PRESTO UN MUSEO DELLA TORTURA A IL CAIRO??

Il ricercatore egiziano Mohammad Abdul Wahab è intenzionato ad aprire, in un prossimo futuro, il primo e più completo ‘Museo della tortura‘ in Egitto. La sua speranza è quella di dissuadere altri potenziali oppressori dall’uso di questo metodo crudele esponendo esempi del passato dei quali è tristemente ricca la storia dell’umanità. Per più di dieci anni, ha raccolto mille attrezzi ampiamente utilizzati in epoche e Paesi diversi quale strumento di tortura intimidatorio, in particolare contro dissidenti intellettuali e politici di entrambi i sessi. I pezzi sono per ora conservati nella galleria del ricercatore ad Al Maryutia, vicino alle Piramidi di Giza, e sono mostrati soltanto a giornalisti e difensori dei diritti umani. Sono corredati da note informative raccolte visitando musei specializzati all’estero e su testi di storia.

Il collezionista spera di inaugurare al Cairo un’esposizione permanente della tortura che dovrà essere un’esperienza intensa e indimenticabile per i visitatori: entreranno in una struttura da casa dell’orrore divisa in sezioni dove sarà ricreata l’ambientazione dell’epoca d’utilizzo degli arnesi e lungo tutto il percorso riecheggeranno simulazioni di gemiti e grida di dolore delle vittime.

Alcuni pezzi della collezione – mostrati e descritti a Ramadan Al Sherbini, corrispondente di ‘Golf News’ – risalgono al Medio Evo. A proposito di uno di questi, Mohammad Abdul Wahab ha anche specificato che “alcuni dei servizi segreti ancora utilizzano questo strumento”.

LA CONDIZIONE DELLA DONNA IN EGITTO

(Cairo) Hoda Gameel, 22 anni, è una delle tante donne egiziane spinte nel mondo del lavoro dal bisogno e dalle circostanze. Se in passato lasciare le mura domestiche può aver reso alcune donne libere, oggi le donne egiziane non ricevono la giusta considerazione e, al contrario, tornano a rifugiarsi nella tradizione.

“Ero ambiziosa e avevo sogni. Ora voglio solo sposarmi e stare in casa”, ha dichiarato Gameel. “La mia sola speranza è quella di potermi riposare, quando mi sposerò”.

Gameel si sveglia alle 7, prepara la colazione ai due fratelli minori, li accompagna a scuola, torna a casa a stirare e poi va al lavoro – vende foulard copricapo nello stand di uno sfarzoso centro commerciale. La sera, dopo aver affrontato 90 minuti di traversata nel traffico del Cairo su un autobus malridotto, cena, studia e finalmente riposa.

È una sfacchinata che frutta a malapena 100 dollari il mese, con tutti gli straordinari. Una storia tristemente ordinaria nei paesi dove la tradizione ancora priva la maggior parte delle donne di opportunità e l’unica possibilità sono lavori mal pagati e poco soddisfacenti.

Gameel ha il peso ma non i vantaggi dei suoi coetanei. “Mi sento un uomo. Gli uomini sono quelli che in teoria dovrebbero lottare e sostenere il peso della famiglia. Una donna dovrebbe invece offrire amore, affetto ed essere protetta. Non dovrebbe essere impegnata fuori casa tutto il tempo”.

La maggiore di quattro figli, al quarto anno di studi di ragioneria, Gameel ha dovuto rimboccarsi le maniche, quando il padre, operaio analfabeta, si è ritirato dal lavoro a 51 anni a causa di una grave forma di asma. Contemporaneamente, sua madre ha dovuto lasciare il posto nella fabbrica dove cuciva vestiti per meno di 50 dollari il mese perché troppo soprappeso.

Quando aveva 19 anni, Gameel lavorava come segretaria in una piccola compagnia che vende condizionatori d’aria. Il lavoro d’ufficio le piaceva e il suo salario era il doppio di quello attuale. Ma il suo capo era un po’ troppo premuroso, “continuava a far cadere cose di proposito perché mi chinassi per raccoglierle”. Quando Gameel si lamentò con i colleghi, la voce arrivò al capo che la licenziò.

Da una recente ricerca condotta dal Pew Research Center di Washington in collaborazione con l’International Herald Tribune è emerso che l’Egitto è uno dei paesi in cui le donne che lavorano sono maggiormente svantaggiate e i pari diritti sono un obiettivo più che una realtà. Il 61% degli intervistati ha detto che le donne dovrebbero poter lavorare fuori casa. Ma il 75% ha aggiunto che in tempi di scarsità di lavoro, gli uomini dovrebbero avere la precedenza.

L’Egitto è al 120° posto su 128 paesi in quanto a uguaglianza di genere secondo il Global Gender Gap Report del World Economic Forum, che mette l’accento sulla scarsa performance del paese in quanto a empowerment politico e opportunità economiche concrete per le donne. E le cose potrebbero peggiorare ulteriormente per le donne. Mentre il settore pubblico è stato tradizionalmente più ospitale nei confronti delle donne, l’apertura dell’economia al settore privato le sta penalizzando. Secondo il rapporto 2010 del Population Council, il tasso di disoccupazione tra le giovani tra i 15 e i 29 è al 32% circa, più del doppio del 12% tra i giovani della stessa fascia di età.

Le donne in Egitto occupano solo 8 dei 454 seggi del Parlamento e 5 parlamentari sono state nominate direttamente dal presidente. Ci sono solo 3 ministre e nessuna donna tra i 29 governatori.

Quando le donne hanno chiesto di diventare giudici del Consiglio di Stato, il tribunale amministrativo più alto, l’assemblea generale del Consiglio ha votato contro, argomentando che l’emotività e i doveri genitoriali delle donne non le renderebbero adatte a tale compito. La decisione è stata ribaltata a marzo in seguito al ricorso presentato alla corte costituzionale dal Primo Ministro Ahmed Nazif ma, di fatto, nessuna donna è entrata a far parte del Consiglio.

Analogamente, il Parlamento ha approvato lo scorso anno un testo di legge che riserva alle donne una quota di 64 seggi alla camera dei deputati nei prossimi due mandati quinquennali, a partire dalle prossime elezioni che si terranno in autunno.

Solo le donne influenti “possono permettersi delle ambizioni,” mentre la maggior parte delle donne appartiene alla classe medio-bassa. Inoltre, l’analfabetismo femminile rimane alto: il 47% delle donne rurali e il 23% di quelle urbane non sono in grado di leggere o scrivere.

La ragazza prosegue caparbiamente i suoi studi e frequenta corsi d’Inglese l’estate. Vuole un lavoro in banca, per l’orario (il lavoro finisce alle 2), un tipo di lavoro che vede come l’unica possibilità di avere una carriera dignitosa e un matrimonio felice.

“Lavoro come una macchina,” ha detto. “Non ci sono promozioni, lo stipendio non ha aumenti e non c’è pietà. Dov’è il senso di realizzazione in tutto ciò?”

Sono le 11:00, Gameel fa i conti della giornata, chiama il proprietario e chiude lo stand. Porta a casa okra surgelati che la madre cucinerà per cena. Si trascina sull’autobus. Guarda fuori del finestrino. E solo a metà del tragitto, finalmente dice: “Anche solo questo viaggio accidentato finirà con l’uccidermi”. (fonte: New York Times) (Tratto da http://www.deltanews.net)

I LIBRI DEI MORTI – BRITISH MUSEUM 4 novembre – 6 marzo


Nakht e sua moglie adorano il dio Osiride- Dettaglio del libro dei morti

Londra – British Museum – 4 novembre 2010 -> 6 marzo 2011

Il viaggio nell’aldilà secondo gli antichi Egizi. Si annuncia come una delle mostre più affascinanti dell’anno ed è pronta a svelare i segreti del misterioso mondo ultraterreno di una delle civiltà più importanti dell’antichità. Ieri al British Museum di Londra è stata inaugurata l’esposizione Viaggio nell’aldilà: il Libro dei morti nell’antico Egitto: gli appassionati di egittologia oltre a contemplare splendidi sarcofagi, antiche statue e inimitabili gioielli, possono ammirare per la prima volta decine di inediti papiri che raccontano il percorso che secondo la religione egiziana ogni defunto doveva compiere per guadagnarsi l’immortalità. Non è una «copia unica». Un analogo libro dei morti, infatti, è esposto al Museo Egizio di Torino ed è una delle attrattive più importanti del museo italiano. E’ tuttavia la prima volta che il «libro» in possesso del British Museum viene messo a disposizione del pubblico.

La grande cupola del British Museum é stata trasformata in un luogo magico, un percorso concentrico dalla morte alla vita eterna, la porta di ingresso verso l’aldilá. Gli Egizi davano grande importanza alla vita dopo la morte e una grande mostra su «I Libri dei morti dell’antico Egitto» rivela i brillanti colori e le forti emozioni del viaggio, irto di pericoli e di avventure, ma anche ricco di gioia, dell’uomo dalla morte terrena verso la vita eterna.

I Libri dei Morti, per anni erroneamente considerati una sorta di Bibbia egizia, sono in realtà una raccolta di testi funerari, formule magiche, inni e preghiere con lo scopo di proteggere il morto nel suo viaggio verso l’aldilá. I primi erano scritti sulle bende utilizzate per avvolgere il corpo del defunto o incisi direttamente sul legno del sarcofago o sulle maschere posate sul volto. La maggior parte peró sono papiri ricoperti di geroglifici e immagini, che venivano arrotolati e messi nella tomba o nel sarcofago del morto per accompagnarlo nel suo viaggio, assieme a gioielli, maschere, tesori, amuleti e suppellettili utili nel percorso dopo la vita terrena.

«Gli Egizi non erano ossessionati dalla morte, come dicono alcuni, – spiega John Taylor, direttore della mostra, – erano ossessionati dalla vita e volevano che continuasse anche dopo la morte.» Ogni libro dei morti è unico, creato ad hoc per la persona di alto rango che lo richiedeva, con suoi ritratti e una scelta personalizzata di immagini e di formule. Le immagini che illustrano i papiri sono spesso di uomini con teste di animale, perché i morti potevano proseguire il viaggio sotto qualsiasi forma, trasformandosi in uccello, serpente o anche fiore di loto.

L’alto rango di Anhai, una sacerdotessa morta nel 1100 AC, è dimostrato dal fatto che è stata seppellita con una statua di Osiride e un prezioso papiro di grandi dimensioni e decorato in oro che la ritrae mentre, presa per il polso dal dio falco Horus, si avvia verso l’aldilá. Il piú spettacolare dei papiri è il Libro di Nesitanebisheru (Greenfield Papyrus), il piú lungo mai esistito, che ha una lunghezza di 37 metri e viene mostrato al pubblico per la prima volta. Nesitanebisheru era la figlia del sommo sacerdote di Amon a Tebe, morta nel 930AC, e il suo papiro contiene formule e incantesimi che non si trovano in alcuno degli altri 200 Libri dei morti e che quindi con ogni probabilità erano state richieste dalla stessa committente.

Il percorso inizia con la mummificazione del corpo, che serviva a purificare il morto rendendolo piú simile a Osiride, dio dell’aldilá, e finisce con la Sala del giudizio. Qui il cuore del defunto – considerato centro della vita e sede della mente – viene pesato da Anubi, signore degli inferi, sotto lo sguardo di Osiride. Un cuore pesante è segnale di peccato e viene dato in pasto al «divoratore», una creatura con testa di coccodrillo, corpo di leone e zampe posteriori di ippopotamo. Questa è la vera morte.

Chi ha il cuore leggero invece puó entrare nel «campo di canne», il nostro Paradiso, che altro non è che una versione idealizzata dell’Egitto, terra fertile e ricca di acqua, dove la vita scorre uguale ma senza problemi, senza malattie e dolori e naturalmente senza lo spettro della morte. Tracciando passo passo il cammino del defunto dopo la morte, i Libri hanno lo scopo di perpetuare la vita rendendola eterna. Per questo la ricchissima mostra del British Museum dedicata ai morti si rivela essere una trionfale celebrazione della vita.

Immagine 1) Il sarcofago di Hunefer e la preghiera a Osiride

Il Libro dei morti non era un testo unico, ma una raccolta di opere diverse su papiro e lino che avevano lo scopo di guidare il defunto nell’oltretomba. Alcune di queste illustrazioni furono usate per oltre mille anni e le più antiche risalgono a oltre 3.500 anni fa. Attraverso suggerimenti e ammonimenti, le illustrazioni e i geroglifici presenti sui rotoli raccontano i pericoli del mondo dei morti. Molti papiri furono acquistati dal British Museum alla fine del XIX secolo, ma sono stati per molti anni custoditi in diversi caveau perché ritenuti troppo fragili. Tuttavia grazie alle nuove scoperte scientifiche e alle più moderne tecniche di conservazione adesso gli esperti del British Museum assicurano che i preziosi documenti non rischiano più di essere danneggiati e finalmente hanno deciso di presentarli al grande pubblico. Tra i documenti più famosi in mostra c’è anche Il Libro di Hunefer, un papiro del XIII secolo a. C. che racconta il viaggio nell’oltretomba del potente scriba Hunefer vissuto a Tebe durante la diciannovesima dinastia. Lo scriba sarebbe stato al servizio del faraone Seti I e avrebbe goduto di grande rispetto e stima.

Immagine 2) La pesata del cuore: sull’altro piatto della bilancia una piuma

IL VIAGGIO DELLO SCRIBA – Il papiro di Hunefer, celebre per i suoi incredibili colori e per la sua chiarezza, misura 5,50 metri. In una delle prime illustrazioni si può ammirare, accanto al sarcofago che conserva il corpo dello scriba, una stele funeraria su cui è impresso il nome del defunto e una preghiera a Osiride, dio della morte e dell’oltretomba (immagine 1).
Nella preghiera si chiede che l’anima dello scriba possa raggiungere l’aldilà. Dopo aver illustrato i tanti sacrifici offerti agli dei per ottenere l’immortalità, arriva la prova della psicostasia: la cerimonia della pesatura del cuore nella «stanza delle due verità» alla quale ogni defunto doveva sottoporsi per poter accedere all’aldilà. Secondo gli egiziani essa serviva a stabilire la purezza d’animo del defunto: il cuore di Hunefer è posto su un piatto di una bilancia da Anubi, il dio dell’imbalsamazione. Sull’altro piatto vi è una piuma che rappresenta Maat, simbolo dell’ordine cosmico e della giustizia. Se il cuore del defunto risulta più pesante della piuma, sarà dato in pasto ad Ammit, il mostro che si trova ai piedi della bilancia e che racchiude in sé gli animali più pericolosi dell’Egitto: il coccodrillo, il leone e l’ippopotamo. (Immagine 2)
Ma come mostrano le successive illustrazioni, il cuore dello scriba è più leggero della piuma e supera la prova. L’ultima scena del papiro mostra un trionfante Hunefer pronto ad accedere all’Aaru, il Paradiso degli antichi egizi. (Immagine 3)

Immagine 3) Superate le prove Hunefer accede all’Aaru, il paradiso degli antichi egizi

Collegamento al sito del British Museum

RAS SITAN E ABU GALLUM: PER ESPLORATORI E NOSTALGICI!

Sinai, terra sacra di storie e legende. Negli ultimi decenni si è sempre più elevata a meta di un turismo irresponsabile: luoghi paradisiaci com’erano Sharm El Sheikh e Dahab, si sono trasformate in succursali del mondo occidentale.

Questa colonizzazione, però, non ha ancora raggiunto posti come Ras Shitan e Abu Gallum, situati tra Taba e Noweba sulla costa orientale del Sinai, di fronte alla Giordania. Avevo sentito molto parlare del Sinai in passato, ma nessun racconto ha mai fatto giustizia a questi posti sul Mar Rosso, ancora incontaminati dall’uomo e dalla sua sete di profitto, che offrono paesaggi mozzafiato di sublime bellezza, la cui quiete è difficile da immaginare.

Ras Shitan, in arabo significa “testa del diavolo”. E’ abitato principalmente da popolazioni beduine originariamente nomadi, ma ormai stanziate. Per raggiungere Ras Shitan e poi Abu Gallum occorrono circa sei ore in auto: partendo dal Cairo, passando per il canale di Suez fino a Taba, per poi discendere sulla costa. Il viaggio in pullman richiede invece circa otto ore.

Non esistono alberghi, bar o ristoranti se non un paio: le strutture che ospitano i turisti sono capanne costruite con palme e legno, arredate e adornate con tappeti e cuscini in stile orientale. E’ uno dei pochi luoghi che permette l’alloggio condiviso tra uomini e donne anche non sposati. Nei paesi arabi, infatti, dove la legge vigente è quella islamica, spesso non è possibile occupare la stessa stanza senza contratto di matrimonio. Alcune eccezioni sono possibili se entrambi i viaggiatori sono stranieri.

La gestione di questi luoghi è quasi totalmente nelle mani dei beduini, i quali costruiscono i camping, cucinano cibo tipico della zona, squisito e a poco prezzo e provvedono a qualunque servizio il visitatore richiede: dalle passeggiate con cammelli, o cavalli, alla fornitura di droghe leggere.

Aspetto molto interessante di quest’area, che colpisce particolarmente, è la presenza di individui di etnia araba e israeliana: sebbene sia sancito un accordo di pace tra Israele ed Egitto, né gli israeliani hanno vita facile durante i loro soggiorni nel paese delle piramidi, né gli egiziani hanno valide ragioni per andare nel paese di David.

In forza della “Legge di Emergenza” potrebbero essere prelevati dalla polizia per indagini in qualunque momento, causa “sospetti di complotto contro il governo”. A Ras Shitan, invece, i giovani provenienti dai due paesi convivono pacificamente negli stessi camping senza alcun tipo di problema.

Il clima è caldo e secco durante tutto dell’anno. Per questo è meglio scoprire la regione nelle mezze stagioni: d’estate la temperatura arriva facilmente a 50 gradi, e questo rende il soggiorno pericoloso per chi non fosse abituato a climi così caldi. In inverno c’è una grande escursione termica: di giorno, nonostante la mite temperatura, l’acqua del mare rimane molto fredda.

Se Ras Shitan è raggiungibile in auto o in pullman, più difficile è invece arrivare ad Abu Gallum, situato poco sotto in direzione Noweba. Per entrare ad Abou Gallum occorre una jeep. Il viaggio si snoda per due ore nella sabbia: sconsigliato a chi non sia esperto a orientarsi tra dune identiche.

Altra opzione è arrivare alla Laguna Blu, vicino Noweba e da lì noleggiare un cammello col quale, dopo circa un’ora, si arriva a destinazione. Quest’ultima scelta, meno agevole, si rivela mezzo un po’ più doloroso di un’autovettura ma è una modalità più sicura, in quanto i cammelli sono condotti da beduini che conoscono il deserto come i palmi delle loro mani. Sebbene arrivare in questi posti sembri oltremodo faticoso, chiunque ci sia stato può confermare che ne vale assolutamente la pena.

Ad Abu Gallum l’energia elettrica è disponibile solo per il minimo indispensabile: la notte si fa luce solamente con candele fornite dai gestori beduini del camping. Anche se ogni capanna è costruita di materiali naturali come palme e legna. Una notte ad Abu Gallum è un’esperienza unica e suggestiva, ma per chi è abituato ai confort del terzo millennio potrebbe trasformarsi in un’avventura difficile ed emotivamente frustrante.

E’ sensazione recente e diffusa che anche questi posti stiano purtroppo per essere “scoperti dall’uomo”: ed esiste quindi il rischio che vengano trasformati in altre oasi di solo divertimento. Purtroppo l’espansione industriale e la globalizzazione di questi paradisi terrestri sono pressocché inarrestabili.

Pertanto, se hai voglia di vedere l’Egitto non turisticizzato, se sei un nostalgico della Sharm di vent’anni fa, se passi le tue giornate a dire che era meglio quando si stava peggio….. alzati e cammina! Ras Sitan e Abu Gallum ti aspettano!

Testo modificato e riadattato e foto di Laura Zunica

IN EGITTO COCA COLA A SFONDO OMOSESSUALE??

Decisamente omoerotico questo spot della Coca Cola trasmesso in Egitto. Non è che lo spot sia gay in sé, ma ha una serie di messaggi che mai mi sarei aspettato di vedere in uno spot pubblicitario egiziano, e men che meno per la pubblicità di una multinazionale straniera come la Coca Cola: la mano del primo egiziano che prende quella del suo vicino, la guida fino a far stappare la bottiglia che porta voluttuosamente alla bocca sotto lo sguardo voglioso dell’amico… mah, sicuramente per noi occidentali ha significati ambigui, forse in Egitto è diverso

Considerato che in Egitto il clima verso le persone omosessuali è estremamente pesante, chissà se per gli egiziani il video è così omoerotico come per noi?

A FORLI’ UNA MOSTRA SULL’EGITTO: DAL 11 SETTEMBRE

Le dimore eterne di Assiut e Gebelein

Egitto mai visto, mostra allestita nel complesso dei Musei San Domenico, presenta circa 400 reperti, tutti provenienti dai depositi del Museo Egizio di Torino e da poco esposti al pubblico. Il percorso espositivo ruota intorno ad uno straordinario nucleo di sarcofagi a cassa in legno stuccato e dipinto con iscrizioni che tramandano formule d’offerta e rituali funerari magico-religiosi.

I sarcofagi, alcuni dei quali contengono ancora la mummia, sono arricchiti da tutti gli elementi del corredo funerario che accompagnavano il defunto e attraverso i quali oggi possiamo ricostruire le loro storie e quelle delle loro famiglie: vasi, poggiatesta, specchi, sandali, bastoni, archi e frecce, cassette in legno, modellini di animali, barche con equipaggi, modelli di attività agricole e artigianali.

Dopo un accurato lavoro di studio e di restauro, è finalmente possibile per tutti rivivere l’esperienza e le emozioni delle straordinarie scoperte fatte, tra il 1908 e il 1920, dal grande egittologo Ernesto Schiaparelli in una grande mostra già allestita nel Castello del Buonconsiglio a Trento e nella Villa Genoese Zerbi di Reggio Calabria e che ora arriva a Forlì.

Ernesto SchiapparelliNei primi anni del ‘900 Ernesto Schiaparelli (1856 – 1928) era il direttore del Museo Egizio di Torino e della Missione Archeologica Italiana, impegnata nelle campagne di scavo nella valle del Nilo. L’esplorazione scientifica era ormai subentrata alla ricerca dei collezionisti e stava portando alla luce nuovi contesti come quelli delle comunità neolitiche che avevano preceduto l’età delle piramidi. Erano impegnate in Egitto le maggiori potenze europee e gli Stati Uniti, ma uno straordinario apporto alle nuove scoperte scientifiche è dovuto proprio alla missione italiana, nonostante la scarsa dotazione di mezzi di cui disponeva nel contesto politico e sociale postunitario.

Nelle necropoli di Assiut e Gebelein la Missione aveva portato alla luce straordinarie sepolture, ricche di testimonianze della vita sociale e del contesto culturale di una provincia del Medio Egitto fra il 2100-1900 a.C.

Oggi a distanza di quasi 100 anni, dopo un accurato lavoro di studio e di restauro, è finalmente possibile per tutti rivivere l’esperienza e le emozioni di quelle straordinarie scoperte, effettuate fra il 1908 e il 1920 dalla Missione Archeologica Italiana.
Nella mostra sono finalmente esposti al pubblico quei materiali archeologici rimasti per molti anni nei depositi del Museo Egizio. Anche con l’ausilio di fotografie originali, possiamo tornare virtualmente nei due capoluoghi di provincia nell’Antico Egitto dove il deserto ha custodito per 4.000 anni i segreti della vita quotidiana e della vita nell’aldilà.

Mummia scoperta da Schiapparelli.L’esposizione ruota intorno ad uno straordinario nucleo di dodici sarcofagi a cassa in legno stuccato e dipinto con iscrizioni che tramandano formule d’offerta e rituali funerari magico-religiosi. In molti casi grazie alla lettura dei geroglifici è possibile svelare i nomi di questi uomini e donne appartenuti alla classe media, amministratori e piccoli proprietari terrieri, vissuti nel Medio Egitto intorno al 2000 a.C.

I sarcofagi, alcuni dei quali contengono ancora la mummia, sono arricchiti da tutti gli elementi del corredo funerario che accompagnavano il defunto e attraverso i quali oggi possiamo ricostruire le loro storie e quelle delle loro famiglie: vasi, poggiatesta, specchi, sandali, bastoni, archi e frecce, cassette in legno, modellini di animali, barche con equipaggi, modelli di attività agricole e artigianali. Dall’osservazione di tutti questi materiali emerge la sorprendente capacità degli artigiani egiziani nella lavorazione del legno, che fece di Assiut uno dei centri dove fu raggiunto il massimo livello di espressione artistica alla fine del Primo Periodo Intermedio.

Sono esposte circa 40 pareti di sarcofago con geroglifici incisi e dipinti e 10 stele recentemente restaurate, che svelano i segreti della scrittura geroglifica e permettono di conoscere le credenze funerarie e le principali divinità del pantheon egiziano.

Il progetto scientifico e la cura della mostra è dovuta ad Elvira D’Amicone e Massimiliana Pozzi Battaglia, della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie e della Società Cooperativa Archeologica. Il suggestivo allestimento è progettato da Costantin Charalabopoulos.

La visita in mostra può avvalersi di un articolato progetto didattico, curato da Giovanna Gotti e Federica Scatena, che comprende un ampio apparato di testi in mostra, la possibilità di visite guidate e laboratori progettati per le scuole e un servizio di audioguide per singoli visitatori.

IN CROCIERA SUL NILO CON LA DAHABEYA

Nei giorni scorsi in un paio di post ti ho parlato delle crociere sul Nilo fatte con la Felucca. Clicca qui se te lo sei perso! O anche qui!
Una vacanza molto spartana, riservata a chi ha un forte spirito di adattamento, in poche parole riservata a chi ama il campeggio in tenda.
Oggi propongo la crociera sul Nilo riservata a chi non ama la tenda ma preferisce un bel camper attrezzato. Nei prossimi giorni vi presenterò la crociera sul Nilo riservata a chi non ha grossi problemi di budget e se si sposta vuole il massimo. Resterete a bocca aperta! Vi lascerò in attesa un paio di giorni, promesso che lunedì ve ne parlerò! Una vera chicca! Scovata dal vostro blogger preferito ovviamente!!! Intanto godetevi con la fantasia la crociera in Dahabeya

«Dahabeya» in arabo significa «barca dorata» e proprio in questo modo venivano chiamate le imbarcazioni dei sultani e dei pasha del diciottesimo secolo che per imitare lo splendore e le ricchezze dell’antico Egitto erano state dipinte d’oro. Tipiche barche a vela con due alberi, le Dahabeyat ospitarono anche i 167 studiosi che accompagnarono Napoleone alla scoperta dell’arte, della cultura e della scienza dell’antico Egitto. E su queste regine del Nilo navigarono avventurieri e scrittori durante tutto il secolo scorso.

Appositamente creata per ricostruire un’atmosfera di altri tempi, la nostra Dahabeya saprà accompagnarvi in un viaggio nel tempo, nella cultura e nella natura. Dai confortevoli ponti potrete ammirare gli affascinanti contrasti di un paese accogliente e generoso: il verde rigoglioso delle piante lungo le sponde con il deserto che si affaccia a poche centinaia di metri, il silenzio tenebroso della città dei morti che scruta sulla sponda opposta il brulichio del souk, nel suo cocktail di colori, profumi e voci. Vi sentirete dei veri esploratori dell’ottocento, senza rinunciare però a tutti i comfort della vita moderna; in linea con lo stile coloniale a cui si ispirano, la Dahabeya si lascia trasportare dalla dolce brezza che rinfresca le calde giornate egiziane, ma, in caso di necessità è dotata di motore. Un modo di viaggiare discreto e personalizzato, lontano dal caos e dalla frenesia che caratterizza il turismo di massa: un’occasione unica per assaporare ogni momento di un viaggio indimenticabile.

Lunga 37 metri dispone di 6 cabine. Dalla prua due scalinate conducono al ponte superiore: parzialmente ombreggiato per riparare dal caldo sole africano, è arredato con comode sdraio, mentre gli amanti della tintarella possono approfittare degli ampi cuscini in stile orientale dell’area scoperta. Le aree comuni sono tutte dotate di aria condizionata regolabile e gli ospiti vi si possono intrattenere approfittando dell’ampia selezione di libri in italiano, carte, scacchi e giochi di società messi a disposizione. Un salone dotato di uno schermo piatto al plasma offre la possibilità di guardare i canali italiani o la scelta di dvd di cui è provvista la Dahabeya.

Le cabine
Dallo stile coloniale, sapientemente rifinita con tratti orientali ed egiziani, le 6 confortevoli cabine, sono dotate di tre ampie finestre da cui si può ammirare la rigogliosa vegetazione delle sponde del Nilo. Divise dal corridoio centrale possono ospitare un massimo di due adulti e sono tutte dotate di aria condizionata regolabile individualmente. In linea con la dimensione estremamente personalizzata di questo viaggio, ogni camera viene identificata da un nome proprio. Cassaforte, armadio e bagno privato con doccia completano i comfort di queste camere curate anche nei minimi particolari. Proprio per garantire calma e tranquillità i motori, qualora fossero azionati, sono collocati in posizione isolata, sotto la cucina.

Il ristorante
Gli ospiti resteranno deliziati dall’ampia scelta di piatti preparati dalla maestria del nostro chef di bordo; per farvi immergere maggiormente nella cultura del paese, oltre ad alcune pietanze italiane vi verranno offerti tipici piatti della cucina egiziana. Colazione, pranzo e cena verranno serviti a buffet o con servizio al tavolo direttamente nella lounge o sul ponte superiore; per permettervi di godere maggiormente di questa terra ricca di fascino e di mistero verranno organizzati anche barbecue e pic nic sulle rive e sulle isolette del Nilo. Il servizio offerto è All Inclusive, pertanto bibite, acqua minerale, bevande analcoliche e caffè espresso sono sempre a disposizione dei clienti. Come vuole la tradizione dei viaggiatori inglesi, alle 17 è servito il tè, accompagnato da biscotti e pasticcini: l’occasione ideale per rilassarsi nella calda atmosfera del pomeriggio egiziano. Il trattamento All Inclusive comprende: colazione, pranzo e cena – bevande incluse ai pasti – rinfreschi dopo le visite – tè, caffè dopo i pasti e nel pomeriggio – open bar con soft drinks e cocktail analcolici (non vengono servite bevande alcoliche a bordo).

Prezzi: da 1.830 a 2.320 viaggio aereo incluso a seconda della tratta, del periodo e dell’aeroporto di partenza

TESTI IMMAGINI E DESCIZIONI TRATTE DAL SITO TCLUB.COM

PER VIAGGIATORI PIU’ CHE PER TURISTI

Per chi dalla propria vacanza vuole qualcosa di più della spiaggia e dell’ombrellone, ecco una proposta di viaggio che prevede una full immersione nella realtà egiziana.
Lussi e comodità vengono abbandonate per preferire il contatto con le popolazioni locali, per capire le difficoltà di chi veramente fatica a campare, per conoscere dal vivo i progetti di un’organizzazione che fa della solidarietà la sua bandiera.
Da questo genere di viaggi si torna generalmente con poca abbronzatura e con molto arricchimento. I ricordi saranno i sorrisi delle persone incontrate più che i pesci della barriera. Un modo diverso di trascorrere le proprie vacanze

La cultura e la storia dell’Egitto non hanno certo bisogno di presentazione, il paese che conosceremo nel nostro itinerario di turismo responsabile è però anche quello di oggi: incontreremo i protagonisti dei progetti della cooperazione internazionale, quelli della rete del commercio equo e solidale e tanti altri, portandoci a casa un Egitto ancora più intenso.
Il benvenuto dal paese lo avremo a Il Cairo, quella islamica è la zona più densamente popolata dell’intero Egitto. Nell’intrico di vicoli, aleggia il sentore della curcuma e del cumino. Seguendo il profilo dei minareti arriveremo alla Moschea di Al-Azhar, una delle più antiche della città. Visiteremo il complesso di Al-Ghouri, di rara bellezza, che riunisce la moschea madrasa, il mausoleo ed il suggestivo minareto a scacchi rossi, nonché la cittadella, una grandiosa fortezza che fu sede del potere egiziano per 700 anni.
Trovarci all’improvviso davanti alle grandiose piramidi di Giza, sarà veramente uno spettacolo emozionante: custodi dei segreti della vita ultraterrena degli antichi Egizi e sopravvissute alla nascita e alla caduta di potenti dinastie e di grandi conquistatori, le piramidi condividono il deserto che le circonda con l’enigmatica Sfinge e con una quantità di templi di dimensioni inferiori, riuscendo a creare un paesaggio dall’atmosfera irreale, nonostante le migliaia di turisti che ne affollano il sito.

Con un lungo trasferimento in 4X4 faremo rotta verso l’interno e ci inoltreremo nel Deserto Occidentale libico-egiziano, per raggiungere la grande oasi berbera di Siwa. Lungo la strada, una breve sosta ad El Alamein ci consentirà di visitare i monumenti ed i sacrari della Seconda Guerra Mondiale.
I laghi salati che la circondano, l’incredibile ricchezza d’acqua dolce delle oltre trecento sorgenti in cui è possibile bagnarsi, la rigogliosità dei giardini e la dolcezza dei suoi famosi datteri ci faranno da subito innamorare perdutamente di Siwa. Rallenteremo il passo ed il respiro, per metterci al suo fianco e cogliere lo spirito più autentico della vita delle oasi del deserto. Visiteremo la cittadella antica, Shali, dall’architettura irreale costruita quasi tutta con i materiali salini del luogo, e l’antico villaggio di Aghurmi con il tempio dell’oracolo di Ammone, la piscina in cui si bagnava Cleopatra, e le tombe della necropoli romana di Gebel Matwa, la “montagna dei morti”.

Non paghi di tanta bellezza, ci saranno ancora il Deserto Bianco ed il Deserto Nero a stupirci, sulla strada per l’oasi di Baharya. Ci perderemo in paesaggi lunari punteggiati da formazioni calcaree erose dal vento che formano bizzarre figure e che, al variare della luce, esplodono in una gamma stupefacente di colori, passando dall’arancio e dal viola del tramonto alla luminosità lattea della notte, quando la luce della luna e delle stelle le investono creando un’atmosfera magica di cui certo ci riempiremo gli occhi ed il cuore.

Un viaggio di turismo responsabile incredibilmente ricco di opportunità per entrare in contatto con le persone che abitano i suggestivi luoghi in cui ci fermeremo e per fare un pezzo di strada insieme.
Al Cairo incontreremo i volontari del COSPE – Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti, ed un gruppo di artigiani che hanno aderito al programma  “Marketing Link“, nato con l’obiettivo di sostenere e rafforzare gli artigiani egiziani nello sviluppo della loro produzione e delle loro capacità imprenditoriali. Visiteremo l‘Egypt Crafts Center/Fair Trade Egypt, creato per fornire ai produttori anche un canale di marketing e di vendita, regolato secondo i principi del commercio equo e solidale. Con il progetto si è cercato di preservare la ricchezza culturale egiziana, i modi di produzione e di favorire l’uso di materie prime naturali nella produzione.
Sempre al Cairo, conosceremo anche APE – Association for the Protection of the Environment, che si occupa di educazione e assistenza nel quartiere di Moquattam, abitato dagli Zabaleen, i “raccoglitori di rifiuti”.
Durante il nostro incantevole soggiorno all’oasi di Siwa, saremo spesso accompagnati dai volontari dell’associazione  Native Siwan Association for Tourist Services and Environment Protection (NSA), fondata per aiutare i Siwani ad avviare piccoli progetti ed attività nel settore del turismo sostenibile che contribuiscano a preservare le tradizioni culturali e la bellezza dell’ambiente del deserto e a migliorare le condizioni di vita.
Ancora a Siwa, SCDEC – Siwa Community Development and Environmental Conservation, un’ONG locale che rappresenta al suo interno tutte le tribù della società siwana e lavora a beneficio della comunità su diversi fronti: sviluppo e marketing di prodotti agricoli, micro-credito, supporto alle donne in attività generatrici di reddito,  formazione ed educazione sanitaria.

PROSSIMA PARTENZE PREVISTE:
30/10/2010
28/11/2010
3/12/2010
Durata 10 giorni – Prezzo 1260 volo escluso – Disponibilità attuale 10 posti

VIAGGI SOLIDALI
C.so Regina Margherita, 205/a Torino

info@viaggisolidali.it  tel 0114379468

LINK AL SITO VIAGGI SOLIDALI

UN DISCENDENTE DEI DINOSAURI VIVE A DELTA SHARM

A Sharm c’è il Delta Sharm un conosciuto complesso residenziale nel quale si aggira, non visto, un discendente dei dinosauri!!

Ecco il filmato che ho trovato per voi oggi su Youtube! Bellissima realizzazione che dimostra che con un po’ di fantasia e di passione si possa realizzare un gradevole filmato anche nel giardino di casa! Se si ha la fortuna di abitare vicino a Spino ovviamente!

Grazie Pierluigi PL per permetterci di godere anche di piccole cose!!! e complimenti, veramente ben fatto!

Spino, un Rettile appartenente alla Famiglia dei SAURI, della Specie UROMASTYX AEGYPTYA, se ne va a zonzo per il Delta Sharm, il Complesso Residenziale dove vivo io a Sharm el Sheikh. Grazie alla meravigliosa cornice naturale che lo circonda, e alle incedibili note della Colonna Sonora che ho scelto (“Battle Without Honor or Humanity” scritta da Tomoyasu Hotei, tratta da “Kill Bill Vol. 1” di Quentin Tarantino), vi racconto la sua avventurosa storia.
Riprese e Post-Produzione: Pierluigi (PL) Baldazzi
Info: plegitto@hotmail.it

ABU SIMBEL: UN TRASLOCO FARAONICO

Abu Simbel è una località situata sulle sponde del Nilo, nell’Egitto meridionale, a sud dell’odierna Assuan. Intorno al 1250 a.C. il faraone Ramesse II fece costruire diversi templi, tra cui due particolarmente importanti, scavati nella roccia. L’interno del tempio maggiore, dedicato alle divinità di Eliopoli, Menfi e Tebe (Ra, Ptah e Ammone), è profondo oltre 55 m ed è formato da una serie di ambienti e di camere che conducono al santuario.

Grazie all’orientamento del tempio, due volte all’anno i raggi del sole nascente penetrano a illuminare le statue degli dei Ra-Harakhty, Ramesse e Amon-Ra, lasciando in ombra quella di Ptah. Sulla facciata si ergono quattro statue colossali (di oltre 20 metri di altezza) che rappresentano Ramesse deificato. Tra i numerosi rilievi, una serie raffigura la battaglia tra egizi e ittiti a Kadesh; frequenti pure le iscrizioni, di notevole interesse storico, come quelle che mercenari greci incisero sulla base di due statue di Ramesse nel VI secolo a.C., annoverate tra i più antichi esempi di scrittura greca. Il tempio minore, dedicato alla regina Nefertari e alla dea Athor, presenta sulla facciata statue del faraone e della sua famiglia.

I templi, che si annoverano come i più importanti monumenti dell’antica Nubia, rimasero sconosciuti al mondo occidentale fino al 1812, quando furono scoperti dall’esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt. Nel 1964 fu intrapreso un progetto internazionale per salvarli dall’inondazione del lago Nasser, il bacino che si sarebbe creato dalla diga di Assuan: con una colossale operazione archeologica e ingegneristica promossa dall’UNESCO, cui presero parte anche tecnici italiani.
I templi furono tagliati in blocchi e ricostruiti nel 1968 su un’altura a 64 metri sul livello del mare salvandoli in questo modo dall’inondazione

PRIMO GIORNO DI RAMADAN – PARTE 2

Come forma di rispetto per tutti gli amici musulmani comincerò i post odierni con alcuni articoli inerenti il Ramadan, sperando in questo modo di contribuire a far avvicinare di più le nostre culture.
Scoprire altri modi di vivere e di pensare è una maniera per conoscere meglio se stessi

Il Ramadan come momento di riflessione interiore e di condivisione, ma anche come occasione per rilanciare il turismo. E proprio per attirare cittadini arabi in Egitto durante il mese sacro di digiuno, il ministero del Turismo ha lanciato il Festival del Fanous (la tradizionale lanterna che in questo periodo non manca mai nelle case e per le strade egiziane). I festeggiamenti, che si susseguiranno per tutto il mese sacro, avranno inizio stasera alle 21 ora locale, quando feluche adornate dalle tradizionali luminarie solcheranno il Nilo, e fuochi d’artificio daranno il benvenuto al ”giorno del dubbio”, il giorno in cui viene avvistato il primo quarto di luna crescente che da’ inizio al mese di digiuno. Tra le tante iniziative previste dal ministero egiziano per convincere i turisti arabi – in particolare provenienti dal regno saudita, gli Emirati Arabi Uniti e il Kuwait – a scegliere di passare nel Paese un periodo come questo, considerato di festa: danze, spettacoli ambientati tra l’altro nella Cittadella di Saladino, ma anche decine di manifestazioni all’aperto e iftar (pasti di rottura del digiuno) luculliani.

Ma il Ramadan che l’Egitto si accinge a celebrare, sostengono gli osservatori, e’ anche un mese caratterizzato dall’aggravarsi della situazione economica. Penuria di grano, dopo che il Cairo aveva impedito l’importazione di quello russo; rincaro di molti prodotti alimentari – tra cui la pasta – e non, che ha spinto il governo ad avviare una campagna per il controllo dei prezzi. Per sostenere la parte piu’ indigente della popolazione, sono state inoltre predisposti – da privati e associazioni egiziane – ben 13.555 iftar per i circa 2 milioni di poveri. Mentre per evitare i continui blackout di energia elettrica il governo ha predisposto tagli periodici di corrente, in un mese come quello di Ramadan, in cui le strade e le vetrine in questa torrida estate cairota sono illuminate a festa.

Nelle foto: le tradizionali lampade Fanous

Nel videoclip: addobbi per la festa delle Fanous. Con semplici materiali una festa per tutti.


PRIMO GIORNO DI RAMADAN

Come forma di rispetto per tutti gli amici musulmani comincerò i post odierni con alcuni articoli inerenti il Ramadan, sperando in questo modo di contribuire a far avvicinare di più le nostre culture.
Scoprire altri modi di vivere e di pensare è una maniera per conoscere meglio se stessi

Sedici ore al caldo senza mangiare ne’ bere per 28 giorni: anche per questo, secondo un’espressione in voga tra i musulmani, digiunare al caldo di agosto ”vale doppio”. Il Ramadan e’ alle porte e dall’Egitto alla periferia della Cina, passando per il Nordafrica, il Medio Oriente e il Golfo e senza dimenticare l’Europa e le Americhe, milioni di fedeli quest’anno faranno uno sforzo maggiore per assolvere uno dei cinque pilastri della loro fede. ”Abbiamo esaurito ogni tipo di condizionatore d’aria e stiamo aspettando nuove forniture”, ammettono sconsolati  in una delle catene di negozi di elettrodomestici piu’ diffusa in Egitto. L’inizio di agosto e’ coinciso con l’arrivo di un’ondata di calura con temperature che nelle localita’ piu’ fresche hanno superato i 40 gradi. Per quattro settimane, nelle sedici ore che separano l’iftar (la quotidiana rottura del digiuno, al tramonto) e l’imsak (la quotidiana ripresa del digiuno, all’alba), i fedeli dovranno astenersi non solo da cibo e acqua, ma da ogni attivita’ considerata illegale: avere rapporti sessuali, fumare, discutere in modo violento o volgare, avere pensieri maliziosi. E se si ha caldo sara’ vietato persino tuffarsi al mare e in piscina, perche’ l’acqua potrebbe entrare nel corpo tramite le orecchie.

Rinfrescata la casa con ventilatori e condizionatori, per un mese si fara’ invece festa dal tramonto all’alba, ingozzandosi di dolci e pietanze tradizionali, scambiandosi regali, ricevendo ed effettuando visite di familiari e amici, ma anche gustandosi le attese nuove serie televisive che da anni sono trasmesse dalle tv satellitari arabe proprio durante Ramadan. Bab al Hara, sceneggiato a sfondo storico ambientato nella Siria sotto mandato francese, e’ forse il piu’ seguito sequel di Ramadan, che da quattro anni tiene incollati agli schermi milioni di persone, dalle baracche dei campi profughi palestinesi ai piu’ esclusivi club di Dubai. Gli fara’ concorrenza la terza stagione di Sharr an Nufus, mentre su Dubai tv torneranno le puntate dell’animazione per grandi e piccoli Freej, ambientata in un quartiere della metropoli del Golfo. Per chi spera che le ore notturne siano rinfrescate da brezze provenienti dal mare, le principali capitali arabe propongono un ricco panorama di festival culturali organizzati proprio in corrispondenza di Ramadan: al Cairo, il ministero del turismo ha promosso quest’anno il Festival delle Lanterne, simbolo del mese sacro perche’ ricorda la lanterna usata da coloro che erano un tempo addetti a svegliare, a colpi di tamburo, i fedeli prima dell’alba. Dai fuochi d’artificio e dalle danze folcloristiche lungo il Nilo ai concerti e alle rappresentazioni teatrali del festival di Sharja, negli Emirati Arabi Uniti, che si svolgera’ pero’ interamente in locali al chiuso e rigorosamente rinfrescati.

La sigla dello sceneggiato Bab al Hara

A TUTTI GLI APPASSIONATI DEL BIRDWATCHING

Lo staff di Skua Nature è lieto di presentarvi il viaggio a Sharm El Sheikh del prossimo ottobre:

Immaginate di poter trascorrere otto splendidi giorni tra deserto e mare, di potervi immergere nella barriera corallina, nuotando tra pesci napoleone, pesci pappagallo, pesci pagliaccio, murene e tartarughe marine e, alzando lo sguardo verso il cielo di vedere un Falco pescatore tuffarsi nelle acque cristalline intorno a voi e guardando ancora più su di vedere volteggiare sopra la vostra testa centinaia di cicogne e rapaci di molteplici specie in migrazione verso l’ Africa….

La punta meridionale della Penisola del Sinai, tre i parchi nazionali di Ras Mohamed, Nabq e Santa Caterina, è senza dubbio in autunno uno dei migliori hot-spot del Paleartico Occidentale per il birdwatching. Migliaia di rapaci appartenenti a decine di specie, osservabili anche posati a breve distanza con opportunità fotografiche eccezionali! Aquila delle steppe, imperiale orientale, anatraia maggiore e minore (fino a 1700 individui in due ore a Ras Mohamed!!) sono tutte specie che osserviamo regolarmente. Oltre a queste Falco unicolore, di Barberia, Sparviere levantino, Capovaccaio, Poiana codabianca e delle steppe e molti altri ancora.

La nostra conoscenza del territorio è ormai ottima e le giornate vengono organizzate in modo da gestire al meglio il tempo per sfruttare i momenti migliori nei singoli siti e garantire la possibilità di realizzare foto fantastiche. Oltre a tutto questo sarà possibile osservare moltissime altre specie di uccelli migratori e delle tante residenti e tipiche del deserto come il Ciuffolotto del Sinai, o le diverse monachelle e allodole.

Un viaggio ricco di opportunità con ampi spazi dedicati alla fotografia e al birdwatching. Ma non solo! La barriera corallina di questa parte del Mar Rosso è tra le più belle al Mondo e sarà possibile effettuare uscite mirate di snorkeling per nuotare immersi in una moltitudine di pesci colorati.

Ebbene questo non è un sogno né tanto meno un viaggio di quelli irrealizzabili….venite con noi dal 16 al 23 ottobre 2010 a Sharm-el-Sheikh in Mar Rosso, Egitto, e capirete cosa vuol dire vivere la natura di queste terre, terre di deserto e montagne rocciose, di verdi oasi e wadi, di acque blu tra le più ricche di vita nel nostro pianeta!!

Il tutto soggiornando presso un albergo a quattro stelle con servizio all-inclusive, allestito con piscina e ampi giardini, dove si potranno osservare da vicino molte specie di passeriformi e affacciato su uno dei più bei tratti di costa della zona…già dall’albergo si potrà fare snorkeling di ottimo livello!!
Sarà un viaggio all’insegna del birdwatching (164 le specie osservate nel 2008 e 155 nel 2009) e dello snorkeling nella barriera corallina, con possibilità fotografiche strepitose!! Gli uccelli sono facilmente avvicinabili in quanto molto confidenti e, se siete dotati di macchina digitale subacquea, vi garantiamo scatti formidabili anche sott’acqua!!
Tra le specie più interessanti che si potranno contattare e fotografare ricordiamo Aquila delle steppe, Aquila anatraia minore e maggiore, Aquila del Bonelli, Aquila imperiale, Falco unicolore, 3 specie di Grandule, Pernice delle sabbie, Corriere di Leschenault, Gabbiano occhi bianchi e fuligginoso, Sterna guance bianche, Tortora maschera di ferro, Martin pescatore bianco e nero, Bulbul occhi bianchi, Beccamoschino inquieto, Ciuffolotto del Sinai e Zigolo delle case, solo per citarne alcune tra le tantissime presenti in Sinai…
Senza contare le sorprese che la migrazione in atto nel periodo di visita ci può sempre regalare…
Il viaggio prevede la visita del Parco Nazionale di Ras Mohamed e il Parco Nazionale di Nabq con i suoi mangrovieti, l’area montuosa del Monastero di Santa Caterina, l’Oasi di Feiran e l’area di Naama Bay…

E in più quest anno ci sarà una grande novità!! Per quanto riguarda i fotografi più esigenti, ci sarà la possibilità, con una maggiorazione sul prezzo, di potersi dedicare alla fotografia naturalistica con l’ausilio di fuoristrada dedicati, con tre passeggeri a bordo più autista, in modo tale da poter avere piena libertà di movimento e una maggiore possibilità di gestione dei tempi fotografici!!

Infine importantissimo: grazie alle collaborazioni che sono state avviate in questi anni con le autorità locali, avremo tutte le autorizzazioni necessarie per entrare e spostarci liberamente in tutte le aree che visiteremo!

Per ricevere un programma dettagliato del viaggio via mail su skuatravels@gmail.com

Nel seguente link potrete visionare le foto scattate dai partecipanti negli scorsi viaggi:

http://www.skuanature.com/skua_nature2/LE_NOSTRE_AVVENTURE/Pagine/SINAI_2009.html

LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE

IL CAIRO: RIAPRE IL MUSEO DI ARTE ISLAMICA

Dopo ben sette anni di lavori di restauro, nelle prossime settimane riaprirà il Museo di arte islamica de Il Cairo. La struttura era stata chiusa nel 2003 dal momento che le sue mura cominciavano a mostrare crepe a causa dei terremoti.

Nel Museo di arte islamica è possibile ammirare pezzi risalenti all’arte decorativa medievale recuperati dalle case, dalle moschee e dai palazzi del Cairo islamico su iniziativa del kedivè Tawfiq. Quello che è il nuovo museo racconta la storia degli imperi islamici passati attraverso l’Egitto per 1.400 anni e della loro influenza artistica nel Mediterraneo.

L’edificio, in stile neo-islamico, si trova ad appena 20 minuti a piedi a est di Midan et-Tahrir. Tra i meraviglisi oggetti che si possono ammirare all’interno di questo museo, non sempre affollato di visitatori, ci sono le grandi mashrabiyya, ossia particolari tende realizzate con migliaia di singoli pezzetti di legno. Le mashrabiyya, che si trovano ancora oggi in molti vecchi palazzi, servivano per riparare le stanze dal sole e far entrare una leggera brezza. Non solo, le mashrabiyya permettevano alle donne di casa di osservare cosa accadeva fuori senza essere viste. Tanti poi gli oggetti in legno, vetro, metallo, pietra, tessuto, ceramica, osso e carta arricchiti con raffinate decorazioni floreali, geometriche ed epigrafiche.

A NOVEMBRE IN EGITTO CON GLI EGITTOLOGI

Dal 15 al 23  novembre hai la possibilità di visitare l’Egitto accompagnando degli egittologi.
Organizzatore del viaggio è Diego Baratono, studioso di egittologia, e autore del trattato “Le abbazie e i segreti delle Piramidi”. Da una decina di anni ha avanzato l’ipotesi che esista una seconda Sfinge rivolta al tramonto del sole (quella esistente è rivolta a guardare il suo sorgere)

A supporto di questa sua teoria la stele di Tutmosi IV che vede due sfingi rivolte in opposte direzioni Immagine a lato)

Interessanti anche le sue teorie secondo le quali le piramidi furono costruite grazie a dei terrapieni.

EGITTO

L’Egitto dei Faraoni e di Alessandro Magno
Un affascinante viaggio lungo il Nilo della civiltà faraonica

( Luxor, Karnak, Abu Simbel, la Valle dei Re …) sino al Cairo e alla piana di Giza

Con le imponenti Piramidi e la Sfinge misteriosa… terminando con Alessandria, Faro della cultura del mondo ellenistico-romano. Con la partecipazione straordinaria del Dott Diego Baratono studioso e ricercatore appassionato dei misteri del mondo egizio

Con la partecipazione della Prof.ssa Gabriella Malaguti

Per informazioni dettagliate e per prenotazioni, il link di seguito riportato ti connette direttamente al blog di Diego Baratono e in particolare alla pagina descrittiva del viaggio. Avrai così la possibilità di leggere gli articoli da lui redatti, avvicinarti a comprendere le sue teorie e lo stile del personaggio

Se decidi di vivere questa avventura non dimenticarti di regalare la tua testimonianza a questo piccolo blog al tuo ritorno

ECCO IL LINK

GAMSHA BAY: UN PROGETTO FARAONICO STILE DUBAI

resort egitto

Se vi dicessi che nel giro di 10 anni tra Hurgada e Il Cairo verranno create dal nulla 5 nuove isole sulle quali sorgeranno 5 cittadine capaci di ospitare 150mila persone, non vi viene in mente le famose palme di Dubai? Il Mar Rosso reggerà questo ciclopico complesso? Probabilmente si se verranno prese adeguate misure protezionistiche. Certo, un deterioramento sarà inevitabile, ma business is business e l’Egitto deve puntare sempre più sul turismo. D’altra parte in Sinai già oggi la ricettività alberghiera è sicuramente più elevata e nessun piano regolatore ne protezionistico è mai esistito. Ma partiamo dall’inizio, da come ho scoperto di questo impressionante progetto di cui ancora non ha parlato nessuno (credo di aver fatto uno scoop!!! eheheh)

Jumeirah Group, nota società alberghiera con sede a Dubai, ha firmato un accordo per la gestione di un nuovo complesso da sogno in Egitto. L’intesa è stata sottoscritta con PHD) uno dei migliori sviluppatori immobiliari della terra dei Faraoni, per il Gamsha Bay Resort, un 5 stelle lusso ospitato nel Palm Gamsha, sul Mar Rosso, circa 40 chilometri a nord di Hurgada e facilmente raggiungibile da Il Cairo.

L’impianto ricettivo si compone di 250 camere, in una comunità integrata fatta di 5 isole artificiali a forma di cavalluccio marino, più altre 15 isolette più piccole, destinate a resort privati, non molto lontane dall’aeroporto di Hurghada. Gli ospiti potranno usufruire delle attrazioni turistiche della regione e di molte attività per lo svago: dal trekking al golf, passando per i safari nel deserto e le visite dei siti archeologici.

Palm Gamsha??? Mai sentito. Piccola ricerca e ecco la notizia bomba!

Sono previsti oltre 55 mila nuovi alloggi tra ville e appartamenti. Si parla di un investimento di 15 miliardi di dollari!!!! Il progetto prevede lo sviluppo di ben 5 città a tema mediterraneo, che si fondono con naturalezza nello splendido paesaggio egiziano. Uno dei più grandi progetti mai concepiti che  vuole creare un paradiso del lusso, destinato, però, a tutti. Non solo quindi una semplice casa vacanza, o una nuova meta turistica, ma la volontà di diventare il punto di riferimento dell’Egitto stesso con tutte le attrazioni sportive, ricreative, turistiche che si possono offrire. Un progetto di sicuro fascino per gli italiani che hanno sentito sempre come una seconda casa l’Egitto e il suo mare, i suoi fondali e i suoi paesaggi naturali. Un nuova concezione di casa vacanza e di investimento all’estero: Gamsha Bay. Lo splendore dell’Egitto che ritorna. Tempi di realizzazione previsti: 10 anni

NUOVA ENCICLOPEDIA IN DVD SULL’ANTICO EGITTO: ORA IN EDICOLA E ONLINE!

egitto dvd zahi awass edicolaIl piano dell’opera della collezione riguardante l’Egitto di Zahi Awass edito dalla De Agostini è già stato completamente reso noto.
Si tratta di 10 dvd con altrettanti fascicoli con uscite quattordicinali; a tal proposito ricordo che il primo numero è già in edicola essendo stata la prima uscita il 26 luglio scorso.

Per chi fosse interessato all’opera, i costi sono quelli elencati qui di seguito:

Prima uscita: € 9.99;
Seconda uscita: € 9.99;
Uscite successive: € 9.99.
Per conservare i fascicoli sarà posto in vendita nr. 1 COPERTINE DI VOLUME nell’uscita 10 ad un prezzo di Euro 7.

Mentre il piano delle uscite con i relativi temi trattati e le date è il seguente:

1 – I SEGRETI DELLA VALLE DEI RE 26/07/2010
2 – RAMESSE II, LA RICERCA DELL’IMMORTALITA 09/08/2010
3 – GIZA, LA CITTA DEI COSTRUTTORI DI PIRAMIDI 24/08/2010
4 – IL MISTERO DI TUTANKHAMON 07/09/2010
5 – LA MAGIA DI KARNAK E LUXOR 21/09/2010
6 – SAQQARA, IL CULTO DEI MORTI 05/10/2010
7 – AKHENATON, IL FARAONE ERETICO 19/10/2010
8 – LE TOMBE PERDUTE DI TEBE 02/11/2010
9 – HELIOPOLIS, CULLA DEGLI DEI 16/11/2010
10 – I TESORI NASCOSTI DEL MUSEO DEL CAIRO 30/11/2010

Se la ordini online i primi tre numeri con 3 DVD a soli 9,90!!! (risparmio 19,80 euro!)
e col secondo invio copertina in omaggio (risparmio 7 euro)

ORDINA ONLINE!!

UN TURISMO MENO COMMERCIALE A TABA

Se amate le atmosfere medio-orientali e volete una vacanza sul mare ma cercate qualcosa di più intimo e selvaggio di Sharm el Sheik e Mars Alam, allora la vostra meta ideale è Taba sul Mar Rosso.  La città di Taba sorge all’estremità del Golfo di Aqaba, di fronte alla penisola arabica, al confine tra  Israele e l’Egitto, nel punto di incontro tra tre contienti, Europa, Africa e Asia. Un posto incantato dove il deserto e antiche catene montuose color granito (tra le quali spicca il monte Sinai) si gettano in un mare turchese che custodisce una delle barriere coralline meglio conservate della costa egiziana.

Cosa vedere a Taba

Taba, per la sua posizione strategica, nei secoli è stato un crocevia delle carovane di pellegrini ancora oggi conserva importanti tracce delle varie popolazioni che da qui sono passate.  Intorno al centro abitato, nel deserto del Sinai, sorgono ancora oggi diversi accampamenti di beduini.

L’Isola del Faraone: si tratta di un’isola di granito che si trova a pochi chilometri di distanza da Taba, circondata da una splendida barriera corallina.  Qui nel XII secolo venne costruita la fortezza di Salah al Din. Era qui infatti che il califfo Saladino aveva posto la sua base per il controllo dei commerci e dei pellegrini diretti alla Mecca.

Il canyon colorato: a circa 70 chilometri da Taba gli appassionati di trekking e natura potranno concedersi una passeggiata nel Canyon CoLorato: un labirinto di sentieri scavato nella roccia arenaria fatto di sfumature che vanno dal viola al rosa al giallo al blu che riportano affascinanti fossili marini.

BREVE STORIA DEGLI HARD ROCK CAFE’

Sono tantissimi, cool, famosi, colorati, rock, sempre affollati e pieni di vestiti, accessori e reliquie musicali: sono gli Hard Rock Cafè, la famosa catena di locali diffusa in tutto il mondo. Tappa immancabile nei vostri viaggi!

Come nascono gli Hard Rock Cafè

Nel 1971 due americani Isaac Tigrett e Peter Morton fondano a Londra un ristorante, il primo ad essere allestito con souvenir made in USA, un posto dove gli inglesi avrebbero imparato la cultura e il modo di vivere e di mangiare degli statunitensi. Fin da subito si danno da fare per renderlo caratteristico e originale, recuperano vecchie pubblicità di sigarette, oggetti dei college e targhe automobilistiche da appendere alle pareti. La denominazione del  locale deriva probabilmente dal nome del ristorante sulla copertina di un disco dei Doors o da una variazione di “Bedrock”, la città in cui vivono i Flinstone, loro cartone animato preferito. Tigrett e Morton fanno inoltre disegnare un logo, praticamente uguale a quello odierno, e creano uno slogan diventato poi celebre: ‘Love All, Serve All’, in netta contrapposizione al motto classico nei ristoranti ‘ci riserviamo il diritto di rifiutare il servizio a chiunque’. Già segnale di innovazione e rivoluzione che li porta a un gran risultato. Ben presto, difatti, il locale diventa uno dei più trendy della capitale britannica e più frequentato dalle star musicali che passavano da lì, come Paul McCartney o Eric Clapton che regala anche la sua chitarra a uno dei fondatori, il quale decide di appenderla facendola diventare il primo pezzo della più grande collezione di oggetti del rock and roll esistente. Poco dopo anche altri artisti mandano loro oggetti personali che diventano subito parte dell’arredamento. Negli anni successivi Tigrett e Morton iniziano a creare nuovi hard rock che riscuotono un successo esorbitante, sempre più innovativi, ricchi di particolari e frequentati assiduamente da star della musica del cinema e della mondanità: i primi a Londra, Los Angeles, Chicago, Dallas  e NY. Nel 1988 gli Hard Rock Cafè sono 16 in quattro continenti e diventano leggenda a tutti gli effetti. Fino ad oggi il numero di Cafè è salito in modo esponenziale e ora possiamo trovare più di 140 Cafè in 36 paesi del mondo, ognuno con le sue reliquie del mondo della musica.

Hard Rock Style

La vera chiave di successo degli Hard Rock Cafè va trovata, infatti, nel suo stile, nel suo arredamento ricercato, nella voglia di mettere sotto gli occhi di tutti un’immensa collezione di oggetti appartenenti a grandi personalità e, sebbene il valore commerciale della catena Hard Rock sia estremamente più elevato, per i suoi fan il tesoro più grande è proprio questo. Se andate quindi a Londra, Parigi, Sharm El Sheikh o a Boston vi capiterà di ammirare la chitarra originale di John Lennon, i pantaloni di Jim Morrison e Freddie Mercury o gli abiti di scena di Madonna e Prince; o ancora innumerevoli poster, manifesti, batterie, dischi di platino e spartiti scritti a mano. Troverete magari qualche oggetto del vostro musicista favorito! Inoltre molte stelle della musica hanno avuto il piacere di suonare in questi locali: Elton John, Aerosmith e Sting sono solo pochi nomi. Principalmente gli artisti a cui gli Hard Rock Cafè sono più legati, fin dalle origini, sono senza dubbio i Beatles, Elvis Presley e Jimi Hendrix.Nel corso degli anni dello sviluppo di questi locali, il nome Hard Rock Cafè è diventato sempre più conosciuto e la società ha deciso di creare una serie di gadget e souvenir personalizzati: avrete una vastissima scelta tra le celebri spillette, cappellini, giubbotti in pelle, mutandine e moltissimi accessori di tutti i tipi. Ma l’elemento che in assoluto contraddistingue lo style Hard Rock Cafè e anche quello più alla portata di tutti, da poter acquistare e mostrare in giro,  è la maglietta con il famoso logo e il nome della città in cui è stata comprata. Tigrett già durante il primo decennio della diffusione targata Hard Rock intuisce che l’dea di fare la collezione delle magliette in base ai locali visitati avrebbe funzionato a meraviglia, e così realmente accade. La maglietta diventa così un must da non farsi scappare quando si entra in un Hard Rock Cafè, vendutissima allora e commerciate ogni anno! Ovviamente con il passare degli anni l’offerta si è estesa a livelli esponenziali e oggi potete trovare centinaia di modelli di t-shirt, canottiere e felpe di ogni colore e con moltissime stampe fashion.

Che state aspettando? Che ne dite di collezionare più magliette possibili? Il mito Hard Rock sta aspettando solo voi.

LINK

HARD ROCK CAFE’ SHARM

HARD ROCK CAFE’ IL CAIRO

HARD ROCK CAFE’ HURGADA

LA COSMESI NELL’ANTICO EGITTO

La cura del corpo era molto importante per gli antichi egizi.
Essi utilizzavano creme, unguenti e profumi per ammorbidire e profumare la pelle.
Le donne si schiarivano la pelle con un composto cremoso ricavato dalla biacca, disponibile in colori diversi, dalla più pallida alla più ambrata generalmente destinata alle labbra.
Evidenziavano il contorno degli occhi con il kohl nero o verde, rispettivamente estratti dalla golena e dalla malachite.
Le unghie venivano tinte così come le palme delle mani e dei piedi e a volte anche i capelli con una pasta a base di hennè.
Utilizzavano specchi, pinzette per la depilazione e attrezzi per la manicure.
I profumi (utilizzati da uomini e donne come le creme), venivano estratti da fiori, fatti macerare e pigiati. Tutte le essenze odorose avevano nel dio Shesmu il loro protettore. Venivano prodotti in laboratori associati ai templi e conservati in vasetti di pasta vetrosa, la faience.

Un portacosmetici a forma di anatra

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L’addebito avviene direttamente sul tuo conto telefonico, se hai una SIM Abbonamento, sul tuo credito disponibile, se hai una SIM Ricaricabile o sulla tua carta di credito, se hai attivato l’opzione Roaming con carta di credito.
Il traffico effettuato oltre la soglia di 20 MB, entro 7 giorni, è tariffato a 1€/MB in Zona A e 3€/MB in Zona B, con scatti anticiapti da 100 KB.
Tutti i costi e le tariffe sono da intendersi IVA inclusa.

L’EGITTO E’ NELLA ZONA A

VAI ALLA PAGINA ORIGINALE DI QUESTA PROMOZIONE!

UNA FOTO AL GIORNO: IL MONASTERO DI SANTA CATERINA

FOTO BY SIGUR

UN LIBRO SOTTO L’OMBRELLONE: IL MISTERO DI ORIONE DI R. BAUVAL

Le piramidi d’Egitto, una delle sette meraviglie del mondo antico, uno dei più grandi enigmi della nostra storia.
Perché gli Egizi le costruirono?
Perché così imponenti e con tale precisione tecnica?
Perché sparse nel deserto?
Dopo dieci anni trascorsi a studiare i Testi delle piramidi, Robert Bauval ha individuato la chiave d’interpretazione del progetto che è alla base della costruzione delle piramidi, svelando così un mistero rimasto sepolto per migliaia di anni. Se non conosci ancora le teorie di Bauval nel post di seguito puoi seguire un bel documentario trasmesso su Voyager

LE PIRAMIDI E LE STELLE DELLA CINTURA DI ORIONE: LA TEORIA DI BAUVAL

Un bellissimo documentario di Voyager, straordinaria trasmissione della Rai condotta da Roberto Giacobbo.

Vengono presentate con dovizia di particolari le affascinanti teorie proposte da Robert Bauval, il quale sostiene che le piramidi e la sfinge siano state costruite in base a particolari allineamenti con le stelle, in special modo le stelle della cintura di Orione. La sua teoria è stata presentata nel 1994 nel best seller “Il Mistero di Orione”.
Molto interessante e convincente, anche se le sue teorie non vengono per ora accettate dall’egittologia ufficiale. Nasce la professione di Archeoastronomo, ossia lo studioso che studia la posizione che le stelle avevano nel passato.

Il filmato completo è composto di 6 parti. Al termine di ogni sezione appare direttamente la finestra che ti permette di vedere la parte successiva.

Come sempre, buona visione!

NOVEMBRE 2010: IMPRENDITORI ITALIANI IN EGITTO

Dal 22 al 25 novembre, incontri d’affari al Cairo e visita al distretto industriale di Alessandria d’Egitto per le imprese dei settori edilizia e costruzioni, agroalimentare, ittico e blue economy (gestione responsabile e sostenibile delle risorse marine). La missione è organizzata da Promos, in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana in Egitto, Regione Lombardia e con il patrocinio di Unioncamere.

PER INFO

LE IMMERSIONI A SHARM PRENOTALE DALL’ITALIA!

Se le prenoti dall’Italia avrai una cosa in meno da fare quando arrivi a Sharm!

Ecco perchè vi consiglio di prendere contatto prima di partire dall’Italia con uno dei diving più conosciuti di Sharm e certamente uno di quelli gestiti con simpatia e divertimento ma senza mai dimenticare professionalità e serietà soprattutto quando si parla di sicurezza.

E credo sia impossibile trovare un’offerta più conveniente di quella che fanno loro!

Tenetevi forte, questa è la loro offerta:
5 giorni in barca full day
2 immersioni complete al giorno
pasti a bordo
alla cifra di 220 euro!!!!!!

Solo 44 euro per un’intera giornata in barca
con due immersioni e cibo compreso!

E in più non dovrete andare al porto di Sharm per imbarcarvi dato che il Sharm Diving utilizza il pontile privato di un famoso resort di Sharm! Non è cosa da poco credetemi! Quando sarete al porto in attesa che si smaltisca la coda di centinaia di sub che attendono il loro turno di salire in barca capirete a cosa mi sto riferendo!

Il loro motto è: arrivi da cliente e riparti da amico!

E in effetti la loro strategia punto tutto sulla disponibilità e sulla simpatia, sempre presenti e mai a discapito della sicurezza. Contattate PierPaolo su Facebook o direttamente alla sua casella di posta elettronica per prenotare le vostre immersioni e non rischiare l’over booking. I loro posti non sono illimitati e soprattutto in questa stagione è bene prenotarsi con una mail!
Potete anche dare un’occhiata al sito del Sharm Coast Diving in modo da immergervi virtualmente prima di tuffarvi nelle acque del meraviglioso Mar Rosso

Tra l’altro proprio in questi giorni PierPaolo ha incrociato ripetutamente lo squalo balena, confermando una volta di più che la sua fortuna quando si immerge non ha confini! Sta poco alla volta diventando una leggenda e noi abituè di Sharm lo prendiamo in giro ma sotto sotto lo invidiamo perchè veramente ha un culo (scusate il termine!) veramente impressionante!

Per carattere sono molto restio a parlare in questo blog di amici, ma quando sono poporio gli amici ad avere il miglior rapporto qualità prezzo, offrendo la migliore qualità al prezzo più basso, parlarne è inevitabile! E sarebbe sciocco oltre che ingiusto penalizzare il più bravo solo perchè è anche un amico!!!

Guardate il loro sito, confrontate, pensate all’imbarco senza andare in porto, pensate alle tariffe e  alle attrezzature di cui dispongono.
Pensate al fatto che le barche che utilizzano per portarvi sui siti di immersione sono di loro proprietà e non di piccole realtà locali con problemi di vario genere, pensate al fatto che avrete guide che parlano italiano, e poi decidete! Io non ho dubbi!

Per ora mi limito a darvi un consiglio, nei prossimi giorni con un po’ di calma parlerò meglio e più diffusamente di questo diving, perchè veramente lo meritano!
E nell’attesa vedremo se la fortuna di PierPaolo si conferma anche in questa stagione!

DOPO “BAMBINI AL ROGO” USCIRA’ “DONNE CUCITE” SUL TEMA DELLE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI

L’infibulazione femminile è a tutt’oggi molto praticata in molti paesi, in particolare nell’Africa sub-sahariana. Una pratica barbarica, ancora lontana dall’essere debellata. Nel mondo si contano tra i due e i tre milioni di donne che la subiscono ogni anno. Dopo aver trattato il dramma dei “Bambini al rogo” , Sabrina Avakian dedica a questo tema il suo prossimo libro, che si intitolerà “Donne cucite”. Ne pubblichiamo una piccola anticipazione.

A tutt’oggi praticata in molti paesi dell’Africa sub-sahariana, la mutilazione genitale femminile è una forma di violenza sulle donne ancora poco conosciuta: in Uganda si pratica alle adolescenti, nel sud della Nigeria alle neonate, in Somalia invece alle bambine. Sono pochi i paesi che considerano questa pratica barbarica un crimine, condannando i trasgressori con multe considerevoli o con l’incarcerazione in base alla gravità del reato.

Il fenomeno è ancora fortemente presente in Egitto, dove oggi la percentuale delle donne che hanno subito la mutilazione genitale varia tra l’85% e il 95%.

La Mutilazione Genitale Femminile affligge le donne che la subiscono con gravissimi effetti collaterali. Oltre a perdere completamente la possibilità di provare piacere sessuale a causa della rimozione del clitoride, i rapporti diventano dolorosi e difficoltosi, spesso insorgono cistiti, ritenzione urinaria e infezioni vaginali. Inoltre ulteriori danni si hanno al momento del parto: il feto deve attraversare una massa di tessuto cicatrizzato e non elastico reso tale dal taglio, pertanto il protrarsi della nascita toglie ossigeno al cervello, rischiando di causare danni neurologici. E’ frequente la rottura dell’utero durante il parto, con conseguente morte della madre e del bambino.

Nonostante tutto questo, nel mondo si contano tra i 2 ed i 3 milioni le donne che subiscono simili mutilazioni ogni anno. Tale pratica non riguarda solamente i paesi africani, ma anche alcune zone dell’India, dell’Iraq e dell’Arabia Saudita. In relazione a questa atroce pratica, l’Italia ha fatto grandi passi in avanti con la legge n. 7 del 9 gennaio 2006,

Da un punto di vista legislativo, per mutilazione si intende, oltre all’infibulazione, anche la clitoridectomia, l’escissione, nonché qualsiasi altra pratica che cagioni i medesimi effetti. Non dimentichiamo, inoltre, che molti genitori italiani che adottano bambine da paesi, come la Somalia, dove l’infibulazione è praticata, riescono solo con grandi difficoltà a comprendere da cosa dipendono i dolori ed il malessere, ad esempio mestruale, della bambina.

Il trauma è quasi sempre superabile poiché si tratta di situazioni dove è possibile intervenire chirurgicamente per de-infibulare, eliminare queste forme di cicatrizzazioni e ricostruire con la chirurgia plastica, tenendo conto dell’età, poiché se sussiste un’ulteriore fase di sviluppo è necessario rioperare in un secondo tempo.

Molte sono le scuse utilizzate per giustificare la mutilazione: per essere accettate dall’altro sesso e sposarsi; per andare incontro ai desideri dell’uomo, che preferisce come moglie una ragazza vergine; per tenere sotto controllo il desiderio sessuale della ragazza ed impedire che possa mettere in pericolo l’onore della famiglia; per “pulire” una parte del corpo della donna considerata impura e sporca; per rendere la donna più bella; per rimuovere una parte maschile del corpo, il clitoride, impropriamente posta sul corpo femminile, e far diventare la bambina una vera donna; il terrore che il clitoride possa crescere e diventare un pene.

È storia nota: le bambine vengono mutilate per non essere rifiutate dalla famiglia o dalla comunità ma soprattutto dai loro futuri mariti. Sono le stesse donne che non si ribellano alle regole culturali imposte dalla comunità per poi imporle a loro volta. Bambine sane, belle, creative ed entusiaste di vivere vengono sottoposte a questa pratica barbarica che invade la loro profonda intimità. Nella maggior parte dei casi le famiglie, di solito le nonne anche contro la volontà delle mamme, accompagnano le bambine alla mutilazione genitale. Le bambine vengono portate dalle mammane dell’infibulazione in una stanza buia e lugubre e sottoposte ad una sorte spaventosa: la mutilazione. Subito dopo vengono legate con delle corde per settimane intere. A volte vengono lasciate morire dissanguate per via delle emorragie e abbandonate a loro stesse. Vengono prese con l’inganno, a loro insaputa, ignare delle conseguenze.

Il termine “infibulazione” rende bene la violenza di questa pratica. Deriva dal latino “fibula”, che significa spilla. La vagina, che è il fulcro della sessualità ed il contenitore delle passioni, viene chiusa parzialmente circa all’altezza della metà delle grandi labbra attraverso una sutura che lascia solo un piccolo passaggio per l’urina e il sangue mestruale. A discrezione delle mammane dell’ infibulazione, la rimozione del clitoride può essere inclusa o meno. La sola descrizione di questa pratica fa rabbrividire.

Vi sono specifici tipi di mutilazioni dei genitali femminili nelle diverse aree culturali: la sunnah, più lieve, che incide solo su una parte del clitoride; l’escissione, che comporta una clitoridectomia totale. Questa pratica è presente almeno in quaranta paesi. In Italia vivono alcune decine di migliaia di donne infibulate e, ogni anno, numerose bambine ,figlie di genitori provenienti soprattutto dai paesi dell’Africa sub-sahariana, rischiano di essere sottoposte alla pratica. La sunnah è la meno ‘’traumatizzante’’ e conserva un suo significato rituale quasi simbolico. L’ escissione o clitoridectomia, in arabo classico chiamata khefad, che significa “riduzione”, o tahara, cioè “purificazione” è molto usata nei paesi islamici. E’interessante ricordare che la mutilazione genitale femminile non sia un fatto religioso poiché colpisce donne di diverse religioni. (nella cartina sopra in grigio escissione e in nero infibulazione)

Questo libro, metaforicamente insanguinato, cercherà di dare voce alle vittime di ogni tipo di mutilazione. Non possiamo chiudere gli occhi. Il nostro ruolo, come donne e ancor più come donne africane, è di proteggere le altre donne e guidarle verso la consapevolezza ed il rispetto del loro corpo e della loro psiche.

Qui finisce la presentazione del libro “Donne cucite” di prossima uscita
Di seguito riporto la voce di Wikipedia
Le immagini sono state inserite da me secondo il concetto che un’immagine vale più di 1000 parole! Scandalizzare aiuta a far ricordare e a far riflettere!
Mi scuso per il post un po’ pesante, ma se dovesse servire a far prendere coscienza di un fenomeno diffuso in Egitto al 95% ben venga! Spero di essere riuscito ad informare qualcuno e a far riflettere molti!

Infibulazione

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

L’infibulazione (dal latino fibula, spilla) è una mutilazione genitale femminile. Consiste nell’asportazione del clitoride, delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra vaginali con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell’urina e del sangue mestruale.
Ha nascita esclusivamente culturale, ma oggi è adottata e praticata soprattutto in molte società in Africa, nella penisola araba e nel sud-est asiatico

Le origini delle mutilazioni sessuali femminili sono legate a tradizioni dell’antico Egitto (da qui il nome di infibulazione faraonica). Si calcola che in Egitto, nonostante la pratica sia vietata, ancora oggi tra l’85% e il 95% delle donne abbia subito l’infibulazione

L’infibulazione e l’escissione del clitoride non sono menzionate dal Corano: non è dunque islamicamente lecita alcuna forma di manipolazione dei genitali (tra cui l’infibulazione) che rechi danno fisico alla donna. Né è considerato accettabile nell’Islam che sia limitato il piacere sessuale della donna. Di qui il fatto che la giurisprudenza coranica ammette, fra le cause di divorzio, difetti fisici della sposa, come ad esempio una circoncisione mal riuscita.

UN BEL FILMATO SULL’EGITTO

Un filmato amatoriale ma molto ben fatto

Consigli per la visione

Il filmato dura 11 minuti

Clicca sul link e apri la pagina

Seleziona la versione HD e metti in pausa per permettere al filmato di scaricarsi
e di guardarlo senza fastidiose interruzioni e scatti

Quando il filmato si sarà caricato metti l’opzione a tutto schermo,
se puoi abbassa le luci e regalati 10 minuti di vacanza.
Purtroppo a me, nella visione a tutto schermo,
la musica si interrompe, ma il problema si risolve azzerando l’audio
o se preferisci tenendo l’audio ma senza l’opzione a tutto schermo.

Ricalca più o meno una vacanza vacanza standard in Egitto,
4 ore di filmati condensati in 11 minuti formati da flash di pochi secondi.
Le memorie di una vacanza!

CLICCA QUI PER ANDARE ALLA PAGINA DEL FILMATO

Se poi ti avanza un po’ di tempo, guarda gli altri filmati di questo videomaker.
Ti consiglio senz’altro Stone Angel, un bellissimo momento di poesia
girato probabilmente in un cimitero. Il ragazzo ci sa fare!
E per non dimenticare mai,
NEW YORK WTC , per riflettere sulla follia umana

MAREA NERA DI HURGADA: PRIMI BILANCI

Un mese fa l’incidente di una piattaforma petrolifera ha riversato una chiazza di petrolio su 50 chilometri di costa egiziana, vicino Hurghada.  Ma la vicenda è stata insabbiata. Inchiesta di Oggi Scienza

AMBIENTE – Un’altra marea nera. Ancora petrolio che finisce in mare e fugge da tutte le parti, facendo danni all’ecosistema e mettendo in crisi l’economia locale. È successo un mese fa in Mar Rosso, dove una chiazza di greggio ha stretto con il suo abbraccio viscido 50 km di costa da El-Gouna, a nord di Hurghada, giù fino a Sahl Hasheesh. In questo caso, a differenza di quello che sta accadendo nel golfo del Messico che è sotto l’occhio vigile di tutto l’Occidente, è difficile stabilire con precisione cosa sia successo e quando.

Non c’è stata da parte di nessuna istituzione una comunicazione ufficiale. È probabile che l’incidente sia avvenuto il 16 giugno, ma a chi appartiene la piattaforma offshore (se di piattaforma si tratta) da cui il petrolio è fuoriuscito e quali danni ambientali abbia provocato (ma si temono ripercussioni a lungo termine) non è ancora possibile saperlo, almeno ufficialmente.

Gli indizi portano tutti alla compagnia Petro Gulf controllata dal governo che però, tramite il suo portavoce Khaled Boraie, smentisce seccamente ogni implicazione nella vicenda. Fonti non ufficiali hanno però lasciato trapelare l’esistenza di fotografie e di un video che non lascerebbero dubbi. La segnalazione dell’incidente è arrivata da Hamdy Shahat, un pescatore locale che durante una battuta di pesca si è ritrovato con la sua barca nel bel mezzo della chiazza oleosa.

“Siamo preoccupati per il danno ambientale che ancora non conosciamo, abbiamo però avuto rassicurazioni che i responsabili pagheranno”, afferma Amr Ali, direttore esecutivo di Hepca (www.hepca.com)  l’agenzia per la conservazione e la protezione del Mar Rosso che in questa zona ha avviato un progetto di monitoraggio e di ricerca in mare che coinvolge anche tre biologhe italiane.

Le indagini per stabilire cosa è successo sono ancora in corso ma l’emittente araba Al Jazeera (vedi filmato qui sotto) ha parlato di insabbiamento della vicenda da parte delle autorità. Sameh Fahmi, ministro del Petrolio, ha assicurato la massima collaborazione mentre il Ministero dell’ambiente ha deciso di istituire una commissione per valutare il danno economico, ammesso che sia quantificabile in termini monetari la distruzione provocata dal petrolio giunto sulle barriere coralline delle Northern Island: Alphenadir, Alsgup e Abu-Helix che dal 2004 sono parco nazionale protetto.

I biologi ritengono che il danno sia limitato a queste isole, grazie alle forti correnti e al vento che hanno spinto il petrolio verso la costa di Hurghada piuttosto che lasciarlo lentamente affondare sulla barriera corallina e sui fondali sabbiosi. Questo ha certamente facilitato le operazioni di recupero del materiale che ha visto al lavoro circa 2000 persone, compresi i lavoratori delle strutture turistiche della zona.

Oggi, a distanza di un mese, a Hurghada del petrolio non c’è traccia; le spiagge sono pulite, il turismo che qui rappresenta una risorsa fondamentale, dopo una drastica riduzione iniziale, è ripreso: un terzo dei 12 milioni di turisti che arriva in Egitto, sceglie le spiagge di Hurghada. “Abbiamo recuperato tutto il petrolio, ma non è una soluzione” – afferma Sameh Hwaidak, a capo della Red Sea Hotel Association – la soluzione è di fermare queste piattaforme così vicine alla spiaggia e ai centri turistici. (ndr: parole sante!)

Questo avamposto di hotel e villaggi lussuosi, sorto in pochi anni da un piccolo villaggio di pescatori, rappresenta una risorsa formidabile per il governo egiziano, che non vorrà di nuovo metterne in discussione l’integrità e la bellezza, altrimenti il rischio è di veder scomparire i turisti per sempre e questo l’Egitto non può permetterselo. Così come non potrà nuovamente permettersi una mancanza di trasparenza così evidente nel caso si ripeta un altro incidente. Stonano difatti le dichiarazioni del governo secondo cui la falla è stata già chiusa quando al tempo stesso si dichiara che non è ancora stata individuata la società responsabile di quanto accaduto.

L’Egitto produce 685.000 barili di petrolio al giorno, e almeno il 70% arriva dal Mar Rosso che è un ecosistema tanto straordinario quanto fragile. La sfida, per questo paese, sarà in futuro far convivere l’industria petrolifera con l’equilibrio biologico di questo mare.

LINK ALLA PAGINA ORIGINALE DI OGGISCIENZA

UN BUON CORNETTO? UNA BRIOCHES? A NAAMA ADESSO SI PUO’

Se di colpo hai voglia di una brioche come solo italiani e francesi sanno fare, da oggi a Naama Bay la trovi! Ha aperto da qualche giorno la Cornetteria Blue Moon, a Naama Bay, nei pressi del Jolie Ville.

Qui potrete degustare tanti prodotti tipici della tradizione napoletana ed inoltre cornetti, brioches, creps, krapfen, torte e pizze…. tutti prodotti rigorosamente italiani!!!

CORSO PER ISTRUTTORI DI KITESURF – MARSA ALAM 20-24 SETTEMBRE 2010

20/24 settembre 2010 MarsaAlam

Max Piona primo examiner italiano IKO organizza un corso istruttori IKO (International Kiteboarding Organization http://www.ikointl.com) completamente in Italiano dal 20 al 24 settembre 2010 a MarsaAlam

Il corso si svolgerà all’interno del resort all inclusive Emerald Lagoon gestito dal tour operator settemari e situato nella laguna più famosa del mar rosso per la pratica del kitesurf .
La possibiltà di svolgere il corso all’interno di un resort e le condizioni perfette dello spot rendono la combinazione corso, vacanza all’insegna del kite particolarmente allettante e vantaggiosa!!

Non perdete questa occasione!!!! Chiunque fosse interessato a prendere la certificazione di istruttore di kitesurf che permette di lavorare in tutto il mondo può mettersi direttamente in contatto con Max sulla mail prokiteacademy@gmail.com

290710  040910

UNA SETTIMANA DI TREKKING NEL SINAI DAL 23 AL 30 OTTOBRE

TRATTO DAL SITO EDEFRA.IT

Accompagnatore-corrispondente egiziano autorizzato e specializzato in viaggi nel deserto  –  settimana  vero godimento interiore  (programma in sintesi)       

sabato 23 ottobre -Ritrovo dei partecipanti a Bologna alle ore 19 per imbarco e alle ore 21.10 partenza con volo di linea per Sharm ,arrivo previsto le ore 01.05, trasferimento a Dahab (80 km), sistemazione nelle camere e pernottamento

domenica 24 – lunedì 25 – martedì 26 -mercoledì 27 ottobre -Trasferimento al punto di partenza del Trekking dove ci attendono i beduini del luogo con la carovana di cammelli, solo loro conoscono i sentieri, ognuno ha a disposizione un cammello e può scegliere quando camminare o cavalcare. I bagagli vengono trasportati in Jeep ad ogni tappa. Si parte per questi splendidi percorsi facendo varie soste in un’atmosfera di grande pace. Giriamo all’interno del deserto anche il 25 e il 26 si procende con assoluta calma.I beduini ci allesitranno una grande tenda per la notte. Sembra di dormire sotto una mervagliosa cupola di stelle. Ognuno si deve portare un buon sacco a pelo e materassinom, non esiste nessun pericolo durante questi giorni nel deserto. I pasto sono semplici ma molto nutrienti.

Alla portata di tutti anche dei bambini sopra i 10 anni.

mercoledì 27 ottobre – Fine del trekking. Visita al Monastero di S. Caterina, sotto il monte Mosè,  in hotel vicino Dahab, uno dei luoghi più belli e tranquilli sul mar Rosso. Cena e pernottamento in hotel.
giovedì 28 e venerdì 29 ottobre -Relax sul Mar Rosso, cena e pernottamento in hotel.
sabato 30 ottobre– Prima colazione e parte della mattinata libera, quindi trasferimento in tempo utile per essere in aeroporto alle ore 14.00.

QUOTA INDIVIDUALE: € 985,00
minimo 15 persone
Supplemento camera singola in hotel: € 95,00

la quota comprende

volo aereo a/r bologna sharm el sheikh-tasse aeroportuaali-tutti i trasferimenti per effettuare il tour-sistemazione in hotel 4 stelle e campi tendati-trattamento in pensione completa durante il trekking e mezza pensione in hotel-acqua minerale naturale durante tutti i pasti- guida beduina durante il trekking -accompangatore turistico dalla partenza da bologna fino al ritorno-assicurazione di viaggio medico bagaglio
………… per ulteriori dettagli contatta direttamente l’associazione Edefra, ti invieremo tutto il materiale dettagliato – info@edefra.ittel 3661076235

LINK ALLA PAGINA DELL’ORGANIZZATORE

SETTIMANA DELL’APNEA A SHARM DAL 14 AL 21 NOVEMBRE

TRATTO DAL SITO APNEA ACADEMY OFFICIAL WEBSITE

Nelle splendide e ricche acque di Sharm el Sheikh, in Mar Rosso, nella settimana dal 14 al 21 Novembre 2010 si svolgerà la Settimana dell’Apnea. Ci si potrà allenare tutti insieme nelle specialità dell’assetto costante, variabile, statica e dinamica. E’ una settimana aperta a tutti gli appassionati di apnea, ai loro familiari ed ai loro amici. Ci sarà la possibilità di potersi immergere con alcuni tra i più forti apneisti al mondo.

Sarà a disposizione degli atleti una zavorra per l’assetto variabile da utilizzare durante la giornata, in particolari fasce orarie, con l’assistenza degli Istruttori Apnea Academy. Un campo immersione con una decina di cavi per assetto costante, a diverse profondità, sarà sempre a disposizione di tutti. Il punto immersione, sia per il costante che per il variabile, sarà posizionato a circa 100 metri dalla spiaggia del villaggio, e quindi facilmente raggiungibile da tutti senza dover ricorrere alla barca appoggio.

L’organizzazione locale, Apnea Academy Egitto (info@onlyoneapneacenter.com), provvederà a fornire agli iscritti la zavorra, il supporto logistico etc. Per tutti questi servizi, per l’intera settimana, ogni apneista dovrà pagare la somma di euro 60, direttamente all’arrivo a Sharm, presso la reception di Apnea Academy Egitto. Per ulteriori info clicca qui

La temperartura dell’acqua è intorno ai 26 gradi con una visibilità di circa 35 metri.

Il corso si terrà presso l’Eden Village Club Reef.

Il costo a persona per la settimana dal 14 al 21 Novembre è di 595€, in camera doppia, con trattamento all inclusive.

La quota include: assicurazione annullamento-medico-bagaglio; visto d’ingresso; tasse aeroportuali; volo a/r su Sharm El Sheikh; trasferimenti aeroporto-hotel-aeroporto; 7 notti in hotel con trattamento indicato sopra; assistenza negli aeroporti di partenza in Italia e arrivo a Sharm El Sheikh; assistenza in hotel.

Gli aeroporti di partenza saranno Napoli, Milano, Roma, Verona, Bologna, Bergamo Pisa, Genova, Bari, Catania, Ancona ( operativi di sabato domenica lunedì e martedì)

Per informazioni e assistenza contattare il numero verde 848800711 messo a disposizione da Eden Viaggi, o scrivere all’indirizzo email
cristina.palpacelli@edenviaggi.it.

Gli stessi costi sono validi anche per accompagnatori, amici, familiari.
Per informazioni, foto e video dell’Eden Village Club Reef e di Sharm El Sheikh: www.edenviaggi.it/clubreef
http://www.edenviaggi.it/pelizzari
www.edenlife.it

Vi ricordiamo che questa iniziativa è riservata a tutto coloro che possiedono un brevetto Apnea Academy, a tutti gli allievi dei corsi di apnea, agli apneisti iscritti a circoli di apnea, ai loro familiari, amici e accompagnatori.

Per prenotazioni clicca qui

LINK ALLA PAGINA ORIGINALE DI APNEA ACADEMY OFFICIAL WEBSITE

PROBLEMI DI RITARDO, DI CANCELLAZIONE DI UN VOLO??

Sei stato sballottato, rimbalzato, spostato, ritardato o trasferito in occasione dello sciopero bianco dei controllori di volo greci?? O in altre situazioni?? Forse vale la pena di leggere cosa suggerisce di fare l’ADUC

Lo sciopero dei controllori di volo in Grecia sta provocando notevoli disagi a chi deve recarsi in quel Paese e a chi sa cercando di tornare. E gli italiani sono abitualmente generosi verso le offerte turistiche elleniche, soprattutto dopo la crisi economica che ha fatto molto calare i prezzi in questo Paese.
Per evitare di essere sballottati da compagnie e operatori turistici che cercano di non rispettare i propri doveri o, peggio, di trarre utili dalla situazione contingente, e’ meglio essere consapevoli e informati sui propri diritti e doveri.

A – Se si e’ prenotato solo un volo aereo (anche nel caso ci sia un albergo, ma quest’ultimo non faccia parte di una pacchetto turistico) si ha diritto a:
* Rimborso del prezzo del biglietto per la parte di viaggio non usufruita oppure, in alternativa, ad un nuovo volo (riprotezione) con partenza il prima possibile o in data successiva piu’ conveniente per il passeggero, a condizioni comparabili.
* Assistenza, ovvero:
– pasti e bevande in relazione alla durata dell’attesa;
– adeguata sistemazione in albergo nel caso in cui siano necessari uno o più pernottamenti;
– trasferimento dall’aeroporto al luogo di sistemazione e viceversa;
– due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o e-mail.
Trattandosi di uno sciopero, non si ha diritto a compensazione pecuniaria.
Qui le regole riportate in una nostra scheda pratica con anche indicazioni per eventuali contestazioni.

B – Se si e’ prenotato un pacchetto viaggio:
* Se viene annullato prima della partenza , il consumatore ha diritto ad una di queste opzioni:
– usufruire di un altro pacchetto di qualità equivalente o superiore senza supplementi di prezzo;
– usufruire di un altro pacchetto di qualità inferiore previo rimborso della differenza di prezzo;
– essere rimborsato dell’intera somma già pagata entro 7 giorni lavorativi dal momento del recesso o della cancellazione.
* Se subisce delle modifiche, deve essere rimborsata la eventuale differenza.
* Se, finito il viaggio, non si riesce a tornare, il tour operator, mediando col vettore aereo, deve garantire:
– pasti e bevande in relazione alla durata dell’attesa;
– adeguata sistemazione in albergo nel caso in cui siano necessari uno o piu’ pernottamenti;
– trasferimento dall’aeroporto al luogo di sistemazione e viceversa;
– due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o e-mail.
Non e’ possibile chiedere una compensazione pecuniaria perché l’annullamento e’ dovuto per causa di forza maggiore.
Qui le regole riportate in una nostra scheda pratica, con anche le indicazioni per eventuali contestazioni.

Per eventuali chiarimenti e casi particolari, il servizio Aduc di informazione gratuita e’ disponibile:
– per telefono (da lunedi’ a venerdi’ ore 15/18) al n.055290606
per posta elettronica (risposta entro 24 ore)

INFINE COME SEMPRE RIPORTO IL LINK ALLA PAGINA DEL SITO ADUC

VAI IN MAR ROSSO CON MERIDIANA? POSSIBILI DISAGI!

Sciopero strisciante dei controllori di volo minaccia i collegamenti della Meridiana Fly
Fra ritardi e mancati decolli circa 8 mila clienti di Meridiana Fly, in partenza per le vacanze oppure al rientro, risultavano coinvolti ieri sera in una serie di problemi tecnici al controllo del traffico aereo greco, che potrebbero nascondere una specie di sciopero informale del personale greco; questioni che, secondo la denuncia la compagnia aerea italiana, stavano provocando «pesanti danni». Disagi minori hanno coinvolto altri vettori come Alitalia e Easyjet – anche qui qualche cancellazione c’è stata.

Meridiana Fly è particolarmente forte nei voli dall’Italia verso le isole greche e il Mar Rosso. Dal suo punto di vista lo spazio aereo ellenico e le sue strutture di controllo sono strategici anche le rotte fra l’Italia e l’Egitto. I problemi in Grecia sono costantemente monitorati dall’organo di controllo europeo Eurocontrol e «parrebbero celare un non dichiarato sciopero selvaggio dei controllori di volo».

In serata erano 44 i voli Meridiana fly interessati direttamente o indirettamente da questa situazione, «che – sottolinea la compagnia – colpisce più gravemente di altri vettori Meridiana Fly, che con 90 voli settimanali operati sull’Egitto e 70 sulla Grecia ha una quota di mercato di oltre il 40 per cento in Italia su queste destinazioni». Meridiana Fly conteggiava circa 8 mila clienti coinvolti, «ai quali – spiegava la compagnia aerea – vengono costantemente fornite assistenza e informazioni».

I quarantaquattro voli di Meridiana interessati ieri sera dalle difficoltà del traffico aereo sulla Grecia riguardavano soprattutto gli scali del Nord Italia, come Malpensa, Bergamo e Verona, e comprendevano voli sia in partenza che in arrivo. In particolare, le destinazione colpite risultavano le isole di Mykonos e Kos e nel Mar Rosso Marsa Alam e Sharm El-Sheikh.

I controllori di volo greci nei giorni scorsi avevano proclamato uno sciopero di 24 ore a partire da ieri, accusando il governo di Atene di «continuare a ignorare la necessità di cambiamenti organici, secondo le regole europee»; gli uomini radar ellenici chiedono più posti di lavoro e salari più alti, cose difficili da ottenere mentre la Grecia vive sotto la tenda a ossigeno degli aiuti europei, che hanno evitato al Paese di essere travolto dalla crisi finanziaria.

La protesta dei controllori di volo, accolta molto negativamente dagli operatori turistici preoccupati per le ripercussioni sul turismo, era stata ufficialmente revocata dagli stessi uomini radar, dopo che un tribunale greco l’aveva giudicata illegale. Ma secondo la compagnia aerea ieri lo sciopero sarebbe stato avviato lo stesso, senza dichiararlo formalmente, penalizzando in forte misura il trasporto aereo.

FONTE: LA STAMPA.IT

HO SCOPERTO IL PARADISO DEI SUBACQUEI!!

Quando un blogger ha un blog come quello che amministro io, ha la speranza di trovare notizie come quella che sto per darvi almeno una volta a settimana!
Invece bisogna accontentarsi di quello che si trova man mano in giro! Ma il sito che ho trovato questa notte è veramente da segnare!!!

Ho trovato il paradiso dei sub! Un gruppo di diving situati a sud e a nord di Marsa Alam, senza animazione, senza locali notturni! Le strutture sono formate da gruppetti di tende e di bungalow inserite tra il mare e il deserto dove godersi il silenzio e le voci della natura. Immersioni organizzate con gommoni veloci fuori dalle tradizionali rotte turistiche alla ricerca di una natura incontaminata.

Ma procediamo con calma: Eco Diving Adventure è il termine coniato vent’anni fa dai fondatori di questo tipo di turismo, altamente sostenibile e di minimo se non nullo impatto ambientale. Tutto, dalle sistemazioni alle toilette, è studiato per non danneggiare la natura e permettere agli ospiti di godere di quei fantastici posti senza creare danno.
I Red Sea Diving Safari sono dei villaggi situati attorno alla cittadina di Marsa Alam da dove quotidianamente due volte al giorno partono gommoni veloci che portano i sub sui siti di immersione più belli del Mar Rosso. Squali martello e tartarughe, tartarughe e mante, pinna bianca e squalo grigio, dogongo e a volte squalo balena, nulla sfugge alle guide di questo diving che conoscono alla perfezione le immersioni e le caratteristiche di questa parte di Mar Rosso.

E tra una corsa in gommone  e l’altra, la facoltà di effettuare immersioni locali senza limite, all inclusive come è di moda dire! Pensate, il sogno di ogni sub e di ogni appassionato di fotografia subacquea: la possibilità di effettuare un numero illimitato di immersioni con il solo obbligo di segnare su una lavagna dove e quando si svolge la propria immersione e l’obbligo di essere sempre almeno in due! Il paradiso dei subacquei!!

Per i più esperti o solo per i più temerari, il diving organizza corsi di immersione con gli squali, i famosi e temutissimi pinna bianca. Vi porteranno a immergervi con questi meravigliosi animali, permettendovi di ammirarli liberi nel loro ambiente, filmarli, fotografarli, e tornare a casa con un’emozione reale, che difficilmente dimenticherete!!


A proposito di filmare e fotografare!!! In questo diving fuori dal mondo e dal tempo organizzano anche corsi di ripresa subacquea e di foto editing! Insomma, come dicevo prima, il paradiso dei sub!!!

E per i non subacquei la noia farà sicuramente fatica ad entrare nella vostra giornata: innanzi tutto i villaggi sono situate in baie dove effettuare del semplice snorkeling vi riempirà la vista con emozioni multicolori. Ma poi è possibile effettuare attività che nulla hanno a che fare con attività di immersione come ad esempio effettuare kite surfing o seguire un corso che vi permetta di apprendere i fondamentali di questa affascinante disciplina sportiva. Saltare tra le onde in equilibrio su di una tavola trainata da un aquilone!!!

Escursioni alternative per i non sub a scoprire la natura del deserto, a fare birdwathing per ammirare l’aquila di mare o il falco grigio, godere la pace del deserto o ammirare le mangrovie con le innumerevoli specie animali che vivono tra le loro radici nel deserto e il falco delle praterie.

E ancora escursioni notturne e serali per ammirare nel silenzio e nel buio più assoluto le stelle o un tramonto!

Tutto all’insegna del naturale, del biologico, del compatibile, a bassissimo se non nullo impatto ambientale.

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Insomma, un’esperienza assolutamente da vivere! Per chi parte dall’Italia per trascorrere qui un’intera settimana, ma anche per chi in vacanza a Marsa, a Hurgada o a El Gouna vuole passare in questa realtà solo due o tre giorni. In base alla disponibilità infatti è possibile occupare una tenda o un bungalow anche per una sola notte! I prezzi infatti non sono espressi a settimana, ma al giorno e a persona. E i prezzi, tenuto conto che avete pensione completa, due immersioni con guida al giorno e immersioni beach dive illimitate, sono veramente alla portata di tutti!!!
Si parte dai 30 euro a testa al giorno in bassa stagione per la soluzione più economica per arrivare ai 65 euro a testa al giorno per la sistemazione più cara in alta stagione! Da trasferirsi li a vita!!!!
Per quanto riguarda l’attrezzatura, potete portare la vostra oppure noleggiare sul posto tutto quello che occorre, prenotando prima in modo da essere sicuri di trovare la vostra taglia!!

Ma per tutti i dettagli vi consiglio di visitare direttamente il loro sito dove troverete decine di informazioni e i link per mettervi direttamente in contatto con loro!

VISITA IL SITO ITALIANO DEL RED SEA DIVING

SCIOPERO IN GRECIA = PROBLEMI SUL MAR ROSSO!!!

Disagi per i viaggiatori diretti o di ritorno dalle isole greche e dalle località di vacanza sul Mar Rosso. Il tribunale nega lo sciopero ai controllori di volo greci e quelli rispettano in modo rigoroso le norme sugli slot: ritardi e cancellazioni negli scali del nord Italia e a Fiumicino

Sciopero "bianco" in Grecia caos e ritardi negli aeroporti

ROMA – Un avvio di vacanza complicato, ma anche un rientro difficile, per i turisti italiani diretti o di ritorno dalle isole greche e dalle località turistiche del Mar Rosso. Le note ufficiali parlano di “problemi tecnici al sistema di controllo del traffico aereo greco”, ma tutto in realtà nasce da una specie di “sciopero bianco” dei controllori di volo in Grecia che, dopo essersi visti negare in tribunale la possibilità di astenersi dal lavoro, hanno deciso di recarsi comunque al proprio posto, attenendosi però in modo rigoroso alle norme che regolamentano lo slot, ovvero la finestra di tempo entro la quale un aeromobile ha il permesso di decollare o di atterrare. Insomma, sarà già accaduto a qualcuno di rimanere più del previsto in pista e di sentire il capitano dire che “siamo in coda, il nostro aereo è il numero 8, il decollo è previsto fa un tot”. Risultato: ritardi e cancellazioni, in un momento di traffico intenso come quello di questo periodo.

In Italia l’allarme arriva da Meridiana Fly, che denuncia “pesanti danni” dai presunti problemi tecnici che, avverte la compagnia aerea, “parrebbero celare un non dichiarato sciopero selvaggio dei controllori di volo”. Sono stati 44 i voli Meridiana Fly interessati direttamente o indirettamente da questa situazione, che vede coinvolti circa 8.000 clienti, “ai quali – ha spiegato la compagnia – viene costantemente fornita assistenza e informazioni”. I voli Meridiana riguardano soprattutto gli scali del Nord Italia, come Malpensa, Bergamo e Verona e comprendono voli sia in partenza che in arrivo. In particolare, le destinazioni colpite sono Mykonos e Kos in Grecia e Marsa Alam e Sharm el Sheikh sul Mar Rosso.

E se in Lombardia i disagi sono stati minimi, peggio è andata ai viaggiatori in partenza per la Grecia dagli scali di Verona e Fiumicino: voli cancellati, e ritardi che in alcuni casi hanno superato le sette ore. Ritardi anche nei collegamenti con il Medio Oriente, visto che la rigida applicazione, da parte degli uomini radar, delle norme sugli slot ha riguardato anche il semplice sorvolo dello spazio aereo greco.

Non è detto che con il passare del tempo la situazione possa migliorare. Lo sciopero cancellato dal tribunale doveva iniziare oggi e durare 24 ore. E’ quindi possibile che anche nella giornata di domani proseguano i disagi dei viaggiatori che hanno scelto le isole greche come meta delle vacanze estive.

FONTE: LAREPUBBLICA.IT

LA MAREA NERA DEL MAR ROSSO: INCHIESTA DI OGGI SCIENZA

Un mese fa l’incidente di una piattaforma petrolifera ha riversato una chiazza di petrolio su 50 chilometri di costa egiziana, vicino Hurghada.  Ma la vicenda è stata insabbiata. Inchiesta di Oggi Scienza

AMBIENTE – Un’altra marea nera. Ancora petrolio che finisce in mare e fugge da tutte le parti, facendo danni all’ecosistema e mettendo in crisi l’economia locale. È successo un mese fa in Mar Rosso, dove una chiazza di greggio ha stretto con il suo abbraccio viscido 50 km di costa da El-Gouna, a nord di Hurghada, giù fino a Sahl Hasheesh. In questo caso, a differenza di quello che sta accadendo nel golfo del Messico che è sotto l’occhio vigile di tutto l’Occidente, è difficile stabilire con precisione cosa sia successo e quando.

Non c’è stata da parte di nessuna istituzione una comunicazione ufficiale. È probabile che l’incidente sia avvenuto il 16 giugno, ma a chi appartiene la piattaforma offshore (se di piattaforma si tratta) da cui il petrolio è fuoriuscito e quali danni ambientali abbia provocato (ma si temono ripercussioni a lungo termine) non è ancora possibile saperlo, almeno ufficialmente.

Gli indizi portano tutti alla compagnia Petro Gulf controllata dal governo che però, tramite il suo portavoce Khaled Boraie, smentisce seccamente ogni implicazione nella vicenda. Fonti non ufficiali hanno però lasciato trapelare l’esistenza di fotografie e di un video che non lascerebbero dubbi. La segnalazione dell’incidente è arrivata da Hamdy Shahat, un pescatore locale che durante una battuta di pesca si è ritrovato con la sua barca nel bel mezzo della chiazza oleosa.

“Siamo preoccupati per il danno ambientale che ancora non conosciamo, abbiamo però avuto rassicurazioni che i responsabili pagheranno”, afferma Amr Ali, direttore esecutivo di Hepca (www.hepca.com)  l’agenzia per la conservazione e la protezione del Mar Rosso che in questa zona ha avviato un progetto di monitoraggio e di ricerca in mare che coinvolge anche tre biologhe italiane.

Le indagini per stabilire cosa è successo sono ancora in corso ma l’emittente araba Al Jazeera (http://www.youtube.com/watch?v=n49AjUlI8Lo) ha parlato di insabbiamento della vicenda da parte delle autorità. Sameh Fahmi, ministro del Petrolio, ha assicurato la massima collaborazione mentre il Ministero dell’ambiente ha deciso di istituire una commissione per valutare il danno economico, ammesso che sia quantificabile in termini monetari la distruzione provocata dal petrolio giunto sulle barriere coralline delle Northern Island: Alphenadir, Alsgup e Abu-Helix che dal 2004 sono parco nazionale protetto.

I biologi ritengono che il danno sia limitato a queste isole, grazie alle forti correnti e al vento che hanno spinto il petrolio verso la costa di Hurghada piuttosto che lasciarlo lentamente affondare sulla barriera corallina e sui fondali sabbiosi. Questo ha certamente facilitato le operazioni di recupero del materiale che ha visto al lavoro circa 2000 persone, compresi i lavoratori delle strutture turistiche della zona.

Oggi, a distanza di un mese, a Hurghada del petrolio non c’è traccia; le spiagge sono pulite, il turismo che qui rappresenta una risorsa fondamentale, dopo una drastica riduzione iniziale, è ripreso: un terzo dei 12 milioni di turisti che arriva in Egitto, sceglie le spiagge di Hurghada. “Abbiamo recuperato tutto il petrolio, ma non è una soluzione” – afferma Sameh Hwaidak, a capo della Red Sea Hotel Association – la soluzione è di fermare queste piattaforme così vicine alla spiaggia e ai centri turistici.

Questo avamposto di hotel e villaggi lussuosi, sorto in pochi anni da un piccolo villaggio di pescatori, rappresenta una risorsa formidabile per il governo egiziano, che non vorrà di nuovo metterne in discussione l’integrità e la bellezza, altrimenti il rischio è di veder scomparire i turisti per sempre e questo l’Egitto non può permetterselo. Così come non potrà nuovamente permettersi una mancanza di trasparenza così evidente nel caso si ripeta un altro incidente. Stonano difatti le dichiarazioni del governo secondo cui la falla è stata già chiusa quando al tempo stesso si dichiara che non è ancora stata individuata la società responsabile di quanto accaduto.

L’Egitto produce 685.000 barili di petrolio al giorno, e almeno il 70% arriva dal Mar Rosso che è un ecosistema tanto straordinario quanto fragile. La sfida, per questo paese, sarà in futuro far convivere l’industria petrolifera con l’equilibrio biologico di questo mare.

FONTE: http://oggiscienza.wordpress.com/

SCOPERTO CON GOOGLE EARTH UN CRATERE PROVOCATO 5000 ANNI FA

Lo hanno chiamato cratere di Kamil ed é stato provocato da un meteorite che nonostante le piccole dimensioni è riuscito a penetrare nell’atmosfera terrestre praticamente intero creando un cratere che misura 45 metri di diametro.

A descrivere su Science questo cratere scoperto nel sud dell’Egitto è un gruppo di ricerca italo-egiziano coordinato dall’Italia con Luigi Folco del Museo Nazionale dell’Antartide dell’università di Siena. Contrariamente a quanto sostengono alcuni modelli, spiega Folco, questo cratere “ci dimostra che anche meteoriti metallici di piccole dimensioni, in questo caso dal diametro di 1,3 metri, possono entrare nell’atmosfera terrestre senza frantumarsi” e ciò, secondo lo studio, rappresenta un pericolo precedentemente sottovalutato.

Identificato grazie alle immagini di Google Earth, il cratere, prosegue l’esperto, è caratterizzato dalla distribuzione dei detriti a forma di raggiera, che lo rende unico perché strutture come queste sono ben visibili soltanto sui corpi planetari del Sistema Solare privi di atmosfera, sulla Terra, invece tali strutture sono erose dagli agenti atmosferici. La distribuzione a raggiera dei detriti è restata pressoché intatta a causa dell’età giovane del cratere che secondo gli scienziati si sarebbe formato dopo che il Sahara egiziano è entrato in fase di iperaridità, circa 5000 anni fa.

FONTE: ANSA

UN LIBRO SOTTO L’OMBRELLONE: AEGYPTVS

Una brillante laureanda in archeologia ipotizza il luogo che custodisce la tomba di Nefertiti, la più bella e rivoluzionaria regina dell’antico Egitto. Le sue ricerche accrescono il sospetto che in quel sepolcro si celi un segreto arcaico, dando un nuovo impulso alla feroce guerra intestina fra l’ultimo erede dei Sacerdoti di Amon ed un ricco petroliere egiziano convinto di essere la reincarnazione del faraone Akhenaton. Il rapido susseguirsi degli eventi, trasporterà il lettore in un viaggio emozionante dove il presente ed il passato si intrecciano continuamente all’interno di un thriller-fantasy ricco di colpi di scena. La sceneggiatura, simile ad una sceneggiatura cinematografica, spinge a vivere l’opera come un appassionante film d’azione, senza togliere spazio ai sentimenti.

Marco Nica – SENECA EDIZIONI

UN NUOVO CLUB MED IN EGITTO

A dicembre aprirà Sinai Bay, il nuovo Club Med 4 Tridenti di Taba con cui il gruppo francese presidierà la zona e giocherà una carta importante per il rilancio della destinazione Egitto. “Avremo differenti tipologie di camere, tutte vista mare, adatte per famiglie ma anche per coppie”, spiega Andrea Vianello, direttore marketing e comunicazione. Il prodotto sarà al centro anche della strategia invernale del Med

PROMOZIONE WIND PER CHI VA ALL’ESTERO

Wind: nuova versione opz. “Call Your Country”Dal 19 luglio 2010
l’opzione “Call Your Country(più volte modificata nel corso degli anni) sarà nuovamente rimodulata con miglioramenti per le chiamate vs. “Egitto“, “Polonia mobile”, “Albania mobile”, “Georgia” e “Burkina Faso”.
Disponibile per tutti i clienti mobili prepagati Wind, l’offerta permette di effettuare chiamate internazionali vs. tutte le destinazioni, per 6 mesi dalla data di attivazione, a tariffe più vantaggiose rispetto alle normali
tariffe intenazionali.
costo di attivazione: 7 €uro
, iva compresa (in promozione fino al 03/10/2010 gratuito per i clienti che attivano la promo contestualmente ad una nuova Sim).
in promozione i primi 6 mesi saranno gratuiti (per i vecchi clienti bisognerà pagare solo il costo di attivazione).
l’opzione prevede il rinnovo automatico ogni 6 mesi al costo di 4 €uro;
Attivazione – Rinnovo:
l’opzione è attivabile chiamando il 155 servizio Fai da Te, online su http://www.155.it, inviando un SMS al 4033 con stringa ESTERO SI.
ad attivazione avvenuta il cliente si riceverà un Sms di notifica.

l’offerta viene automaticamente rinnovata ogni 6 mesi a partire dalla data di attivazione e può essere disattivata chiamando in qualsiasi momento il 155 o inviando un SMS con il testo ESTERO NO al 4033.

Prezzi nuova “Call Your Country(in vigore dal 19-07-2010)
Tariffazione a scatti da 60 secondi, prezzi iva compresa:

EGITTO: 0,10 €uro/min + scatto risposta 15 €cent

VEDI L’ARTICOLO ORIGINALE

PER I BAMBINI DI IERI

Vi ricordate il fumetto Nilus??

Tratto da Wikipedia

Nilus è una raffigurazione satirica a strisce dell’antico Egitto. Infatti il fumetto riflette, nelle più svariate situazioni e nei suoi personaggi, tutti i problemi e i difetti della nostra società moderna. Si può perciò facilmente trovare il Faraone intento a trovare soluzioni per risollevare l’economia del suo regno o in lite con la figlia Titi a causa del suo modo di vestirsi un po’ troppo spigliato, lo schiavo che si lamenta cercando di ottenere diritti pari a quelli degli altri personaggi o che organizza scioperi (subito sedati dalle guardie regali o dal gestore degli schiavi Cleo), il sacerdote Zoth alle prese con problemi religiosi o l’inventore Nilus a caccia dei giusti riconoscimenti.

GIOVANI TENNISTI ITALIANI CRESCONO!!!

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E’ terminato il torneo giovanile internazionale ITF Under 18 Egypt 1 Junior Tournament maschile e femminile, nel quale erano impegnati gli atleti sassolesi dello Sporting Giulio Mazzoli, Lorenza Stefanelli, Marta Bellucco e Nicolo’ Baracchi.

Ecco i risultati delle finali disputate:

LORENZA STEFANELLI è salita sul gradino più alto del podio vincendo la finale del tabellone femminile di singolare sconfiggendo l’egiziana Mai El Kamash testa di serie numero uno in due set per 6/2 7/6.

Nelle gare di doppio, la coppia formata da GIULIO MAZZOLI e LUCA PANCALDI ha vinto la finale dopo una partita sofferta conclusasi col punteggio di 6/4 6/7 10/4 al tie break del terzo set.

Nel tabellone femminile invece, MARTA BELLUCCO e LORENZA STEFANELLI hanno dovuto cedere il gradino più alto del podio alla coppia egiziana Ebada/El Kamash che si è aggiudicata la finale con il punteggio di 6/4 6/3.

LA MAREA NERA DEL MAR ROSSO. NOVITA’ PREOCCUPANTI?

La vicenda della marea nera del Mar Rosso è veramente sconcertante!
Chi mi segue da tempo sa che difficilmente mi sfuggono notizie sul Mar Rosso e sul Sinai.

A parte le notizie politiche sui conflitti israelo-palestinesi nei quali l’Egitto ha una parte determinante e le numerose notizie di politica interna egiziana, sul mio piccolo blog avete sempre trovato quasi tutto quello che si può trovare in giro sull’Egitto. (escluse le migliaia di offerte più o meno last minute!) La scelta di non parlare di notizie politiche è una scelta ben precisa, non dovuta a mancanza di informazione!!! Credo di saperne più sulla politica egiziana che su quella italiana!

Tutto questo cappello solo per dire che mi sembra di essere super aggiornato!
Eppure, sulla marea nera di Hurghada tutti tacciono! Tutte le notizie apparse sul web le ho riportate, prendendomi anche critiche da gente che a Hurgada ci lavora e ha paura di perdere turismo. Li capisco e posso mettermi nei loro panni, anche se non credo che tacere sia giusto. Forse se la stagione turistica venisse danneggiata, il governo egiziano arriverebbe a capire che il turismo negli anni conterà più del petrolio!

Polemiche a parte, ho deciso di informarvi su tutto quello che trovo sulla marea nera egiziana e lo faccio anche questa volta

Ma siccome devo ammettere che la situazione non è per nulla chiara, mi limito a postarvi un link di un articolo apparso ieri nel web che parla dell’argomento

A voi le considerazioni in merito e a chi ha scritto l’articolo eventuali problemi!

ECCO IL LINK

Mi spiace di dover tenere un atteggiamento tipo Ponzio Pilato, ma di fronte a minacce di denunce per notizie false (fortunatamente ho sempre citato le fonti!) preferisco tenere un profilo basso almeno fino a che la faccenda non sarà chiarita e i media non incominceranno ad occuparsi della cosa! D’altra parte, il mio obbiettivo è di tenervi informati e postando i link voi vi aggiornate e io non rischio problemi che sinceramente non ho voglia di avere!

TORNEO DI TENNIS DEL CAIRO: UNDER 18 ITALIANI OGGI IN FINALE

Prosegue in Egitto, al Cairo, il torneo giovanile Internazionale maschile e femminile, categoria Under 18, del circuito IFT Egypt 1 Junior Tournament nel quale gli atleti sassolesi dello Sporting disputeranno le finali.

Risultati

GIULIO MAZZOLI, dopo essere stato ammesso al tabellone principale ed aver disputato due turni positivi, che lo hanno visto approdare ai quarti di finale, ha dovuto cedere le armi al connazionale Cacace, testa di serie numero tre del tabellone.

MARTA BELLUCCO (foto), anch’essa ammessa al tabellone principale, e vincitrice dell’incontro del primo turno contro l’egiziana Ragie, testa di serie numero sei, ha dovuto capitolare contro la marocchina Benkirane, anch’essa proveniente dalle qualificazioni.

LORENZA STEFANELLI, prossimo acquisto del sodalizio sassolese presso il quale già si allena, procede invece a ritmo sostenuto il suo cammino. Nel tabellone principale, nel quale era già inserita di diritto come testa di serie numero sette in virtù della sua classifica internazionale, ha già ottenuto quattro vittorie, le ultime due sofferte fino al terzo e decisivo set, che le hanno aperto le porte della finalissima da disputarsi nella giornata di Venerdì 16 luglio contro la giocatrice egiziana El Kamash Mai.

Nelle gare di doppio ottimi i risultati fino a qui ottenuti. La coppia GIULIO MAZZOLI / LUCA PANCALDI ha messo le mani sulla finale che si disputerà Venerdì 16 luglio e che li vedrà opposti, in un derby tutto italico, alla coppia Cacace/Pepe. Sempre Venerdì si terrà anche la finale del tabellone femminile che vedrà impegnate MARTA BELLUCCO e LORENZA STEFANELLI contro la coppia egiziana Ebada/El Kamash.

UNA FOTO AL GIORNO: RAS MOHAMMED

Una bella foto scattata al Parco di Ras Mohammed

foto di SIMO75
vedi altri scatti “egiziani” sul suo sito

UNA BELLA INIZIATIVA DELLA DE AGOSTINI

L’antico Egitto: una delle civiltà più misteriose, rivive attraverso la scoperta di tutte le sue meraviglie. Una collezione di 10 DVD con interviste esclusive, approfondimenti e immagini inedite: visioni mozzafiato di tesori splendidi, svelati e immortalati per la prima volta. Insieme ai dvd, 10 fascicoli densi di contenuti, da leggere come un romanzo che racconta in modo nuovo la storia, il costume, la cultura e l’arte del Paese del Nilo.
Un’opera di grande pregio da rilegare in un esclusivo volume impreziosito da un’elegante sovracopertina.
Un viaggio attraverso un mondo che si pensava perduto per sempre e che, invece, è capace di regalare emozioni sempre nuove.

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SMENTITE LE VOCI SUI PROBLEMI DI SALUTE DI MUBARAK

Il Cairo, 14 lug. – (Adnkronos/Aki) – Una secca smentita alle notizie circolate ieri circa le condizioni di salute del presidente egiziano Hosni Mubarak e un suo imminente ricovero in Germania arriva oggi dal Cairo, dove fonti vicine al presidente hanno fatto sapere al quotidiano al-Masry al-Youm che il rinvio degli appuntamenti politici di Mubarak non e’ legato alle sue condizioni di salute.
Le voci su un aggravarsi delle condizioni dell’82enne Mubarak sono state innescate dal ripetuto rinvio dell’incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyauh, inizialmente in programma martedi e ora confermato per domenica.
Le fonti hanno assicurato inoltre che Mubarak incontrera’ sabato il presidente dell’Autorita’ nazionale palestinese Mahoumod Abbas e, probabilmente prima dei due appuntamenti, anche George Mitchell, l’inviato speciale Usa in Medio Oriente.

UN NUOVO TUNNEL SOTTO IL CANALE DI SUEZ

Opera faraonica nel Paese dei faraoni. L’Egitto ha allo studio la costruzione di un tunnel, del costo stimato di un miliardo di dollari, che passerà sotto il canale di Suez e collegherà la parte africana della nazione con la penisola del Sinai.

L’infrastruttura, spiegano i progettisti, sarà lunga 19 chilometri e potrà essere percorsa da treni e automobili. Attualmente ci sono due modi per attraversare il canale senza ricorrere ai battelli: un ponte e un tunnel, situati entrambi nella parte centro-meridionale della via d’acqua. Il nuovo progetto, invece, interesserà la città di Port Said, dove il canale sfocia nel Mediterraneo.