RIAPRE ANCHE IL CLUB MED DI EL GOUNA

Con lo stabilizzarsi della situazione in Egitto e in Tunisia e sull’onda delle riaperture di entrambe le destinazioni da parte dei principali tour operator, anche Club Med si è rimesso in moto. Dopo aver riaperto il Villaggio a 3 Tridenti di Djerba La Douce, in Tunisia, e il Resort a 4 Tridenti di Sinai Bay, in Egitto, annuncia la prossima riapertura anche del Villaggio a 3 Tridenti di El Gouna, la seconda struttura egiziana dell’operatore.

Situato nel Golfo di Gabes, nel sud-est della Tunisia, il Villaggio La Douce, aveva chiuso i battenti lo scorso 16 gennaio e poco più di un mese dopo, il 26 febbraio, la sua riapertura è stata anche l’occasione per pubblicizzarne la recente ristrutturazione in versione più haut de gamme, ma sempre attenta alle esigenze di grandi e piccini con tutta una serie di servizi e attività di intrattenimento.

In Egitto, dopo la chiusura di entrambe le strutture Club Med il 1° febbraio, l’operatore ha disposto il 26 febbraio la riapertura del Villaggio a 4 Tridenti, con spazio a 5, di Sinai Bay, struttura da scegliere se, oltre alle acque del mar Rosso, si è interessati a più avventurose escursioni verso il deserto. La riapertura del Villaggio a 3 Tridenti di El Gouna, a nord di Hurghada, è prevista invece per il 19 marzo.

AFFITTARE CASA A EL GOUNA CON INTERHOME

Tempo fa in questo Blog preannuncia l’apertura degli uffici Interhome in Egitto e precisamente a El Gouna. Per i pochi che non lo sapessero, Interhome è la più grossa società a livello mondiale di affitto di case per le vacanze!

Interhome approda in Egitto grazie a un accordo firmato in esclusiva con Orascom Hotel & Development, che a El Gouna, sul Mar Rosso, ha un complesso ricettivo e residenziale di oltre 2.600 ville e appartamenti. A partire dal 1 marzo Interhome ha aperto una propria sede con staff dedicato all’interno del complesso turistico, facendo dell’Egitto il ventisettesimo Paese nel portfolio delle sue destinazioni. Il complesso di El Gouna vanta oltre 100 tra bar e ristoranti, campo da golf, possibilità di praticare le vela e altri sport acquatici e attività sportive di ogni tipo. El Gouna comprende anche 15 hotel di lusso, per un’offerta complessiva di 2.700 camere. Orascom Development e Interhome stanno anche considerando future collaborazioni nel segmento lusso.

El Gouna si conferma indirettamente la località d’elite sul Mar Rosso.
Se desiderate affittare una villa per un determinato periodo ora potrete rivolgervi nei numerosi uffici di Interhome oppure collegarvi al sito http://www.interhome.it

Ecco il link alla pagina con le soluzioni attualmente disponibili!!!


MAREA NERA DI HURGADA: PRIMI BILANCI

Un mese fa l’incidente di una piattaforma petrolifera ha riversato una chiazza di petrolio su 50 chilometri di costa egiziana, vicino Hurghada.  Ma la vicenda è stata insabbiata. Inchiesta di Oggi Scienza

AMBIENTE – Un’altra marea nera. Ancora petrolio che finisce in mare e fugge da tutte le parti, facendo danni all’ecosistema e mettendo in crisi l’economia locale. È successo un mese fa in Mar Rosso, dove una chiazza di greggio ha stretto con il suo abbraccio viscido 50 km di costa da El-Gouna, a nord di Hurghada, giù fino a Sahl Hasheesh. In questo caso, a differenza di quello che sta accadendo nel golfo del Messico che è sotto l’occhio vigile di tutto l’Occidente, è difficile stabilire con precisione cosa sia successo e quando.

Non c’è stata da parte di nessuna istituzione una comunicazione ufficiale. È probabile che l’incidente sia avvenuto il 16 giugno, ma a chi appartiene la piattaforma offshore (se di piattaforma si tratta) da cui il petrolio è fuoriuscito e quali danni ambientali abbia provocato (ma si temono ripercussioni a lungo termine) non è ancora possibile saperlo, almeno ufficialmente.

Gli indizi portano tutti alla compagnia Petro Gulf controllata dal governo che però, tramite il suo portavoce Khaled Boraie, smentisce seccamente ogni implicazione nella vicenda. Fonti non ufficiali hanno però lasciato trapelare l’esistenza di fotografie e di un video che non lascerebbero dubbi. La segnalazione dell’incidente è arrivata da Hamdy Shahat, un pescatore locale che durante una battuta di pesca si è ritrovato con la sua barca nel bel mezzo della chiazza oleosa.

“Siamo preoccupati per il danno ambientale che ancora non conosciamo, abbiamo però avuto rassicurazioni che i responsabili pagheranno”, afferma Amr Ali, direttore esecutivo di Hepca (www.hepca.com)  l’agenzia per la conservazione e la protezione del Mar Rosso che in questa zona ha avviato un progetto di monitoraggio e di ricerca in mare che coinvolge anche tre biologhe italiane.

Le indagini per stabilire cosa è successo sono ancora in corso ma l’emittente araba Al Jazeera (vedi filmato qui sotto) ha parlato di insabbiamento della vicenda da parte delle autorità. Sameh Fahmi, ministro del Petrolio, ha assicurato la massima collaborazione mentre il Ministero dell’ambiente ha deciso di istituire una commissione per valutare il danno economico, ammesso che sia quantificabile in termini monetari la distruzione provocata dal petrolio giunto sulle barriere coralline delle Northern Island: Alphenadir, Alsgup e Abu-Helix che dal 2004 sono parco nazionale protetto.

I biologi ritengono che il danno sia limitato a queste isole, grazie alle forti correnti e al vento che hanno spinto il petrolio verso la costa di Hurghada piuttosto che lasciarlo lentamente affondare sulla barriera corallina e sui fondali sabbiosi. Questo ha certamente facilitato le operazioni di recupero del materiale che ha visto al lavoro circa 2000 persone, compresi i lavoratori delle strutture turistiche della zona.

Oggi, a distanza di un mese, a Hurghada del petrolio non c’è traccia; le spiagge sono pulite, il turismo che qui rappresenta una risorsa fondamentale, dopo una drastica riduzione iniziale, è ripreso: un terzo dei 12 milioni di turisti che arriva in Egitto, sceglie le spiagge di Hurghada. “Abbiamo recuperato tutto il petrolio, ma non è una soluzione” – afferma Sameh Hwaidak, a capo della Red Sea Hotel Association – la soluzione è di fermare queste piattaforme così vicine alla spiaggia e ai centri turistici. (ndr: parole sante!)

Questo avamposto di hotel e villaggi lussuosi, sorto in pochi anni da un piccolo villaggio di pescatori, rappresenta una risorsa formidabile per il governo egiziano, che non vorrà di nuovo metterne in discussione l’integrità e la bellezza, altrimenti il rischio è di veder scomparire i turisti per sempre e questo l’Egitto non può permetterselo. Così come non potrà nuovamente permettersi una mancanza di trasparenza così evidente nel caso si ripeta un altro incidente. Stonano difatti le dichiarazioni del governo secondo cui la falla è stata già chiusa quando al tempo stesso si dichiara che non è ancora stata individuata la società responsabile di quanto accaduto.

L’Egitto produce 685.000 barili di petrolio al giorno, e almeno il 70% arriva dal Mar Rosso che è un ecosistema tanto straordinario quanto fragile. La sfida, per questo paese, sarà in futuro far convivere l’industria petrolifera con l’equilibrio biologico di questo mare.

LINK ALLA PAGINA ORIGINALE DI OGGISCIENZA

HO SCOPERTO IL PARADISO DEI SUBACQUEI!!

Quando un blogger ha un blog come quello che amministro io, ha la speranza di trovare notizie come quella che sto per darvi almeno una volta a settimana!
Invece bisogna accontentarsi di quello che si trova man mano in giro! Ma il sito che ho trovato questa notte è veramente da segnare!!!

Ho trovato il paradiso dei sub! Un gruppo di diving situati a sud e a nord di Marsa Alam, senza animazione, senza locali notturni! Le strutture sono formate da gruppetti di tende e di bungalow inserite tra il mare e il deserto dove godersi il silenzio e le voci della natura. Immersioni organizzate con gommoni veloci fuori dalle tradizionali rotte turistiche alla ricerca di una natura incontaminata.

Ma procediamo con calma: Eco Diving Adventure è il termine coniato vent’anni fa dai fondatori di questo tipo di turismo, altamente sostenibile e di minimo se non nullo impatto ambientale. Tutto, dalle sistemazioni alle toilette, è studiato per non danneggiare la natura e permettere agli ospiti di godere di quei fantastici posti senza creare danno.
I Red Sea Diving Safari sono dei villaggi situati attorno alla cittadina di Marsa Alam da dove quotidianamente due volte al giorno partono gommoni veloci che portano i sub sui siti di immersione più belli del Mar Rosso. Squali martello e tartarughe, tartarughe e mante, pinna bianca e squalo grigio, dogongo e a volte squalo balena, nulla sfugge alle guide di questo diving che conoscono alla perfezione le immersioni e le caratteristiche di questa parte di Mar Rosso.

E tra una corsa in gommone  e l’altra, la facoltà di effettuare immersioni locali senza limite, all inclusive come è di moda dire! Pensate, il sogno di ogni sub e di ogni appassionato di fotografia subacquea: la possibilità di effettuare un numero illimitato di immersioni con il solo obbligo di segnare su una lavagna dove e quando si svolge la propria immersione e l’obbligo di essere sempre almeno in due! Il paradiso dei subacquei!!

Per i più esperti o solo per i più temerari, il diving organizza corsi di immersione con gli squali, i famosi e temutissimi pinna bianca. Vi porteranno a immergervi con questi meravigliosi animali, permettendovi di ammirarli liberi nel loro ambiente, filmarli, fotografarli, e tornare a casa con un’emozione reale, che difficilmente dimenticherete!!


A proposito di filmare e fotografare!!! In questo diving fuori dal mondo e dal tempo organizzano anche corsi di ripresa subacquea e di foto editing! Insomma, come dicevo prima, il paradiso dei sub!!!

E per i non subacquei la noia farà sicuramente fatica ad entrare nella vostra giornata: innanzi tutto i villaggi sono situate in baie dove effettuare del semplice snorkeling vi riempirà la vista con emozioni multicolori. Ma poi è possibile effettuare attività che nulla hanno a che fare con attività di immersione come ad esempio effettuare kite surfing o seguire un corso che vi permetta di apprendere i fondamentali di questa affascinante disciplina sportiva. Saltare tra le onde in equilibrio su di una tavola trainata da un aquilone!!!

Escursioni alternative per i non sub a scoprire la natura del deserto, a fare birdwathing per ammirare l’aquila di mare o il falco grigio, godere la pace del deserto o ammirare le mangrovie con le innumerevoli specie animali che vivono tra le loro radici nel deserto e il falco delle praterie.

E ancora escursioni notturne e serali per ammirare nel silenzio e nel buio più assoluto le stelle o un tramonto!

Tutto all’insegna del naturale, del biologico, del compatibile, a bassissimo se non nullo impatto ambientale.

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Insomma, un’esperienza assolutamente da vivere! Per chi parte dall’Italia per trascorrere qui un’intera settimana, ma anche per chi in vacanza a Marsa, a Hurgada o a El Gouna vuole passare in questa realtà solo due o tre giorni. In base alla disponibilità infatti è possibile occupare una tenda o un bungalow anche per una sola notte! I prezzi infatti non sono espressi a settimana, ma al giorno e a persona. E i prezzi, tenuto conto che avete pensione completa, due immersioni con guida al giorno e immersioni beach dive illimitate, sono veramente alla portata di tutti!!!
Si parte dai 30 euro a testa al giorno in bassa stagione per la soluzione più economica per arrivare ai 65 euro a testa al giorno per la sistemazione più cara in alta stagione! Da trasferirsi li a vita!!!!
Per quanto riguarda l’attrezzatura, potete portare la vostra oppure noleggiare sul posto tutto quello che occorre, prenotando prima in modo da essere sicuri di trovare la vostra taglia!!

Ma per tutti i dettagli vi consiglio di visitare direttamente il loro sito dove troverete decine di informazioni e i link per mettervi direttamente in contatto con loro!

VISITA IL SITO ITALIANO DEL RED SEA DIVING

PETROLIO NEL MAR ROSSO

ANCORA SULLA MAREA NERA: E’ ARRIVATA A EL GOUNA

Continua la mia ricerca di notizie sulla marea nera di Hurgada. Man mano che passano i giorni mi meraviglio sempre di più della mancanza quasi assoluta di notizie pubblicate sui principali mass media.

fonte:DAZEBAO

di Maria Melania Barone

ROMA – Aveva affermato il portavoce del Governo egiziano, Magdy Rady , che il governo aveva preso immediatamente seri provvedimenti appena avvistata la macchia nera nel cuore del Mar Rosso, a Nord di Hurgada, ma secondo alcune indiscrezioni l’allarme è scattato troppo tardi. E’ difficile mettere ordine tra le varie voci che indicano una notizia nascosta alle agenzie di stampa. Silenzio assoluto sulla vicenda, ma internet fa da megafono.

L’ALLARME. Il portavoce del governo Magdy Rady, aveva detto che il governo è intervenuto subito per limitare i danni e il Ministro per il petrolio Sameh Fahmi aveva detto che 2000 operai erano attivi per contenere la marea che nel frattempo rischiava di essere estesa estesa a molte altre località turistiche dati i venti che in periodo estivo agitano il Mar Rosso. Bisognava fare presto, tuttavia secondo indiscrezioni la marea sarebbe stata avvistata il 19 Giugno, seppure in quantità limitata e l’allarme sarebbe scattato troppo tardi, cioè quando le coste a nord di Hungada sarebbero state suasi toccate dal petrolio.

LA FONTE secondo molti sarebbe stata individuata nella piattaforma situata presso Geisum a 35 km dalla costa e gestita dalla Geisum Oil Compani, una compagnia gemellata alla statale Egyptian General Petoelium Corporation. Secondo molti il motivo del silenzio del Governo egiziano è dovuto, oltre al fatto che l’economia di questi posti dipende quasi esclusivamente al settore turistico, soprattutto al fatto che la responsabilità è dello stesso Governo egiziano. non a caso il primo ministro Ahmed Nazif che ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione.

I DANNI. Non si conosce ancora l’entità dei danni e le fonti parlano di diversi chilometri di costa compromessa, presumibilmente dai 35 ai 160 km. Le voci sono discordanti, ma sulle coste arrivano in fin di vita, tartarughe, pesci, delfini morti ed altri animali di varia specie tutti agonizzanti. Attualmente il contenimento si è esteso ad EL GOUNA, una località turistica situata a 50 km più a Sud.

I PRECEDENTI. L’Egitto ha uno straordinario primato per quanto concerne i disastri ambientali riconducibili ad imprese di stato: navi cariche di petrolio che riversano in mare il loro pericoloso contenuto, disastri sempre nascosti alla stampa per evitare di perdere quella grande fonte di ricchezza che è il turismo. Ma soprattutto la perdita del Maggio del 1996 proprio ad Hurgada in corrispondenza dell’oleodotto sottomarino della compagnia statale  GAPCO. Si trattava di una perdita di proporzioni decisamente minori che non superavano il km di costa, ma  che aveva fatto comunque molti danni e che aveva messo a rischio molte specie di animali e molluschi che proliferano in quella zona. Nel 2004 il governo britannico aveva messo in allarme i governi di tutto il mondo affermando che le piattaforme di petrolio e le navi che trasportano greggio sarebbero stato il bersaglio prediletto dei gruppi terroristici come Al Qaeda.
Forse il governo londinese non si sbagliava se l’8 Agosto del 2009 una nave cisterna battente bandiera panamense improvvisamente si spezzò in due riversando proprio nel Mar Rosso vicino al porto di Suez 59 mila tonnellate di nafta. Il capitano all’epoca affermò: “la nave si è spezzata in due per una ragione sconosciuta”.

Tuttavia il Governo egiziano – così come quello americano – sembra essere stato colto impreparato da una situazione del genere come dimostrano i mezzi assolutamente inadeguati che vengono adoperati per contenere la macchia nera. 2000 operai che lavorano instancabilmente con reti, spugne affidandosi alla forza delle proprie braccia, navi usate per innescare incendi al largo.

GOLF ALL’INSEGNA DEL LUSSO A EL GOUNA


«Il design del golf e lo sviluppo della facciata possono coesistere in armonia senza il bisogno di compromettere uno per l’altro». Un proposito che ben si addice a Karl Litten, designer di campi da golf tra i più famosi al mondo: la naturale topografia del luogo configura perfettamente i suoi progetti al paesaggio circostante, che sia lo Cheval Country Club, a Tampa, in Florida o l’Emirates Golf Club, a Dubai, l’analisi attenta per la planimetria del terreno e delle caratteristiche ambientali sono sfruttate al meglio per esaltare il contesto in cui si va a operare.

Con viste incredibili sulla laguna, sul mare e sulle montagne, anche l’Ancient Sands Golf Course attesta in modo tangibile la sua maestria; altro obiettivo di Karl Litten è rendere il campo accessibile a tutti, professionisti e amatori, ognuno col proprio livello di golf. Opportunità unica per coniugare un perfetto equilibrio all’estetica del campo ed esperienza indimenticabile per chi vi gioca: «Il design dei fairways duali aumenterà l’esperienza del golf e di conseguenza il valore del prodotto residenziale».

«El Gouna è il luogo perfetto per godersi la vita come andrebbe vissuta»; l’incipit, indubbiamente, coglie nel segno per l’intero complesso residenziale, il cui set comprende anche l’hotel (Ancient Sands), con reception e suite d’accoglienza, gli appartamenti residenziali e le ville, il Business Center, The Children’s Club, il Golf Shop Pro Shop, la palestra, il centro Spa e di fitness, ristoranti, bar e a breve ci sarà un attracco per yacht.

Le propietà più eleganti si trovano direttamente nel campo di golf di 18 buche, prospiciente alla laguna azzurra; una sorta di specchio d’acqua poco profondo, assolutamente naturale, come avviene di solito per le baie del Mar Rosso, con il distacco dalla spiaggia al reef roccioso, in cui nuotano pesci variopinti. Accanto alla piazza che si leva in cima a una collina, sono disseminati il centro Spa, le piscine, i ristoranti, i bar alla moda e la struttura adibita al campo da golf.

Altri alloggi sono stati edificati presso l’Hilltop Village, con due o tre camere e godono tutti di una vista eccezionale sul Mar Rosso, sulla laguna e sulle alture che si stagliano di là dal deserto.

Per le rifiniture e gli arredi interni, gli acquirenti saranno seguiti esclusivamente da Karim Mekhtigian e Risa Kato del famoso studio di progettazione d’interni Alchemy, a Il Cairo. Nella personalizzazione degli interni tre sono i temi da cui attingere materiali e ispirazione: Cool White, Classico Moderno, Yacht.

UNA PESSIMA NOTIZIA: PETROLIO NEL MAR ROSSO

A quanto pare il tentativo di insabbiamento della notizia non ha avuto successo!
O forse addirittura al momento gli egiziani non sono riusciti a bloccare la fuoriuscita di petrolio che sta lentamente ma inesorabilmente invadendo le coste del Mar Rosso da Hurgada fino a El Gouna
Le primi avvisaglie della notizia della fuoriuscita di greggio da una non meglio identificata pattaforma petrolifera del Mar Rosso sono apparse il 19 giugno e ve ne ho dato puntualmente notizia.
Qualcuno si è pure preso la briga di cazziarmi sostenendo di fare allarmismo fuori luogo, mentre io fortunatamente avevo solo riportato notizie tratte da siti che definirei quanto meno autorevoli (corriere.it!!)
Purtroppo, e non avete idea di quanto ho sperato di avere torto, pare che la situazione sia più grave di quanto appariva in un primo momento.
Il brutto vizio degli egiziani di scopare la polvere sotto al tappeto anche questa volta non ha avuto i risultati sperati. Probabilmente per evitare di compromettere la stagione turistica hanno pensato bene di tacere, perdendo in questo modo giorni preziosi. Pare che da ormai 10-15 giorni il petrolio stia uscendo e nessuno sia ancora riuscito a fermarlo. In piccolo la faccenda ricalca molto quella della Florida.
La mia immensa paura è che se gli americani non sono ancora riusciti a fare nulla, immagino in che situazione siano gli egiziani!!! Senza contare che da mesi ormai gli esperti, le holding, e gli sforzi di chi può realmente fare qualcosa sono impegnati in Florida!
Queste sono le mie riflessioni. L’egitto pare stia andando verso le fonti alternative. Nei giorni scorsi ho postato articoli nei quali vi informavo che è in costruzione una della più grandi centrali eoliche del mondo, e anche una della più grandi centrali termoelettriche è in fase di progettazione in Egitto. Ma non sarà troppo tardi??

Fatte le mie considerazioni (tristissime!) vi posto gli articoli usciti in questi giorni sull’incidente, riportando link originali e testate da cui provengono.
Sperando con tutto il cuore di sbagliarmi!!!

FONTE:CNR.com

Le famose spiagge egiziane di Hurghada, che attirano migliaia di turisti ogni anno, sono minacciate dalla fuoriuscita di greggio da una piattaforma della Gesuim Oil Company. La notizia è stata occultata per giorni dal governo. Già morti di centinaia di tartarughe, pesci, delfini.
La prima macchia nera era stata avvistata il 19 giugno ma la notizia è stata divulgata solo quando ormai aveva raggiunto la costa. Nel Mar Rosso si annuncia una nuova catastrofe ambientale con centinaia di tartarughe, delfini, pesci e specie morte o in agonia. Le immagini, arrivate da poco, rimandano al recente guasto nell’impianto della BP nel Golfo del Messico. Certamente quello della Deep Water ha effetti molto più devastanti ma le implicazioni per la British Hurghada, così si chiama il paradiso ecologico e turistico colpito dalla fuoriuscita del greggio, potrebbero essere preoccupanti.

Le prime voci parlano di una fuoriuscita da una piattaforma di gestita dalle Geisum Oil Company, sussidiaria della Egyptian General Petroleum Corporation, situata su uno spuntone roccioso a 35 chilometri dalla costa. Il ministro del petrolio egiziano, Sameh Fahmy, ha comunicato poco fa che l’origine della falla non è ancora stata individuata con certezza. Il primo ministro Ahmed Nazif invece ha preferito non commentare la notizia. C’è da dire che l’Egitto non è nuovo a episodi di copertura di disastri ambientali causati da aziende statali. Un’altro motivo per cui la notizia potrebbe essere stata coperta finora è il danno che potrebbe provocare nel flusso di turisti che ogni anno affollano le spiagge di quella regione che ha come principale attività di sussistenza proprio il turismo.

FONTE PEACE REPORTER

Una fuoriuscita di petrolio sta devastando un paradiso ecologico e turistico della costa egiziana, noto come British Hurghada, sul Mar Rosso. Il bilancio è di centinaia di tartarughe, pesci e delfini morti o in agonia. Le immagini drammatiche rimandano a quelle viste recentemente nel Golfo del Messico. Le prime voci parlano di una perdita da una piattaforma petrolifera situata presso Geisum, uno spuntone roccioso a 35 chilometri dalla costa, gestita dalla Geisum Oil Company, una sussidiaria della Egyptian General Petroelum Corporation, la compagnia statale. Ed il governo, infatti, ha tenuto la notizia nascosta finché ha potuto. Una prima macchia in mare era stata avvistata già il 19 giugno ma l’allarme è scattato solo quando si è allargata fino ad arrivare sotto costa. Il ministro del Petrolio, Sameh Fahmy, ha detto che la fonte della perdita non è stata individuata ma le prime analisi eseguite da organizzazioni ambientaliste sostengono che i campioni prelevati in mare e quelli raccolti sulla spiaggia sono identici e che quindi non si tratterebbe di due incidenti diversi. La stessa reticenza l’ha dimostrata il Primo ministro Ahmed Nazif, che non ha rilasciato nessun commento. D’altronde l’Egitto ha già dei precedenti per quanto riguarda la copertura di disastri ambientali riconducibili ad imprese di stato. In questo caso, poi, pesa la paura che un eventuale allarme su larga scala potrebbe portare a cancellazioni di massa delle prenotazioni e al naufragio della stagione turistica, sulla quale si regge l’economia dell’area. Intanto le operazioni di contenimento e assorbimento sono partite e si sono estese fino ad El Gouna, 50 chilometri più a sud.

Per chi conosce l’inglese suggerisco di digitare in google news le paole oil spill red sea e si renderà immediataemnte conto di come in Italia la notizia venga messa in decimo piano. Forse perchè anche in Italia gli interessi economici che gravitano nella zona di Hurgada e di El Gouna sono molto alti, soprattutto se confrontati a quelli inglesi o americani!
Il problema è: cosa diranno i tour operator ai turisti incazzati di ritorno da Hurgada?
Emetteranno rimborsi per vacanze rovinate?? Ahahahah, mi viene da ridere (per non piangere!)

Non voglio fare il terrorista, consiglio solo, soprattutto a chi è in partenza per Hurgada, di informarsi bene. Se trovate notizie mandatemi il link e cercherò di pubblicare tutto il pubblicabile!

DA HURGADA A EL GOUNA: DOCUMENTARIO RAI

Un eccezionale filmato della Rai pescato su You Tube

Il filmato è diviso in due parti per un totale di 17 minuti! Poco più di una pausa caffè!!!!

BUONA VISIONE!!!!!

INTERHOME APRE IN EGITTO, A EL GOUNA

Interhome approda in Egitto grazie a un accordo firmato in esclusiva con Orascom Hotel & Development, che a El Gouna, sul Mar Rosso, ha un complesso ricettivo e residenziale di oltre 2.600 ville e appartamenti. A partire dal 1 marzo Interhome ha aperto una propria sede con staff dedicato all’interno del complesso turistico, facendo dell’Egitto il ventisettesimo Paese nel portfolio delle sue destinazioni. Il complesso di El Gouna vanta oltre 100 tra bar e ristoranti, campo da golf, possibilità di praticare le vela e altri sport acquatici e attività sportive di ogni tipo. El Gouna comprende anche 15 hotel di lusso, per un’offerta complessiva di 2.700 camere. Orascom Development e Interhome stanno anche considerando future collaborazioni nel segmento lusso.

El Gouna si conferma indirettamente la località d’elite sul Mar Rosso.
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