacerdote Zoth alle prese con problemi religiosi o l’inventore Nilus a caccia dei giusti riconoscimenti.
17 luglio 2010 Lascia un commento
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E’ terminato il torneo giovanile internazionale ITF Under 18 Egypt 1 Junior Tournament maschile e femminile, nel quale erano impegnati gli atleti sassolesi dello Sporting Giulio Mazzoli, Lorenza Stefanelli, Marta Bellucco e Nicolo’ Baracchi.
Ecco i risultati delle finali disputate:
LORENZA STEFANELLI è salita sul gradino più alto del podio vincendo la finale del tabellone femminile di singolare sconfiggendo l’egiziana Mai El Kamash testa di serie numero uno in due set per 6/2 7/6.
Nelle gare di doppio, la coppia formata da GIULIO MAZZOLI e LUCA PANCALDI ha vinto la finale dopo una partita sofferta conclusasi col punteggio di 6/4 6/7 10/4 al tie break del terzo set.
Nel tabellone femminile invece, MARTA BELLUCCO e LORENZA STEFANELLI hanno dovuto cedere il gradino più alto del podio alla coppia egiziana Ebada/El Kamash che si è aggiudicata la finale con il punteggio di 6/4 6/3.
17 luglio 2010 2 commenti
La vicenda della marea nera del Mar Rosso è veramente sconcertante!
Chi mi segue da tempo sa che difficilmente mi sfuggono notizie sul Mar Rosso e sul Sinai.
A parte le notizie politiche sui conflitti israelo-palestinesi nei quali l’Egitto ha una parte determinante e le numerose notizie di politica interna egiziana, sul mio piccolo blog avete sempre trovato quasi tutto quello che si può trovare in giro sull’Egitto. (escluse le migliaia di offerte più o meno last minute!) La scelta di non parlare di notizie politiche è una scelta ben precisa, non dovuta a mancanza di informazione!!! Credo di saperne più sulla politica egiziana che su quella italiana!
Tutto questo cappello solo per dire che mi sembra di essere super aggiornato!
Eppure, sulla marea nera di Hurghada tutti tacciono! Tutte le notizie apparse sul web le ho riportate, prendendomi anche critiche da gente che a Hurgada ci lavora e ha paura di perdere turismo. Li capisco e posso mettermi nei loro panni, anche se non credo che tacere sia giusto. Forse se la stagione turistica venisse danneggiata, il governo egiziano arriverebbe a capire che il turismo negli anni conterà più del petrolio!
Polemiche a parte, ho deciso di informarvi su tutto quello che trovo sulla marea nera egiziana e lo faccio anche questa volta
Ma siccome devo ammettere che la situazione non è per nulla chiara, mi limito a postarvi un link di un articolo apparso ieri nel web che parla dell’argomento
A voi le considerazioni in merito e a chi ha scritto l’articolo eventuali problemi!
Mi spiace di dover tenere un atteggiamento tipo Ponzio Pilato, ma di fronte a minacce di denunce per notizie false (fortunatamente ho sempre citato le fonti!) preferisco tenere un profilo basso almeno fino a che la faccenda non sarà chiarita e i media non incominceranno ad occuparsi della cosa! D’altra parte, il mio obbiettivo è di tenervi informati e postando i link voi vi aggiornate e io non rischio problemi che sinceramente non ho voglia di avere!
16 luglio 2010 Lascia un commento
Prosegue in Egitto, al Cairo, il torneo giovanile Internazionale maschile e femminile, categoria Under 18, del circuito IFT Egypt 1 Junior Tournament nel quale gli atleti sassolesi dello Sporting disputeranno le finali.
Risultati
GIULIO MAZZOLI, dopo essere stato ammesso al tabellone principale ed aver disputato due turni positivi, che lo hanno visto approdare ai quarti di finale, ha dovuto cedere le armi al connazionale Cacace, testa di serie numero tre del tabellone.
MARTA BELLUCCO (foto), anch’essa ammessa al tabellone principale, e vincitrice dell’incontro del primo turno contro l’egiziana Ragie, testa di serie numero sei, ha dovuto capitolare contro la marocchina Benkirane, anch’essa proveniente dalle qualificazioni.
LORENZA STEFANELLI, prossimo acquisto del sodalizio sassolese presso il quale già si allena, procede invece a ritmo sostenuto il suo cammino. Nel tabellone principale, nel quale era già inserita di diritto come testa di serie numero sette in virtù della sua classifica internazionale, ha già ottenuto quattro vittorie, le ultime due sofferte fino al terzo e decisivo set, che le hanno aperto le porte della finalissima da disputarsi nella giornata di Venerdì 16 luglio contro la giocatrice egiziana El Kamash Mai.
Nelle gare di doppio ottimi i risultati fino a qui ottenuti. La coppia GIULIO MAZZOLI / LUCA PANCALDI ha messo le mani sulla finale che si disputerà Venerdì 16 luglio e che li vedrà opposti, in un derby tutto italico, alla coppia Cacace/Pepe. Sempre Venerdì si terrà anche la finale del tabellone femminile che vedrà impegnate MARTA BELLUCCO e LORENZA STEFANELLI contro la coppia egiziana Ebada/El Kamash.
16 luglio 2010 Lascia un commento
Una bella foto scattata al Parco di Ras Mohammed
foto di SIMO75
vedi altri scatti “egiziani” sul suo sito
15 luglio 2010 Lascia un commento
L’antico Egitto: una delle civiltà più misteriose, rivive attraverso la scoperta di tutte le sue meraviglie. Una collezione di 10 DVD con interviste esclusive, approfondimenti e immagini inedite: visioni mozzafiato di tesori splendidi, svelati e immortalati per la prima volta. Insieme ai dvd, 10 fascicoli densi di contenuti, da leggere come un romanzo che racconta in modo nuovo la storia, il costume, la cultura e l’arte del Paese del Nilo.
Un’opera di grande pregio da rilegare in un esclusivo volume impreziosito da un’elegante sovracopertina.
Un viaggio attraverso un mondo che si pensava perduto per sempre e che, invece, è capace di regalare emozioni sempre nuove.
14 luglio 2010 Lascia un commento
Opera faraonica nel Paese dei faraoni. L’Egitto ha allo studio la costruzione di un tunnel, del costo stimato di un miliardo di dollari, che passerà sotto il canale di Suez e collegherà la parte africana della nazione con la penisola del Sinai.
L’infrastruttura, spiegano i progettisti, sarà lunga 19 chilometri e potrà essere percorsa da treni e automobili. Attualmente ci sono due modi per attraversare il canale senza ricorrere ai battelli: un ponte e un tunnel, situati entrambi nella parte centro-meridionale della via d’acqua. Il nuovo progetto, invece, interesserà la città di Port Said, dove il canale sfocia nel Mediterraneo.