IL BUSINESS DEI PERMESSI DI LAVORO NEI DIVING CENTER

Tratto dal sito Sinaicity

Come ormai tutti sanno, da quest’anno è obbligatorio che tutti gli operatori nel settore dei diving centers – divemaster e istruttori subacquei – , siano in possesso del permesso di lavoro.Purtroppo dobbiamo constatare che questa nuova procedura ha creato un nuovo “mercato”. Molti staff, affidandosi agli uffici amministrativi del proprio diving center, non si sono fatti molte domande, confidando nella correttezza del proprio “datore di lavoro”. Ma qui arrivano le prime sorprese.

Quanto costa, realmente, un permesso di lavoro?

Abbiamo fatto alcune ricerche, tra diving centers, studi di commercialisti e ufficio del lavoro, e ne è venuta fuori una realtà che avremmo voluto ben diversa. Innanzi tutto è bene cominciare da un dato di fatto: il permesso di lavoro, nella quasi totalità dei casi, viene fatto pagare al dipendente. Ci sono diving centers che rimettono i costi allo staff solo in percentuale (mai inferiore al 50%), altri che ne addebitano l’intera cifra.

Ma nel marasma disorganizzato di fogli, foglietti e ricevute scritte a mano su carta di quaderno, quanti sanno veramente quale sia il costo di questa operazione?

Andiamo subito al nocciolo della questione: un permesso di lavoro, chiavi in mano, al diving costa una cifra di poco inferiore ai 2.500 egp. In questa cifra sono comprese tutte le tasse, le spese di cancelleria, i bolli, ecc. che il nostro “datore di lavoro” va a sborsare per il rilascio del documento.

E allora perchè ci sono diving centers che arrivano a chiedere anche 5.000 egp al proprio staff, per un permesso di lavoro?

La risposta l’abbiamo trovata facilmente, facendo quattro chiacchiere con il responsabile risorse umane di un importante diving center di Sharm: se vuoi lavorare devi pagare!

Si, questa è la realtà: il mercato degli istruttori subacquei è così saturo di richieste di lavoro, che gli imprenditori del settore hanno ben pensato di farne un loro proprio business. “Vuoi lavorare per me? Allora ti paghi il tuo permesso di lavoro”.

Purtroppo la questione non finisce qui. No, perchè molti diving center se ne approfittano proprio, non contenti di regolarizzare uno staff a costo zero, ricaricando sul povero dipendente tutta una serie di “spese” ingiustificate (e ingiustificabili!) che fanno lievitare il prezzo del permesso di lavoro fino a cifre stratosferiche.

Lo stesso addetto alle risorse umane col quale abbiamo parlato, ci ha detto, senza troppi giri di parole, che nel loro caso, una cifra di circa 1.000 egp viene sborsata per “pagamenti sotto il tavolo” e altre spese di cui non si possono produrre certificazioni.

Uno studio di Transparency International, organo impegnato nel controllo del livello di trasparenza e corruzione dei Paesi del mondo, ha posizionato l’Egitto tra quelli a più alto tasso di corruzione. Ci viene da pensare se di questa situazione non ne siano responsabili anche tanti imprenditori stranieri, che ormai da questo stato di cose hanno creato un loro proprio business, fatto di conoscenze, favoritismi, e lassismo generalizzato.

Tornando a dare un’occhiata nelle povere tasche di uno staff (leggi “dipendente di diving center”), ci sorge un altro dubbio: ma questi “dipendenti” lo sono realmente?

In realtà no, perchè, pur figurando come “assunti”, non ricevono alcuna tutela: stipendi che si aggirano sui 30 euro al giorno, malattie non pagate, infortuni non pagati, ferie non pagate e, ben che vada, 1 giorno libero la settimana (ovviamente non pagato).

Il pianeta degli staff messi in regola, non è altro che un mondo fatto di freelance lasciati alla loro sorte, di persone che hanno fatto di una passione la loro vita, e di imprenditori senza scrupoli.

E in tutto questo, la CDWS (Chamber of Diving and Water Sports) come si pone?

Abbiamo avuto modo di prendere informazioni in merito, e la risposta che ci è stata fornita è stata che “la questione non è di loro competenza”, visto peraltro che loro si limitano a tutelare gli interessi dei diving centers.

E’ un atteggiamento molto strano, visto che ogni istruttore o divemaster che vuole lavorare qui in Egitto è tenuto a pagare annualmente una tassa proprio alla CDWS stessa…

Insomma, per lavorare, oltre a dover pagare il proprio permesso di lavoro, un istruttore subacqueo deve anche versare una somma all’ufficio che tutela gli interessi del proprio datore di lavoro. Però ti rilasciano regolare ricevuta.