IMMERSIONI A SHARM??

Dal sito Scubaportal

Sharm el Sheikh, destinazione balneare del Mar Rosso situata nel Sinai meridionale, vanta alcune delle più belle immersioni sub al mondo.

Il famoso Parco Nazionale di Ras Mohammed si trova sulla punta della penisola del Sinai dove la risalita delle acque dalla profondità genera un’incredibile crescita di coralli, in particolar modo a Shark e Yolanda Reef, i suoi siti sub più noti.
Durante la stagione estiva il parco diventa anche zona di “raduno” per branchi di cernie, barracuda, pesci pipistrello e unicorno. In questi siti sub ricchi di vita, i subacquei hanno inoltre la possibilità di imbattersi in squali balena, mante e delfini.

Da Ras Mohammed, dirigendosi verso nord, si arriva allo Stretto di Tiran dove si trova un giardino di coralli descritto dal pioniere della subacquea Jacques Cousteau come uno dei siti più spettacolari al mondo. Sulle pareti scoscese di Jackson Reef si trovano alcune delle formazioni coralline più belle dell’intera regione del Sinai, oltre al famoso e raro anemone rosso. Forti correnti, soprattutto al margine della barriera, attirano un’abbondanza di pesci pelagici, specialmente durante i mesi estivi.
Nella stagione estiva, quando il mare è piu calmo e il vento meno forte, è possibile immergersi nel blu nella parte settentrionale della barriera e, con un pò di fortuna, imbattersi nei branchi di squali martello festonati che vivono in queste acque.

I relitti sono un’altra delle maggiori attrazioni per i subacquei. In molti si recano nella zona di Sharm el Sheikh per immergersi al Thistlegorm, uno dei relitti più famosi al mondo, situato a poche ore di navigazione da Sharm.
Per chi non vuole andare lontano per immergersi o preferisce un’escursione di mezza giornata, esiste l’opzione dei siti sub “local” (barriere coralline sottocosta), perfetti per l’addestramento e la fotografia. Tra i mesi di maggio e settembre in queste zone aspettatevi delle vere e proprie sorprese, infatti non è inusuale imbattersi nell’occasionale manta o in uno squalo balena di passaggio.

I tipi di sistemazioni a Sharm sono numerosi e adatti ad ogni tipo di budget. I subacquei possono optare per un pacchetto che includa alloggio e immersioni, anche se tutti i centri sub offrono comunque un servizio di transfer da qualsiasi hotel della zona di Sharm.

Consigli utili

Ristoranti: Sharm vanta un incredibile mix di ristoranti in grado di soddisfare tutti i palati, con piatti che vanno dalla cucina internazionale a quella locale. Agli amanti del pesce consigliamo di recarsi a Sharm Vecchia, dove il pesce fresco a prezzi ragionevoli viene servito in numerosi ristoranti, tra cui menzioniamo Fares e Sinai Star.
A chi è alla ricerca di ottimo sushi consigliamo il Little Buddha a Naama Bay. Per un autentico curry indiano vi suggeriamo il ristorante indiano Tandoori al Camel Dive Club. Se siete alla ricerca di ricette preparate da chef tailandesi, il Siam al Maritim Hotel vicino al centro conferenze internazionale e il ristorante Sala Thai all’Hyatt, faranno al caso vostro.
Se invece siete degli affezionati della pizza, consigliamo il ristorante Maria, nella zona del Ritz Carlton ad Hadaba, molto popolare tra i residenti stranieri di Sharm.

L’EGITTO RIPRENDE, LA TUNISIA NO

Valutando l’andamento della ripresa voli verso il turismo balnerare invernale a corto raggio nel Nord Africa, si nota che l’Egitto è ripartito abbastanza bene. Questo nonostante le problematiche viste nelle città principali, ma non nelle località balneari nella parte finale del mese di Gennaio e nel corso di Febbraio. La situazione infatti a Sharm ma anche Hurghada e Marsa Alam è sempre rimasta tranquillissima. Invece per la Tunisia assistiamo ancora ad un fermo dei voli in partenza verso Monastir o Djerba.

A SHARM ANCHE DA ANCONA E PISA

Trawel Fly propone nuovamente il collegamento con Sharm el Sheikh: da Milano Orio al Serio, Bologna e Roma Fiumicino ogni sabato, da Ancona e Pisa ogni martedì.

STEFANIA CERCA LAVORO A SHARM

Il blog serve soprattutto a voi: informazioni, news e via dicendo. Ma perchè no, anche per trovare e offrire lavoro!

Quindi se cercate lavoro contattatemi su FB (Marco Pieranelli) mandandomi un mini curriculum, tipo di lavoro richiesto, magari una foto e una mail

Pubblicherò volentieri le vostre richieste, se poi trovate lavoro…… mi dovete un caffè!!

Oggi mi ha chiesto di darle una mano Stefania. Cerca lavoro a Sharm, dove attualmente vive!
Ha esperienza come commessa, barista, gelataia, venditrice di escursioni e sa l’inglese!

Contattatela direttamente a questo indirizzo mail: stefy-89@live.com

CORAL BAY CERCA ISTRUTTRICE FITNESS

Forfun società di Entertainment & Events ( http://www.forfunswiss.ch) che collabora con importanti tour operatorse catene alberghiere ricerca con partenza immediata in prestigiosa struttura a Sharm, (Coral Bay) un’istruttrice fitness con conoscenza dell’inglese.
Se interessata inviate cv con foto.

Non sono riuscito ad avere conferma diretta dalla direzione del Coral
Non so quanto l’annuncio sia veritiero ma vi posto ugualmente il link!

Leggi l’inserzione originale

UNA FOTO AL GIORNO

Un venditore di cesti di paglia nelle strade de Il Cairo

STOP AI PERMESSI DI LAVORO PER GLI STRANIERI

Il nuovo ministro del Lavoro egiziano, Hassan El-Borai, ha annunciato l’interruzione delle concessioni di nuovi permessi di lavoro per i cittadini stranieri. Il provvedimento punta a incentivare l’occupazione di forza lavoro interna, evitando così l’emigrazione di molti egiziani verso altri paesi dell’area. La misura non interessa i lavoratori altamente qualificati, che potranno continuare ad arrivare al Cairo. Il ministro ha annunciato nuovi incontri con le organizzazioni degli imprenditori per stimolare l’attuazione del provvedimento. Oggi i lavoratori stranieri nel settore privato sono il 20% degli occupati.

L’EGITTO CHIEDE AIUTI ALL’UNIONE EUROPEA

Il Ministro delle Risorse idriche e dell’irrigazione egiziano, Hussein El-Atfy, ha espresso l’intenzione di presentare una serie di progetti urgenti che necessitano di un sostegno finanziario e tecnico da parte dell’Unione Europea.
Il pacchetto di progetti comprende la preparazione di un piano integrato per lo sviluppo di reti di canali in Egitto e la riabilitazione delle stazioni di irrigazione, oltre a una serie di interventi per la protezione delle spiagge dall’erosione costiera e per il mantenimento delle strutture ed infrastrutture adiacenti le coste egiziane.

Il Ministro El-Afty ha ribadito la necessità di impostare con urgenza dei comitati tecnici per la preparazione delle proposte e di inviare il modulo di richiesta alle autorità competenti dell’UE per lo studio di soluzioni in tempi rapidi, sottolineando al contempo l’importanza di aggiornare le prestazioni di tutti i quadri ingegneristici e tecnici dei dipendenti del suo Ministero.

L’UE sta continuando a sostenere il settore idrico in Egitto e col prossimo progetto in fase di preparazione, il cui completamento è previsto per il mese di aprile, si è impegnata a finanziare con  1,3 milioni di euro i diversi interventi da sostenere per lo studio della dimensione ambientale del lago Nasser e della regione sul fiume Nilo.

Fonte: ItalNews

L’ATTENTATO DI SHARM FU ORDINATO DA MUBARAK?

FONTE REPUBBLICA.IT

‘C’ era Mubarak dietro la strage di Sharm’

08 marzo 2011 —   pagina 4   sezione: POLITICA ESTERA

Daniela e Paola Bastianutti, due delle sei vittime italiane

«SIAMO d’ accordo su tutti i punti del piano (…) Tre auto cariche di esplosivo colpiranno il Golfo di Neema. La prima l’ ingresso dell’ hotel Movenpick, la seconda il resort vicino, e la terza il villaggio del Movenpick». Il documento top secret sfuggito dal Cairo e firmato dal ministero dell’ Interno egiziano svela il coinvolgimento del regime di Mubarak nelle tre esplosioni che il 23 luglio 2005 fecero strage a Sharm el-Sheikh (il Golfo di Neemaè una delle spiagge del resort sul Mar Rosso). La data è 29 gennaio 2005. Il «piano» sarà portato a termine senza intoppie costerà la vita a 88 persone, tra cui sei italiani. A svelarlo ieri è stata una WikiLeaks all’ egiziana, partita quando il 26 febbraio scorso – dopo la caduta del regime di Mubarak e la nomina di un nuovo ministro dell’ Interno – il direttore del temutissimo dipartimento «Amn alDaula» (Sicurezza dello Stato) ha dato ordine di tritare e dare fuoco ai documenti top secret. Il piano di «cancellazione della memoria» non ha però funzionato come quello di Sharm. Vedendo il fuoco nei commissariati della Sicurezza dello Stato lo scorso 5 marzo al Cairo, Alessandria e in un’ altra decina di località egiziane, i giovani protagonisti della rivoluzione che l’ 11 febbraio ha cacciato il raìs Hosni Mubarak si sono riuniti di nuovo, hanno assaltato le stanze della «Amn al-Daula» e si sono impossessati degli schedari. Tutti i documenti sono stati riversati su YouTube e su Facebook, in particolare nella pagina intitolata «Amn Dawla Leaks». Molte carte sono strappate e bruciacchiate, e non manca chi dubita della loro autenticità. Dapprima sono emersi dettagli su spionaggio dei leader di opposizione, arresto di prigionieri politici, nomina di giudici vicini al governo in occasione delle elezioni, disposti a chiudere un occhio di fronte alle irregolarità. Particolarmente gravi sono le accuse sulle tensioni create ad arte fra cristiani e musulmani, seguite da retate fra gli islamisti. Molte madri usano Facebook per chiedere notizie dei loro figli incarcerati. E la fuga dei documenti rende anche più credibile l’ inchiesta nei confronti del ministro dell’ Interno di Mubarak, l’ onnipotente Habib al-Adly. Il 7 febbraio la procura del Cairo lo ha iscritto nel registro degli indagati per aver organizzato l’ attentato di Natale contro la chiesa copta di Alessandria. – ELENA DUSI



ARCHEOLOGI ITALIANI RIENTRANO DALL’EGITTO

Un rientro tutto sommato senza ritardi ma non proprio in condizioni di massima tranquillità quello della missione scientifica di alcuni docenti della Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell’Università di Viterbo.

Erano in Egitto proprio nei giorni più caldi quando è scoppiata la rivolta. Sono tornati grazie all’invio dall’Italia dei biglietti aerei indisponibili sul posto. Il prof. Marcello Spanu, docente di urbanistica nel mondo classico era stato invitato, insieme con altri docenti dell’ateneo viterbese tra i quali il dott.Giuseppe Romagnoli, a far parte del gruppo di lavoro operante nell’antica Antinoupolis.

Questa è una delle missioni italiane “storiche” operanti all’estero: attiva dal 1938 è attualmente diretta dal prof. Rosario Pintaudi per conto dell’Istituto Papirologico “G.Vitelli” di Firenze, ente di riferimento nazionale per lo studio dei papiri greco-romani.

All’unità di ricerca viterbese è stato affidato, proprio per la sua alte specializzazione e professionalità, lo studio topografico-urbanistico della città: un caso del tutto particolare dal momento che Antinoupolis è l’unica fondazione romana in tutto l’Egitto. La città ubicata lungo la riva orientale del Nilo nel Medio Egitto, fu voluta dall’imperatore Adriano nel luogo dove morì il suo preferito Antinoo e visse sin dopo la conquista araba.

Ora si spera che l’opera scientifica portata avanti dagli esperti dell’università della Tuscia possa continuare e per questo sono già stati avviati contatti. Anche perché ha grande valenza culturale non solo per l’Egitto. Il progetto che prevede la durata di alcuni anni, richiederà le usuali e consolidate metodologie della topografia antica con l’obiettivo primario di redigere la carta archeologica della città, in modo quanto più possibile dettagliato. Questa prevederà la raccolta di tutti i dati descrittivi ed analitici delle strutture architettoniche e la realizzazione di tutta la documentazione grafica e fotografica, ad esse pertinenti.

DAHAB: GIORNATA DI COMMEMORAZIONE DEI MARTIRI DELLA RIVOLUZIONE

A Dahab sul Mar Rosso giornata di commemorazione dei caduti della rivoluzione,
al centro della baia (Lighhouse).

ALLA SBARRA EX MINISTRO DELL’INTERNO

La resa dei conti è iniziata.

Per i responsabili dei piu clamorosi casi di corruzione legati a doppio filo a Hosni Mubarak comincia il count down. Habib el-Adli, ex ministro degli interni ieri è comparso per la prima volta davanti ai giudici. E’ accusato di corruzione e riciclaggio di denaro.

“Nessuno si aspettava che Habib el-Adly potesse finire un giorno sotto processo e magari dietro le sbarre – spiega uno dei leader dell’opposizione – questo processo ci rassicura e servirà a calmare gli animi della popolazione e a dare credibilità ai militari che guidano la transizione”

L’area del Cairo attorno al tribunale è strettamente sorvegliata. Nelle prossime settimane anche altri alti papaveri del regime verranno chiamati a rispondere del loro operato dai giudici. La base dei rivoltosi che ha abbattuto il regime vorrebbe pero’ che el-Adli venisse processato anche per le violazioni dei diritti umani di cui si è reso responsabile. Venerdi e sabato manifestanti hanno preso d’assalto le sedi dell’odiata polizia speciale, l’ex braccio armato del regime responsabile di omicidi e schedature di massa.

it.euronews.net

UNA FOTO AL GIORNO: SVELATO IL MISTERO, SI TRATTA DI SAMARAS

L’autore delle splendide immagini dei giorni scorsi si chiama Nicholas Samaras

Le sue immagini sono famose a livello mondiale e sul suo sito avrete la possibilità di ammirarle in un modo assolutamente originale

Vincitori di numerosissimi premi questo giorvane fotografo greco-americano ha introdotto un nuovo stile nella fotografia subacquea!

Godetevi il suo sito cliccando qui!! Buona visione!

 

UNA FOTO AL GIORNO: TERZO SPETTACOLO!!

Per qualche giorno pubblicherò le foto di un mago dell’obbiettivo!

Probabilmente le immagini sono risistemate con Photoshop o qualcosa di simile, ma comunque si resta a bocca aperta!

Qualcuno sa di chi siano queste splendide immagini?? Attendo vostre risposte! Tra qualche giorno pubblicherò il link al sito di questo artista, c’è da restare a bocca aperta! Ma il sito ve lo darò sabato, si rischia di perdere ore e ore di lavoro altrimenti!! 🙂

UNA FOTO AL GIORNO: UN’ALTRA FOTO SPETTACOLARE

Per qualche giorno pubblicherò le foto di un mago dell’obbiettivo!

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UNA FOTO AL GIORNO: NO, UN’OPERA D’ARTE

Per qualche giorno pubblicherò le foto di un mago dell’obbiettivo!

Probabilmente le immagini sono risistemate con Photoshop o qualcosa di simile, ma comunque si resta a bocca aperta!

Qualcuno sa di chi siano queste splendide immagini?? Attendo vostre risposte! Tra qualche giorno pubblicherò il link al sito di questo artista, c’è da restare a bocca aperta! Ma il sito ve lo darò sabato, si rischia di perdere ore e ore di lavoro altrimenti!! 🙂

I TRUFFATORI SI AGGIORNANO: E TIRANO IN BALLO MUBARAK!

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Se vi dovesse arrivare una mail dall’avvocato di Mubarak, che magari vi chiede anche dei soldi, tenete gli occhi aperti: non è che l’ennesima frode online. Come segnalato da Symantec, sono state rilevate richieste fraudolente del tipo 419 scam con la fantomatica motivazione si sbloccare i fondi congelati di Hosni Mubarak: i messaggi phishing, in lingua tedesca, erano “firmate” dai sedicenti legali di Mubarak. L’incentivo era una ricompensa economica.

Non è certo la prima volta che i grandi eventi politici o le tragedie scatenino l’inventiva dei truffatori online. Lo stesso era successo, ad esempio, per il terremoto di Haiti.

Si resta indignati di fronte al tentativo di sfruttare guerre e cataclismi per motivi fraudolenti; d’altra parte, però, bisogna essere davvero ingenui per credere che l’avvocato di Mubarak cerchi proprio noi per sbloccare il conto in banca da 2,5 milioni dell’ex presidente egiziano!

Certamente il fatto che vengano ancora usati trucchi così semplici è un segno evidente dell’immaturità media degli utenti Internet. La regola del non fidarsi mai degli sconosciuti vale anche nel mondo telematico. Anzi, dato il rischio di botnet, anche sugli “amici”, soprattutto se non danno prova di grande diligenza informatica, non bisognerebbe fare troppo affidamento: chissà che non siano degli zombie?

UN TUNNEL SOTTOMARINO PER VEDERE I PESCI STANDO ALL’ASCIUTTO!!!

Al fine di proteggere la barriera corallina, visitata ogni anno da centinaia di turisti, l’Italia ha deciso di costruire in Egitto, in una zona non lontana da Sharm el Sheikh, un grande canale sottomarino trasparente. Il tunnel consentirà il passaggio dei visitatori, evitando o limitando al minimo le immersioni. Questo e altri progetti di cooperazione ambientale sono al centro dell’incontro avvenuto al Cairo tra il ministro Pecoraro Scanio e il suo collega egiziano Gorge. Il progetto del tunnel è stato messo a punto da biologi e ingegneri dell’Università di Pisa ed é inserito nel contesto di una sorta di parco a tema nell’area Ras Mohammed National Park.

Passeggiata turistica sotto il livello del mare A sette metri di profondità in un mare così trasparente da sembrare un effetto artificiale di grafica computerizzata nascerà il primo tunnel sotto il mare progettato e realizzato da italiani. Sarà costruito entro l’anno nel Ras Mohammed National Park in Egitto, penisola del Sinai, ai confini con Sharm el Sheikh e avrà due scopi: aiutare i biologi marini, ecologi e climatogi a studiare la barriera corallina e consentire ai turisti, non solo sub, di visitare le profondità del mare senza provocare danni al fragilissimo ecosistema messo in crisi negli ultimi anni da eserciti di subacquei spesso maldestri.Il progetto – già finanziato con dodici milioni di euro costerà complessivamente venti milioni di euro – si chiama «Underwater marine observatory» ed è stato realizzato da Università di Pisa, Fincantieri, Finmeccanica, Galielo e la multinazionale genovese Dapollonia e il Consorzio Pisa ricerche. «Il tunnel sarà lungo una quarantina di metri – spiega Francesco Cinelli, docente di Ecologia all’Università di Pisa – I visitatori percorreranno un pontile che li condurrà alle Porte, un ascensore sottomarino o una scala a forma di elica, che raggiungerà una profondità di sette metri. Poi si entrerà nel tunnel di acciaio con un diametro di tre metri, ancorato a dodici metri sul fondo del mare. Il visitatori potranno vedere lo spettacolo della barriera corallina attraverso a finestre di plexiglass di due metri di lunghezza e uno di larghezza». Il progetto è anche una dimostrazione delle capacità imprenditoriali di un ateneo, l’Università di Pisa (www.unipi.it) , che insieme all’industrie può realizzare strutture di grande valenza tecnologica e scientifica.

Fortunatamente questa genialata è stata prevista nel 2006 e siccome per fortuna non se ne parla più, suppongo sia stata giudicata un’emerita str…..a!!! Resta da capire chi si è eventualmente imboscato i 12 milioni di euro già stanziati!!! eheheheheh

 

Fonte

PERDERE LA VITA SOGNANDO LA LIBERTA’

Tra qualche giorno o settimana ricominceremo a prenotare le vacanze in Mar Rosso!

Tutto si rimetterà in moto

Non dimentichiamo però chi ha addirittura perso la vita sognando un paese migliore!!

PRUFUGHI EGIZIANI IN LIBIA: UNA DOPPIA TRAGEDIA!!

Sono 110 mila i disperati che nell’ultima settimana sono scappati dalla Libia in fiamme. Hanno assaltato i confini con la Tunisia e l’Egitto. La generosità dei tunisini è stata immensa: a Ras Al Jedir e Ben Gardan, città frontaliere, famiglie e volontari si sono aggiunti alla Croce rossa e all’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) per aiutare l’immensa fiumana in fuga.
LAVORATORI IN FUGA. Ma quando il numero si è fatto troppo grande, e la tensione ingestibile, anche la polizia tunisina ha dovuto ricorrere ai manganelli per calmare gli animi.
Gli egiziani, che negli anni d’oro erano arrivati in massa in Libia, sperano di saltare su un pullman per Djerba, nella convinzione che lì qualcuno manderà un aereo a riprenderli. Ma non è scontato, perché a gestire l’esodo biblico sono Paesi a loro volta senza governi e scossi da moti di piazza. La gente del Cairo in ogni caso ha più speranza di cingalesi, iracheni, pakistani, afgani. Avevano cercato la sorte negli stabilimenti del ricco vicino, sono rimasti senza nulla. E il rischio ora è che nessun ministero degli Esteri li riporti a casa.

ALPITOUR: NO AL SOTTOCOSTO SULL’EGITTO

In una conferenza stampa al Novotel di Sharm El Sheik, cui ha partecipato insieme ai vertici di Blue Panorama e altri tour operator italiani, Giancarlo Macchia, direttore programmazione di Alpitour World, ha dichiarato: «La ripresa della destinazione mar Rosso deve avvenire correttamente: le offerte ci saranno sempre, ma eviteremo le operazioni sottocosto, perché sarebbero scorrette sia nei confronti dei 15 mila clienti già prenotati con Alpitour sia per lo stesso Egitto, che va rilanciato in maniera duratura».

IN EGITTO LA GUERRA DEL WEB! GOVERNO CONTRO RIVOLTOSI

Fonte: ilsole24ore.com

Internet è un pericoloso avversario politico, commerciale, militare. I regimi totalitari lo guardano con terrore, immaginano ambiziosi progetti di regolamentazione, inseguono il sogno di un controllo efficace e capillare. Despoti e prepotenti temono la libertà di espressione e di comunicazione ancor più di un assalto armato o di un’imboscata mortale. Non esiste scorta o blindatura che possa salvare qualsivoglia rais dalla detronizzazione multimediale, operata con messaggi, documenti, foto e filmati che si moltiplicano all’infinito e sovvertono ogni equilibrio.

Quel che è accaduto nella regione nordafricana – e l’Egitto ne è l’esempio eclatante – dimostra che bit e byte sono l’ossigeno della rivolta, che i gangli telematici sono le vie su cui si snodano i cortei virtuali, che blog e social network possono trafiggere anche governi ritenuti impermeabili e inamovibili.
Internet è come un terremoto: a poco servono infrastrutture “antisismiche” per fronteggiare la forza della natura della rete, ma ciò nonostante si è assistito e purtroppo si continuerà ad assistere a sforzi tecnici e legislativi per bloccare l’informazione e il suo irrefrenabile moto sussultorio. Si sono visti numerosi tentativi per filtrare, rallentare o bloccare l’accesso e la fruizione dei contenuti disponibili online o le opportunità di contatto uno-a-uno, uno-a-molti e molti-a-molti. Ciascuno di questi conati ha un percorso ben definito e qualche itinerario alternativo, ognuno dei quali ha tempi e risultati variabili.

La stretta di vite comincia con la messa al bando delle realtà ritenute maggiormente pericolose. La censura mirata prevede l’individuazione delle coordinate del l’obiettivo – nome del sito principale, dei suoi sottodomini e dei “mirror”, nonché relativi numeri Ip e corrispondenti traslazioni degli stessi in formato esadecimale e successivamente decimale – e l’immediato inserimento in una black-list permanente oppure predisposta per la specifica occasione. I provider, che in molti Paesi sono controllati o sono molto vicini al regime, attuano procedure di esclusione di chi è compreso nell’elenco: i web in questione diventano irraggiungibili e il cybernauta che prova a collegarsi riceve un messaggio di errore come il classico «http 404» oppure si ritrova sullo schermo una pagina informativa che spiega per quale motivo non si può accedere al sito richiesto (come accade anche in Italia per le iniziative a contrasto della pedopornografia e del gioco d’azzardo illegale).

In termini pratici la manovra consiste in un reindirizzamento di chi naviga in rete verso una destinazione prestabilita, così come avviene nella circolazione stradale con certe brusche svolte obbligatorie. L’operazione è compiuta sui Domain Name Server (Dns), ossia quei computer che su internet traducono i nomi degli indirizzi web in numeri Ip e instradano chi naviga: gli Url “vietati” vengono abbinati a un Ip senza sbocco o corrispondente alla pagina di avviso che si è finiti su una rotta non consentita.
Questo sistema è spesso bypassabile da chi conosce l’Ip del web di interesse o dagli utenti che impostano il proprio browser (Internet Explorer, Firefox, Chrome, Safari…) a servirsi di un Dns magari straniero che sia differente da quello fornito in automatico dal provider. Il dribbling è rapido e non richiede competenze tecniche ma soltanto una buona informazione in proposito.

La censura può prevedere anche il tracciamento metodico di chi raggiunge siti off-limits, chi pubblica sui social network contenuti “sgraditi” o esegue ricerche con parole chiave classificate come pericolose: le azioni ritenute in contrasto con una determinata linea politica o anche solo simpatizzanti con opposizioni di sorta vengono abbinate al numero Ip del computer utilizzato per porle in essere. La schedatura è facilissima e spesso viene integrata con l’aggregazione di soggetti in reciproco contatto fino alla definizione di dettagliate mappe relazionali.
In Egitto si è andati oltre. Constatata l’inefficacia delle iniziative di blocco dei social network e delle altre limitazioni alla libera navigazione, si è passati a un intervento che ha mutilato le comunicazioni. L’intervento è stato simile alla progressiva chiusura di un rubinetto: la riduzione della larghezza della banda di connessione ha rapidamente lasciato a secco chi cercava di inviare o ricevere dati, così come confermano le statistiche dei volumi di traffico online per la specifica area geografica negli ultimi giorni di gennaio.
Ma non è bastato strangolare i collegamenti con interventi mirati sui gestori di servizi telematici e azzoppare le comunicazioni cellulari e anche il semplice invio di sms: la resistenza è riuscita nella propria missione grazie all’ingegno di chi sulle barricate digitali ha predisposto di volta in volta le migliori contromosse.

Il grafico mostra quello che è accaduto alle connessioni online in Egitto veicolate sulla rete di Akamai da mercoledì 26 gennaio a mercoledì 2 febbraio. Si vede chiaramente come il traffico sia crollato quasi del tutto attorno alle 11.30 (ora italiana) di giovedì 27 gennaio. Il traffico Internet sulla rete di Akamai in Egitto è tornato a livelli normali ieri, mercoledì 2 febbraio. Gli orari indicati si riferiscono al fuso orario Eastern Time (ET), sei ore in meno rispetto all’ora italiana.

 

Revolution Day
Nella seconda decade di gennaio, su Facebook, nella pagina del “Revolution Day” più di 85mila persone dicono che parteciperanno alla protesta antigovernativa distribuita sull’intero territorio egiziano che è stata pianificata in Egitto per il 25 gennaio 2011.

Accesso bloccato
Il 26 gennaio viene bloccato l’accesso a Facebook e Twitter, ritenuti il crocevia dei movimenti di rivolta. Il giorno successivo il traffico da e verso l’Egitto subisce un crollo mai registrato prima. Le autorità governative hanno chiuso i rubinetti alweb e alle comunicazioni via cellulare.

Il superamento dei filtri
La sera del 27 gennaio i cybernauti più esperti bypassano il blocco utilizzando Dns stranieri per superare i filtri che impediscono di raggiungere i siti. Nella notte le connessioni degli egiziani via Tor si impennano perché sembra l’unico sistema per comunicare in rete.

È successa la stessa cosa per la telefonia mobile. Dal Cairo è partita la richiesta ai gestori di bloccare ponti e ripetitori. Vodafone UK ha fatto sapere che il governo egiziano ha chiesto all’azienda di sospendere la copertura in alcune aree del Paese.

Stop alle comunicazioni
Il venerdì 28 gennaio i quattro maggiori provider del paese – Link Egypt, Vodafone/Raya, Telecom Egypt e Etisalat Misr – interrompono le loro funzioni in base agli ordini del governo. In serata risulta impossibile chiamare con telefoni cellulari o inviare sms.

Ricorso ai provider stranieri
Nella giornata del 29 gennaio il traffico internet da e per l’Egitto si sposta in modalità dial-up su provider stranieri con chiamata da rete fissa. Alcuni navigatori ricorrono anche a connessioni satellitari pur di mantenere vive le comunicazioni via web.

Il disturbo su rete fissa
Il 29, su input governativo, il traffico dati viene “disturbato” per ostacolare chi si collega da rete fissa, sfruttando la possibilità dei router di analizzare i pacchetti e distinguere le chiamate in fonia e quelle riconducibili a possibili connessioni a internet mediante operatori esteri.

Tweet via voce
Tra il 31 gennaio e il 1˚febbraio Google e Twitter mettono a disposizione un sistema che consente a chi si trova in Egitto di inviare tweets bypassando internet: basta telefonare a un numero e seguire le istruzioni in arabo. I messaggi lasciati vengono trasformati in tweet e veicolati in Rete.

NAAMA BAY VISTA DA GOOGLE

 

Naama Bay vista dai satelliti di Google Maps

UNA FOTO AL GIORNO: PESCE LEOPARDO

Due pesci leopardo nascosti tra i coralli!
Il loro mimetismo è perfetto

PIRAMIDI COSTRUITE DAGLI SCHIAVI?? UNA BUFALA

Contrariamente a quanto riferito da Erodoto e dalla Bibbia le grandi piramidi di Giza non furono costruite da schiavi ma da uomini liberi. La sorprendente scoperta è dovuta all’individuazione di un’altra necropoli nelle immediate vicinanze delle tombe dei faraoni destinata ad ospitare coloro che avevano lavorato all’edificazione delle piramidi. Il fatto che “queste tombe costruite accanto alle piramidi dei re (tra quella di Cheope e quella di Chefren) indica che queste persone non potevano essere in alcun modo degli schiavi”, ha spiegato Zahi Hawass, il sovrintendente capo delle Antichita’ egiziane. Le prime sepolture di operai vennero scoperte negli anni ’90. Nel sito portato alla luce ora sono state ritrovate delle iscrizioni in cui gli operai si definiscono “amici di Cheope“, un ulteriore elemento per Hawass per avvalolare l’ipotesi che non si trattasse di schiavi. L’altra grande novita’ e’ che gli operai erano 10.000, un decimo di quelli indicati da Erodoto. Alla stima si e’ giunti grazie al ritrovamento del resoconto della fornitura giornaliera di cibo per i lavoratori: i contadini del delta del Nilo, in cambio dell’esenzione dalle tasse, inviavano ogni giorno 21 bufali e 23 pecore al campo.

VENERDI’ SERA C’E’ UN BUFFET DIVINO

Chi si trovasse a Sharm venerdì sera dovrebbe passare da Marika, la titolare di Roma Antica a Delta Sharm.
Da questo venerdì riprendono i buffet interrotti nel periodo dei disordini de Il Cairo.
Sharm riparte e Marika si adegua

E siccome Marika si diverte a giocare con le parole, ha giocato anche col nome da dare al suo buffet!

Come il suo locale si chiama Roma Antica che letto tutto attaccato si legge Romantica, il buffet lo ha chiamato Di Vino!

Questo venerdì buffet a base di vini italiani. La formula è la consueta: si paga il bere e si mangia gratis a buffet!
Insalate di pasta, frittatone, tranci di pizza, focacce ripiene, verdure eccetera.

Un appuntamento tradizionale per la comunità italiana di Sharm che riprende da questo venerdì!

Buon appetito!! anzi, cin cin!!

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Con l’occasione vi ricordo del buffet di giovedi sera al Napoli Caffè
Questa settimana viene riproposto il menù della scorsa settimana dato che per un inconveniente l’appuntamento era saltato. Leggi qui

Massimo Giovedì, Marika Venerdì, Seba quando??? Eh si, perchè non possiamo dimenticarci di dare la news: Seba, ha aperto un locale proprio al Delta, talmente attaccato al locale di Marika che hanno un muro in comune! Forza ragazzi, continuate così che il Delta diventerà presto un posto dove la sera si mangia gratis!!
Ma di Seba e del suo nuovo localino parleremo prossimamente!

CITTADINANZA EGIZIANA: MENO FACILE DI QUEL CHE SI CREDA!!

Avere la cittadinanza egiziana è complicatissimo. Ecco il quadro normativo varato solo 4 anni fa dall’Alta Corte. A queste regole deve essere aggiunta anche la revoca della cittadinanza nel caso in cui un egiziano abbia sposato una donna di nazionalità israeliana.

Matrimonio con un cittadino egiziano non dà alcun diritto alla cittadinanza egiziana, che rimane a discrezione del Ministero degli Interni; quanto alla revoca della cittadinanza, era finora prevista solo in casi particolari, anche alla luce del fatto che la doppia cittadinanza in genere non è permessa.

Rinuncia volontaria alla cittadinanza
Un egiziano può rinunciare alla cittadinanza se ne abbia assunta un’altra

Revoca della cittadinanza
– se ottenuta utilizzando documenti o dichiarazioni mendaci (entro 10 anni dalla concessione)
– nel caso di acquisizione per matrimonio o naturalizzazione, è revocabile (entro 5 anni) in caso di condanne penali o di mancata residenza per due anni consecutivi, oltre che di reati contro la sicurezza dello Stato, anche se commessi all’estero.

Revoca della cittadinanza per casi particolari
Il governo egiziano ha il diritto di revocare la cittadinanza anche in altri casi:
– aver svolto servizio militare all’estero
– mantenere una carica in seno ad un governo estero o un’organizzazione internazionale anche dopo espresso parere contrario delle autorità egiziane, o il lavoro alle dipendenze di uno Stato in guerra o con il quale siano state interrotte le relazioni diplomatiche

Doppia nazionalità
Autorizzata solo per quegli egiziani che ne facciano richiesta entro un anno dall’assunzione della nuova nazionalità (e se l’altro Paese lo permette), mentre i naturalizzati egiziani possono mantenere anche la nazionalità originale (sempre che il loro Paese di origine lo permetta); chiunque abbia una doppia nazionalità non potrà tuttavia svolgere servizio militare o di polizia ed essere eletto in Parlamento.

Naturalizzazione
Occorrono almeno 10 anni consecutivi di permanenza in Egitto e il rispetto di alcuni criteri, quali
– l’assenza di condanne penali
– la conoscenza della lingua araba
– mezzi autonomi e legali di sussistenza
Per poter esercitare i propri diritti politici occorrerà attendere 5 anni dall’ottenimento della cittadinanza e per l’eleggibilità in Parlamento almeno 10 anni.

ANCORA AMENHOTEP III

I frammenti di una statua che rappresenta un dio antico e un faraone sono stati scoperti tra le rovine di quello che fu il più grande tempio funerario egiziano, sulla riva occidentale di Luxor. Lo ha annunciato il servizio dei beni culturali precisando di aver rinvenuto un busto del dio Hapi, rappresentato sotto forma di un babbuino, e le gambe della statua del faraone Amenhotep III. “Si tratta della prima statua di questo tipo e mostra il re seduto, con il dio Hapi, uno dei quattro figli di Horus al suo fianco”, ha aggiunto Zahi Hawass, responsabile del servizio. Un gruppo di archeologi sta lavorando per riportare alla luce il tempio, uno dei più grandi tra quelli funerari fino al suo crollo avvenuto 2000 anni fa. Secondo Hawass la zona potrebbe essere stata utilizzata durante l’antichità per seppellire statue danneggiate. “Le statue, avendo un significato religioso, non potevano essere distrutte”, ha aggiunto.
(da Apcom dicenmbre 2010)

DOMENICA SCORSA GRANDE MANIFESTAZIONE A NAAMA BAY!!!

WE LOVE EGYPT

Questo è il nome che gli organizzatori hanno dato alla manifestazione che si è svolta ieri nella main street di Naama Bay!
Un forte segnale al turismo, per far capire una volta per tutte che il turismo a Sharm è più forte di prima, che nulla è cambiato nelle strutture anche se tutto è cambiato nello spirito e nell’animo degli egiziani!

Appuntamento all’inizio della strada pedonale alle 14:00 e poi una lenta marcia fino al market Panorama di fronte al quale era stato montato un palco!

Sono arrivati a Naama con tutti i mezzi possibili e immaginabili!! Cammelli e quad, go kart e moto, Hammer e biciclette, l’importante era esserci.

Atmosfera festosissima, clacson a manetta e sbandierate con la bandiera dell’Egitto.

Questa folla festante ha proceduto lentamente fino al palco dove si sono alternati cantanti e gruppi folcloristici.

Alle 18:00 tutti al lavoro, ad aspettare i turisti che rientravano dalle spiagge (quei pochi che ci sono!)

Una festa fatta dagli egiziani per gli egiziani, per la quale va fatto un grande plauso agli organizzatori anche se una critica la devo muovere! Mi ha dato molto fastidio essere trattato da privilegiato in quanto straniero! E mi spiego. Le magliette venivano regalate e per averle c’era da fare una bella coda. Ma in coda c’erano solo gli egiziani, i turisti e gli stranieri saltavano la coda! Questo non mi è sembrato giusto! Era la loro festa, perchè anche in questa occasione devono essere messi in secondo piano? Perchè noi europei non siamo stati messi in fila con gli altri?? Mi ha dato fastidio anche se ho beneficiato della cosa!
Ma anche se a me dava fastidio, per loro era normale! Nessuno diceva nulla vedendo che noi europei andavamo in cima alla fila e avevamo subito la maglietta! Ci sono ancora tantissime cose che devono cambiare in Egitto, anche la considerazione che questo popolo ha di se stesso! Lo meritano!!!

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STABILITE LE DATE DELLE ELEZIONI IN EGITTO

22:24 28 FEB 2011

(AGI) Il Cairo – La giunta militare al potere di fatto in Egitto ha fissato per il 19 marzo il referendum sulle modifiche costituzionali studiate dalla commissione di riforma; a giugno si terranno le elezioni legislative e dopo 6 settimane le presidenziali. Lo riferiscono Zyad El-Elaily ed altri 16 membri della Coalizione dei Giovani Rivoluzionari, alla guida delle proteste a piazza Tahrir che hanno portato alla caduta di Hosni Mubarak .

Fonte AGI

VISITATORI DEL BLOG IL 28 FEBBRAIO => 2511

MUBARAK RESTA A SHARM?

(ANSA) – IL CAIRO, 28 FEB – Il procuratore generale egiziano ha emesso un divieto di espatrio e un ordine di congelamento dei fondi nei confronti dell’ex presidente Hosni Mubarak.  Intanto la ”Coalizione dei giovani della rivoluzione del 25 gennaio”, organo di gestione dell’Egitto, ha chiesto al Consiglio Supremo delle Forze Armate lo scioglimento del governo con la nomina di un esecutivo di tecnocrati, la liberazione dei detenuti politici, il rinvio a giudizio dei responsabili dell’uccisione dei martiri della rivolta.

L’EGITTO FAVORIRA’ IL TURISMO ITALIANO

egitto luxor

Il Presidente di ASTOI, Roberto Corbella, si è recato al Cairo per incontrare il neo Ministro del Turismo Egiziano, Mounir Fakhri Abdel Nour, dal quale ha avuto rassicurazioni sulla completa operatività di tutti i luoghi turistici e sulla volontà del suo Ministero di sostenere i tour operator italiani che programmano l’Egitto.

Insieme hanno valutato le modalità più appropriate per favorire il rapido ritorno del traffico turistico ai livelli precedenti l’introduzione dello sconsiglio, ed hanno successivamente partecipato ad una conferenza stampa tenuta in occasione della visita di una delegazione italiana nell’ambito dell’operazione “Egitto nel cuore”, organizzata dall’Ente del Turismo Egiziano.

Il viaggio ha offerto altresì l’occasione per constatare direttamente l’apertura del museo del Cairo, che mantiene tutto il suo fascino con l’enorme quantità di reperti archeologici unici al mondo.

Dal Cairo il Presidente commenta, “Sono stato diretto testimone del profondo desiderio di accogliere nuovamente i turisti con quella cultura unica dell’ospitalità che contraddistingue il popolo egiziano. In ogni contesto ho avuto modo di rilevare un graduale ma costante progresso verso il ritorno alla normalità del Paese e di respirare l’aria di una generale volontà della popolazione di vivere questo nuovo corso con entusiasmo e condivisione.”


Dalla prossima settimana riprenderanno i viaggi verso il Mar Rosso, a seguito della rimozione dello sconsiglio che ancora, però, permane per le città del Cairo, Alessandria e Suez, ma, come confermato dal nostro Ambasciatore Claudio Pacifico, il Ministro Franco Frattini, con la sua visita di martedì scorso al Cairo, ha posto il turismo al centro dei suoi colloqui con le autorità egiziane, confermando l’impegno dell’Italia a sostenere questo settore.

“In base a tutti questi elementi, conclude Corbella, Sono particolarmente fiducioso che la rimozione dello sconsiglio per la città del Cairo possa essere adottata presto, come già sta avvenendo per altri paesi comunitari”.

DONNE CUCITE. INCHIESTA SULLA MUTILAZIONE GENITALE FEMMINILE

Donne cucite tratta di storie raccontate direttamente dalle donne che hanno vissuto l’esperienza drammatica dell’infibulazione.

L’opera raccoglie dati e informazioni storiche, forniti delle esperienze soggettive e dagli episodi a cui ha assistito personalmente l’autrice, tali da mettere il lettore nelle condizioni di comprendere meglio l’atmosfera culturale tanto distante e complessa all’interno della quale si compiono dei veri e propri abusi. Le protagoniste principali delle storie sono bambine, mamme, donne e le mammane dell’infibulazione (cioè coloro che la compiono di fatto), persone che Sabrina Avakian ha incontrato nel corso del suo lavoro.

Il libro vuole documentare l’origine dell’infibulazione, ma soprattutto vuole dar voce alle bambine mutilate e deturpate emotivamente per essere accettate dalla famiglia, dalla comunità e dai loro futuri mariti: bambine sane, belle, creative ed entusiaste di vivere, che vengono strappate ai loro giochi e sottoposte a una pratica che invade profondamente la loro intimità.

Nonostante l’esistenza di strumenti internazionali come la Dichiarazione sull’eliminazione di tutte le forme d’intolleranza e di discriminazione fondate sulla religione o il credo, basata sul fatto che le credenze culturali e religiose in cui un minore cresce non devono ledere la sua integrità fisica o psicologica, il numero delle bambine infibulate, tutt’oggi, è ancora molto alto.

Un saggio-reportage che è un’accorata denuncia e insieme un tentativo di sensibilizzazione culturale.

Acquista il libro online

Sabrina Avakian

Sabrina Avakian nasce ad Addis Abeba (Etiopia) da madre italiana e padre armeno. La sua appartenenza a un gruppo minoritario decimato da un genocidio dimenticato dal mondo la porta a lavorare nel settore della Giustizia e dei Diritti Umani per dar voce ai più “deboli”. Nel marzo del 1993, dopo la Laurea in Scienze della Formazione e diversi Master e corsi di specializzazione nel settore psico-pedagogico e Diritti Umani svolti in ambito europeo, inizia a lavorare con l’ONU nel settore umanitario. Nel 1989 si dirige come volontaria ai confini con il Sudan, dove si occupa di alfabetizzazione per minori e donne. Successivamente, nel 1995, inizia a operare nelle missioni di pace ONU occupandosi di Diritti umani: si reca in Angola, Mozambico e Capoverde, Tanzania, Ruanda, Darfur, Somalia, Somali Region (Etiopia), Kosovo, Macedonia. In ambito europeo ha lavorato nel settore umanitario anche in Italia, dedicandosi prevalentemente a prevenire la mutilazione genitale femminile e alla tutela dei diritti dei minori.

Tra le sue pubblicazioni: Bambini al Rogo (Salani); UNFPA-FNUAP – The Trajectory of Life as Internally Displaced persons in Angola (Fertility-Mortality-Migration-Gender. etc…), United Nations; UNICRI-COOPERAZIONE ITALIANA – Booklets for children in conflict with the law, United Nations; UNICRI-COOPERAZIONE ITALIANA – Ministry of Justice Angola Technical support for the elaboration of a text book on best practices and international conventions relating to youth and children.

Scrive rubriche su internet per Donna Moderna.

 

Ho parlato in questo blog anche del libro BAMBINI AL ROGO scritto dalla stessa autrice. Leggi qui l’articolo

 

UNA DRAMMATICA PAGINA DI FACEBOOK

In Egitto per fortuna non è successo quello che sta succedendo in Libia!
In fondo si può dire che in Egitto sia andata bene

Ma su Facebook esiste una pagina tristissima, una pagina che tutti dovremmo visitare almeno una volta, in silenzio, meditando sul valore che ha la libertà, quella cosa che noi italiani diamo per scontata, ma che purtroppo tanto scontata non è!

In questa pagina scorrono decine e decine di fotografie. Sono le foto di persone che hanno perso la vita nel corso degli scontri. Abbiamo sentito parlare di morti, centinaia di morti nei giorni dei disordini.

Diverso è trasformare quel numero in facce, in volti. La stragrande maggioranza sono ragazzi, giovani uomini. Guardando quei volti non si può non pensare che quei “morti” generici che snocciolavano i TG erano persone, con famiglie, genitori, figli, affetti.
Persone che avevano una loro vita, un lavoro, una storia. Persone che probabilmente si sono solo trovati al posto sbagliato nel momento sbagliato. Persone che ora in Egitto sono considerati martiri per la libertà. Persone che meritano il rispetto di tutti noi perchè hanno pagato il prezzo più alto per il loro sogno di libertà!

Centinaia di ragazzi che non avranno mai l’onore di uno speciale Porta a Porta o di un Matrix! Mah

La pagina di Facebook la trovi a questo link

UN FILO DI COTONE AL POSTO DELLA DOLOROSA CERETTA

Depilazione col filo

in Bella Fuori

Una tecnica antichissima che sta arrivando anche da noi e risale alla tradizione estetica orientale per una pelle liscia come depilata con la ceretta

In principio fu il filo . Non quello di Arianna si intende, ma l’antica tecnica orientale usata per  la depilazione. La curiosità delle donne sull’argomento non ha mai fine tanta è la voglia di sperimentare trattamenti sempre più indolori. Per tutte quelle che vivono il momento della depilazione con fastidio, e in effetti lo è, la tecnica del filo orientale potrebbe risolvere non pochi  problemi.

Più semplice a farsi che a dirsi, la tecnica consiste in un intreccio di un filo di cotone tenuto tra le labbra dell’ estetista e manovrato in modo che si avvolga come una spirale nella zona da depilare. Poi attraverso un sistema di pressioni e leve sui fili, i peli vengono strappati via gradualmente lasciando la pelle liscia. La tecnica, nata in India e poi diffusasi in tutto l’Oriente rende, grazie alla precisione millimetrica con cui estirpa il pelo, l’odioso rito della ceretta meno traumatico. 

In origine veniva utilizzato per la prima volta dalle donne nel momento del matrimonio e rappresentava un passo importante nella crescita, quasi un rito di passaggio. In Italia è piuttosto difficile trovare dei centri estetici che utilizzino la procedura, ma vale la pena cercare nella propria città una brava estetista e provare il trattamento che sembra suggerire che una buona depilazione non è una questione di forza ma di precisione. Un primo passo potrebbe essere quello di provare a contattare l’Unione Nazionale Estetisti Professionisti per avere qualche informazione in più.

D’altronde le donne che l’hanno provata ne sono rimaste entusiaste e anche l’odiosa ceretta tradizionale, insieme ai versi di dolore e fastidio che la caratterizzano, potrebbe definitivamente passare di moda

Ma perchè riporto questo articolo?? Perchè mentre in Italia questo genere di depilazione sta per essere riscoperta, in Egitto non lo hanno mai abbandonato!!!! Anzi, è il metodo più usato nei centri estetici con personale egiziano!!

TI PIACE IL TEXAS HOLDEM???? LEGGI QUI E DIFFONDI!!!!

L'ingresso dell'Aladin Casinò

Negli scorsi giorni ho avuto occasione di passare un paio di serate divertendomi a giocare a Texas Holdem all’Aladin Casinò del Domina Coral Bay.

Approfittando della carenza di turisti di questi giorno anche il il Signor Riccardo Torre, responsabile del casinò, si è dilettato con questo splendido gioco. Eravamo proprio di fronte e così abbiamo potuto conoscerci meglio anche se in realtà avevamo già chiacchierato più volte del più e del meno

La sua grande disponibilità e il suo desiderio di appoggiare ogni tipo di iniziativa, lo ha spinto ad accettare una proposta che da tempo volevo fargli ma che in realtà non avevo mai avuto occasione di portare avanti seriamente.

L’idea è semplicissima: organizzare una settimana nella quale far venire giocatori dall’Italia per giocare dei tornei di Texas Holdem.

Ma il target dei giocatori non deve necessariamente essere elevatissimo, ne siamo alla ricerca di campioni (questo è un altro discorso e appena avrò l’ok da Mr. Riccardo ve ne parlerò per primo!!)

L’idea è quella di coinvolgere una quarantina di persone, per giocare un torneo ogni sera con il buy-in a solo 50+10 euro.
Non giocatori professionisti, ma giocatori che giocano fondamentalmente per divertirsi, per passare delle serate diverse!

Ero uno delle migliaia di giocatori che un paio di anni fa si divertivano a giocare nelle sale gioco delle nostre città, finchè qualche cervellone ha deciso che il Texas è un gioco di azzardo. Non le slot machines o il gratta e vinci, il Texas!!

E siccome la passione in Italia non è assolutamente passata (prova ne è il successo che ha la trasmissione PokerUnoMania di Italia uno!) ritengo che ci siano centinaia di persone con una gran voglia di giocare

Ecco allora la proposta. Tornei con un buy-in basso, che permetta a chiunque di giocare senza rovinarsi. L’idea è quella di divertirsi e giocare, non di arricchirsi! Sei tornei in una settimana rivolti agli amanti di questo bellissimo gioco

Resta un solo dettaglio: il Signor Torre sta provvedendo ad ottenere un pacchetto a un prezzo strepitoso!  Una settimana nel più bel resort del Mar Rosso e la sera torneo di Texas, impossibile che un amatore di questo gioco non voglia partecipare!
Le date?? Probabilmente la prima o la seconda settimana di aprile!

Noi ci stiamo muovendo, se la cosa ti interessa manda una mail all’indirizzo sharmmarco@yahoo.it
Ovviamente la mail non è impegnativa, ma ci consentirà di valutare la dimensione di quello che dobbiamo organizzare!

Spero l’iniziativa ti piaccia! Dacci comunque una mano aiutandoci a diffondere questo post
Se la cosa funzionasse questo blog potrebbe diventare motore per altre iniziative!!

SHARM EL SHEIKH: SCHIUMA PARTY AL DOLCE VITA

NAAMA BAY: IL LITTLE BUDDHA

NAAMA BAY, LA PIU’ BELLA DISCOTECA DEL MONDO: IL PACHA!

NAAMA BAY, BREVE VIDEO GUIDA

Una simpatica video guida su cosa è possibile fare alla sera a Naama Bay oltre ad andare nei famosi locali del centro

IN MAR ROSSO NON CI SONO I TURISTI???

Si, in Mar Rosso mancano i turisti!
Ma….
Non manca il sole!

Non manca il mare!
Non manca la barriera corallina!
Non mancano i pesci!

Mancano i russi!
Mancano gli squali!

Un ringraziamento a Paola Lamacchia che seleziona e segnala questi bellissimi filmati!

Nel filmato qui sotto notate un paio di cose
Il filmato è diviso in due parti
Nella prima parte, colori stupendi, musica azzeccatissima, qualità ottima!
Ma c’è un ma! Notate la tecnica di ripresa. La maggior parte degli spezzoni sono realizzati piazzando probabilmente su un cavalletto la videocamera. Un effetto bellissimo. Basta scegliere un bel corallo colorato che faccia da elemento fisso e lasciare che i pesci facciano il resto. Probabilmente il sub si è anche allontanato per non disturbare troppo i pesci! Bellissimo e originalissimo!

Nella seconda parte gli attacchi ripetuti di un Balestra Titano. Ne ho già parlato in questo blog qui e anche qui.
E’ uno dei pesci più aggressivi e territoriali che possiate incontrare. Memorizzatelo e se vi capita di vederlo non scappate, ma non infastiditelo e se vedete che vi punta allontanatevi. Con un morso trancia una pinna, immaginatevi un dito! E poi ha la pessima abitudine di puntare volto e maschera, meglio lasciarlo tranquillo!

AMI LA RESSA E LA CONFUSIONE?? DAMMI RETTA, NON PRENOTARE!!

Ma se ami la pace e la tranquillità guarda questo filmato!

Ecco quello che sarà Sharm nelle prossime settimane!!!

Qualunque hotel scegliate!!!!

Un grazie enorme a Paola Lamacchia che mi segnala questi bei filmati!
Per trovarne uno decente bisogna passare ore al PC a vedere una marea di cagate!!!

GRAZIE PAOLA, SEI GRANDE!!!!!

BENVENUTA SUL BLOG, PAOLA!

Paola selezionerà filmati per il blog

Paola prima di tutto è una grande amica! Mi ha sempre supportato nelle mie iniziative egiziane! E’ quindi con immenso piacere che ancora una volta la devo ringraziare!

Si è offerta di aiutarmi a trovare filmati decenti da pubblicare sul blog. E vi assicuro che non è impresa da poco, il web trabocca di filmati girati in Egitto, sopra e sotto l’acqua. Piramidi e fondali marini, relitti e spiagge! Ma la stragrande maggioranza dei filmati annoierebbero anche i parenti stretti di chi li ha postai. Filmati fatti sott’acqua di un colore azzurro imbarazzante (ma nessuno dice a questa gente che ci vuole un filtro rosso o come minimo si deve fare il bilanciamento del bianco??).
Gite alle piramidi che sembrano girate da ubriachi che non riescono a tenere ferma la telecamera per più di due secondi!
Filmini anni 60 in cui si vedono i protagonisti per il 90 per cento del tempo!

Ebbene, vi assicuro che il compito di Paola non sarà semplice, ma conoscendola, quando si mette in testa una cosa….

Il suo compito sarà quello di trovarci 4 o 5 filmati a settimana per postarli alla domenica

Tradizionalmente sabato e domenica stacco anche perchè il giochino blog mi prende 3 o 4 ore tutti i giorni e tenendo conto che dovrebbe essere un hobby…….

Bene, buon lavoro Paola, facci impazzire con filmati coinvolgenti, ben fatti, interessanti, bilanciati nel colore e possibilmente con musiche e montaggi decenti! Benvenuta a bordo!!

Ps: se anche tu vuoi collaborare alla realizzazione di articoli per il blog, sei in benvenuta/o!
L’ideale sarebbe trovarti un settore specifico in modo da non accavallarci nella ricerca di notizie!
Se ti interessa mandami una mail o un commento qui sotto!!!

PPS: Paola la trovate ovviamente su Facebook col nome Paola Lamacchia Muzio, chiedetele l’amicizia, adora Sharm e ama la gente che ha la sua stessa passione!!

IN EGITTO I PIU’ DEBOLI NON VENGONO ABBANDONATI!

Roma (Agenzia Fides) – La situazione di crisi che ha colpito vari stati del Nord Africa non si è ripercossa sulle strutture e sul personale del Progetto di Riabilitazione su Base Comunitaria (RBC) dell’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau (AIFO) ad Alessandria d’Egitto. E’ quanto comunica l’Associazione all’Agenzia Fides. Il progetto è rimasto sospeso 10 giorni, per poi riprendere progressivamente le attività, che oggi sono regolarmente in corso. L’AIFO ad Alessandria sostiene l’opera dell’ong locale Caritas Egitto che gestisce il Centro SETI (Sostegno, Educazione, Formazione & Integrazione), frequentato da circa 1700 bambini con problemi intellettivi e disabilità mentali.
Dai dati forniti dalle autorità locali, la popolazione dell’Egitto si aggira intorno ai 75 milioni di persone. Circa 10 milioni vivono nel governatorato di Alessandria. Si stima che le persone con disabilità siano il 4% del totale, circa 500.000 solo nella capitale. Questo numero consistente di persone soffre della mancanza di servizi e vive in uno stato di forte povertà. La crisi socio-economica che ha recentemente colpito il Medio Oriente contribuisce a peggiorare il quadro generale. L’AIFO è presente in Egitto dal 1997 con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità attraverso la promozione delle strategie della Riabilitazione su Base Comunitaria. (AP) (25/2/2011 Agenzia Fides)

EXPO DI MILANO 2015: L’EGITTO E’ TRA I PRIMI A CONFERMARE!!!

(ANSA) – MILANO, 25 FEB – Anche la Turchia aderisce a Expo Milano 2015.

Questa adesione, spiega la societa’ che organizza l’evento, e’ particolarmente significativa dopo ”la competizione leale” che ha portato Milano e l’Italia ad aggiudicarsi, proprio contro Smirne, la prossima edizione dell’ Expo. La Turchia e’ il settimo Paese che risponde alla lettera d’invito. Dopo la Svizzera, hanno risposto ufficialmente il Montenegro, l’Egitto, l’Azerbaigian, San Marino, la Romania. (ANSA).

MENTRE ITALIA, EUROPA E AMERICA DECIDONO COSA FARE…..

Mentre le ricche e opulente Europa e America (Italia in testa) decidono come comportarsi nei confronti della tragedia libica, l’Egitto e la Tunisia, due paesi quasi in ginocchio a causa della rivoluzione pacifica e del blocco del turismo, che per questi paesi ha un peso determinante sulla loro economia, ricevono un elogio dal Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati!

Si dirà, loro sono paesi confinanti!
NO, non trinceriamoci sempre dietro ai “se” e ai “ma”
Noi italiani cosa abbiamo fatto per aiutare Egitto, Tunisia e Libia nei giorni della loro emergenza??
Il nulla cosmico! Continuiamo a fare speciali su Ruby, sulle notti folli di Berlusconi, sull’omicidio di povere ragazzine!
In quello noi italiani siamo campioni mondiali! Porta a Porta, 4 grado, Matrix e chi più ne ha più ne metta non fanno altro che occuparsi di morbosità, ore e ore di trasmissioni discutendo di un particolare di un omicidio o di quanto è scoperta una tetta!! Ma chi se ne frega??? Lasciamo Sarah Scazzi agli inquirenti, che se ne occupi Bruno Vespa è disgustoso! E’ disgustoso che lo facciano per l’audience!!! Smettete di guardare quella spazzatura, fategli precipitare l’audience!!!!
CI STANNO LAVANDO IL CERVELLO, MA CON ACQUA BOLLENTE IN MODO CHE SIA BOLLITO DEL TUTTO!!!

Il mondo sta cambiando, il Medio Oriente è in fermento, i paesi arabi del Mediterraneo stanno ribaltando i loro governi! Sono paesi che praticamente confinano con l’Italia e morire se una televisione fa uno speciale sulla vita di Mubarak, per capire chi era e cosa ha fatto! O su Gheddafi?!!Di Gheddafi la maggior parte degli italiani sanno solo che è stato azionista di una squadra di calcio e che quando va aRoma si accampa in una tenda!!!

Ma su Amanda Knox, sappiamo tutto, su Ruby sappiamo anche quanti peli ha sul……, e via dicendo!
Italiani svegliatevi, il mondo sta cambiando e a noi ci propinano il GF 11!!!

SCUSATE LO SFOGO, OGNI TANTO MI SCAPPA!!!

Ma passiamo alla notizia che vi voglio dare! Impariamo da questi popoli che consideriamo incivili e medioevali o quasi. Saranno anche messi male, non avranno il SUV e l’iPad, ma hanno molto più cuore di noi!!!!

(ASCA) – Roma, 25 feb – L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) rivolge ”un elogio ai governi di Tunisia ed Egitto per lo spirito umanitario mostrato nell’accogliere e assistere le persone in fuga dalla Libia”.

Bandiera dell'Egitto

Anche la popolazione locale, si legge in una nota dell’Unhcr, ”sta garantendo un supporto senza precedenti, dirigendosi verso le frontiere di entrambi i paesi per prestare aiuto”.

L’Unhcr si rivolge dunque alla comunita’ internazionale affinche’ ”garantisca un deciso sostegno umanitario ai due paesi”.

”Il governo tunisino – prosegue l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati – ha dichiarato le proprie frontiere aperte per le persone di tutte le nazionalita’ che cercano di fuggire dalla violenza in Libia.

In base ai dati forniti dalla stesso governo, le persone fuggite dal 20 febbraio sono oltre 22.000. Si tratta in maggioranza di cittadini tunisini, ma vi sono anche egiziani, turchi, marocchini e cinesi. Con loro alcuni libici dei villaggi a ridosso della frontiera. La maggior parte dei nuovi arrivati e’ stata accolta dalle famiglie tunisine”.

Bandiera della Tunisia

L’Unhcr ”e’ preoccupato che alla popolazione libica che vive nelle aree piu’ interne del paese e nella capitale Tripoli venga impedito di fuggire. Anche il governo egiziano ha comunicato all’Unhcr che i cittadini libici sono i benvenuti sul proprio territorio e si dichiara pronto ad assistere tutti i feriti e i malati che avranno necessita’ di oltrepassare la frontiera. Gia’ da oggi un team di operatori dell’Unhcr ha cominciato a lavorare presso il confine egiziano. Dalle informazioni a disposizione risulta che le persone che entrano in Egitto sono in prevalenza cittadini egiziani che fanno ritorno a casa. L’Agenzia auspica che tutti coloro che abbiano bisogno di attraversare la frontiera possano farlo in condizioni non discriminatorie”.

Bandiera del Regno di Libia

L’Unhcr ”ha risposto con prontezza a un invito del governo tunisino a contribuire allo sforzo umanitario alla frontiera con la Libia. L’Agenzia ha dispiegato alla frontiera di Ras Adjir due team di operatori, che si stanno coordinando con la Mezzaluna Rossa Tunisina nelle attività di assistenza e che sono impegnati nell’identificazione e nell’aiuto alle persone più vulnerabili come anziani, minori non accompagnati e altre persone bisognose di protezione”.

UNA FOTO AL GIORNO

Gioco di riflessi

DAL SITO AMOUNEGIZIANO UN GUSTOSO POST

10 consigli per una donna al Cairo

Vorrei aver avuto la possibilità di leggere un decalogo come questo, prima di trovarmi al Cairo da sola per la prima volta. Forse avrei potuto evitare molte situazioni imbarazzanti, ma probabilmente aver imparato la lezione sulla mia pelle ha reso ancora più efficace l’insegnamento.

Dunque. Per cominciare, nessuna cattiva notizia: in generale, una donna al Cairo starà benissimo, anche se quasi certamente, prima della partenza, dovrà sorbirsi interminabili paternali e il suo entusiasmo sarà messo a dura prova.

È curioso come qualche giorno fa, parlando con una ragazza in partenza per il Vietnam (leggermente più lontano rispetto all’Egitto!) mi sia resa conto che l’unica a esser stata presa per pazza fossi io. Il motivo è semplice: esistono ancora troppi pregiudizi nei confronti dei paesi arabi, e probabilmente nessuno sa veramente come vanno le cose “quaggiù”. Nemmeno io mi aspettavo di trovare una realtà così diversa da quanto immaginavo. Ma non è forse per stravolgere i nostri schemi mentali che viaggiamo?

Prima della partenza le osservazioni più gettonate sono state:

«Cosa ci vai a fare in Egitto? Tu sei pazza» (banale, ma ricorrente)
«Non fidanzarti con un Egiziano» (troppo tardi… sorry, mamma)
«Ma metterai il velo?» (non meriti risposta!)
«E’ pericoloso!» (ma perché?!)
«Perché vai là, se qui hai un lavoro?» (non vedo il nesso)

La migliore è stata «Ci sono le strade al Cairo?»: no, solo cammelli e piramidi. È risaputo.

Ecco il perché di questo post: vorrei sfatare qualche mito, e dopo tre mesi al Cairo posso iniziare a farlo, attraverso la mia esperienza diretta.

Il mio primo giorno al Cairo da sola è stato decisamente istruttivo: volevo comprare una sim per il cellulare e nel giro di pochi minuti ho compiuto i primi quattro errori:

pensare di poter parlare inglese con chiunque
pensare di poter pagare in euro in qualsiasi negozio
accendermi una sigaretta per strada, ostentando la sicurezza che non avevo
pensare che una maglietta a maniche lunghe fosse adeguata. Peccato che i miei pantaloni a vita bassa mostrassero qualche centimetro di pelle, e un ragazzo me l’ha persino fatto notare.
Ero già stata in Egitto quattro volte e pensavo di essere ferrata in materia. Ma viaggiare con un tour operator o da soli fa una differenza enorme.

Se avete in programma un viaggio al Cairo, ecco qualche consiglio per avere un’esperienza quanto più piacevole e per sentirvi a vostro agio in tutte le situazioni.

Se l’articolo ti piace continua a leggerlo sul sito amounegiziano

DALLA BIT UN MESSAGGIO CONFORTANTE

A seguito dei disordini in Medio Oriente, in occasione dell’edizione 2011 della BIT, cosa sta facendo l’Egitto per far fronte al caos recentemente scoppiato anche nel settore dei viaggi.

Ecco il comunicato stampa che vi riproponiamo qui di seguito:

In passato l’Egitto ha dovuto affrontare situazioni problematiche negative per il settore turistico alle quali ha sempre saputo reagire, uscendone fortificato. Ora desidera dare un segnale di fiducia ai tour operator italiani, affinchè si sentano rassicurati dal fatto che il paese sarà ancora più forte e competitivo che in passato.

Gli operatori hanno sempre dimostrato di credere in questa destinazione e continueranno a dare il loro supporto, affinchè l’Egitto possa tornare al proprio ruolo di grande destinazione turistica, dal patrimonio unico e dal fascino incomparabile.

L’Egitto è stato da sempre la culla della civilità e, forte di questo vissuto, ha oggi l’opportunità di diventare l’elemento fondante di un nuovo futuro, mostrando con orgoglio la dignità del suo popolo ma anche le grandi potenzialità della propria gioventù, guadagnandosi il rispetto di tutto il mondo.

“Desidero comunicare – dichiara il dott. Mohamed Abdel Gabbar – direttore dell’Ente Turismo Egiziano in Italia – che tutte le destinazioni turistiche egiziane non presentano problemi e sono pertanto da ritenere sicure e tutti i siti archeologici sono regolarmente aperti, tranne i musei, nei quali è in corso la verifica dello status di tutti i reperti. Esorto tutti a unire le nostre mani e i nostri cuori e a procedere fiduciosi verso un nuovo futuro di pace e prosperità”.

MA NON FINISCE QUI!!! AVETE VOGLIA DI SEGNALI POSITIVI??

Due dei più grandi colossi fra i tour operator mondiali, Thomas Cook e Tui, hanno già annunciato che saranno ripristinati i voli e le vacanze verso l’Egitto per il mese di marzo. In più in questi giorni sono state riaperte anche le porte del splendido museo del Cairo, vittima fin da subito di vandali incoscienti e poi sottoposto al regime di controllo della polizia: qui i turisti intrepidi sono ancora pochi, ma ci sono e resistono nonostante l’atmosfera ancora palpabilmente tesa.

Ad ogni modo anche l’OMT, l’organizzazione mondiale del  turismo, ha assicurato che le autorità nazionali stanno sistemando la situazione in modo celere e concreto: d’altronde basta pensare che in Egitto una persona su otto è impiegata nel settore turistico, quindi il danno deve essere arginato quanto prima.