La storia del Domina Coral Bay, uno dei più prestigiosi resort di Sharm El Sheikh, è la storia di un amore a prima vista tra un imprenditore italiano, Ernesto Preatoni, e l’incredibile scenario naturale della costa meridionale della penisola del Sinai, dove il deserto roccioso digrada sul Mar Rosso per formare una delle più straordinarie barriere coralline esistenti al mondo.
Oggi 1600 camere in sei alberghi, con ville private, ristoranti, bar, campi sportivi e servizi in spiaggia e il successo di ospiti di 17 diverse nazionalità, con una grande predominanza di italiani, testimoniano il successo di questa idea visionaria.
Qualche volta la storia si colora di leggenda. Correvano i primi anni ’90, il nome Sharm El Sheikh non era ancora noto, il centro di Naama Bay, la località principale di questo tratto di costa che si estende per una quarantina di km intorno all’aeroporto offriva soltanto un paio di vecchi alberghi israeliani reduci dai tempi dell’occupazione del Sinai.
Ernesto Preatoni, sorvolando con l’elicottero tutto il tratto costiero, individuò e scelse proprio questa baia desertica, con due chilometri di barriera corallina assolutamente intatta e delimitata da due promontori, con acque cristalline e tranquille.
Mai nome è stato più adatto: i coralli che scendono verso il fondale sono di una bellezza seducente, con colori vivissimi e una fauna ricca di centinaia di specie diverse di pesci anch’essi coloratissimi.
Acquistare i terreni da una sessantina di piccoli proprietari non è stato semplice, come non lo è stato farsi approvare i progetti e cominciare la costruzione, con maestranze locali, di un primo lotto che nel 1994 venne aperto al pubblico con l’hotel Oasis.

Il successo è stato tale da portare a rinomanza internazionale tutta la località di Sharm, oltre a far crescere il resort con i successivi alberghi Aquamarine (dove le camere standard sono sempre dotate di terzo letto per un ragazzo), El Sultan (dall’arredo più semplice), Harem (con alcune gradevoli camere su due piani), King’s Lake (con una spiaggia di sabbia su un lago salato adatto per i bambini) e da ultimo il Prestige, lussuoso cinque stelle superiore con grandi suite con patio e grande privacy.
Oggi questi sei alberghi, formano una specie di paese integrato in un grande centro per più di 4000 ospiti e 3000 dipendenti, sotto la direzione unica dell’italiano Guido Gessati.
Le attrattive sono tante, con piscine, negozi, ristoranti, animazione, locali come il casinò e lo Smaila’s Club, ma anche con le proprietà private del Domina Club, 280 appartamenti e 100 ville, alcune spettacolari con 4 stanze da letto, 4 bagni, patio e giardino, che costituiscono un investimento che si è ben rivalutato nel tempo.
Se il mare con lo snorkeling e le immersioni è la ragione stessa del successo di Sharm El Sheikh, con una stagione che dura 12 mesi all’anno (l’acqua è un po’ più fredda in gennaio e febbraio e i mesi migliori sono settembre e ottobre), da fine 2008 il Domina Coral Bay ha trovato una nuova attrazione nella rinnovata Spa Elisir con un’ala di albergo ad essa dedicata: le camere Prestige Elisir arredate in stile tailandese, con cabine armadi e televisori con video piatti, sono appartate e tranquille con accesso diretto alla Spa. La ristorazione è naturalmente uno dei punti di forza del resort, con 11 ristoranti e 15 bar e oltre 100 chef.
Una particolarità unica, nel vasto spazio del complesso, è la “Ernesto’s Farm”, dove vengono organizzate sovente visite guidate: è una grande iniziativa per la coltivazione biologica di verdura e frutta su 34.000 mq: i prodotti vengono serviti poi sulle tavole dei ristoranti à la carte più esclusivi del resort.
Altro punto di forza per gli appassionati di subacquea è il diving interno, dotato di barche di proprietà e soprattutto dell’unico pontile privato del Sinai che consente ai sub di imbarcarsi direttamente dal diving evitando lunghi e faticosi trasbordi dall’hotel al porto di Sharm!